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Autore: MightyZuzAnna    28/11/2012    2 recensioni
La ragazza correva veloce tra i lunghi e deserti corridoi della scuola. Il rumore dei suoi passi era l’unico udibile, nonostante qualche ora prima frastuoni assordanti riempissero lo spazio e il tempo; quel silenzio irreale le metteva i brividi, troppo abituata a vedere la scuola brulicare di studenti dagli undici ai diciassette anni.
Corse a perdifiato, svoltò un angolo e per poco non travolse qualcuno. Solamente grazie ai suoi buoni riflessi, e a quelli del ragazzo, non si scontrarono. Ella alzò lo sguardo e i suoi occhi si velarono nel vedere quel volto amico così stanco, pieno di ferite e addolorato.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.




La mattina dopo, la tempesta si era calmata, ma il soffitto della Sala Grande era ricoperto da pesanti nubi grigio peltro. Ginger era appena entrata nel salone dopo aver passato una notte d’inferno a causa dei tuoni. Il suo umore, quando era carente di sonno, non era molto positivo, e peggiorò quando sentì Fred, George e Lee discutere sui metodi magici per invecchiarsi e riuscire ad essere ammessi al Torneo Tremaghi. Stizzita la ragazza li superò e andò a sedersi accanto a Harry, Ron e Hermione che studiavano i nuovi orari.
«’Giorno» disse Ginger laconica versandosi della spremuta d’arancia in un calice.
«Buongiorno Ginger. Va tutto bene?» le chiese Hermione notando le occhiaie sotto agli occhi azzurri dell’amica e il suo umore nero.
«No» ringhiò infatti Ginger, lanciò un’occhiata rabbiosa a Fred e George.
«Stai tranquilla, non ci riusciranno. Non è semplice ingannare Silente, sempre se si può farlo» la rassicurò Hermione tornando a concentrarsi sull’orario.
«Siamo fuori tutta la mattina, non male» disse Ron, scorrendo con un dito sull’elenco delle lezioni del lunedì. «Erbologia con i Tassorosso e Cura delle Creature Magiche con i Serpeverde».
«Due ore di Divinazione questo pomeriggio» gemette Harry essendo quella la materia che, dopo Pozioni, odiava di più.
«Avreste dovuto mollarla come ho fatto io» disse Hermione impaziente, imburrandosi una fetta di pane tostato. «Così fareste qualcosa di sensato come Aritmanzia».
«Aritmanzia è complicata. Meglio Antiche Rune, quella sì che è una bella materia!» intervenne Ginger, dando una rapida occhiata al suo orario.
Sopra di loro si udì un improvviso fruscio, e un centinaio di gufi planarono dalle finestre aperte, carichi della posta del mattino. I gufi volteggiarono sui tavoli, cercando i destinatari delle lettere e dei pacchi. Un grosso gufo nero con striature bianche calò su Ginger e lasciò cadere un grosso pacco sulla testa della ragazza. Questa iniziò a inveire contro il pennuto il quale, prima di sparire, fece una sorta di verso che sembrò di soddisfazione prima di sparire.
«Accidenti a quell'uccellaccio del malaugurio» borbottò prendendo il pacco e massaggiandosi la testa dolorante.
Fece un cenno di saluto ai tre ragazzi e si dileguò dirigendosi nel suo dormitorio per posare il pacco contenente, sicuramente, la sua divisa. Giunta in stanza, mollò il pacco sul suo letto e lo aprì, prendendo la divisa e una lettera; ripose tutto con cura e prese i libri che le servivano, li ficcò nella borsa a tracolla nera e scese in un lampo le scale dirigendosi verso la prima lezione.
Le lezioni finirono e tutti gli studenti si riversarono in Sala Grande. Ginger si sedette accanto a Lee Jordan e mangiò in tutta fretta. Si scusò con Angelina e si alzò di scatto, urtando per sbaglio con la borsa Lee, che si macchiò con la salsa delle costolette di maiale.
Fred e George si scambiarono un’occhiata perplessa. Era tutto il giorno che Ginger li evitava e ora scompariva anche a pranzo. I due si chiesero cosa le fosse preso e finirono di mangiare il più in fretta possibile per scoprirlo, dimentichi che solo la sera prima erano arrabbiati con lei perché non dava loro fiducia.
I due uscirono a passo svelto dalla Sala Grande, videro un mantello voltare l’angolo e presero a correre in quella direzione. Arrivati trovarono il corridoio vuoto. Si guardarono intorno ma di Ginger neanche l’ombra. E non la videro fino all’ora di Difesa Contro le Arti Oscure.
Ginger entrò appena in tempo e prese posto accanto ad Angelina, nella fila di destra al penultimo banco, davanti ai gemelli. Mentalmente imprecò contro il fatto che la sua migliore amica avesse una cotta per Fred Weasley.
Ginger, come suo solito, non estrasse il libro dalla borsa, stette comodamente stravaccata sulla sedia a fissare apparentemente il vuoto, nonostante il professore avesse appena preso il registro. Questi fece l’appello facendo roteare l’occhio azzurro sullo studente chiamato.
«Allora, incominciamo subito. Le maledizioni. Assumono forze e forme diverse. Qualcuno di voi sa a quali maledizioni corrispondono le pene più gravi secondo la legge magica?»
Quasi tutti alzarono la mano. Moody intercettò Lee Jordan e lo fece parlare.
«La Maledizione Cruciatus»
Moody si alzò pesantemente sui piedi, aprì il cassetto della scrivania ed estrasse un barattolo di vetro contenente tre grossi ragni neri. Prese uno dei ragni e lo fece vedere a tutta la classe ma lo fece ingrandire per far vedere loro meglio.
Moody alzò di nuovo la bacchetta, la puntò sul ragno e mormorò: «Crucio!»
D’un tratto, le zampe del ragno si piegarono sotto il suo corpo; l’animale si rovesciò e prese a contorcersi orribilmente, dondolando da una parte all’altra. Se avesse potuto avrebbe sicuramente urlato. Moody non spostò la bacchetta e il ragno prese a sobbalzare e agitarsi più violentemente. Poi, all’improvviso, Moody alzò la bacchetta e le zampe del ragno si rilassarono, ma continuò a contorcersi. Il professore lo rimpicciolì e lo rimise nel barattolo.
«Dolore» disse Moody. «Non c’è bisogno di pinze schiacciapolli o coltelli per torturare qualcuno se sapete scagliare la Maledizione Crociatus… Qualcun altro ne sa una? Un’altra maledizione illegale?»
Un silenzio tombale scese nella classe, per lo più tutti gli studenti avevano gli occhi spalancati. Qualche mano però si alzò esitante in aria.
«La Maledizione Imperius» mormorò una ragazza bassa e con gli occhiali.
«La Maledizione Imperius, sì, ha dato molti problemi al Ministero quella!»  disse Moody prendendo dal barattolo un altro ragno, lo mise ben in mostra alla classe e borbottò: «Imperio!»
Il ragno si calò con un balzo dalla mano del professore appeso a un sottile filo si seta, e prese a dondolarsi avanti e indietro. Irrigidì le zampe e saltò all’indietro, atterrando sulla scrivania. Si alzò sulle zampe posteriori e accennò un passo di tango.
Tutti risero: tutti tranne Moody.
«Vi sembra divertente, eh?» ringhiò. «Vi piacerebbe, eh, se lo facessi a voi?»
Le risate si spensero quasi all’istante.
«Controllo totale» disse Moody piano, mentre il ragno iniziava a zampettare verso un bicchiere d’acqua appoggiato sulla scrivania. «Potrei costringerlo a fare tutto quello che voglio. Ad affogare…» e il ragno fu in procinto di fare un balzo e saltare in acqua. «Saltare fuori dalla finestra, a ficcarsi giù per la gola di qualcuno di voi. Anni fa, c’erano molti maghi e streghe controllati da questa maledizione. Fu un bel lavoretto per il Ministero stabilire chi era costretto a fare certe cose e chi le faceva di propria volontà. Ma…» il suo occhio magico saettò sul viso di qualcuno, soffermandosi qualche secondo di più su Ginger che rabbrividì, «la Maledizione Imperius può essere contrastata e io vi insegnerò come, ma ci vuole una grande forza di volontà e carattere, e non tutti ce l’hanno. Meglio evitare di esserne vittime, se potete. VIGILANZA COSTANTE!» abbaiò, e tutti sussultarono.
«Qualcuno ne conosce altre?»
La mano di Ginger si alzò per la prima volta e l’occhio magico di Moody si soffermò su di lei.
«Sì?» disse Moody.
«L’Anatema che uccide» sussurrò con la voce roca.
«Ah» disse Moody. «Sì, l’ultimo, e il peggiore»
Infilò la mano nel barattolo di vetro, e come se intuisse che cosa stava per succedere, il terzo ragno corse freneticamente sul fondo, cercando di sfuggire alle dita di Moody, ma lui lo afferrò e lo depose sulla cattedra. Il ragno prese a zampettare affannosamente sulla superficie di legno.
Moody levò la bacchetta e ruggì: «Avada Kedavra!»
Ci furono un lampo di luce verde accecante e un rumore improvviso, come se un’entità enorme e invisibile galleggiasse nell’aria: il ragno si rovesciò sulla schiena all’istante, intatto ma inequivocabilmente morto. Ginger impallidì e strinse convulsamente la mano intorno al bordo del banco, le nocche bianche. Parecchie ragazze lanciarono grida soffocate.
Moody spazzò via il ragno morto dalla cattedra.
«Non è bello» disse tranquillo come se stesse parlando del tempo. «Non è piacevole. E non c’è contro maledizione. Non c’è modo di fermarlo. Solo una persona, che si sappia, è mai sopravvissuta ed è un vostro compagno di Casa» disse rivolto ai Grifondoro, «perciò vi consiglio di non finire mai sotto tiro. Vigilanza costante!» ruggì, e tutta la classe sobbalzò di nuovo.
«Ora… Questi tre anatemi sono noti come le Maledizioni Senza Perdono. L’uso su un essere umano basta a meritare una condanna a vita ad Azkaban. E’ questo che dovete combattere. E’ questo quello che vi devo insegnare. Ma soprattutto, avete bisogno di esercitare una costante, incessante vigilanza. Fuori le penne… Ricopiate…»
Passarono il resto della lezione a prendere appunti su ciascuna delle maledizioni senza perdono. Nessuno parlò finché non suonò la campana: ma quando Moody li congedò, esplose un torrente di chiacchiere.

Ginger si infilò in un corridoio laterale e si appoggiò al muro per riprendere fiato, fissando il vuoto con occhi spalancati.
«Gin?» disse Angelina dolcemente.
Ginger si guardò intorno con aria spaesata e intimorita.
«Oh, ciao» disse, la voce più acuta. «Una lezione interessante, vero? Chissà cosa c’è a cena. Spero costolette di maiale. No, le abbiamo mangiato a pranzo. Spero ci sia la torta al cioccolato» mormorò facendo roteare gli occhi in tutte le direzioni.
«Gin, ti senti bene?» chiese Angelina allarmata.
«Oh, sì, sì. Benissimo, sì. Devo… Devo andare in biblioteca, sì, in biblioteca» disse Ginger alzando la voce di un ottavo.
Si voltò e iniziò a camminare con passo sicuro, a volte tremolante, lasciando indietro una basita Angelina.
Ginger camminò per un bel po’, in biblioteca non voleva proprio andare e finì per arrivare all’Ingresso. Tutti erano intorno a Draco Malfoy con la sua cricca e a Harry, Ron e Hermione.
Malfoy iniziò a leggere un inserto della Gazzetta del Profeta dove parlavano del signor Weasley coinvolto in una zuffa con la Polizia Babbana, e prese anche ad insultare la madre di Ron, il quale tremava di rabbia sotto gli occhi di tutti.
«Vai al diavolo, Malfoy» disse Harry. «Andiamo, Ron…»
«Oh, certo, sei stato da loro quest’estate, vero, Potter?» sogghignò Malfoy. «Allora dimmi, sua madre è davvero così cicciona, o è solo la foto?»
«Guardati la tua di madre, Malfoy» disse Harry che con Hermione tratteneva Ron per i vestiti, per impedirgli di avventarsi su Malfoy.
«Ehi, Malfoy, non credi che prima di criticare le madri degli altri dovresti fare attenzione a quando stai con la tua, perché mi chiedo proprio se quella espressione disgustata come se avesse della merda sotto il naso è proprio la sua o la faccia quando sta con te» disse Ginger, facendosi largo tra la folla.
Il volto pallido di Malfoy divenne leggermente rosato. «Non osare insultare mia madre, mezzosangue»
Gli occhi di Ginger lanciarono saette. «Ti conviene stare zitto, Malfoy, se non ti vuoi ritrovare appeso per le mutande in Sala Grande».
Harry, Ron e Hermione si voltarono facendo per andarsene, ma un improvviso rumore fece urlare parecchi ragazzi e fermare i tre. Un ruggito echeggiò per tutta la Sala d’Ingresso.
«OH NO CHE NON LO FAI, RAGAZZO!»
Moody scendeva zoppicando la scalinata di marmo. Aveva estratto la bacchetta e la puntava, così come faceva Ginger, dopo aver protetto i suoi amici da uno Schiantesimo con un incantesimo Scudo, su un furetto bianco, che tremava sul pavimento esattamente nel punto dove prima c’era Malfoy.
Nell’Ingresso calò un silenzio terrorizzato. Nessuno mosse un muscolo tranne Moody, che si voltò per guardare Harry con l’occhio normale.
«Ottimo lavoro, signorina Mosely» ringhiò Moody. La sua voce era bassa e roca.
«Fermo!» ordinò perentoria Ginger puntando la bacchetta su Tiger che era sul punto di prendere in braccio il furetto bianco.
Moody prese a zoppicare verso Tiger, Goyle e il furetto, che emise uno squittio spaventato e scattò via, filandosela verso i sotterranei.
«Non credo proprio!» ruggì Moody puntando di nuovo la bacchetta verso il furetto, che volò in aria a tre metri di altezza, cadde con un tonfo al suolo e poi rimbalzò di nuovo in alto.
«Non mi piace chi attacca quando l’avversario gli volta le spalle» ruggì Moody facendo rimbalzare ancora più in alto l’animale. «E’ una cosa vile e infima…»
«Professor Moody!» disse una voce stupefatta.
La professoressa McGranitt scendeva la scalinata di marmo con le braccia cariche di libri. Ginger pensò bene di riporre la bacchetta senza farsi vedere.
«Salute, professoressa McGranitt» disse Moody tranquillissimo.
«Che cosa… Che cosa sta facendo?» chiese la professoressa seguendo l’alzata e l’ascesa del furetto.
«Insegno» rispose Moody.
«Insegna… Moody, quello è uno studente?» strillò la McGranitt mentre i libri le cadevano a terra.
«Già»
«No!» urlò la professoressa di Trasfigurazione. Scese la scala di corsa ed estrasse la bacchetta, un attimo dopo, con un forte schiocco, ricomparve Malfoy, accasciato a terra.
«Moody, non usiamo mai la Trasfigurazione per punire! Il professor Silente deve averglielo detto!»
«E’ possibile che me l’abbia accennato, sì» disse Moody grattandosi il mento, tutt’altro che preoccupato.
A Ginger scappò da ridere. Non solo Moody aveva umiliato Malfoy davanti a quasi tutta la scuola, ma sembrava non essere neanche preoccupato delle conseguenze di quest’azione.
Moody se ne andò trascinandosi Malfoy con sé nei sotterranei, e anche la McGranitt, dopo aver raccolto i suoi libri con un incantesimo, andò via.
«Non dite niente» sussurrò Ron ai suoi amici, mentre poco a poco si sedevano al tavolo di Grifondoro.
Ginger ridacchiò e si sedette accanto a Hermione. «E’ stato uno spettacolo imperdibile!»
Presero a mangiare, ma Hermione finì presto per andare in biblioteca. Si era appena alzata che il suo posto venne preso da Fred. «Moody!» disse. «Ma quanto è forte, eh?»
«E’ più che forte» disse George, sedendosi di fronte a Fred.
«Superforte» disse Lee, scivolando nel posto accanto a George. «L’abbiamo avuto oggi pomeriggio» disse a Harry e Ron.
«Com’è stato?» chiese Harry molto incuriosito.
Fred, George e Lee si scambiarono sguardi eloquenti.
«Mai sentita una lezione così» disse Fred.
«Lui sa, ragazzo» disse Lee.
«Sa cosa vuol dire andare là fuori a farlo» disse George in tono solenne.
«Fare che cosa?» chiese Harry.
«Combattere le Arti Oscure» disse Fred.
«Ha visto di tutto» continuò George.
«Eccezionale» disse Lee con aria sognante.
Ginger fece schioccare la lingua in segno di disapprovazione.
«C’è qualcosa che non va, Gin?» chiesero in coro i gemelli.
«Niente. Ma una sola lezione non vi può far capire quanto è forte un professore» disse con aria altezzosa Ginger, per poi sciogliersi in un sorriso entusiasta. «Avreste dovuto vederlo alla fine delle lezioni! Indimenticabile!»
Ginger raccontò loro, con l’aiuto di Ron e Harry, la trasformazione di Malfoy in furetto. Alla fine scoppiarono tutti e sei a ridere attirando l’attenzione di molti su di loro.
«A proposito Ginger, ti volevo ringraziare per averci difeso» disse Harry, una volta che le risate si furono placate.
«Figurati. Non doveva osare Schiantare un mio amico, girato di spalle soprattutto!» disse Ginger in tono solenne, poi fece un sonoro sbadiglio. «Sono stanchissima. Vado a dormire, notte»
Ginger si alzò e si dileguò velocemente. Arrivò al suo dormitorio, s’infilò il pigiama e si mise sotto le coperte, addormentandosi subito.




L'Angolo della Sadica:
Hello, minna! Yeah! Mischiamo inglese e giapponese!
Come prima cosa, vorrei ringraziare:
ali7m per recensire ogni volta i capitoli; Jollyna per averla messa tra le preferite; valepassion95, Sandyblack94 e la new entry Fred_Deeks_Ben per averla messa tra le seguite. Vi ringrazio tantissimo, mi fate felicissima :D
Ringrazio anche i lettori silenziosi e spero di vederne qualcuno, che prende il coraggio a quattro mani e mi faccia sapere la sua opinione ;)

Ora! Parliamo del capitolo! La prima lezione con Moody! A quanto pare per Ginger è stato parecchio traumatico, insomma, dire tre volte di stare benissimo non è normale. Che ne dicete voi? (non ho sbagliato a scrivere XD)
Poi, c'è il nostro amato Malfoy versione furetto *W* Fantastico *W*
E poi, c'è di nuovo Ginger (e vorrei ben vedere! E' la protagonista! U.U) che sembra essersi dimenticata del perché si fosse arrabbiata con i gemelli, e chiacchiera con loro tranquillamente. Vi stavate preoccupando, eh! Ammettetelo! XD Bene, preoccupatevi ancora un po' XD
Quanto amo essere sadica! Muahahahahahah XD
Anyway, ora debbo lasciarvi. Devo vedere cosa cucinarmi, impresa ardua quando si ha il frigo mezzo vuoto XD
A presto!
La vostra Sssssadica preferita *W*

  
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