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Autore: Sary00    28/11/2012    1 recensioni
Prologo.
Ci si può innamorare del proprio fratello?
Sì, però solo se non è tuo fratello di sangue.
Infatti, i genitori, dopo aver avuto lui, il figlio maschio, avevano cercato di avere un altro bambino, ci provarono per un po', ma non arrivava, così decisero di adottarne uno, precisamente una bella bambina dagli occhioni marroni.
Sono cresciuti come fratelli, ma il bene che lei provava per lui andava oltre al bene fraterno, e se ne accorse quando lui portò la sua prima ragazza seria, cercava di negarlo, ma ogni volta era sempre più evidente; così decise di mettersi con il peggior nemico del 'fratello', questo porterà gelosia da parte di lui, che si chiederà se sua 'sorella' è soltanto quello o qualcosa in più.
"E pensare che prima tra di noi era come un legame di sangue" - le disse baciandole la testa.
"Legami di sangue?" - disse lei voltandosi verso di lui.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2
 
Il tempo passò, per Brenda era giunto il momento di andare alle superiori, nella stessa scuola di Andres. Si alzò presto, era nervosa e preoccupata. Aveva lasciato le sue amiche delle medie, nessuna aveva scelto lo stesso suo indirizzo scolastico e quindi doveva fare nuove amicizie. Fortuna che con lei c’era suo fratello, se no si sarebbe sentita davvero persa.
I due arrivarono a scuola, Brenda andò in classe per non fare ritardo e Andres rimase fuori con i suoi amici.
“I tuoi genitori hanno scelto proprio bene, eh!” – disse Victorio ridendo.
“Cosa vuoi dire?” – chiese Andres, stranito.
“Tua sorella, è una bomba.” – disse Daniele, ridendo.
“Davvero, Andres. Complimenti.” – disse Stefano.
“Ragazzi, vi avviso: provate a toccare mia sorella e siete morti.” – disse Andres, nervoso.
“Tranquillo fratellino dolce.” – disse Victorio facendo ridere gli altri.
“Non sto scherzando, è mia sorella. Se le fate qualcosa, complimenti o altro, ve lo taglio.”
“Ma che discorsi sono? Tua sorella non si potrà mai fidanzare?” – chiese Stefano.
“No, cioè si. Ma non con i miei amici. Ok?” – disse Andres, fermamente.
“Ok, capo.” – dissero i tre, ridendo.
 
Erano passati due anni da quel discorso che Andres aveva fatto ai suoi amici, e loro non si erano avvicinati a la dolce sorellina di Andres. Brenda adesso frequentava la terza superiore, e Andres stava ripetendo, insieme ai suoi amici, il quinto anno, poiché l’anno precedente erano stati bocciati tutti per la stessa materia: letteratura.
Erano a metà del primo quadrimestre quando Andres entrando in classe venne richiamato dalla professoressa di letteratura.
“Andres, vedi di impegnarti quest’anno, se non vuoi ripeterlo, di nuovo.”
“Si, prof. Non la deluderò.” – disse Andres, sorridendo.
Aveva bisogno di aiuto per studiare, la letteratura non gli era mai piaciuta. Brenda era molto brava, così decise di chiederlo a lei.
“Lalu, posso chiederti un favore?” – disse Andres, facendo allontanare Brenda dal suo gruppo di amiche.
“Dimmi.”
“Senti, io ho dei problemini in letteratura, mi aiuteresti?”
“Si, modestamente sono bravissima.” – disse Brenda, ridendo.
“Ah ah, va bene.”
“Dopo pranzo studiamo in camera mia, raggiungo le altre. Ciao fratellino.” – disse Brenda, dandogli un bacio sulla guancia.
 
Dopo aver pranzato, tra battute e risate andarono a studiare in camera di Brenda, lei si sedette sul letto matrimoniale, come Andres d'altronde.
“Cosa devi fare per domani?” - chiese lei.
“Devo fare l'analisi di queste opere… due palle insomma” – disse scocciato.
“Io non capisco come hai fatto ad essere stato bocciato per letteratura, è così facile!” – disse Brenda.
“Per te è facile, sei un genio in letteratura.”
“Be’, modestamente.” – disse vantandosi per poi scoppiare a ridere con il fratello. – “Dai, inizia a seguire le domande guida, va.” – disse mentre lei iniziava con i suoi compiti di matematica.
Andres stava facendo la sua analisi quando ad un certo punto si bloccò, non sapeva come continuare il commento, che poi si rilevò molto semplice.
“Hai capito, Andres?”
“Sì. Grazie Lalu” – era l’unico che la chiamava così,apparte i genitori ovviamente.
Lei gli sorrise e ritornò sulle sue espressioni di secondo grado.
Dopo un’altra ora e mezza di studio, decisero di fare una pausa, Andres si sdraiò sulle gambe della sorella, come faceva sempre quando guardavano un film insieme, mentre lei gli accarezzava i capelli. Erano in silenzio fino a quando Brenda parlò.
“Andres?”
“Sì?”
“Posso farti una domanda?”
“Me l’hai già fatta…” – disse ridendo.
“Dai, scemo parlo sul serio.” – disse ridendo anche lei.
“Dimmi.” – disse giocando con le dita della mano di Lalu che precedentemente era sul suo fianco.
“E’ su uno dei tuoi amici…” – quando disse così, ad Andres si fermò la circolazione del sangue ed il suo cuore iniziò a battere all’impazzata. Cosa c’entravano i suoi amici con lei? Cosa voleva sapere del suo amico?
“Chi?” – disse ingoiando saliva, cercando di calmarsi.
“Vico.” – quel semplice nome gli fece andare il sangue al cervello, era successo qualcosa tra lei e il suo ‘amico’?
“Cosa v-vuoi s-sapere?” – disse balbettando, tipico di quando si è nervosi.
“E’ carino.” – disse abbassando lo sguardo.
“E con questo?” – disse più nervoso che mai, ma non lo diede a vedere.
“Niente. Volevo sapere se io gli piaccio.” – gli stava facendo quella domanda per metterlo alla prova, voleva vedere se le avrebbe dato il permesso di uscire con uno dei suoi amici.
“E’ fidanzato.” – disse velocemente Andres, altro ‘sintomo’ del nervosismo, però non era una bugia né una verità, era una mezza bugia. Era vero che Vico stava frequentando un’altra ragazza, non era proprio fidanzato ma era comunque impegnato – “Perché? Ti piace?” – disse alzandosi dalle gambe della sorella e fissando i suoi occhi verdi in quelli marroni di lei.
“Eh?” – ci mise un po’ a capire a cosa si riferiva, si era persa nel verde dei suoi occhi – “No! No!”
“E perché lo volevi sapere?” – disse stranito, ma un po’ più tranquillo.
“Perché Erica mi aveva detto che l’altro giorno mi stava guardando, tutto qui!”
“Ma io lo ammazzo!” – disse alzandosi, ma non riuscendoci poiché Brenda lo bloccò in tempo.
“Tranquillo.” – disse per poi scoppiare a ridere.
“Perché ridi?”
“Perché stavo scherzando, volevo metterti alla prova.” – disse tra una risata e un’altra.
“Eh?”
“Sì, è Vico che me l’ha suggerito, mi aveva detto che eri molto geloso e volevo vederlo con i miei occhi.” – disse continuando a ridere e contagiando il fratello.
“Non farlo mai più, eh. Ed è normale che sia geloso di te, sei la mia sorellina.” – disse per poi abbracciarla.
 
Era strano quello che poteva succedere in 13 anni. Il viso paffuto di Andres si era allungato, diventando di poco più affilato, ed era ricoperto da un sottile filo di barba, che lui usava portare sempre poco accennata, per sembrare più fico. Inutile dirlo, il risultato di quella sua idea era stupendo. I suoi capelli erano diventati, chissà come, castani, ed il fisico paffutello di bambino aveva lasciato spazio ad un ampio busto dalle spalle larghe e a due gambe muscolose. Le uniche cose che in lui non erano cambiate erano i suoi occhi, sempre dello stesso verde smeraldo, profondi, incantatori. Ovviamente, quegli occhi avevano stregato e rotto il cuore a tante ragazze, sia più piccole che più grandi di lui.
In Brenda, invece, i 13 anni avevano contribuito a renderla bellissima, femminile, degna dell'attenzione di qualsiasi ragazzo, almeno che questo non fosse gay. I capelli castani si erano allungati fino alla vita, incorniciandole il viso ed il busto, grazie alla sua decisione di continuare a tagliarli solo di poco ogni volta. Il suo viso delicato e chiaro esibiva due occhi grandi color caffè, un naso piccolo e delle labbra carnose, sul quale ogni ragazzo che conosceva aveva desiderato almeno una volta di stampare le sue. Le forme piatte dell'infanzia avevano lasciato il posto ad un corpo snello e proporzionato, con delle curve mozzafiato, ma allo stesso tempo non eccessivamente accentuate. E, come Andres pensò qualche minuto dopo quella conversazione con la sorella, quelle curve non avrebbero mai dovuto attirarlo, vero? Ma perché in quel momento la immaginava attaccata a lui mentre i suoi amici giravano i tacchi e la lasciavano perdere? «Ma bene, Andres, bella mossa. Ricordati che l'unico motivo perché immagini queste cose è perché lei non la deve toccare nessuno.» - si costrinse a pensare mentre la sua risata melodica lo distraeva dal pensare lucidamente. Si sarebbe potuto benissimo dire che il ragazzo fosse incantato.
“Ehi, bello addormentato, a cosa stai pensando?” - chiese lei, schioccandogli le dita davanti la faccia.
“Eh?” - chiese lui scuotendo la testa, ritornando dai suoi pensieri - “Ah, si scusami. Ero... pensieroso.”
“Per cosa?” - chiese lei.
“Per quello che mi hai detto. Nessuno di quegli idioti dei miei compagni si deve avvicinare a te. Nessuno.” - disse lui, guardandola fisso, quasi come se la volesse passare ai raggi X.
Brenda, anche non volendo, sentì un brivido percorrerle la schiena. Ma cosa si metteva in mente? Quello che provava per lui era solo amore fraterno e, senza dubbio, quella gelosia che lui le aveva dimostrato, era solo gelosia. Perché l'unica cosa che quei 13 anni non avevano cambiato, era proprio l'indistruttibile legame di amicizia che mantenevano.




GRAZIE MILLE X LE RECENSIONI PRECEDENTI... SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO.... FATEMI SAPERE :D
  
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