Rodolphus al banchetto
Rodolphus salì le scale a balzi, con impazienza, non sapeva se più per la frustrazione che sua moglie non l'avesse avvisato o per l'eccitazione che gli faceva ribollire il sangue nelle vene.
Erano tutti ammassati lungo l'immenso corridoio, un basso vociare e qualche occhiata nervosa per lui.
Gli sembrava di aver preso parte ad un insolito convivio, un convivio in cui gli ospiti devono guardarsi bene dal destare l'attenzione dell'ospite.
E così facevano i Mangiamorte, così si comportavano gli invitati a quell'assemblea di umanità deviata che si proponeva di decidere le sorti e la rovina di chiunque fosse troppo pericoloso.
O anche solo un po', davvero.
Chiunque potesse rendersi protagonista di qualche episodio di rovina per loro e il loro Signore, doveva essere zittito, per necessità.
Ed era con questi pensieri in mente che Rodolphus si aggirava tra facce conosciute e mai familiari, era con questi pensieri in mente che rimandava il momento in cui avrebbe dovuto fare i conti con lei.
Ma era troppo frustrante, era troppo fastidioso...
Si aspettava che non si girasse neppure, aveva imparato a conoscerla, ora. Si aspettava che proseguisse imperterrita tra i mantelli scuri e pesanti e che lo oltrepassasse senza degnarlo di uno sguardo, deliberatamente.
E così fece, Bellatrix Lestrange, ma giunta di fronte a lui si bloccò. Alzò lo sguardo, e piantò i suoi occhi scuri dentro a quelli di Rodolphus, in profondità... lo trafisse.
E ancora, era pronto ad uno scoppio d'ira, che uscisse dopo essere stata stipata dentro di lei per troppo tempo.
E ancora, si sbagliava.
Il nero delle iridi di Bella era offuscato dalle lacrime, lacrime che le appannavano lo sguardo e rendevano la figura di suo marito una macchia di intimità in mezzo a quelli che dicevano di essere suoi amici, ma che, lo sapeva, erano lì solo per avere un pezzo succulento del suo banchetto.
E Bellatrix era felice, felice per la prova di fiducia e amore che custodiva gelosamente sotto il mantello, e felice per quella macchia gioiosa di fronte a lei a cui, lo sapeva, non si sarebbe mai abituata.