Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Frem Write    28/11/2012    6 recensioni
"Lei che aveva sempre avuto paura del buio, ora era costretta a viverci.. per sempre"
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PRIMA PARTE
Save me from the dark




Capitolo 1: Gone too soon.

{Like a shooting star,
flying across the room,
so fast so far,
you’re gone to soon;
you’re a part of me,
and I’ll never be the same
here without you,
you’re gone too soon.

Simple Plan- Gone too soon}

Desirée

Con Louis ho sempre avuto un buon rapporto, certo la maggio parte delle volte litigavamo, ma una cosa che ci ha sempre caratterizzato era la nostra amicizia. Potevo sempre contare su di lui, per ogni cosa, tranne che uscire con i suoi amici. Ma per quello non c’era problema: la mia cecità allontanava i ragazzi. Louis c’è sempre stato sia prima che dopo l’incidente. Non solo come fratello, ma anche come mio amico.
Ma come ogni adolescente, aveva un sogno.. il suo era cantare. Mi ricordo che aveva una bellissima voce e amavo ascoltarlo sotto la doccia oppure mentre si vestiva o quando si rinchiudeva in camera sua. Ma questo suo desiderio ci allontanò. Lui, compiuti i diciassette anni, si trasferì a Londra con mio padre e io rimasi a Doncaster con mia madre. Quando si trasferì avevo quattordici anni.
Tre anni dopo andai a vivere anche io a Londra, con mio padre e mio fratello. Il motivo mi era sconosciuto, sapevo soltanto che mia madre doveva andare in un centro di ricovero. Non avevo fatto domande su cosa le stesse accadendo, avevo paura.
Ricordo che il nostro incontro fu di una freddezza assoluta. Non lo potevo vedere, ma percepivo la tensione fra me e lui.
< Hai diciassette anni adesso! Hai qualche progetto? > mi disse. Sapevo, e ancora oggi sostengo, che non aveva idea di cosa dire. Ma un mio grande difetto era che non sapevo tenere i miei pensieri per me.
< Non mi vedi da tre anni e tu pensi a dirmi se ho dei progetti per il futuro? L’unico progetto che ho è poltrire sul divano, mangiando nutella ascoltando spongebob visto che non lo posso vedere! > non aspettai una sua risposta non perché la temevo, ma perché la sua voce era matura e mi spaventava. Perché avevo paura del nuovo Louis, <nemmeno un ‘come stai?’ o ‘mi sei mancata’ > quella fu l’unica e l’ultima conversazione di quel giorno. Arrivammo a Londra la sera. Durante il viaggio mio padre mi parlò del fatto che Louis viveva da solo insieme a un suo amico. Mi ero dimenticata che avesse vent’anni, ormai.
< ..e quindi potresti andare a vivere da loro! Sono sicuro che ti divertiresti! > spalancai la bocca, incredula. Io e Louis, nella stessa casa? Si era bevuto il cervello?!
< chiudi la bocca, tesoro, se no ci entrano le mosche! >.
 
Appena varcai la sogliola sentii un odore di pizza invadermi le narici. Con il tempo che avevo passato in ospedale con mia madre, pensavo di aver perso anche l’olfatto.
Sentii anche qualcuno parlare e ridere. Louis mi portò in cucina e le risate cessarono. Ero davvero conciata così male? Almeno prima c’era mia madre che mi aiutava con i capelli e con le cose estetiche.. ora c’erano solo Louis e i suoi amici. Era l’inizio del mio incubo, me lo sentivo.
< Ragazzi, lei è Desirée, mia sorella. > quanto odiavo questi momenti in cui venivo presentata.  Avevo perso la vista, non la lingua.
< Ci avevi detto che tua sorella era brutta.. a me non sembra! > sentii dire da qualcuno. Capii che non era inglese, visto il suo accento.
< Brutto cretino, hai anche detto che ero una cessa! > lo rimproverai e sentii le risate degli altri.
< Mi piace tua sorella..! > una voce diversa, più profonda, parlò. Appena aprì bocca sentii una puzza di tabacco. Evidentemente fumava.
Louis sembrava imbarazzato e potrei scommettere milioni che fosse arrossito.
< Ehm.. loro sono Zayn, Niall, Liam e Harry! > strinsi la mano di ognuno e appena arrivai all’ultima sentii dei brividi scorrermi sulle braccia.
< lei è cieca? > chiese Harry a mio fratello, pensando che io non sentissi.
Mai dubitare di Des, caro.
< Sì.. ma trattala normalmente, se no s’incazza! >
< in che senso? >
< Lei pensa di essere come noi.. > in quel momento volevo scoppiare in lacrime, non tanto per  quello che aveva detto, ma per come lo aveva detto. Non lo riconoscevo più. I suoi sogni avevano cambiato la persona che era.. la persona che era il mio migliore amico.
< Io sono come te, sono come Harry, sono come tutti voi. Solo perché non posso vedere non vuol dire che io sia anormale. Pensi che sia bello non poter vedere? Pensi che vivere nell’oscurità e nel buio sia così facile..? > mi asciugai una lacrima, e continuai, < è da nove anni che non mi vedo allo specchio, è da nove anni che non posso vedere i miei capelli, non so nemmeno di che colore sono. Sono nove fottutissimi anni che non vedo la luce del sole, nove anni che non vedo un fiore, il mare o qualsiasi altra cosa. Non ho mai visto la neve in diciassette anni di vita! Non sai quanto faccia male non poter fare tutte le cose da adolescente che vorrei fare. L’età spensierata sta finendo e io non ho potuta viverla come le altre. Pensi che sia bello vivere solo di sapori, odori, e suoni? Pensi che sia bello toccare le cose senza nemmeno sapere cosa sono? Beh, è orribile. Ma ho sempre superato tutto, ho sempre combattuto contro la mia stessa vita perché c’eri tu al mio fianco, poi te ne sei andato fregandotene di me e dei miei sentimenti! Non sai quanto ti ho odiato per avermi abbandonata, non ne hai la più pallida idea! Ma mi sono fatta forza, perché io ti volevo ancora bene. Nonostante tu non mi abbia mai chiamata anche solo per sapere come stavo, nonostante tu non sia mai più tornato a Doncaster a passare le feste con i tuoi parenti. Nonostante tutto ciò ti amavo, Louis. Ti amavo perché eri l’unica persona che mi aveva sempre incoraggiato quando ormai le speranze erano sotto terra > lo fissai, anche se non lo potevo vedere < Sei cambiato, Louis. Il Louis che conoscevo io era mio amico e mio fratello. Quello di adesso non è nessuno dei due >.
Non scappai da lui, non scappai dalla situazione, non scappai da ciò che avevo detto, anche perché non sapevo dove andare. Cercavo di mostrarmi forte più che potevo ma le lacrime mi tradirono.
Aspettai una sua risposta, che non arrivò.
< Vieni, ti accompagno in camera tua! > mi disse Niall, prendendomi sotto braccio.
 
< Mi  dispiace per quello che è successo.. insomma sei appena arrivata e già hai pianto! > Niall era davvero una persona dolce, lo capii subito.
Mi aiutò a disfare le valigie e a sistemare la camera e il bagno.
< Di che colore hai gli occhi? > gli chiesi. Lo sentii sorridere, uno di quei sorrisi che ti scalda il cuore.
< Azzurri come i tuoi.. assomigli tanto a tuo fratello! > sorrisi. Parlammo per quasi più di un’ora. Mi chiese un sacco di cose, dalle più sensate alle più assurde. Mi fece sorridere, dopo tanto tempo. Non un sorriso tanto per sorridere, ma un sorriso pieno di gioia, di allegria, di divertimento e di ringraziamento.
Lo ringraziavo anche solo perché era stato lì con me, perché non era come tutti gli altri ragazzi che avevo incontrato fino ad ora. Lui era diverso.
< Eri molto legata a Louis prima della sua partenza? >
< Eravamo davvero legati, forse anche troppo. Tipo Cip e Ciop. Era l’unica persona che mi ha aiutato, sempre. E quando partì mi crollò il mondo addosso! > ammisi.
< E perché non sei partita con lui? > domandò, dopo.
< Mia mamma avrebbe perso il lavoro, lei non sarebbe mai venuta e non avrei mai potuto lasciarla da sola.. >
< Ah, capisco. Beh, almeno adesso potrete recuperare tutto il tempo perso.. >
< Non credo.. resterò qui solo per un anno, anzi di meno, poi andrò all’Università di Oxford >.
Verso mezzanotte smettemmo di parlare e lui ritornò in camera. Ma prima, mi disse una frase stupenda, una di quelle che ti fanno sorridere l’anima, una che non dimenticheresti mai: < comunque i tuoi capelli sono castano chiaro! >.
Chiuse la porta lasciandomi con le lacrime agli occhi per la felicità. Una volta che uscì dalla mia camera decisi di fare una doccia e andare sul terrazzo.
 
Dopo essermi messa il pigiama mi stesi sulla sdraio sul balcone. Faceva freddo, si sentiva che era novembre. Beh considerando che qui faceva sempre freddo, sia d’inverno sia d’estate. Era per questo che amavo Londra. Non l’avevo mai visitata prima infatti non so nemmeno come è fatto il Big Ben o il London Eye. Tutti i monumenti li creavo nella mia fantasia. Me li descrivevano e automaticamente nella mia mente si formava un’immagine. Chiusi gli occhi ed immaginai il mio futuro.
A distrarmi dai miei pensieri fu una voce che mi chiese: < posso sedermi? >.
Mi voltai nella direzione della voce e annuii.
< Sei venuto qui a farmi la predica? Se è così risparmiatela. > dissi acida a Louis.
< Hai ragione sono stato un pessimo fratello, non ti ho nemmeno fatto gli auguri ai tuoi compleanni. Mi dispiace di non essere stato presente quando avevi bisogno di me.. Ho proposto io a papà di farti venire qui, appunto per riallacciare i rapporti e rimediare ai miei errori! >
< Non credo riuscirai a recuperare i tre anni in un anno! > risposi.
< E’ per questo che ti ho fat.. > si bloccò. Allora un minimo di cervello ce l’ha mio fratello, pensai.. < un anno?!? >.
Annuii di nuovo.
< Ho fatto domanda all’Università di Oxford.. Mi hanno presa! La scuola l’ho finita l’anno scorso, quest’anno finisco il liceo e a ottobre vado a Oxford > sorrisi.
< E papà lo sa? > scossi la testa.
< No, non credo glielo dirò! > dissi torturandomi le mani.
< Come no? Sarebbe orgoglioso di te! > sorrisi pur sapendo che non era vero.
Nonostante Louis avesse trascorso tre anni da solo con mio padre, non aveva ancora capito come era fatto. Se gli avessi detto dell’università di sicuro avrebbe cambiato discorso parlando di Louis e consigliandomi di lasciar perdere. Con mio padre ho sempre avuto un rapporto distaccato, anzi non c’era mai stato alcun rapporto.
Per lui esisteva solo Louis. Louis di qua, Louis di là, Louis sa fare quello, Louis è andato là.. sempre così, ogni volta.
Era stronzaggine pura!
Mi baciò la fronte e uscì dalla stanza.
< Louis! > lo richiamai.
< Sì? >
< Mi sei mancato! >
< Anche tu! >. 


IT'S ME! 
buona sera ragazze, sono tornata con il nuovo capitolo! 
Volevo postarlo ieri, ma ovviamente il sito era intasato e non andava. 
Comunque, grazie per le recensioni, davvero! 
Ci tenevo a spiegarvi un po' come funziona questa FF. 
Allora, la storia sarà divisa in due parti: 
-la prima parte si chiamerà:
Save me from the dark; inzia dal primo capitolo (questo) e finirà più o meno a metà storia. 
-la seconda parte si chiamerà:
Bring me to life: inizierà a metà storia e finirà con l'ultimo capitolo. 
La storia sarà vista sotto vari punti di vista, non ci sarà solo Desirèe come narratore, perchè so che potrebbe essere piuttosto noioso. 
La storia si concentrerà maggiormente su alcuni personaggi (i principali, ovviamente), ma ciò non vuol dire che gli altri verranno trascurati, anzi, cercherò ti toccare tutti i personaggi. 
Non ho altro da aggiungere, spero solo che la storia vi piaccia, 
ci metterò tutta me stessa, lo prometto. 
Fatemi sapere cosa ne pensate.

-Frem.
ps. ringrazio _Sam per il banner, è fantastico!
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Frem Write