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Autore: lady vasshappenin    29/11/2012    3 recensioni
Dal primo capitolo
"Aveva smesso presto di credere in “Babbo Natale”, nella “Fatina Dei Denti” e nelle altre bazzecole che i genitori le andavano dicendo spesso e volentieri.
Per lei maturità voleva dire lasciarsi alle spalle il mondo delle fiabe e dei balocchi e, in quel momento, il suo scopo principale era diventare una persona matura.
Era molto diversa dai suoi coetanei, e non solo. Era diversa anche dalla propria madre, Berta Dixon, una trentacinquenne che ancora sperava di ottenere la sua lettera di ammissione in quella scuola di maghi e streghe di cui blaterava da mattina a sera.
"
Se una figlia di Potteriani odiasse il mondo magico? Se disprezzasse tutto ciò che fa parte del mondo della fantasia? E se Hermione, ragazzina di 11 anni del 2023, dovesse rivedere tutti i suoi ideali a causa di una stupidissima lettera?
Ispirata dalla saga di J.K. Rowling e dedicata ai Potterheads come me, vi propongo la mia FF.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Grifondoro, Hugo Weasley, Lily Luna Potter, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Nuova generazione
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2. MAI UNA STREGA


Era vero: sulla staccionata al limitare del giardino vi erano appollaiati tre gufetti. Due più grandi, probabilmente barbagianni, e una civetta bianca.
Strano. Molto strano. I gufi e le civette sono animali notturni. Non escono con la luce del sole, figuriamoci in giornate del genere.
Come aveva dato per scontato, sua madre, con gli occhi che brillavano di contentezza, esclamò:- Tesoro, sono venuti per te! Ti stanno portando la lettera! O mamma, avrai la lettera, ti rendi conto!?-.
Non voleva assolutamente credere in ciò che farneticava sua madre. Non poteva crederle, Berta non aveva prove per testimoniare che quello che stesse dicendo fosse giusto!
Rientrò subito a casa e, presa da uno spasmo di violenza, si sbatté la porta alle spalle, mentre sua madre era troppo impegnata a fare foto alle “tre civette sul comò” per fare sapere a quei suoi amici malati come lei che sua figlia era una strega.
Una strega. A scuola, Hermione era stata chiamata in tutti i modi, molti dei quali si riferivano al personaggio fantastico di cui portava il nome, ma strega mai.
Senza sapere come e quando vi ci fosse entrata, si era ritrovata in bagno a spazzolare la propria chioma dorata. Avere una madre del genere non era per niente facile. Era ossessionata da queste fantasie! Era rimasta una bambina in un corpo un po’ troppo cresciuto!
Non poteva continuare così. Le lacrime iniziarono ad uscire e i singhiozzi si presentarono all’appello poco dopo. In quelle lacrime, c’era lo sfogo di 11 anni di pazzie, di torte alla fragola mezze schiacciate con scritto su “Happy BDay Herm”, di feste di Halloween con sempre lo stesso vecchio vestito da strega che le avevano cucito su misura quando avevano dichiarato il suo nome all’anagrafe, di bacchette fatte di rametti d’albero secchi.
Se pur il rumore provocato dal pianto della bambina fosse forte, non era nulla al confronto delle urla piene di rabbia che venivano dalla cucina.
Hermione non capì cosa dicevano esattamente ma intuì due cose: c’entrava lei e non era più riferito ai gufi.
Asciugandosi in fretta e furia la faccia, arrivò in cucina dove una mamma livida e infuriata, appena la vide, iniziò ad urlarle contro.
- TI SEMBRA GIUSTO? TU CHIUDI LE PORTE CON TUTTA LA FORZA CHE HAI E NON DOVREI PUNIRTI? UN ANNO SENZA PAGHETTA BASTERA’! AVEVAMO APPENA SISTEMATO LA PORTA, CAVOLO! NON POSSIAMO CAMBIARE I CARDINI OGNI GIORNO!-.
Hermione non capiva, infatti continuò a guardare la madre con espressione interrogativa.
- Mamma, avrò chiuso con forza la porta, ma non l’ho mica rotta!- dichiarò Hermione.
Infuriata peggio di prima, la donna ricominciò:- AH NO? ALLORA PROVA AD APRIRLA!-.
Lentamente Hermione si diresse davanti alla porta ed eseguì l’ordine impartitole.
La porta si aprì normalmente, lasciando la signora Dixon stupefatta.
- M-ma prima n-non … C-ciondolava da un lato … Io p-pensavo …- cercò di farfugliare la donna.
Bene, ora Remus non era l’unico ad essere un visionario, si era aggiunta anche sua madre!
Innervosita da quest’ulteriore prova che confermava la sua teoria secondo cui sua madre era mezza svitata, uscì di corsa dalla cucina, lasciando la donna ancora intenta a farfugliare.
Succedeva, talvolta, che le cose le quali, secondo gli altri, erano rotte, quando arrivava Hermione erano di nuovo intatte.
Una volta, quando aveva 6 anni, si era sbattuta la porta di camera sua alle spalle e aveva chiaramente sentito il rumore di qualcosa infrangersi sul pavimento. La paura l’assalì, se lo ricordava come se fosse stato ieri. Pensò subito al prezioso vaso di famiglia e sperò con tutta se stessa di essersi sbagliata.
Così, socchiudendo gli occhi e aprendo la porta, desiderò che il vaso fosse ancora al suo posto.
Ed eccolo lì, ancora intatto al suo posto, sul mobiletto accanto alla porta nel corridoio.
Era stata solo una sua impressione. Non si era rotto nulla.
Tornata nel presente, le balenò una probabile conseguenza dell’accaduto: sua madre avrebbe iniziato a dirle che aveva poteri magici visto che aveva sistemato la porta e che ciò spiegava l’arrivo dei gufi, pronti a recapitarle la lettera per Hogwarts.
Il cervello di mia madre è una macchina da guerra che prima o poi mi farà impazzire!” pensò tristemente Hermione.
Il resto della mattinata fu trascorso dalla ragazza in camera sua, raggomitolata su se stessa, in compagnia del suo libro preferito, “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Questo era il tipo di libri che preferiva in assoluto: libri autobiografici o biografie.
“Se questo è un uomo”, “Il diario di Anna Frank”, questi erano solo due esempi dei libri che Hermione leggeva solitamente.
Sua madre non era assolutamente d’accordo sulla scelta dei libri da leggere che aveva fatto Hermione. Pensava che non fossero libri adatti ad un’undicenne, poiché parlavano di situazioni difficili e, soprattutto, perché sia il contenuto che la forma erano difficilmente assimilabili a quell’età.
Ma Hermione la ignorava. Preferiva di gran lunga questo tipo di lettura a quei fattucchieri che tanto osannava la madre! Almeno aveva la certezza che ciò che era scritto nero su bianco su quelle pagine fosse realmente avvenuto!
La mente di Hermione si nutriva quasi esclusivamente di certezze. I pochi dubbi che aveva andavano man mano cancellandosi, grazie all’attenta ricerca della risposta fra le certezze apprese.
Il problema era che, ultimamente, i dubbi crescevano sempre di più e la ragazza non poteva più darsi una semplice spiegazione delle cose attenendosi alle certezze immagazzinate. C’era sempre qualcosa di cui non riusciva a spiegarsi il perché, e questo non le andava giù!
A farla tornare sulla Terra, fu il rumore di una porta chiudersi e la voce calda del padre urlare dall’ingresso “Sono tornato! Chi c’è batta un colpo!”.
Mentre questa frase veniva pronunciata da Garth, la pronunciava, sottovoce, anche Hermione.
Era una specie di rituale della famiglia Dixon o almeno Hermione non riusciva a trovare altre parole con cui definire il continuo ripetersi di quella frase.
Fin da quando avesse memoria, suo padre aveva sempre detto quella frase appena tornato dal lavoro e tutta la famiglia aveva sempre risposto battendo un colpo sulla prima superficie solida a portata di mano: il muro, un mobile, un oggetto, le mani stesse.
Per questo la ragazzina non tardò a battere un colpo sul muro accanto a lei, affinché si sapesse che era presente all’appello.
Dopo il suo colpo ne arrivò un altro, molto energico e rumoroso.
Remus. Si era sempre divertito a rispondere sbattendo contro qualcosa, e il più delle volte, preso dall’euforia, aveva rotto l’oggetto con cui aveva sbattuto o si era fatto male.
In contemporanea arrivò uno sbattere di coperchi e pentole, opera della madre che probabilmente stava cucinando.
D’istinto Hermione rivolse lo sguardo verso l’orologio a parete. Segnava le 14.16.
Mamma mia! Aveva letto 4 ore consecutivamente e non se n’era resa conto!
Si catapultò in cucina, dove trovò suo padre seduto a capotavola, intento a fare zapping in televisione.
Alla vista della figlia sorrise, accogliendola tra le sue braccia calde e abbracciandola come solo lui sapeva fare.
- Come mai qui a quest’ora?- domando Herm.
- Oggi giornata corta. E domani ferie per una settimana!- rispose radioso il genitore.
Seduti tutti in tavola, iniziarono a pranzare.
Mentre stava addentando uno dei suoi ultimi spaghetti al sugo, suo padre cambiò canale e, sullo schermo della TV, una composta signorina sulla trentina dai capelli rossi fuoco e dagli occhiali da nerd iniziò a blaterare dicendo:- E ora passiamo alle notizie del giorno. Sono stati individuati interi stormi di gufi dirigersi verso il sud dell’Inghilterra …-.
Mia madre, ipereccitata, fissando il televisore, iniziò ad esclamare:- Garth alza il volume! Alza!-.
Con un tono di voce più alto, la stessa giornalista proseguì, dicendo:- … La vera e propria anomalia è la presenza dei gufi nel bel mezzo della mattinata. I gufi -continuò la rossa affiancata da diverse foto che testimoniavano ciò che aveva appena detto- sono sempre stati etichettati come animali prettamente notturni. Gli studiosi non sono ancora riusciti a dare una spiegazione all’apparizione di questi volatili di giorno. Si è potuta ipotizzare la rotta presa da questi pennuti, che, fin ora, termina a Southampton e a Brighton. Per maggiori informazioni ed aggiornamenti, riprenderemo il discorso nell’edizione delle 17.30 del telegiornale. Ora passiamo ad …-.
Dopo quel “ad”, Hermione non sentì più nulla di ciò che diceva il telegiornale, non per sua volontà, ma perché sua madre iniziò ad emettere gridolini di gioia, supportata dal marito e dall’espressione convinta di Remus, il quale aveva capito di non essere pazzo e di aver visto davvero un gufo quella notte.
- L’avevo detto io! Tutto sta succedendo di nuovo! Garth ti rendi conto? Abbiamo una strega in fam…-.
Il resto della parola “famiglia” e tutto ciò che avrebbe voluto aggiungere in proposito Berta le morì in gola, vedendo la propria primogenita alzarsi dal tavolo, livida in volto.
- Lo volete capire o no che non esistono le streghe, i maghi e le magie?! Lo volete capire o no che è uno stupido caso il fatto che ci siano così tanti gufi fuori da casa nostra?!- iniziò freddamente la ragazza, con la voce piena di rabbia, e concluse urlando -NON PERCHE’ AVETE DECISO DI CHIAMARMI HERMIONE, DEVO ESSERE UNA STREGA! SEVERUS NON E’ UN PROFESSORE DI POZIONI E REMUS NON E’ UN MALANDRINO! USCITE DAL VOSTRO LIMBO DI FANTASIE E APRITE GLI OCCHI!-.
Lasciando i genitori interdetti, uscì dalla cucina.
Non ce la faceva più a ripetere sempre le stesse cose. Avrebbe voluto piangere proprio come aveva fatto quella mattina, ma aveva finito le lacrime.
Dovevano svegliarsi, erano già in ritardo di decenni! Non avevano più 11 anni! La loro lettera non sarebbe mai arrivata! Nessuna lettera sarebbe mai arrivata a nessuno!
Nessuna scuola magica esisteva! Perché cercavano in tutti i modi di convincerla a credere in diavolerie simili? Con Rem avrebbe attaccato, lei non era come lui.
Lui aveva 9 anni, viveva ancora in una mondo coronato da elfi domestici e calderoni magici! Lei non c’era mai vissuta e, a maggior ragione, non ci si sarebbe trasferita adesso.
Si ritrovò davanti alla porta d’ingresso di casa e le venne la grande idea di aprirla e correre fuori.
Quando stava per girare il pomello, sentì qualcosa scivolare dalla fessura per le lettere e cadere dolcemente ai suoi piedi.
Si chinò per prenderla e la osservò.
Era una lettera bollata con uno strano marchio fatto di ceralacca rossa.

Spazio dell'autore

Genteeee! Vi ringrazio moltissimo delle recensioni che avete già lasciato e che, spero, in futuro lascerete anche per il questo capitolo! :)
I gufi girano per Southampton, la madre di Hermione è eccitatissima alla sola idea di avere una streghetta in casa ... Ma Hermione? Avete visto la reazione che ha avuto quando le hanno attribuito l'appellativo di "strega" u.u
Non accetta le idee controrte dei genitori, fugge dalla fantasia ... 
Beh, come avrete capito, visto che la ragazzina fugge tanto dalla magia, è ora che la magia la inizi ad inseguire ;)
Un bacio a tutti i Potterheads che sono arrivati a leggere fino a questa riga! Vi amo tanto xxx
   
 
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