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Autore: PioggiaGrigia    01/12/2012    1 recensioni
La banalità con cui esordiscono certi scrittori è sconcertante e non appartiene al mio stile perciò comincerò a raccontare senza ricorrere ad alcuna prefazione, appendice, insensate frasi stereotipate come “C’era una volta”, semplicemente inizierò a scrivere una serie, per certi di voi alquanto insensata, di eventi, senza perdermi in troppe descrizioni baroccamente estetiche, fisiche o antipatici dettagli secondari. Dunque, rispettando il detto “uomo avvisato, mezzo salvato”, stabilirò il punto focale del prossimo milione e mezzo di righe: é bello credere nelle favole ma nella realtà non sempre l’amore vince tutto.
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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AMOR NON OMNIA VINCIT

              


             How we met          

                                                                  
Iniziò tutto così burrascosamente e velocemente che fatico a ricordare precisamente la sequela di azioni che mi portò a vivere così intensamente e profondamente quella vicenda tanto brillante e florida quanto buia e morente.

Fissai il paesaggio al di là del finestrino un po’ appannato a causa dello sbalzo termico provocato dal riscaldamento nella carrozza numero 5 del treno diretto a Dublino e il rigido freddo tipico di quella terra così meravigliosa.

Con il palmo della mano snebbiai un angolo del vetro per godermi la vista del nevischio che andava depositandosi su ogni cosa rendendo l’atmosfera realmente natalizia.

Guardai le mie mani tremanti posate delicatamente sulle ginocchia, quasi sembravo innocua e spaventata rannicchiata nell’immenso sedile marroncino.

Sospirai stremata, tutto ciò che volevo era arrivare il prima possibile, riabbracciare mio padre e trascorrere le mie vacanze invernali pacificamente in un luogo così lontano e diverso che non mi avrebbe permesso di pensare a tutto ciò che mi ero appena buttata dietro le spalle.

I miei piani furono bruscamente interrotti dall’entrata un po’ maldestra di una custodia di chitarra rigida grigia ed un tonfo buffo causato da quest’ultima.

Sorrisi sorpresa e divertita dal piccolo spettacolo.

-Mi scusi, mi scusi! Scusa … - un accento solare e tipicamente irlandese mi colpì,

-Non c’è nessun problema- mi affrettai a rispondere quando da dietro quell’enorme sagoma scura intravidi una capigliatura spettinata bionda.       

-Niall! Fai più attenzione- lo rimproverò una voce femminile matura.

Lui sbuffò e mugugnò incomprensibilmente, poi lasciò entrare nello scompartimento quella che doveva essere sua madre, una donna di normale corporatura con i capelli color miele ed un grugno severo.

Continuò a condurre la lotta con lo strumento musicale ancora per qualche secondo sinché sfiduciato non la depositò nel corridoio, intralciando lo scarso flusso dei passeggeri e si sedette rapidamente di fronte a me.

Mi ignorò per qualche attimo durante nel quale lo osservai furtivamente.

Aveva un bel viso sereno ed occhi blu, tratti tipici anglosassoni ed un risolino risoluto.

Puntò lo sguardo rapido su di me e mi resi conto che cercare di sfuggire e dissimulare mi sarebbe ormai stato impossibile così spiegai un lato del labbro al fine di creare un’espressione meno seria ed imbarazzata.

Ad interrompere quella situazione glaciale e silenziosa giunse in soccorso l’urlo di un soprano canterino alquanto goffo.

Tutti e tre scoppiammo in una risata fragorosa.

-Così ci si prepara ad X Factor!- infierì la madre del ragazzo,                                      

-Direi che ha la vittoria in pugno- mormorai prendendo aria.                                               

-Anche tu sei un’aspirante concorrente?- mi domandò l’Irlandese.                                            

-Oh no! Non avevo neanche idea ci fossero i provini in questi giorni! E poi io preferisco esibirmi nello sfrenato e stonato canto solitario sotto la doccia- cercai di ironizzare sulla mia lirica stonata.

Missione compiuta, entrambi mi fissavano con una nota di ilarità nei volti.                                                                                                

-Lui invece sarà il nuovo vincitore del programma!- fu subito contraddetta dal figlio con una smorfia ed uno schiarimento di gola irritato,                                                    

-Si spera!- si corresse allora la donna.

Cercai di toglierlo dal disagio in cui la madre lo stava seppellendo idolatrandolo nuovamente con una battuta,

-Allora sentirò parlare di … - porsi la mano e lui non attardò a stringerla,                                  

-Niall Horan- replicò scuotendomi il polso.

La sua pelle fresca mi refrigerò leggermente.

Dopo qualche scambio di opinione e due chiacchiere restammo un po’ in silenzio.

Eravamo quasi giunti a destinazione quando la madre di Niall di recò alla toeletta.

Lui ne approfittò per riallacciare un discorso,                                                             

-Tu invece dall’accento non sei della zona- io annuii,                                                     

-Sono qui per le vacanze di Natale. Mio padre lavora ed abita da molti anni a Ballsbridge, io e mia madre viviamo invece in Italia- gli spiegai sinteticamente.                                        

-Non sei Italiana però, vero? Parli la lingua fluentemente- io sorrisi,                                                

-Esatto, i genitori di mia madre lo sono e perciò dopo il divorzio…- una faccia sconcertata mi frenò,                                                                                                           
-Ti chiedo scusa, non era mia intenzione farti un interrogatorio degno di un investigatore privato! E’ che sono sempre troppo curioso e chiacchierone, ecco ora inizio a dire cose insensate e non la finisco più…-borbottò muovendo le mani angosciosamente.                                                                                                              

-Non preoccuparti!- cercai di rassicurarlo con un sorriso,                                                                                                               
- Forse è anche colpa mia, non mi sono presentata! Sono Tara Stoner- la voce robotica del capotreno annunciò la mia fermata e così, mi alzai tanto velocemente quanto distrattamente.

In preda al panico del momento anche Niall si levò dal sedile e cominciò a sfregarsi i palmi delle mani sui fianchi.

Presi la pesante borsa e mi voltai a riguardarlo ancora per poco.                                                                                                 
-E’ stato un piacere Tara- esordì in conclusione seppur apparisse immerso in chissà quale pensiero.                                                                                                                             

-In bocca al lupo! Sono convinta che ti vedrò tra qualche mese sul palco- allungai il braccio sperando che cogliesse la mia mano e non impiegò molto a sfiorarmi le dita.                                           

-Aspetta! Facebook! Cioè voglio dire, se ti va, aggiungimi ai contatti, ecco se hai bisogno di qualcuno per un city tour, io sono disponibile!- annuii,                                           

-Allora ci sentiamo- mormorai stranita e piacevolmente sorpresa.                                                            

-Ci sentiamo Tara-.                                                                       

 

  
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