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Autore: VittoriaBlueMoon    02/12/2012    4 recensioni
Ogni cento anni, le Gekies – “Prescelte” - devono sfidarsi fino alla morte per sigillare l’equilibrio di Aarde.
E’ questo il patto che i primi esseri del mondo, gli Spiriti Tribali, hanno stretto con gli Spiriti Einde.
Le Gekies sono pronte a scendere in campo anche oggi, esattamente cento anni dopo l’ultima volta.
Ma quest’anno, qualcosa è cambiato.
Vryheid e Skande sono sorelle.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ero seduto in mezzo alla radura di terra scura, a gambe incrociate, con gli occhi chiusi. Pensavo a quello che avremmo trovato una volta dentro Kwadardige, ma soprattutto chi avrei trovato.
L’ultima volta che ero stato nella fortezza oscura, non era andata molto bene. Ero scappato dalle creature malefiche che la abitavano, ma non prima di essere stato al loro servizio per molto, molto tempo. Custodivo un segreto che nessuno conosceva, nemmeno i ragazzi. Per lungo tempo, Kwadardige era stata la mia casa.
Ricordo ancora tutto, come se fosse ieri. Ricordo la mia stanza, il Maestro Oscuro, ma soprattutto ricordo lei. Bayah.
Ricordo i suoi capelli di fuoco, i suoi occhi color smeraldo, la sua spontaneità. Ma ricordo anche la malvagità che si celava sotto quell’ingenuità da bambina. E, anche se sono passati moltissimi anni, non posso impedire che il mio cuore frema quando penso a lei.
Ma cerco di non pensarci, perché se penso a Bayah penso al Maestro Oscuro, e a tutte le spaventose creature che abitano la fortezza.
Mi hanno usato, approfittando del mio enorme potere, e non posso fare a meno di sentirmi in colpa per questo ancora adesso. Anche se ero solo un ragazzo, anche se alla fine ho capito, non potrò mai sentirmi di nuovo degno di Aarde, dopo tutto il male che ho fatto a questo mondo. E anche se non so quale sia lo scopo del Maestro Oscuro e delle sue creature, so che è qualcosa di grosso, un piano che è più vecchio persino di me.
Mi sembra ancora di sentirla, la voce sibilante del Maestro...
 
-Vieni qua, Hoogste-
La pallida luce che filtrava dalla minuscola finestra gettava un alone evanescente sulla spettrale figura del Maestro.
Io ero sull’uscio, a pochi passi dalla sua scrivania; quello studio era un ambiente angusto, stretto e col soffitto altissimo, che ti faceva sembrare un uccellino in trappola. Ed era proprio come mi sentivo io, ad appena otto anni.
Camminai lentamente fino alla spartana scrivania che si trovava al centro della stanza e mi sedetti davanti al Maestro.
-Abbiamo una missione per te-
-Oh. Altri Betekelwe ribelli, Maestro?-
Il Maestro storse il naso.
-No. Quei folletti troppo cresciuti non ci daranno fastidio per un po’-
 
Certo. Avevo distrutto la loro capitale, Vanelwe, solo una settimana prima, senza nemmeno chiedermi il perché. E del resto come potevo sapere che i Betekelwe erano un popolo pacifico che non aveva mai dato nessun tipo di problema? Come potevo sapere che la ribellione era solo una scusa per convincermi a distruggere la loro città? Nessuno mi aveva mai parlato delle Terre dell’Ovest e dei popoli che le abitavano. La civiltà dei Betekelwe era ricca e fiorente, e adesso, grazie a me, sono ridotti a poche centinaia di individui che vivono in villaggi isolati. E anche se so che a otto anni non potevo sapere niente di tutto questo, mi sento in colpa, e temo di essere davvero un mostro. Chi altro avrebbe distrutto un’intera città con uomini, donne, bambini, se non un mostro? Mi fidavo del Maestro, perché lui era stato come un padre per me. E mi ero messo al servizio del dio Lotus per riscattarmi, e dimostrare ad Aarde , e soprattutto agli abitanti delle Terre dell’Ovest, che non sono un mostro. E devo fare qualcosa di davvero grande per dimostrarglielo. I quattro popoli delle Terre dell’Ovest non mi darebbero mai ascolto se mi presentassi per scusarmi. Sono tra i pochi che conoscono quali popoli abitano le Terre dell’Ovest: i Waar, gli stregoni guerrieri; gli Sjarme, che traggono i loro poteri dai quattro elementi; i Kry, umani privilegiati che possiedono doti fisiche innate, per cui sono grandi guerrieri; e poi, il popolo dei Betekelwe, esseri eterei che traggono i loro poteri dalla natura. Io ho distrutto gran parte del loro popolo, anni e anni fa. Con Bayah. Ricordo che aveva la mia stessa età, ma quando si ha a che fare con creature come lei e il Maestro, mai niente è come sembra. Non lo ammetterei mai, non voglio ammetterlo nemmeno a me stesso, ma io ero innamorato di una creatura di Kwadardige: ero innamorato di Bayah.
 
Fuoco. Il palazzo del Consiglio Betekelwe bruciava, così come tutta la città. Io e Bayah eravamo lì, nella piazza principale, due bambini apparentemente innocenti, due esseri apparentemente umani e indifesi. Non eravamo nè innocenti, nè umani, nè indifesi.
Bayah battè le mani in modo infantile, saltellando.
-Il maestro sarà contento, Hoog-
Io sorrisi debolmente.
-Già-
-Qualcosa non va, Hoog?-
Bayah mi guardò coi suoi occhi dolci e sinceri.
-No, certo che no-
Lei sorrise.
-Che ne dici, ci divertiamo un po' prima di tornare a casa?-
Sorrisi.
Bayah cominciò a correre lungo la via in fiamme che partiva dalla piazza principale, e io la seguii, cercando di correre più veloce.
-Hoog, sei lento!-
Si girò per farmi una pernacchia. Anche se era così piccola e innocente, sembrava una dea, la fiera dea del fuoco nel suo regno, coi capelli rossi al vento.
Aumentai la velocità, cercando di raggiungerla, ma era più veloce di me.
Ad un tratto, una donna Betekelwe che stringeva tra le bracci un neonato spuntò da un'insignificante viuzza laterale.
Bayah fissò su di lei i suoi folgoranti occhi verde smeraldo, senza più una traccia della sua innocenza infantile. Poi sorrise, tornando la bambina spensierata di sempre. La donna Betekelwe era rimasta in mezzo alla strada.
-Cosa ci fai qui, bambina?- le chiese.
Bayah fece una smorfia.
-Muori, stupida- disse.
Le bastò puntarle un dito contro, che la donna crollò a terra contorcendosi. Il bambino cadde sopra al corpo della madre e si mise a piangere disperatamente. Dopo pochi secondi, la donna smise di muoversi. Era morta.
-Il bambino non sopravviverà- constatai con voce piatta.
Il volto di Bayah venne illuminato da un sorriso felice.
-Lo so, Hoog-
E ricominciò a correre lungo la strada, incurante del fuoco che bruciava le case intorno a lei.
Respiravo a fatica a causa della corsa e dell'aria piena di fumo quando arrivammo alla porta d'uscita della città.
-Torniamo a casa?- chiesi.
-Okay-
Bayah fischiò.
All'inizio non successe niente, poi un rumore di zampe che pestavano il terreno cominciò ad udirsi in lontananza.
Poco dopo un gigantesco cane nero, uno Swarhond, era davanti a noi, e leccava delicatamente il viso di Bayah con la sua enorme lingua.
-Ehi, Trou-
La bestia si girò verso di me e prese a leccarmi.
-Basta, basta! - gridai- Dai, Trou, basta!-
Il cane smise di leccarmi e uggiolò, girando la testa verso Bayah, che gli accarezzò la testa.
-L'hai offeso, Hoog- disse Bayah sorridendo.
-Dai, andiamo-
Saltai in groppa a Trou e Bayah montò davanti a me.
-A casa, Trou-
Il cane cominciò a correre verso il bosco, sempre più veloce, finchè le sue zampe non toccarono più la terra.
-Bravo, decollo fantastico questa volta- disse Bayah.
Trou abbaiò. Il suo verso eccheggiò nel cielo.
Mentre ci dirigevamo verso Kwadardige, mi girai solo una volta verso la città in fiamme dei Betekelwe.
 
Ricordo ancora molto bene quel giorno, come se fosse ieri. E ricordo Trou, che nella sua mostruosità era probabilmente la creatura più dolce di tutta Kwadardige. Chissà che fine ha fatto, se esiste ancora. E Bayah? Dov’è Bayah, ora? Non dubito che sia ancora viva e vegeta, ma forse non è più a Kwadardige. Forse in questo preciso momento è in giro per Aarde, a seminare terrore e morte nelle terre di qualche essere innocente. E forse è meglio così, perché non riuscirei mai ad uccidere Bayah se me la trovassi davanti. Anche se so che è un essere malefico, non posso evitare di pensare a lei con dolcezza, non posso evitare che il ricordo del suo viso sia un ricordo piacevole. Era una creatura dalla perfidia gelida nascosta sotto le spoglie di un essere meraviglioso, infantile e innocente.
Vengo distolto dalle mie riflessioni su Kwadardige da dei passi dietro di me.
-Abbiamo trovato quello che le serve, maestro-



Angolo dell'autrice
Questo capitolo è molto corto ma ho preferito farvi aspettare di meno e pubblicare un capitolo più corto.
Beh, ecco svelato qualche elemento sul nostro misterioso Hoogste...
Recensite e fatemi sapere ;)
Nel prossimo capitolo vorrei tornare a Vryheid, Nyvee e William, ma alla fine la storia fa quello che vuole e di quello che penso io se ne frega xD 
Okay, alla prossima
VittoriaBlueMoon
  
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