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Autore: Mar_Alex01    03/12/2012    0 recensioni
La mia vita era perfetta: i miei genitori non mi avevano mai fatto mancare nulla,i miei fratelli si erano sempre presi cura di me,avevo un fidanzato magnifico,non avrei mai potuto chiedere di meglio,e lo avrei addrittura sposato,avremmo passato la nostra vita insieme.
Poi però,capii che la mia via non era una favola e che i famosi lieti fine non esistono affatto.
[Dalla storia]
L’avevo riconosciuto,non era cambiato di una virgola,i capelli ancora mossi dal vento di fine Ottobre,come quella mattina di Febbraio.
Gli occhi blu che brillavano anche nell’oscurità della notte,scrutavano i miei curiosi di scoprire qualcosa di non raccontato.
Accennò un piccolo sorriso, appena visibile e si mosse,io mi allontanai,e tornai in camera mia.
Mi buttai sul letto,convincendomi di averlo sognato,e non che fosse veramente arrivato a casa, solo quando chiusi gli occhi con un sorriso stampato in faccia capii quanto mi era mancato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You can’t tell me to heal.
And it hurts remembering
How it felt to shut down.
Paramore-Careful

 
 
Quella mattina però, nonostante il sogno mi sentivo stranamente di buon umore, decisi così di andarmi a togliere quella vecchia tuta grigia intrisa di brutti ricordi e di mettermi qualcosa di più carino, non credevo che sarei uscita quel giorno, come gli ultimi quindici d’altronde, ma misi dei pantaloni neri attillati che contrastavano con la maglietta bianca, le cui decorazioni riprendevano il rosso delle ballerine.
Poi andai nel bagno annesso alla mia stanza, e sciolsi la grossolana coda di cavallo fatta la sera prima, mi pettinai e lasciai i capelli sciolti e ondulati.
Presi dalla mia trousse a quadretti, un eye-liner e feci una riga nera sulle palpebre superiori, decisi di essere già abbastanza truccata per i miei gusti, così misi tutto a posto e scesi nuovamente di sotto.
Harry appena mi vide strabuzzò gli occhi, da quanto tempo andavo in giro per casa mangiando patatine, e con i capelli arruffati?
-Hai intenzione di uscire?- Mi chiese, lo feci sorridere.
-No,ma non so,mi piace stare così- Risposi.
-Sai che sei davvero bella? Non ti vedevo così da...tanto tempo- Mi disse,e dal modo sincero con cui mi guardò negli occhi, sapevo che aveva ragione.
-Barzellette- Risposi buttandomi sul divano.
-E se chiamassi i ragazzi e uscissimo oggi?- Chiese sedendosi accanto a me.
-Forse volevi dire: e se chiamassimo Liam e Niall e facessimo una triste uscita di single dato che Amanda e Zayn passeranno tutto il giorno chissà dove a fare chissà cosa?- Dissi riformulando la domanda a mio modo.
-Si, come vuoi, allora?- Mi chiese ancora Harry.
Beh, non dovevo strapparmi i capelli per scegliere cosa vestirmi, non dovevo passare ore in bagno a pensare come truccarmi, perciò accettai, mi avrebbe fatto bene uscire con loro.
-Okay, li chiamo io!- Dissi, mi alzai di scatto dal divano ed afferrai il telefono, composi il numero di casa dei nostri due amici e attesi che qualcuno mi rispondesse.
-Pronto?- Rispose Niall.
-Ehy, sono Kate, come sta il mio biondo preferito?- Chiesi sorridendo impercettibilmente.
-Stava dormendo, fino a qualche secondo fa- Mi rispose Niall assonnato, ops.
-Non importa, devi festeggiare la fine dei miei quindici giorni di clausura!- Dissi urlando, forse lo feci apposta.
-Esci di casa? Devo aprire il vino che sto facendo marcire- Mi rispose lui.
-Il vino non marcisce, scemo- Gli dissi io per poi continuare -E comunque, tu e Liam uscirete con me ed Harry-
-Ma... -
-Niente obbiezioni, ci vediamo alle tre a casa nostra, a dopo!- Dissi veloce, poi attaccai il telefono.
Mi sentii un po’ in colpa per avergli attaccato in faccia, ma non vedevo né lui né Liam da un po’, quindi mi sentivo felice, cosa positiva che si andava aggiungere al mio buon umore.
-Caspita! Sei davvero felice oggi- Osservò di nuovo Harry, forse era felice anche lui di vedermi così.
-Sento che nulla potrebbe rovinare questa giornata- Dissi sospirando felice, come se fossi nel mondo dei sogni.
Certo, dicevo così anche per il mio matrimonio…ma dettagli.
Si fecero velocemente le dodici ed io iniziai a preparare qualcosa da mangiare, di solito cucinava Harry, sebbene il suo ricettario non fosse molto vasto, e quello che usciva fuori dalle sue pentole era a malapena commestibile.
Alla fine tutti quei giorni passati al ristorante di papà avevano funzionato.
Della mia famiglia, solo io e i miei fratelli vivevamo in Inghilterra, Jade e Mark, i miei fratelli, gestivano il ristorante dei miei genitori a Doncaster, i nostri genitori vivevano a New York, la Grande Mela, insomma vivevano in America, e io avevo sempre sognato di vivere lì, ma a Doncaster ci ero nata, avevo i miei amici, e soprattutto al liceo incontrai Louis.
Quando lo vidi per la prima volta lui era al terzo anno e io al primo, ma ero troppo timida per andare e presentarmi, finché un giorno, dopo due anni che lo fissavo di nascosto, le mie amiche, tra cui Amanda, mi spinsero sopra di lui, facendolo cadere, e non so dopo quante volte che gli avevo chiesto scusa, mi convinse a prendere un caffè al bar della scuola.
Lui lo beveva come fosse acqua, mentre a me faceva vomitare ma non lo davo molto a vedere.
Tutti quei ricordi rischiavano di far bruciare il mio pollo, il mio pollo cucinato alla perfezione, così spensi il forno appena in tempo, e afferrai al volo due presine per tirare fuori la teglia.
-Hai cucinato il pollo? E non è neanche domenica, credo di amarti- Disse guardando il pollo con occhi adoranti.
-Raffreddati insieme al pollo riccio di uno Styles- Dissi, ma come mi venivano certe battute? Ero un genio fine della storia.
Presi la tovaglia e il resto delle stoviglie e cominciai ad apparecchiare per me e per lui, quando finii, il pollo non rischiava di ustionare la bocca di qualcuno, perciò lo tagliai e lo misi nei piatti, inutile dire che presi più patatine io.
Prima di sedermi di fronte al mio migliore amico per sempre, o Bff come lo chiamavo io, presi la maionese dal frigo intenzionata a metterla ovunque.
-Che schifo! Come fai a mettere la maionese sul pollo, sulle patatine posso capire, ma sul pollo!- Disse Harry con la bocca piena.
-La mia fidanzata è buona su tutto, e poi sei un maleducato. Non ti hanno insegnato che non si parla con la bocca piena?- Dissi canzonandolo.
Lui ingoiò quello che aveva in bocca e riprese a parlare: -Non capisco come fai a mangiare così-.
-Abitudini-
Mangiammo in fretta, Harry non doveva insultare la mia fidanzata gialla in quel modo, avrei difeso la maionese a tutti i costi, anche se ufficialmente stavo con la nutella, la maionese era solo la mia amante.
-Alle tre arrivano i ragazzi- Annunciai mettendo anche l’ultimo bicchiere in lavastoviglie.
-Manca mezz’ora- Osservò Harry -Vado a cambiarmi-
Uscii dalla cucina nel momento in cui lui aveva appena buttato la sua maglietta bianca bucherellata sul divano, se non fosse stato il mio migliore amico e non ci convivessi ormai da otto mesi, lo avrei stuprato sul posto.
Forse esageravo, ma prima di stare con Louis, al liceo la immaginazione perversa non aveva un freno, beh, avevo quindici anni, in preda al cambiamento ormonale e alla pubertà, crescendo tutto un po’ si era limitato, ma come si dice? Se si nasce tondi non si può morir quadrati.
Io ero già vestita, perciò aspettai quella mezz’ora incollata a Real Time, quel canale mi provocava una dipendenza assurda, malgrado alcune cose che facevano mi mettevano ansia, sembravano idiote e alcune facevano pure schifo, io lo vedevo per pura noia, a volte per farmi quattro risate.
Quando suonarono al campanello, Harry probabilmente era ancora di sopra a impastocchiarsi di gel, mentre io spensi la tv ed andai ad aprire.
-Salve!- Esclamò Liam, abbracciandomi.
-Ehy Payne, quanto tempo- Dissi stringendolo forte.
-Si va?- Chiese Harry scendendo mentre controllava il cellulare.
-Andiamo!- Dissi io, trascinando tutti fuori.
Prendemmo la macchina di Niall con la quale erano venuti, certo quei ragazzi erano degli sfaticati, abitavano a solo due isolati da noi e prendevano la macchina, potevano anche farsela a piedi, forse Liam si sarebbe fatto anche tutta la città camminando ma Niall no, quindi si possono benissimo immaginare le loro liti quotidiane da bravi coinquilini quali erano, e il povero Zayn che restava indifferente.
-Andiamo in centro?- Chiese Harry, dal sedile posteriore.
Io mi sedevo sempre davanti, sempre.
-Si, andiamo in quella gelateria che adoro!- Dissi battendo le mani come una bimba di sei anni.
Kate, ricomponiti, hai ventun’anni sei un’adulta…per modo di dire.
Liam, che era alla guida, parcheggiò poco distante dalla gelateria, malgrado vi fosse un succulento parcheggio proprio davanti l’entrata, forse voleva fare un dispetto a Niall? Possibile, da quei due non sapevi mai cosa aspettarti.
Scendemmo, e mi maledissi nell’istante in cui indossai le ballerine, quelle ballerine, sull’asfalto mi facevano un male cane, un male orso, anzi un male dinosauro.
Camminavo come un imbecille, reggendomi talvolta ad Harry, che le figure di merda avessero inizio!
Entrammo dentro la gelateria, appena trovammo un tavolo libero mi sedetti, e Niall si offrì di andare a prendere i gelati, il gusto per me non faceva differenza, poteva prendermi quello che voleva, anche se mi faceva potenzialmente paura quello che era capace di ordinare Niall James Horan quando si trattava di cibo.
Liam andò in bagno, e io rimasi al tavolo con Harry, sollevata di non dover più stare in piedi, stemmo in silenzio anche perché lui era intento a mandare sms a non finire, e io a guardarmi intorno.
Quello che mi colpì di più fu una ragazza alla nostra destra, era sola e cercava qualcuno con gli occhi al di fuori della gelateria, controllava il telefono e aspettava paziente, quando quest’ultimo squillò lo portò all’orecchio con una velocità impressionante.
-Amore! Dove sei?- Disse con voce squillante, non le importava che tutti si girassero a guardarla, era troppo innamorata. -Allora ti aspetto qui, a fra poco- Ripose il telefono nella borsa e sorrise, mi ricordò di come fossi io quando ero perdutamente innamorata di Louis.
Niall tornò con i gelati, e mi sorpresi quando mi porse il mio rigorosamente alla frutta, si era ricordato che lo preferivo così, invece che come il suo: una bomba di cioccolato.
Mi girai di nuovo mentre divoravo la panna, i miei occhi incrociarono quelli marroni della ragazza per un breve istante, bastò per farmi che capire che condividevamo qualcosa, o che fossimo simili in qualche modo, fu una strana sensazione da percepire, ma subito dopo spostò lo sguardo verso la vetrata per vedere se il suo innamorato era arrivato, io a quel punto non me ne curai e mi girai di nuovo verso i ragazzi, cominciando a parlare con loro.
Finii il mio gelato a tempo di record, mi alzai quindi per buttare la carta, e quando feci per riavvicinarmi al tavolo, caddi su una sedia che si trovava accanto a me.
Quello che i miei occhi vedevano non poteva essere vero, per una frazione di secondo, avevo guardato fuori, e per una frazione di secondo,i miei occhi avevano incrociato nuovamente quelli blu oceano che un tempo mi fecero innamorare,che otto mesi prima m’infondevano tranquillità,gli stessi che mi guardarono prima di lasciarmi per sempre.


BBBBuonciao a tutti.
Ecco qui il secondo capitolo,che prende i nome dalla canzone dei Paramore che io adoro,asdfghjl.
Anyway.abbiamo rivisto Louis,zaaan zaan zaan, adesso?
Per queso dovrete aspettare Mercoldì pomeriggio,perchè aggiornerò quel giorno.
Quuuindi,recensite e fatemi sapere cosa ne pensate,bei pensieri o brutti che siano,lo vrrei sapere,perchè voi e le vostre recensioni siete bjhkbjh e dolci :3
A dopodomani,guyss (?) ♥
-Mar

  
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