Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: bic    03/12/2012    3 recensioni
Sono passati due anni da quando Orso Bartolomew ha sparpagliato la ciurma in giro per il mondo e tutti stanno raggiungendo la Sunny, ma Nami non arriverà sola.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Letters
 
Robin prese posto vicino a Zoro, che aveva finalmente iniziato a mangiare e, con le braccia incrociate sul petto, cominciò a squadrarlo. Lo spadaccino la ignorò.
Finito il pasto Zoro aveva finalmente preso una decisione e si rivolse al carpentiere di bordo: -  Franky, quanto pensi che ti ci voglia per costruire un lettino per Bellmer? Dal lettone di Nami rischia di cadere.
L’atmosfera che fino ad un attimo prima era apparsa pesante si sciolse subito e ovviamente fu Brook che commentò la richiesta di Zoro: - Ammettilo, fratello, è che se c’è la piccola in mezzo tu e Nami non potete …
Non gli fu possibile concludere la frase perché un calcio di Sanji l’aveva spedito direttamente di vedetta.
- Non. Voglio. Sentire. Questi. Discorsi.
Scandì il cuoco che uscì dalla cucina sbuffando.
Zoro tornò nella sua cabina e sciolse il fiocco che teneva legato il pacchetto. Le buste erano in ordine cronologico, aprì la prima e lesse:
 
Ciao Zoro,
sono finita su Weatheria, ma ci sono altre novità. Ti ricordi la notte prima che raggiungessimo Sabadoy Park? L’hai focalizzata bene? Hai ben presente cosa è successo? (Eccome se se la ricordava quella notte, era stata l’ultima che avevano passato insieme ed aveva mantenuto vivo il ricordo nelle fredde notti passate a Kuraigana)Bene, brutta testa di verza condita di muffa stantia, sei stato in grado di mettermi incinta!
Scusa il piccolo sfogo, ma sono ancora un po’ sconvolta. Lo so che non è tutta colpa tua, ma cavolo, pensavo ci fossi stato attento! Comunque, ora la frittata è fatta, mancano sette mesi e due settimane e diventerò mamma, altro che mocciosa!
Ciao Nami
 
Zoro aprì la seconda lettera, non c’erano scritte che poche righe in cui Nami gli raccontava di nausee, capogiri e di tutti i malesseri causati dalla gravidanza. Le lettere seguenti raccontavano momenti della vita di Nami, come procedevano le sue ricerche, i suoi studi, poi ne aprì una:
 
Ciao Zoro,
E’ pazzesco! Si è mosso, l’ho sentito muoversi nella mia pancia, è come il battito d’ali di una farfalla, mi sono dovuta fermare perché stavo facendo una complicata misurazione e l’ho sentito, che emozione!
Vorrei tanto che fossi qui.
Ciao Nami
 
Zoro si passò una mano sul viso, l’aveva lasciata sola, lei aveva affrontato tutto da sola a testa alta, senza fermarsi, si meritava davvero una donna così? Probabilmente no.
 
Ciao Zoro,
per fortuna ci sono riuscita! Ho convinto questi splendidi vecchietti che mi ospitano a dirigerci verso l’arcipelago Konomi, li ho talmente spaventati con storie assurde sul parto che mi sono spaventata un po’ anche io, almeno avrò Nojiko accanto a me. Oggi stavo pensando ai nomi, se sarà un maschietto lo chiamerò Rufy, sono sicura che sarai d’accordo con me: senza Rufy nessuno di noi due ora sarebbe qui e sicuramente non ci sarebbe nemmeno questo frugoletto.
Se fosse una femminuccia, invece potrei chiamarla Kuina, solo che non so se ti farebbe piacere, non vorrei che la cosa ti facesse sentire in obbligo nei nostri confronti, la scelta di avere un bambino è stata mia e mia soltanto, perciò penso che se sarà una bimba la chiamerò come mia madre: Bellmer, così soffio il nome a mia sorella, ahahah.
Ciao, Nami
 
“Mocciosa” pensò Zoro, “ma davvero pensi che ti avrei abbandonato? Se solo lo avessi saputo prima avrei mollato quell’isola di merda e mi sarei fiondato da te.”
Aprì una nuova lettera.
 
Brutto Marimo di merda,
guarda in che cavolo di casino mi trovo per colpa tua: sembro una mongolfiera, ho le caviglie delle dimensioni delle zampe di un pachiderma, non riesco nemmeno più ad allacciarmi i sandali, figurati le mie splendide gonnelline! Giuro che se mi rimane una smagliatura appena ti becco ti massacro i testicoli con il mio nuovo Sorcery Clima Takt.
Nami.
 
La gravidanza certo non aveva addolcito il caratterino di Nami ed ora ringraziava di non essersi trovato nei paraggi in quei momenti, ma forse lei non sarebbe stata così frustrata se lui ci fosse stato.
Continuò a leggere le lettere scritte dalla Navigatrice fino all’ora di cena e, se lei non lo avesse chiamato, sarebbe andato avanti ad oltranza.
Quando Nami lo raggiunse stava stringendo in mano una fotografia di Bellmer che tentava i suoi primi passi e, sparsi ovunque sul letto dello spadaccino, si trovavano fogli, biglietti, fotografie.
- Ehi, è pronto in tavola, vieni a sederti prima che Rufy finisca tutto.
Zoro sollevò il viso e Nami notò che l’unico occhio sano rimasto allo spadaccino era parecchio arrossato.
- Ma sei scemo? Hai letto senza accenderti la luce per tutto questo tempo? Già t’è rimasto un solo occhio sano, vuoi perdere anche quello?
Zoro si riscosse e guardò la navigatrice con occhio critico, poi sogghignando rispose: - Il fatto che tu non mi abbia arrostito i testicoli quando mi hai rivisto dopo due anni significa che di smagliature non te ne sono rimaste? Non è che più tardi posso controllare?
Nami sollevò le sopracciglia: - Dipende, potresti anche fare di me una donna onesta, prima.
- Tu? Una donna onesta? Mission Impossible.
Nami lo fulminò con lo sguardo: - E io che pensavo fossi cambiato Brutto Babbuino Buzzurro che nel cervello ha solo un neurone funzionante. Un povero neurone isolato che a forza di sbattere contro le nude pareti della tua scatola cranica si è ormai disintegrato.
Ed uscì sbattendo la porta.      
Zoro non capiva perché la mocc… perché la mammina se l’era presa tanto, lo sapeva pure lei di essere la persona più disonesta sulla faccia della terra.
Poi, molto lentamente, un pensiero si affacciò alla sua mente e collegò l’affermazione donna onesta con una sentita molto tempo fa, nei discorsi tra Kuina e suo padre in merito al fatto che una loro vicina di, per così dire, facili costumi, si era finalmente accasata.
Zoro si spiaccicò una mano sulla fronte e la trascinò trasformando il suo viso in una strana smorfia.
Quando raggiunse i Nakama a tavola fu colpito dall’appetito della piccola Bellmer che, non appena alzò i suoi grandi occhioni nocciola su di lui lo indicò e disse con decisione: - Papà!
Calò un silenzio imbarazzante tra i pirati di cappello di paglia, Zoro divenne rosso fino alla punta dei capelli, poi si sedette di fronte alla piccola e le piantò l’unico occhio buono addosso rispondendo: - Sì, e ora mangia altrimenti Rufy ti prende tutto quello che hai nel piatto.
La piccola spostò la sua attenzione verso il ragazzo con il cappello di paglia, abbracciò il suo piattino, e disse: - NO!
Tutti scoppiarono a ridere.
Dopo la cena, Bellemer cominciò a scorrazzare sul ponte erboso della Sunny prima rincorrendo Chopper e poi cavalcando la piccola renna come se fosse un pony, il medico probabilmente si divertiva più della bimba. Continuarono così finché la piccola si fermò improvvisamente, si sedette per terra con la schiena appoggiata all’albero maestro, le mani dietro la testa e cominciò a ronfare.
Nami la prese in braccio e si diresse verso la propria cabina, ma fu fermata da Franky: - Ehi, sorella, Zoro oggi mi ha chiesto di costruire un lettino per la piccola, io e Usopp te lo porteremo domani sera in camera, d’accordo?
Nami si voltò verso lo spadaccino e gli regalò un sorriso straordinario, qualcosa che nemmeno lui aveva mai visto e a cui rispose con un semplice cenno del capo.
- Perché non vai con lei? – domandò Robin.
- Perché come al solito ho fatto un casino.
- Cioè? – Robin era curiosa di capire come aveva fatto Zoro a far infuriare la Navigatrice in appena mezza giornata.
- Lei mi ha proposto di trasformarla in una donna onesta e io le ho risposto che era una missione impossibile, ma non avevo capito cosa intendeva dire!
Robin era indecisa se scoppiare a ridere o prendere quell’emerito deficiente per le palle e dargli una bella lezione. Optò per una terza ipotesi e decise di parlargli come se fosse uno scolaretto: - Zoro, tu cosa vorresti fare?
- Io sono un uomo d’onore e gli uomini d’onore si prendono sempre le loro responsabilità.
L’archeologa emise un sospiro di disappunto: - Zoro, non mi interessa sapere cosa ti senti in dovere di fare, io voglio sapere cosa desideri fare.
Lo spadaccino ripensò alle lettere che aveva letto e a quanto si era sentito inutile sapendo di non essere lì per lei, per loro quando ne avevano bisogno: quando era nata Bellmer, quando le era venuta la febbre alta e Nami non sapeva come fare, quando aveva mosso i suoi primi passi alla tenera età di dieci mesi, quando aveva detto per la prima volta papà.
- Io voglio esserci, da ora in avanti voglio esserci sempre per loro.
- E allora perché non la sposi?
- E dove diavolo lo trovo qualcuno che ci sposi?
- Viviamo su una nave, abbiamo un capitano, i capitani hanno potere di suggellare il vincolo matrimoniale se si trovano sulla propria nave, non mi sembra così complicato.
- Ma lei non preferirebbe qualcosa di più tradizionale?
- Lei vuole te, del resto non le importa.
- Io non ne so niente di matrimoni.
L’archeologa si appoggiò le dita alla base del naso e cominciò a pensare, poi si recò in biblioteca, ne riemerse dopo un paio d’ore con un serafico sorriso stampato sul viso. E sì, si sarebbe apprestata ad organizzare uno splendido matrimonio.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: bic