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Autore: ViolaNera    06/12/2012    2 recensioni
30 brevi storie ispirate dai prompt della "30 days OTP challenge" di EriCandy.
La coppia da me scelta è la DenFin e i personaggi saranno gli stessi per tutte le storie, spaziando nel tempo, nel rating e nei generi (per cui ci saranno fluff, sentimentale, erotico, angst, comico e malinconico).
[Alcune -e lo preciserò ad inizio capitolo- vanno lette prendendo in considerazione "Svorsk" di AmyLerajie, la quale è incentrata sulla SuNor.]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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13. EATING ICE-CREAM






Si spalma con la faccia contro il vetro ammirando per un po' i diversi gusti disponibili e si ritira su con un sorriso da bambino, muovendo l'indice mentre fa la sua ordinazione. «Una coppa gigantesca per due con liquirizia, anice e vaniglia. Ah, panna montata, scaglie di cioccolato, granella di nocciole e qualche fragola. Grazie.»

Il sorriso si fa più ampio, ma il finlandese accanto a lui lo squadra con rimprovero.

«Matt, insomma! Perché ordini per me?»

Il danese inclina la testa e lo guarda con espressione confusa. «Non lo prendi sempre così?»

Tino si imbroncia e gesticola verso la vetrina. «E se oggi volessi cambiare? Se volessi nocciola e pistacchio?»

«... Vuoi nocciola e pistacchio?»

La signorina dietro il bancone resta con la coppa di vetro in mano ed il cucchiaio per il gelato nell'altra, seguendo lo scambio, interessata, come ad una partita di tennis.

Tino fissa i vari gusti per una manciata di secondi e poi struscia un piede, calmandosi. «Mh... no.»

Mentre sono seduti al tavolino e si dividono l'enorme coppa di gelato, Matt scruta il broncio adorabile del fidanzato e va a punzecchiarlo con una cannuccia di cialda al cioccolato.

«Perché sei arrabbiato? Il gelato non ti rendeva felice? Overdose di zuccheri, eccetera eccetera?»

Tino sospira e fa sparire una cucchiaiata gigantesca, ondeggiando involontariamente come fa sempre quando mangia qualcosa che gli piace e costringendosi a smettere con la più dura forza di volontà.

«Il gelato va benissimo, non è questo, è che...»

«Te la sei presa davvero perché ho preceduto la tua ordinazione che sarebbe stata la stessa? Scusa, non credevo ci tenessi tanto a fare da te», gli sorride teneramente.

Il ragazzo si nasconde dietro la coppa e rosicchia una cialda croccante, alzando e abbassando lo sguardo su di lui, esitante, ma evidentemente preparandosi a dirgli qualcosa. Matt aspetta paziente, sfiorandogli ginocchia con ginocchia sotto al tavolo ed accarezzandogli quasi distrattamente il gomito.

Ci vuole un po', ma alla fine Tino sospira e si decide a parlare, forse incoraggiato da quella dolcezza, dalla disponibilità ad ascoltarlo, dalle leggere carezze.

«Mi conosci troppo bene, sai praticamente tutto di me. Quello che mi piace, quello che non sopporto... sai anche quello che vorrei dire e spesso finisci le mie frasi.»

Matt ride un momento, agitando il cucchiaio in aria.

«Lo fai anche tu con me! Non è una bella cosa, Tino? È quello che succede alle coppie quando stanno insieme da tanto tempo e sono in sintonia, no? A me questo piace molto.»

Tino annuisce, incerto, prende un po' di gelato alla vaniglia e lo infila nella sua bocca spalancata, per farlo tacere il tempo necessario a spiegarsi meglio.

«Ho paura che conoscendomi tanto bene potresti stufarti di me, prima o poi, perché non sei più curioso, non c'è nulla che puoi scoprire. Non sono mai stato interessante in partenza, ma se sai tutto, allora...», termina senza energia e a spalle chine.

«Hey.»

Matt gli afferra il gomito e lo stringe, obbligandolo a sollevare il mento e corrucciandosi a sua volta per la sua espressione triste. Prende un bel respiro e scuote la testa con energia.

«Tu sei... mh... vediamo... come il mio libro preferito. Posso conoscere le frasi a memoria e dire ad occhi chiusi il numero delle pagine. Posso leggerlo dieci o mille volte, eppure non smetterò mai di farlo, perché è un libro che amo e perché io voglio quel libro. Lo voglio sul mio comodino e voglio sapere che è lì per me, pronto ad essere riletto anche se lo saprei riscrivere, perché è il mio cazzo di libro preferito e riderò e piangerò negli stessi punti, ogni santissima volta.»

Termina con una faccia strana, come chiedendosi se sia riuscito a farsi capire o se abbia fatto una gran confusione, tra il tono un po' troppo alto che ha fatto girare qualche testa, lo sprint col quale è partito senza prima elaborarsi il discorso e l'espressione sconcertata di Tino, alla fine.

Però poi vede che finalmente gli sorride, gli occhi non sono più rabbuiati e gli appoggia il palmo, freddo per aver stretto la coppa, sopra la guancia. Resta lì, sfiorandogli la pelle con il pollice.

«Come fai a dire certe cose, Matt?»

«... Dico solo quello che penso», borbotta, guardandolo fisso e perdendosi un po'.

«Se io sono il tuo libro preferito tu sei il mio gelato alla liquirizia», mormora Tino, di nuovo sereno. «Ti ordinerò per sempre.»

   
 
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