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Autore: Copper Vixen    24/06/2007    9 recensioni
Harry viene catturato mentre è nella sua forma d'animagus, per esser poi venduto come familiare al suo peggior nemico...
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A Panther’s Heart

A Panther’s Heart

Di Copper Vixen

 

Tradotto da Furycat

 

RINUNCIA: Harry Potter, e tutti gli altri caratteri ed ubicazioni, appartengono a J. K. Rowling

 

Capitolo 13-Protettore di Slytherin

La stanza comune degli Slytherin era completamente silenziosa, a parte la graffiatura dei calami sulla pergamena. Scarpe, calzini, cravatte, e soprabiti erano cosparsi attraverso le tavole e sedie dell’immensa stanza, creando un modello strano di verde e argento sulla maggior parte delle superfici. Gli aggraziati e riservati Slytherin oziavano sul pavimento, libri sparsi di fronte a loro come lavoravano diligentemente su carte recentemente assegnate. Harry si era sorpreso orrendamente, quando gli studenti avevano abbandonato le tavole e sedie cosparse sulla stanza in favore del pavimento. Vedere Draco che giaceva sul suo stomaco sul pavimento, metà piegato sotto di una delle tavole, era divertente per lui, specialmente quando prendevi in considerazione il fatto che lui si preoccupava sempre del suo aspetto. Le ciocche pallide dei suoi capelli erano state scompigliate da dita che li attraversavano in pensiero, continuamente.

Lo sguardo fisso sonnolente di Harry si mosse dove i familiari di Crabbe e Goyle stavano litigando sulla proprietà di una piccola ghianda. Thelma aveva felicemente tentato di seppellirla di nuovo nella moquette spessa, accanto alla gran tazza che conteneva altra frutta secca varia. Luise, a sua volta, aveva rimosso la noce e l’aveva messa a parte nelle pieghe di un mantello drappeggiato attraverso una tavola bassa. Il furto fu scoperto rapidamente e la battaglia era cominciata; uno del settimo anno, finalmente stanco di ascoltare le grida adirate dei due familiari, gettò un silenzio sul paio, ora l’unico rumore sentito era l’acciottolio leggero di noci come loro venivano vinte e perse. Harry posò la testa sulle sue zampe, protendendosi sulla tavola su cui si trovava.

L’andatura molle di stivali che scendono dai gradini che conducevano al dormitorio principale, fece aprire pigramente gli occhi a Harry. Uno Slytherin del primo anno era in piedi sul gradino più basso che guardava nervosamente attorno a se, una carta schiacciata nella sua mano come gli occhi corsero sui vari gruppi di studenti che occupavano la stanza. I settimo anni sedevano scompostamente di fronte al fuoco, concentrati su pozioni; il piccolo gruppo di secondi anni erano intenti ad ascoltare un quinto anno che gli spiegava trasfigurazione e molte coppie di giocatori di scacchi nell’angolo. Harry seguì il ragazzo con gli occhi, guardando come il giovane studente tentò di avvicinarsi ad un gruppo di ragazze del sesto anno prima di retrocedere e restare in piedi nel centro della stanza da solo. Rimase in piedi per un secondo prima di fare un sospiro ben visibile e sbuffare, drizzare la schiena e alzare il naso in aria, in quel modo familiare degli Slytherin. Passò la stanza comune e si diresse verso l’uscita, passando tra i piccoli gruppi e spingendo la porta aperta, guardando oltre la spalla prima di avanzare fuori e lasciare che la porta si chiudesse dietro di se.

“Damian, seguilo.” Il bisbigliò Draco non sembrò essere nulla di più di un sospiro di frustrazione sul rapporto recentemente assegnato di storia. Dita che ancora una volta scivolano attraverso i suoi capelli come voltò una pagina e scrutò le parole che aveva appena scritto.

Perché? Chiese Harry. Il coprifuoco non incomincia ancora per qualche minuto. Bisbigliò nella mente di Draco, guardando l’orologio che appende sul focolare. Il massiccio serpente aveva la testa vicino alle 12, mentre il serpente piccolo camminava lentamente verso le dieci.

Un serpente solo è una preda per le altre case. E’ per questo che noi viaggiamo sempre in gruppi; la sicurezza in numeri è praticamente il credo della casa di Slytherin. Andando da solo di notte fuori, anche in gruppi, significa cercare solo guai.

Poi, perché gli hai permesso di andare fuori da solo? Sibilò Harry, occhi di smeraldo che si allargano alle parole di Draco. Harry scese dal tavolo, un’esplosione di pelliccia nera, provocando numerosi aneliti e molte grida spaventate come alcune parole di maledizioni rumorosamente bisbigliate su un calamaio versato. Balzando su molti studenti, spinse la porta col muso, sbirciando in giù la sala prima di sgattaiolare sulla soglia.

Doveva imparare con difficoltà. Scelse l’orgoglio sulla cautela, che è uno dei più grandi errori fatti da primi anni. Mormorò Draco, concentrandosi evidentemente sulle carte d’innanzi a lui.

Harry vagò in cerca di preda in giù la sala, in ricerca del primo anno, tenendosi vicino alle ombre create dai vari oggetti in tutta la sala. Il suo naso e i suoi baffi che lavorano rapidamente per preavvisarlo di alcun guaio è probabile che incontri quando, finalmente, avvertì la presenza del più giovane studente. L’odorato di sangue fresco arrivò al suo naso e lui scattò dal suo trotto in una corsa di caccia, facendo una pausa nelle ombre alla vista che soddisfece i suoi occhi ristretti. Il primo anno era in piedi con sangue che scorreva dal suo naso, occhi che brillavano di paura verso il più vecchio studente che lo pigiava contro il muro. Harry identificò rapidamente l’attaccabrighe ed i suoi amiconi come Ravenclaw, scuotendo la testa alla loro stupidità per intimorire qualcuno portando i colori della loro casa. Il maschio che conteneva il giovane Slytherin si girò a parlare con i suoi compagni e Harry riuscì a dare una buona occhiata al suo viso. Terry Boot, un primo membro del DA stava minacciando uno studente che era un terzo della sua taglia.

“Così un piccolo serpente strisciò fuori del suo buco. Ghignò Terry Boot, lasciando cadere il giovane Slytherin senza pensiero e lacerando la carta spiegazzata dalle sue mani. “Spedito su qualche affare di mangiamorte da Snape, eh? Povero piccolo mangiamorte, del tutto solo nel medio della scuola. Sarebbe assolutamente orribile se qualche fatto terribile dovesse succederti prima di arrivare alla tua destinazione. Ghignando ai piagnucolii terrificati del ragazzo, il Ravenclaw si avvicinò ulteriormente, rompendo minacciosamente le nocche mentre suggerì rumorosamente diversi modi per mutilare ed uccidere il piccolo ragazzo. Harry rimase fermo, tentando ancora di dedurre come potrebbe trattare con la situazione senza trovare il piccolo Slytherin e Draco nei guai. Improvvisamente i suoi occhi si accesero come un’idea attraversò la sua mente, e rapidamente contattò la mente di Draco, avvolgendolo fermamente nella sua.

Draco.

Cosa? Il fischio irato di Draco fece ghignare Harry in un modo molto ‘panteresco’.

Ho bisogno che trovi un incantesimo che mi trovi un incantesimo che mi permetta di parlare. Bisbigliò Harry, affrettatamente, guardando la situazione spiegare davanti a lui.

Cosa?

Fai in modo che io parli, Draco! Ruggì Harry, praticamente, nella mente di Draco.

Va bene, dammi un minuto che devo trovare un libro. Disse Draco, sembrando notevolmente senza fretta, nell’opinione di Harry.

Non ho un minuto Draco! Quando trovi l’incantesimo, gettalo verbalmente mentre punti la tua bacchetta verso te stesso e concentrando tutta la tua magia sul collegamento. Quello dovrebbe farlo. Harry aspettò impazientemente, i singhiozzi dello Slytherin che diventano, lentamente, più rumorosi come il gruppo crebbe più chiassoso e avvicinandosi ulteriormente. Harry avvertì un formicolio lungo il suo corpo, avvolgendosi lungo la sua gola e dandogli le abilità vocali che il suo corpo di pantera mancava.

Funziono? La voce di Draco bisbigliò ansiosamente; evidentemente sconvolto al dover aguzzare la bacchetta verso se stesso piuttosto che verso un nemico.

Si. Harry praticamente rise come si spostò in preparazione dei prossimi minuti. Stabilendosi nelle ombre più profonde che potesse trovare, fece una pausa prima di rendere evidente la sua presenza.

“Dovresti essere più accurato, piccolo corvo,i più piccoli serpenti sono, spesso, i più velenosi.” Disse Harry, facendo dolcemente le fusa, mentre scivolava lungo l’orlo della sala. Le punte ardenti delle bacchette dei Ravenclaw si agitarono, spostando ombre attraverso i muri, che diede a Harry la copertura perfetta di cui aveva bisogno per muoversi senza attrarre attenzione a se. I più vecchi ragazzi elevarono rapidamente le loro bacchette in difesa, aguzzandole nelle varie direzioni, tentando di trovare la fonte della voce.

“Esci!” Richiese Terry, prima di sorridere furbamente ed aguzzare la sua bacchetta al primo anno che si accovacciava in paura di fronte a lui. “O io darò al piccolo serpente qualcosa per cui mi ricorderà.”

“Come desideri.” Fu il bisbiglio che venne dall’oscurità circostante, sembrando stare a galla sopra di loro prima di svanire. Occhi ardenti presero la luce gettata dalle loro bacchette come una pantera emerse dall’ombra. Il mantello del gatto splese sotto la carezza della luce emanata dalle bacchette,facendolo sembrare quasi delicato di fronte ad uno che si accorse della sua attuale taglia. Uno dei Ravenclaw imprecò bruscamente prima di correre per vita sua, era veramente troppo cattivo che lui stesse andando nella direzione opposta alla torre di Ravenclaw.

“Avevo una migliore opinione dei membri della Casa del Corvo. Avevo torto per giudicarla un amico? Quelli che vanno attaccando persone più giovani di loro non meritano protezione da individui come me.” La pantera cominciò un pigro cerchio attorno al gruppo dei Ravenclaw, coda che dondolava dolcemente, aritmicamente dietro di se. Terry afferrò la sua bacchetta con dita tremanti, tentando di dedurre perché quella voce era così stranamente famigliare. La pantera ringhiò leggermente, e cambiò direzione, camminando nelle ombre oltre la loro linea di vista riemergendo dietro di loro. “La Casa del Serpente dovrebbe essere considerata fuori dei limiti da te e i tuoi compari. Chiunque che cercherà di danneggiare un membro della mia Casa, tratterà con me; suggerisco che tu diffonda la parola, piccolo corvo, odierei dover spogliare Ravenclaw di un membro della sua squadra di Quidditch. Prima che io prenda la mia carica e vado via, ti darò un piccolo consiglio: la prossima volta che deciderà di strisciare circa attaccando studenti indifesi, portate qualcosa che non sia il vostro colore di casa.” La pantera guardò diritto negli occhi di Terry, quei brillanti globi che ardono di fronte alla pantera girò e si diresse verso il mucchio tremante di abiti arricciato sul pavimento contro il muro. Una piccola mano si posò nel mantello della pantera prima che una testa emerse, mento e labbra imbrattati con sangue.

“Damian. Il professor Snape si arrabbierà per esser fuori della stanza comune senza un guinzaglio. Bisbigliò il giovane Slytherin, gettando uno sguardo pensoso alle forme che fuggono verso la fine della sala, oltre la pantera.

“Quello che Snape non sa, non gli farà male, no?” Rispose la pantera, permettendo al ragazzo d’inclinarsi contro il suo fianco, prima di esortarlo ad alzarsi e spingerlo nella direzione della stanza comune degli Slytherin. Un promemoria rapido del coprifuoco fece raccogliere velocità al piccolo ragazzo, sapendo che Snape sarebbe arrivato prontamente nella stanza degli Slytherin all’inizio del coprifuoco per assicurarsi che tutti erano bei loro letti o nella stanza comune, prima di cominciare i suoi giri notturni.

La Torre di Gryffindor era nel mezzo di unho scampato di nuovo il primo giorno di festa’ che ride, con bibite dappertutto, alcune alcoliche ed alcune analcoliche, chiacchierando circa le loro estati e giocando vari giochi. Era facile chiedersi quanti di loro stavano per scampare il secondo giorno di classi, se mantenessero il corrente comportamento.

Hermione Granger sedeva su una sedia prossima al suo letto, guardando fisso fuori della finestra con un sorriso debole. Il suono liturgico del liquido che viene versato sulla scala che conduceva ai dormitori delle ragazze, disturbava i suoi pensieri. Aggrottando le sopracciglia alla luna che appendeva attenta nel cielo, augurò buona fortuna a Harry, prima di scivolare verso la finestra, desiderando dare un’ultima occhiata alla luna che luccica.

Ronald Weasley stava giocando a pocker con Dean, Seamus e Lavanda, in un angolo scuro della stanza comune. Ignorando il rumore ed il clamore della sua casa, alzò la posta e sorrise furbamente alle carte che aveva in mano, accarezzando leggermente l’asso di cuori. Il fatto che Harry Potter non fosse là. Occupò le menti di molti, facendoli fare una pausa per pensare alla mancanza della sua presenza, prima di ritornare a festeggiare. Dopo tutto, Harry Potter era sicuro a Durmstrang, no?

Grimmauld Place era quieto, mortalmente silenzioso per una stanza così piccola piena di così molte persone. I membri dell’Ordine della Phoenix contenevano tazze di caffè nelle loro mani. Molti avevano abbandonato la speranza di ritrovare Harry Potter, presumendo che Tu-sai-chi, già lo avesse nelle sue mani.

“C’è qualche luogo che forse non abbiamo guardato?” Chiese piano un membro, correndo assentemente un dito circa l’orlo della sua tazza.

“Non può apparire, non ha una forma d’animagus, e certamente non salì sulla sua scopa e se ne volò via!” Gridò Remus Lupin, sbattendo il suo pugno sulla tavola di fronte a lui, provocando molti dei membri per saltare e giungere alle loro bacchette.

“Penso che siate tutti un poco troppo preoccupati circa il ragazzo. Il lento modo di parlare di Severus Snape fece girare le teste come varie maledizioni furono lanciate nella sua direzione. La conoscenza che Severus Snape non era precisamente un amico di Harry Potter era ben conosciuta fra l’Ordine. Molti membri si girarono pensierosamente verso il professore, prima di accennare col capo, lentamente, concordanti.

Che cosa intendi Severus?” La voce calma di Dumbledore calmò i nervi dell’Ordine, provocando di nuovo molti ad agitarsi nelle loro sedie.

“Penso che Harry Potter si trovi sotto il nostro naso e, possibilmente, molto felice di dove sia. Se così non fosse, non pensate che uno di noi avrebbe ricevuto parola, ormai?” Lentamente, le teste accennarono concordanti, occhiate sbircianti al direttore della casa di Slytherin che stava, evidentemente, dando retta alla conversazione che seguiva più di quel che si pensava.

 

Terry Boot sedeva nel suo letto, tende chiuse strettamente circa il grande letto a baldacchino, così che la luce non infastidirebbe i suoi compagni. Quella voce gli aveva provocato brividi nella spina dorsale, rimbalzando nella sua mente prima di andarsene con una risata ed un bisbiglio. La pantera, con i suoi occhi color smeraldo scintillante, che mostravano emozioni che nessuna pantera dovrebbe conoscere.

Le attente parole, come se la pantera lo conoscess4e da prima del loro incontro. Guardando ai suoi compiti di storia non fatti, fece uno stanco sorriso e mentalmente desiderò che avesse scelto di rimanere, piuttosto che andare a caccia di serpenti. Facendo girare il calamo che teneva dolcemente nella sua mano, guardò al ritratto che aveva disegnato pulitamente nell’angolo. Una faccia che conosceva, contrapposta a una che aveva soddisfatto appena, così simili nella loro simmetria ed ancora delicati in forma. Harry Potter e la pantera nota come Damian.  

  
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