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Autore: Neruda    08/12/2012    23 recensioni
E se i protagonisti di Versailles no Bara fossero attivamente partecipi alle nostre fanfictions?...
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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SCENA VII



"Su, Oscar... Rivestiamoci... Hanno inserito un nuovo capitolo...".
"Uffa! Ti pareva... Io sto così bene qui...fra l'altro le lenzuola di seta mi conciliano anche il sonno... André, ma come fai tu a essere sempre così solerte con queste fanfictions?".
"Ti dirò, all'inizio non ne volevo sapere, troppi eventi diversi rispetto alla nostra storia originale... Poi ci ho preso la mano...".
"Cioè?...".
"Beh, sai... Un complimento di un'autrice oggi, un apprezzamento di una commentatrice domani... Mi sono abituato in fretta...".
"Mmmm...".
"Cos'è quel broncio?...".
"Non mi va che tutte ti sbavino addosso!!".
"Ma dai, Oscar... Non sarai gelosa delle lettrici, per caso? In fondo, le loro sono solo fantasie!".
"Potrebbero anche fantasticare su qualcun altro, per quel che mi riguarda!".
"Di cosa ti preoccupi? Lo sai che io vivo solo per te...".
"Sì... Però sono tutte lì in fila a immaginarti dotato, muscoloso e prestante e questo mi irrita!".
"Mia cara, converrai con me che non hanno tutti i torti... Diamo a César quello che è di César!".
"Ricordami di segnare questa battuta...".
"Per poter stare al passo, per non dire al galoppo, con te, devo mantenermi sempre in forma... Pensa che la nonna si è meravigliata che io abbia iniziato a chiederle lo zabaione a colazione invece del solito latte coi biscotti... Non vorrai sfiancarmi, mia instancabile amazzone...".
"E' che mi preme recuperare il tempo perso vivendo come un uomo... Non mi sembra che ricevere lo zuccherino ti dispiaccia, comunque...".
"Affatto, dolcezza...".
"In tal caso, cerchiamo di fare in fretta con questo capitolo, così possiamo beatamente dedicarci al nostro passatempo preferito...le cavalcate...".
"Sei un'intrigante...una deliziosa e maliziosa intrigante... Ora basta accarezzarmi tesoro, mi distrai... Allora, torniamo coi piedi per terra... E con le mani a posto, Oscar!...".
"E va bene...".
"Dunque... Dobbiamo interpretare un'altra delle scene chiave della nostra storia: il momento in cui tuo padre, dopo l'accusa di tradimento volta alla vostra famiglia, è perfino intenzionato a ucciderci entrambi pur di vedere salvo l'onore del casato".
"Degna conclusione del tracollo mentale che ha avuto alla mia nascita!... Avevo il terrore di dormire nella culla, per colpa di quel maledetto fioretto appuntito che ci aveva messo! Non vedevo l'ora di crescere per poterglielo infilzare dove dicevo io...".
"Meno male che c'ero sempre io al tuo fianco a impedirti di fare gesti sconsiderati! Sai, i matti vanno assecondati...".
"Che c'è?...mi stai guardando un po' storto...".
"Oh no, ti sbagli, Oscar... Dice dice, ma qualcosina da suo padre ha preso pure lei! In passato l'ho beccata più di una volta mentre si imbottiva il cavallo dei pantaloni con della stoffa...".
"Cosa stai borbottando, André?...".
"Ma nulla, amore... Stavo ripassando la fic... Ah, mi raccomando, dopo che io rivelo a tuo padre di amarti, offrendomi di essere ucciso per primo perché non sopporterei di vederti morire, tu devi sussurrare con aria vagamente ebete le fatidiche parole 'André, io...' ".
"L'ultima cosa che mi verrebbe in mente di dire in quel momento! Ma perché è così importante?".
"E io che ne so? Però ogni fanfiction che si rispetti la cita almeno una volta, significa tutto e niente a seconda delle intenzioni che l'autrice vuole dare al tuo pensiero... Con un 'André, io...' si va sempre sul sicuro!".
"Mah... Io le fic non le capirò mai...".
"Non è necessario che tu le capisca, basta solo che le interpreti! A volte non le capisco nemmeno io... In ogni caso, nel terrifico frangente in cui tuo padre si appresta a sferrare il suo colpo letale su di me, tu te ne resti lì impalata a osservare la scena senza nemmeno alzare un sopracciglio; vorresti fermarlo, però non riesci a farlo...".
"E perché no, che ci vuole? Mi bastano solo uno scatto felino e un'abile mossa! Io non voglio che mio padre ti affetti!".
"No, Oscar! Tu rimani immobile mentre per la mente ti passano i più tumultuosi pensieri riguardo a ciò che provi realmente per me, capendo così di amarmi da sempre anche tu. Hai paura di perdermi, ti senti sopraffatta dalle emozioni per il mio estremo sacrificio d'amore ma non riesci a piangere, la nostalgia dei ricordi ti assale e inizi a rievocare tutta la vita che abbiamo trascorso assieme da quando eravamo bambini fino a quel momento, infine sei propensa a frapporti fra me e la lama di tuo padre per salvarmi...".
"Ma nel frattempo tua nonna ti ha già fatto il funerale!".
"La tempistica è solo un dettaglio! Tutto questo si svolge immancabilmente in maniera che, nella crescente suspance fra un tuono e l'altro, il messaggero di corte, recante la notizia del perdono di sua maestà, arrivi giusto un attimo prima che il Generale possa attuare il suo scellerato piano, interrompendo la sua follia omicida... Altrimenti, come arriviamo al 14 luglio?".
"Come ci arrivo io, vorrai dire...".
"Non stiamo a sottilizzare... Tanto, giorno più, giorno meno... A questo punto, l'autrice prosegue con la presa di coscienza del tuo affetto nei miei confronti per cui, cercando il coraggio di rivelarmi i tuoi veri sentimenti, ti ritrovi nel cuore della notte a bussare alla porta della mia stanza... Ovviamente mi trovi sveglio, non riesco a dormire perché sto pensando a quanto inutilmente e zerbinosamente io abbia sprecato la mia vita per te, sentendomi deluso e amareggiato poiché verso il mio devoto gesto non hai mostrato altro che la tua solita indifferente freddezza...".
"E invece... Surprise! Mi presento in camera tua con indosso una succinta vestaglia di raso celante la mia lingerie rosso fuoco semitrasparente e...".
"Oscar, no!!...queste cose devono rimanere fra di noi, tesoro... Tu ti avvicini timidamente, non riesci a esternare ciò che palpita nel tuo cuore, vorresti sfiorarmi ma non lo fai, sei pervasa dai dubbi e dall'indecisione...".
"Eh, ma che due pallottole!... Come si può credere che io non sappia cosa fare con uno come te??... Forse dovrei scrivere un libro che illustri invece la mia esperienza a riguardo... Immagino già il titolo accattivante... 'Sessantanove sfumature di Grandier'!".
"Guarda, lascia perdere! Ci manca solo un tuo romanzo!... Riprendiamo con la fic, piuttosto... Finalmente, grazie anche al mio tenero incoraggiamento, riesci a confessarmi l'amore che nutri per me e io, pazzo di gioia, lascio dar sfogo alla mia passione troppo a lungo sopita...".
"Ecco, non potremmo esaminare più in dettaglio questa parte?...".
"Abbassa la fiamma sotto ai bollenti spiriti, Oscar!... Ricordati che tu sei considerata da sempre la donna di ghiaccio, la dama delle nevi...".
"Sì, la fata della brina!...".
"Non scherzare, è così che ti descrivono le autrici!... Alla fine ci addormentiamo stremati e felici l'uno nelle braccia dell'altra, al nostro risveglio prima dell'alba tu ti vedi costretta a lasciare a malincuore il mio letto per tornare nei tuoi appartamenti, onde evitare che qualcuno si accorga di dove hai passato la notte; dopo una serie di dolci effusioni, prima di dover andare e già desiderando nuovamente la mia vicinanza, rimani qualche istante in mia contemplazione, commossa e adorante...".
"Manco fossi un santo! Semmai l'opposto, vista la situazione...".
"Le lettrici hanno proposto la mia canonizzazione visti l'infinita pazienza, l'indefessa fedeltà e l'incommensurabile amore che ti riservo per anni e annorum, non ne eri al corrente?... Ora, per concludere, l'autrice ha disegnato una fanart al fine di illustrare al meglio il momento in cui io giaccio nature fra le coltri...".
"Cooome?? Fammi subito vedere!... Cosa?! No, no, no! Non ci siamo!".
"A me sembra invece che le varie proporzioni e misure grossomodo corrispondano...".
"Ben per questo! Dovrei forse permettere che tutte quante adocchino bramose e concupiscenti ciò che solo a me è dato conoscere?? Adesso ci penso io... Passami il pezzo di carboncino che è nel mio comodino...".
"Sì...aspetta... Tieni...ma che vuoi fare?".
"Coprire! Il fandom è mio e lo gestisco io!".
"Ma Oscar, non puoi...e poi l'autrice mi ha disegnato con l'innocente intento di raffigurare un nudo artistico...".
"Certo, te lo spiego dopo qual era il vero intento!... Ecco...cancello qui...aggiungo lì... Mmh, adesso è passabile...".
"Così non si vede più niente...".
"Intendiamoci bene André, tu sfoderi la tua arma solo con me!!... A proposito...Abbiamo tempo per un duello?...".
"Veramente no, ma...".
"Cos'è quel filo che hai staccato?...".
"Il cavo di connessione a internet...per un po' le lettrici ci lasceranno in pace... E ora, a noi due, Oscar... Pronta a sfidarmi?... Lo sai che io prediligo i colpi bassi e gli affondi... In guardia, mio bel Comandante!".
"...Agli ordini, soldato GRANDier...".










Se le nostre parvenze offesi v'hanno,
immaginate, e poco sarà il danno,
che quanto vi comparve qui davanti
fu inganno, e che sognaste tutti quanti.
E il pigro e ingenuo spunto
che in sogno abbiamo assunto
perdonateci, e noi sapremo fare
del nostro meglio per riparare.
E' parola di Puck, di uomo onesto,
se a noi felici capiti anche questo,
di sfuggire alla lingua del serpente,
rimedieremo, dico, immantinente.
Finito è lo spettacolo e l'incanto.
Ora, o signori, addio; ma siate umani:
salutate col batter delle mani
questa nostra fatica e il dio del canto.


( SHAKESPEARE, Sogno di una notte di mezza estate )


 



 




 
  
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