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Autore: xhoranzabal    10/12/2012    3 recensioni
Tutto si era concluso. Stavo tornando a casa, senza sapere se l'avrebbe mai rivisto, sperando che lui si ricordasse di lei per sempre come le aveva promesso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

The day I first met you
You told me you'd never fall in love
But now that I get you
I know fear is what it really was


Quella settimana che mi era parsa un’eternità alla fine era volata, ed ora mi ritrovavo li con i miei genitori. Le occhiaie marcavano i miei occhi, segno delle poche ore di sonno che avevo fatto la notte precedente. I miei amici avevano organizzato una festa a sorpresa per salutarmi, era stato un pensiero veramente carino.
Mia madre era in lacrime, non voleva lasciarmi andare. «Piccola mia, mi mancherai così tanto!» «Anche tu mamma, ma infondo sono solo tre mesi!»«Lo so, ma per me saranno un’eternità senza di te» «Ci sentiremo tutti i giorni, te lo prometto».
Mia madre smise di stritolarmi e fu il turno di mio padre. «Tesoro, posso solo dirti una cosa: divertiti e fai la brava. Realizza il tuo sogno». «Grazie papà, ti voglio bene» dopo quelle sue splendide parole mi buttai tra le sue braccia. Mi sarebbero mancati tantissimo, ma non avevo intenzione di rimanere li. Dovevo partire, era il mio sogno, il mio sogno che diventava realtà. Ma oltre a quello avevo bisogno di cambiare aria, di vivere in un posto dove nessuno conosceva quella parte oscura della mia vita da cui ero uscita solamente da qualche mese. Avevo bisogno di riprendere in mano la mia vita, ma non potevo farlo continuando a stare li.
«Le hai prese le chiavi della casa?»«Si mamma» «Hai preso..» «Mamma, puoi stare tranquilla, ho preso tutto. Ora non c’è bisogno di rifare l’elenco di tutto ciò che dovevo mettere in valigia» dissi in tono ironico.  Abbracciai per l’ultima volta i miei genitori e mi diressi verso il Gate. L’avventura stava iniziando.

Dopo due ore di volo che furono abbastanza tranquille, tralasciando qualche turbolenza di tanto in tanto, atterrai all’aeroporto di Heathrow. Appena ebbi recuperato la mia valigia mi diressi verso l’uscita dell’aereoporto e, appena vidi un taxi libero gli feci cenno con la mano e subito si diresse verso di me. Salii e diedi all’autista l’indirizzo della casa. Non smettevo un momento di guardare fuori dal finestrino. Mi sembrava tutto così surreale. Mi trovavo in quella città che sempre avevo desiderato visitare, che avevo solamente visto tramite delle foto e che mi avevo sempre lasciato senza parole. Ora ero li ed una marea di emozioni si erano impossessate del mio corpo.
Il taxi si fermò di colpo e sentii l’autista gridare «Ma che fai idota!» Sentii la portiera dell’auto aprirsi, di conseguenza mi girai per vedere chi stesse salendo su quello stesso taxi. Era un ragazzo che avrà avuto si e no diciotto anni, con dei capelli boccolosi e con un corpo niente male. Lo avevo già visto da qualche parte, ma proprio non ricordavo dove.
«Mi perdoni se mi sono buttato sul suo taxi, ma vede lei è la mia unica salvezza». Ascoltai le parole del ragazzo stupita. «Ragazzo che ti è successo? Qualcuno ha cercato di farti del male?» disse l’autista preoccupato. «No, no. Può stare tranquillo. Stavo solamente scappando dalle migliaia di fans che mi hanno riconosciuto e hanno iniziato ad inseguirmi».
A quelle parole ricollegai tutto. Si avevo già visto quel ragazzo, faceva parte di quella nuova band di cui ormai non si faceva altro che parlare, dei One Direction. A me non piacevano particolarmente, avevo ascoltato qualche loro canzone che mi era parsa orecchiabile, ma non ero una di quelle fan che appena vedeva uno dei membri della band iniziava ad urlare e strapparsi i capelli.
«Dove la devo portare?» chiese l’autista al ragazzo. «Prima porti questa bella ragazza che sta accanto a me a destinazione». Alle sue parole inarcai un sopraciglio come per dire «Ma che cazzo dici?»
«Non fare quella faccia piccola, ho detto solamente la verità. Sei una ragazza bellissima».
«Sentimi, non fare il casca morto con me che non attacca» risposi con tono irritato.
«Mi piacciono le donne con un carattere forte» «E a me non piacciono i ragazzi montati come te» «Comunque piacere io sono Harry, Harry Styles».
«Ecco signorina, siamo arrivati a destinazione» disse l’autista distogliendomi dai miei pensieri. «Grazie» risposi porgendogli la somma di denaro da lui richiesta e scesi dall’auto. «Ma come, te ne vai e non mi dici nemmeno il tuo nome?» disse sporgendosi fuori dalla portiera prima che riuscissi a chiuderla. «Mi chiamo Rocio e non posso dire che per me sia un piacere conoscerti». Gli chiusi la portiera in faccia, girandomi per poi rimanere estasiata davanti alla visione di quella che sarebbe stata la mia casa per i prossimi mesi.
Era una casa enorme circondata interamente da un prato all’inglese nel cui perimetro vi era una staccionata bianca.
Trascinai la valigia sino alla porta d’ingresso, cercai le chiavi dalla borsa e appena riuscii a trovarle tra le mille cianfrusaglie che tenevo li dentro, le infilai e girai la chiave due volte. Entrata subito sentii un profumino niente male provenire dalla cucina. C’era qualcuno in casa? Pochi secondi dopo davanti a me si presentò una ragazza dai capelli castani lisci, alta e non troppo magra, ma in perfetta forma. «Ciao, tu devi essere Rocio!» disse sorridendo evidentemente felice del mio arrivo. «Ciao, si sono io. E tu sei..» «Piaciere Lizzie, ma puoi chiamarmi Liz. Sono la tua coinquilina» disse con un tono di voce esuberante. Una coinquilina? Mio padre non mi aveva detto niente. Si era occupato lui di affittare la casa, mi aveva fornito qualsiasi informazione, ma di quello non mi aveva parlato. Ero stupita, ma non mi dispiaceva affatto condividere la casa con un’altra ragazza, anzi, mi faceva piacere. «Piacere Liz». «Ti faccio fare un giro della casa,ti va?» «Certamente! »

«Questa pizzeria è veramente carina» «Si hai ragione, Ro. Posso chiamarti così o ti dispiace? » «Certo che si, nessun problema» «Allora Ro, raccontami un po’ di te» «Cosa posso dirti. Sono una ragazza che tra qualche giorno compirà diciotto anni nella città dove a sempre sognato di vivere. Ho la passione per la recitazione che mi ha portata qui dall’Italia. Tu invece cosa mi dici di te? » «Ho diciannove anni e vengo da Manchester e come per te la mia grande passione mi ha portata qui. Adoro cantare e ritengo di avere un voce abbastanza orecchiabile.  Sono venuta qui per prendere parte alle selezioni di X-Factor. Spero di riuscire a realizzare il mio sogno! » «Se ci credi, il tuo sogno diventerà realtà! E comunque devi cantare qualcosa per me, voglio sentirti cantare assolutamente» «Va bene, ma non qui. Quando torniamo a casa faccio un concerto solo per te». Scoppiammo a ridere entrambe. Era una ragazza veramente simpatica, sentivo che saremo andate molto d’accordo. La serata passò tra una chiacchiera e l’altra.
«Ro, vado un momento in bagno poi possiamo tornare a casa» «Va bene Liz. Ti aspetto qui vicino all’uscita». C’erano tantissime persone che parlavano del più e del meno e le loro voci mischiate tutte insieme erano come un ronzio fastidioso.
«Guarda chi si rivede». Quella voce, non poteva essere di nuovo quell’energumeno irritante. «Cosa ci fai qui? Mi stavi seguendo?» «No, io non ho fatto nulla, è stato il destino a farci incontrare. E poi anche se fosse, non sei felice di rivedermi?» «Sinceramente? No! Sei abbastanza irritante» «Come puoi dirlo se nemmeno mi conosci?» «In due volte che ti ho incrociato per un arco di tempo molto ristretto, mi hai fatto saltare i nervi» «So che infondo, un pochino ti piaccio» «Oddio, ma quanto sei montato? Solo perché sei famoso e tutte quelle ragazzine urlanti cadono ai tuoi piedi quando ti vedono non vuol dire che a me succeda la stessa cosa. Anzi, a me, come ti ho detto prima irriti e basta» «Cambierai idea piccola». Mi schioccò un bacio sulla guancia ed uscì da quel locale.

Writer's Corner
Ciao bellezze mie! Finalmente sono riuscita a trovare un po' di tempo per postare il secondo capitolo. La scuola mi sta uccidendo, ho un sacco di interrogazioni e verifiche, ma per fortuna le vacanze di Natale sono sempre più vicine.
Comunque in questo capitolo entra in scena il nostro Harry, che ne pensate? Vi incurioscisse la storia? Vi piace? Be fatemelo sapere con una piccola recensione!
Love you,
Marti.
  
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