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Autore: Fiamma Erin Gaunt    10/12/2012    0 recensioni
Una profezia annuncia che la seconda guerra magica potrà essere scongiurata solo se la strega bambina tornerà nel passato per fermare Tom Riddle; la strega avrà un marchio distintivo,situato lungo il polpaccio ed invisibile ai Mangiamorte,in modo da garantirle la sopravvivenza. Silente ne ha nascosto l'esistenza per tutti quegli anni,nella speranza di proteggerla fino al momento opportuno,ma ora bisogna agire. Scarlet Grindewald,nipote del famigerato mago oscuro,accetterà di tornare nel passato,sacrificandosi per quello che suo zio chiamerebbe "Il Bene Superiore"?
*****
"Quando tutto sarà perduto,la strega bambina,nata nell'anno della profezia della vergine cieca,giungerà a liberare il mondo magico."
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia,ad eccezione di quelli creati dalla Rowling,sono di mia esclusiva proprietà;l'utilizzo di uno di questi,senza la mia esplicita autorizzazione,verrà segnalato all'amministrazione di EFP con l'accusa di plagio.




Cap 1
 






 




Appena lo studio del preside smise di girare attorno a lei,Scarlet alzò lo sguardo e si ritrovò a fronteggiare un paio di occhi azzurri,che la scrutavano con evidente curiosità.

Sbattè un paio di volte le palpebre,incredula;quella che stava guardando non era altro che una versione più giovane di Albus Silente.

-Mi perdoni,non credo di averla mai vista,signorina...?- tacque per darle modo di presentarsi.

-Scarlet,Scarlet Grindewald- replicò,notando che gli occhi dell'uomo si spalancavano leggermente.

-Grindewald?- replicò,lasciando che lo sconcerto trasparisse dalla sua voce.

-Sì,sono sua nipote...di Gellert,intendo- specificò,rendendosi conto che più che chiarire la situazione la stava ingarbugliando ancor più.

Silente continuò ad osservare la ragazza che si trovava davanti,riconoscendo nei suoi occhi la stessa espressione perennemente sarcastica del suo vecchio amico;lo sguardo gli cadde sul Giratempo,che risaltava sul suo maglione nero. Tutto gli fu immediatamente più chiaro;quella misteriosa ragazza,per qualche strana ragione,doveva aver viaggiato nel tempo,fino ad approdare nella loro epoca.

- E così,alla fine,la Giratempo è stata perfezionata- commentò,con tono di apparente noncuranza.

Certo,aveva capito tutto, pensò Scarlet,annuendo e sfiorando leggermente il congegno che portava al collo.

-E,se posso chiederlo,signorina Grindewald,cosa la porta nel lontano 1944?- le domandò,lanciandole un'occhiata penetrate da sotto gli occhiali a mezzaluna.

-Bè,professore,nella mia epoca è in corso una guerra,sono qui per cercare di scongiurarla- replicò la ragazza,mentre un lampo d'orgoglio le illuminava gli occhi color ghiaccio.

-E come spera di riuscirci?-

-Impedendo a Voldemort di...-

-Voldemort?- la interruppe,osservandola perplesso.

Scarlet si diede della stupida;era ovvio che a quel tempo nessuno conoscesse il suo soprannome.

-Tom Riddle,signore-

-Tom- mormorò tra sè e sè Silente,mentre con un dito giocherellava con la barba,notevolmente più corta di quella con cui Scarlet era abituata a vederlo.

-Suppongo che sia lui la causa di questa guerra- commentò,corrugando la fronte.

-Sì,nel giro di pochi anni diventerà il più grande mago oscuro che il mondo abbia mai conosciuto- confermò.

-Proprio come temevo-

-Bè,signorina Grindewald,credo sia il caso di parlare della sua nuova identità- decretò,cambiando bruscamente argomento e lasciandola perplessa.

-Per ovvie ragioni,credo non sia saggio,per lei,presentarsi come una Grindewald- aggiunse Silente,in risposta alla sua espressione.

Scarlet annuì,non aveva minimamente pensato che,in quel preciso istante,suo zio era intento a seminare il terrore nell'Europa orientale;no,l'idea di mantenere il suo cognome,non era decisamente un buon piano.

-Credo che potrei utilizzare quello di mia madre: Peverell,non dovrebbe suscitare grande interesse- meditò.

-Suppongo sia una scelta saggia- annuì Silente,guardandola come se ci fosse qualcosa che desiderasse sapere.

-Avanti,lo chieda- lo esortò Scarlet,che aveva imparato a conoscere ed interpretare le espressioni del mago.

-Mi domandavo,perchè lei?-

La ragazza aggrottò la fronte -Temo di non aver capito la domanda-

-Ho ragione di credere di essere stato io ad inviarla nel passato- ,Scarlet annuì,- Tuttavia,non mi è chiaro il motivo per cui l'ho fatto-

-E la curiosità è sempre stata il suo tallone d'Achille- concluse Scarlet,ridacchiando.

Albus sorrise lievemente -Immagino che mi conosca bene-

-Sì,più di molti altri - confermò,prima di aggiungere,- Poco dopo la mia nascita ci fu una profezia:"Quando tutto sarà perduto,la strega bambina,nata nell'anno della profezia della vergine cieca,giungerà a liberare il mondo magico."- recitò. L'aveva ascoltata talmente tante volte che,ormai,la conosceva a memoria.

-La strega bambina- mormorò Silente,scrutandola da capo a piedi; Scarlet sapeva perfettamente quello che stava pensando, lei non era di certo una bambina,nè caratterialmente nè,tantomeno,fisicamente.

-Non ho idea di cosa significhi questa storia della strega bambina,ma a quanto pare ci sono dentro fino al collo- replicò, sollevando il pantalone a mostrare il polpaccio,dove uno strano marchio,a forma di stella,faceva bella mostra di sè.

Un leggero scricchiolio annunciò che il pesante battente in quercia stava per essere aperto.

Silente le fece cenno di tacere e,con un cenno del capo,salutò l'uomo che aveva appena fatto il suuo ingresso.

-Perdonami,Albus,per averti fatto attendere così a lungo,ma con l'inizio dell' anno scolastico sono sommerso dagli impegni- disse il mago,che Scarlet riconobbe come Armando Dippett,uno degli ex presidi che faceva bella mostra di sè nello studio di Silente.

-Non preoccuparti,Armando,piuttosto,c'è una nuova questione che richiede la tua attenzione- replicò,indicandogli la ragazza che sedeva sulla poltroncina in pelle.

Dippett la scrutò attentamente,soppesando i tratti del viso indubbiamente aristocratici,gli occhi di ghiaccio e i mossi capelli castano scuro; era strano,ma quella ragazza gli ricordava qualcuno.

-Lieto di fare la sua conoscenza,signorina?-

-Peverell,Scarlet Peverell- replicò,accettando la mano che le era stata porta.

-Non ero stato informato del suo arrivo- commentò,cercando di capire se la ragazza fosse effettivamente chi diceva di essere;sarebbe stato un colpaccio avere una Peverell ad Hogwarts,non riusciva neanche ad immaginare il prestigio che ne avrebbe acquisito la scuola,se si fosse venuto a sapere che una famiglia così illustre ed antica aveva deciso di mandare a studiare lì la loro erede.

-Temo sia colpa mia,Armando,mi ero completamente dimenticato di avvertirti;la vecchiaia comincia a giocarmi brutti scherzi- sentenziò Silente; Scarlet non riuscì a trattenere un sorriso,se ora era vecchio,cinquant'anni dopo sarebbe stato da rottamare.

-Quando è così, sono sicuro che la casa di Serpeverde sarà lieta di accoglierla- decretò Dippett.

La ragazza gli lanciò un'occhiata visibilmente perplessa.

-Mi scusi,signore,ma non dovrei essere Smistata?-

Armando agitò la mano con aria d'indifferenza -Quisquille,ragazza mia,tutti i Peverell sono finiti a Serpeverde,sarebbe impensabile il contrario-

Silente la invitò a non replicare,dopotutto,quel singolare smistamento le sarebbe stato utile,in quale altro modo avrebbe potuto tenere costantemente d'occhio Riddle?

Un discreto bussare tacitò qualsiasi ulteriore obiezione.

-Avanti- decretò Armando,accogliendo con un sorriso la ragazza che aveva appena fatto il suo ingresso. Si trattava di una ragazza decisamente carina,che indossava la divisa di Serpeverde. Mentre la osservava,Scarlet pensò che aveva un'espressione molto seria;i lisci capelli biondi le arrivavano alle spalle e gli occhi castani la osservavano con curiosità,all'altezza del cuore,faceva bella mostra di sè la spilla da Prefetto.

-Julissa,sei arrivata al momento giusto- esordì Dippett,prima di aggiungere - Signorina Peverell,di lei si occuperà la signorina Crouch-

Detto ciò,voltò loro le spalle e si rivolse a Silente;evidentemente erano appena state congedate.

-Julissa Crouch- annunciò la ragazza,non appena furono uscite dall'ufficio,tendendole la mano con un'aria eccessivamente pomposa.

-Scarlet Peverell- replicò,ricambiando la stretta.

-Tra una mezz'oretta comincerà la cena,seguimi,se ci sbrighiamo riuscirai a dare un'occhiata alla sala comune prima di andare- decretò,scortandola in religioso silenzio fino ai sotterranei.

-Purosangue- decretò il Prefetto,una volta che ebbero raggiunto il muro che celava la sala comune dei Serpeverde.

Entrarono in un ambiente piuttosto ampio,con divani e poltrone di pelle nera,qualche tavolino di vetro e decine di striscioni verde argento;sulle pareti,in freddo mattone,erano stati accuratamente sistemati i ritratti di molti personaggi illustri che avevano riempito le schiere di Serpeverde e che,in quel preciso momento,la guardavano con aria di pacata curiosità.

La stanza era vuota,ad eccezione di un ragazzo,che aveva occupato una delle due poltrone davanti all'ampio e scoppiettante camino;aveva i capelli neri,due incredibili occhi grigi e un volto dai tratti definiti. Scarlet si ritrovò a pensare che era molto affascinante.

All'improvviso,il ragazzo alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo e la sorprese a guardarlo,non le sorrise nè disse una parola ma continuò ad osservarla. Dopo una manciata di secondi,fu Scarlet a distogliere lo sguardo e a tornare a concentrarsi su Julissa,che la fissava con aria divertita.

-Non fare caso a lui,non è esattamente un tipo socievole- le spiegò,senza preoccuparsi di tenere basso il tono,ma il ragazzo la ignorò bellamente e tornò ad immergersi nella lettura.

-Hai venti minuti prima che cominci la cena,ma ti suggerisco di arrivare in orario,Dippett non ama i ritardatari- le comunicò,prima di aggiungere,indicando la porta sulla destra, -Lì dietro c'è il dormitorio femminile,ci dovrebbe essere un posto libero nella terza camera a destra,se ti dovesse servire aiuto,chiedi pure- concluse,voltandole le spalle ed uscendo dalla sala comune.

Scarlet decise che,come prima cosa,avrebbe dato un'occhiata alla stanza,sperava solo che non fosse troppo fredda o si sarebbe ibernata in quei dannati sotterranei.

Come le aveva detto Julissa,la stanza aveva un letto libero,ai piedi del quale,era stato sistemato un baule con sopra un biglietto.

"Credo che qui dentro troverà tutto il necessario per la sua permanenza ad Hogwarts. A.P.W.B.S."

Scarlet lo lesse velocemente e non riuscì a trattenere un sorriso,quell'uomo riusciva sempre a fare la cosa giusta.

Dopo aver esaminato con attenzione il contenuto del baule,si rese conto che mancavano appena una manciata di minuti alle sette. Dannazione,era appena arrivata e già era in ritardo.

Si precipitò fuori dalla sala comune ed evitò per un pelo una ragazza,che correva a sua volta verso la sala Grande.

Arrivarono nello stesso istante,rassettandosi divisa e capelli,e cercando di darsi un contegno prima di entrare.

La ragazza bionda le rivolse un'occhiata carica di complicità femminile e,dopo averle fatto l'occhiolino,si diresse verso la tavola verde argento,prendendo posto accanto a quelli che dovevano essere i suoi amici.

Scarlet individuò un posto libero,accanto a quelli che,a giudicare dall'aspetto,dovevano essere i giocatori della squadra di Quidditch di Serpeverde,e si avvicinò a loro. Sette paia di occhi la osservarono con aria incuriosita.

-Per caso,è libero questo posto?- chiese,senza rivolgersi a qualcuno in particolare.

-Sì,siediti pure- replicò una voce leggermente roca e con un che di sensuale.

Scarlet lanciò un'occhiata al ragazzo che sedeva a capotavola e che aveva appena parlato,era bellissimo. Aveva capelli neri come le ali di un corvo e occhi di un blu talmente scuro da sembrare nero; appuntata al petto muscoloso,faceva bella mostra di sè la spilla da Capitano.Trasudava potere e carisma da ogni poro;non aveva la maestosità del leone ma il fascino sottile di una pantera.

-Grazie- disse,sedendogli accanto e rivolgendogli un lieve sorriso.

-Figurati- replicò,abbagliandola con un sorriso smagliante che lo fece sembrare,se possibile,ancora più bello.

-Scarlet Peverell- disse,porgendogli la mano.

-Salazar Gaunt- replicò,stringendola delicatamente e riservandole l'ennesimo sorriso.

-Sei quella nuova- annunciò,d'un tratto,un ragazzo dai lunghi capelli di un biondo chiarissimo. Non le ci volle molto per identificarlo come quello che doveva essere il nonno di Draco Malfoy,la somiglianza era impressionante.

-Sì,lo so- replicò sarcastica,strappando una risata al resto del gruppo,prima di aggiungere -E tu,saresti?-

-Io- replicò il ragazzo,gonfiando il petto con aria d'importanza,- Sono Abraxas Malfoy-

-Dacci un taglio Malfoy,a nessuno interessa stare a sentire le tue menate su quanto sia puro e incontaminato il tuo sangue- intervenne una ragazza dall'aria combattiva,con mossi capelli neri e occhi di un verde intenso.

-Nessuno ha chiesto il tuo parere,Black,per cui,fa un favore all'umanità e sta zitta- replicò stizzito Abraxas.

-Io parlo quanto mi pare e piace,stupido biondo ossigenato-

Il biondo che sedeva accanto a Scarlet emise un lieve gemito e lanciò un'occhiata supplicante a Salazar.

-Dorea,Abraxas,fatela finita- decretò,riprendendo a sorseggiare il calice di succo di zucca.

Scarlet rimase stupita nel notare che i due ragazzi avevano obbedito all'istante al capitano,tuttavia,continuavano a lanciarsi occhiate velenose da una parte all'altra del tavolo.

-Finalmente un po' di silenzio,non ne potevo più di sentirli gracchiare- commentò il biondo,strappando una risata a Scarlet.

-Klaus Nott,onorato di fare la tua conoscenza,benvenuta in questa gabbia di matti- le disse,stringendole la mano.

Scarlet ricambiò la stretta e si ritrovò a pensare che,eccezion fatta per Malfoy,quei ragazzi non sembravano male,per essere dei futuri Mangiamorte.

Da sopra la spalla di Nott,intercettò lo sguardo della ragazza con cui era entrata in sala,che le rivolse un sorrisetto amichevole.

-Vedo che hai già fatto amicizia con Elinor- commentò Dorea e,per qualche strana ragione,lanciò un'occhiata a Salazar,come a volerne spiare la reazione.

-Credo sia libera di frequentare chi vuole e,se la Olivier le sta simpatica,bè non ci sono problemi - replicò il ragazzo,con tono distaccato.

Dorea gli lanciò un'occhiata che suonava molto come un "Se lo dici tu",ma lasciò cadere il discorso.

Scarlet,incuriosita da quel breve scambio di parole,si ripromise di chiedere dei chiarimenti alla Black.

-Sai dirmi chi è quello?- chiese d'un tratto a Salazar,individuando il ragazzo che aveva incontrato in sala comune.

-Tom Riddle,il nostro Caposcuola,si considera al di sopra di tutti all'interno della scuola;vorrei dirti di non preoccuparti troppo,ma ti consiglio di non mettertelo contro. Può renderti la vita...difficile- replicò,rivolgendo un cenno del capo al diretto interessato,che aveva alzato la testa;se Scarlet non avesse saputo che era impossibile,avrebbe detto che li aveva sentiti.

-Già,Riddle è un tipo inquietante- confermò Dorea, e dal tono con cui lo diceva si capiva che non le era particolarmente simpatico.

-Bè,è il cugino di Salazar,deve essere strano per forza,è una cosa di famiglia- scherzò Klaus,beccandosi un buffetto dietro al collo dal capitano.

Scarlet sgranò leggermente gli occhi, Voldemort aveva un cugino? Per quale motivo non se ne era mai sentito parlare,era destinato anche lui a diventare un Mangiamorte?

-Ehi,Scar,stavo scherzando,non sono poi così strani- intervenne Klaus,notando che la ragazza non parlava da almeno un paio di minuti e riportandola alla realtà.

-Sì,ero solo persa nei miei pensieri- replicò,scrollando le spalle con aria incurante. Era un po' debole come scusa ma Nott ed il resto della squadra non insistettero.

La cena si concluse una decina di minuti più tardi e Scarlet si voltò verso Salazar,ma la sua sedia era vuota.

-Sparisce sempre dopo cena- intervenne Dorea,aggiungendo,in risposta alla sua aria perplessa, - Stavi cercando Salazar,no?-

Scarlet annuì leggermente,non le sembrava ci fosse nulla di male.

-Vieni,andiamo in dormitorio,rivedrai domani il bel tenebroso- scherzò la Black,agguantandola per un braccio e trascinandosela dietro.

Scarlet si ritrovò a riflettere con sorpresa su quanta forza avesse Dorea e,rassegnata all'idea di lasciarsi trascinare fino alla sala comune,decise di collaborare.

Giunta nella sua stanza,ebbe finalmente modo di scoprire l'identità delle sue compagne; oltre a Dorea,c'era anche Elinor Olivier e due ragazze,una mora ed una bionda,che le vennero presentate,rispettivamente,come Eileen Prince e Venus Delafont.

Finalmente,dopo più di un'ora di chiacchiere,durante le quali aveva capito di trovare tutte simpatiche ad eccezione di Venus,Scarlet si mise a letto e scivolò nel mondo dei sogni.






 

 

 

 




Spazio autrice:

Finalmente,dopo aver postato un prologo scandalosamente corto,sono riuscita ad ultimare il primo vero e proprio capitolo di questa storia. Spero che vi piaccia,fatemi sapere che ne pensate.
Al prossimo capitolo. Baci baci,

                                                Bella_92

 

 

 

 

 

 

  
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