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Autore: ViolaNera    11/12/2012    1 recensioni
30 brevi storie ispirate dai prompt della "30 days OTP challenge" di EriCandy.
La coppia da me scelta è la DenFin e i personaggi saranno gli stessi per tutte le storie, spaziando nel tempo, nel rating e nei generi (per cui ci saranno fluff, sentimentale, erotico, angst, comico e malinconico).
[Alcune -e lo preciserò ad inizio capitolo- vanno lette prendendo in considerazione "Svorsk" di AmyLerajie, la quale è incentrata sulla SuNor.]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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18. DOING SOMETHING TOGETHER






Matt non sa bene cosa pensare quando, sbirciando dal bordo della rivista per scoprire cosa siano quei suoni poco raccomandabili che attraggono la sua attenzione, ritrova il compagno intento ad affilare una lama sopra una cinghia di cuoio.

Lo spia con apprensione, occhi e sopracciglia che spuntano dalle pagine di carta e dita ben distanziate, diventate un pochino incerte sulla presa.

«Tesoro?», lo chiama, sperando di non aver fatto qualcosa per farlo arrabbiare (non c'è niente di più temibile, a parte un'infornata di biscotti bruciati) e di non essersene nemmeno accorto. Ripassa velocemente le ultime ore, ma no, non gli viene proprio niente alla memoria. Tino stesso canticchia qualcosa che sembra un brano natalizio, anche se sono a marzo, quindi è di ottimo umore.

«Hai finito di leggere, Matt? Vieni a sederti qui, forza.» Gli rivolge un brillantissimo sorriso da far invidia ai cartelloni pubblicitari e gli indica una sedia tirata via da sotto il tavolo del soggiorno. Tiene un asciugamano di traverso sul braccio e continua a fargli cenno di avvicinarsi, cordiale.

Peccato che Matt abbia occhi soltanto per la lama luccicante nella sua mano destra.

«Tesoro...?», esala nuovamente, sforzandosi di non far partire un tic all'occhio.

Tino segue la sua occhiata terrificata e scoppia a ridere, scuote la testa e posa l'arma impropria sopra una ciotola di plastica bianca. Gli va accanto e gli sfila via la rivista, lanciandola di lato e premendogli i palmi sopra le gambe. «Voglio raderti, sciocchino. Da quanti giorni non lo fai come si deve? Guarda, sembri tornato ai vecchi tempi», sussurra con dolcezza, sfregando il palmo sulla peluria della guancia e finendo per dargli un bacio sopra la punta del naso. «Non che tu non sia bello anche così.»

Il danese ammicca un paio di volte e gli tira su e giù la zip della felpa, un po' nervoso. «Se è per quello posso anche andare in bagno e fare da solo. Sai, nel caso tu non te fossi accorto viviamo in un'epoca che offre moltissimi privilegi, tra i quali quello di acquistare comodissime lamette!»

Tino non sembra convinto e lo tira su di peso, trascinandolo fino alla sedia. Lo mette seduto e gli avvolge l'asciugamano attorno come un enorme bavaglino, quindi prende la ciotola e con un morbido pennello comincia a stendergli la schiuma nelle zone interessate.

«Sarà divertente. Rispetto moltissimo i rasoi e l'epoca moderna, ma... ti ricordi? Una volta era complicato radersi bene da soli e serviva qualcuno che ci aiutasse. Io...»

Si ferma e scuote la testa, umettandosi le labbra e fermandosi un lungo momento a contemplare la sua faccia piena di soffice schiuma profumata.

Non termina più la frase e prende il lungo rasoio, mentre Matt cerca di stare fermo, come gli intima Tino poco prima di iniziare a tagliare. Prova a seguire i suoi movimenti, ma l'unica cosa che riesca veramente a tenere d'occhio è il suo viso concentrato ed attento.

Dopo un po' smette di preoccuparsi e ricorda i tempi a cui si riferiva, provando un gusto dolceamaro di tenera nostalgia.

«Lo facevi tu. Venivi da me armato di rasoio e quella piccola scodella sbeccata. Mi facevi mille raccomandazioni perché avevi paura di ferirmi ed io mi chiedevo se certi giorni non avessi voglia di farti scivolare la mano di proposito.»

Lo dice in modo spensierato, come si ricordano a volte tristi avvenimenti, ma a distanza di talmente tanto tempo da non trovarli più difficili da raccontare. Però, un piccolo sorriso spezzato fa comunque la sua comparsa.

Tino pulisce il rasoio sul piccolo telo appeso al braccio, incontrando con incredibile intensità i suoi occhi. «Il mio cuore batteva forte», mormora, radendogli con cura lo zigomo. «Mi facevi paura.»

Si siede sopra di lui a cavalcioni, l'altra mano a tenergli la testa mentre la accompagna all'indietro e lascia scorrere la lama accanto al pomo d'Adamo. Matt trattiene il respiro, posando le mani attorno ai suoi fianchi e stringendolo d'istinto.

«Adesso batte decisamente più forte e non c'è paura. Vorrei ringraziarti per farmi sentire così, Matt.»

Danimarca sussulta e si sente bruciare sul collo, mentre il finlandese lancia una bassa imprecazione. «Non è niente», lo rassicura, facendogli cenno di continuare. «Non fermarti.»

Tino procede, vicinissimo, andando ancora più lento e facendo un lavoro pressoché perfetto.

Quando Matt si rimira nel tondo specchio portatile, gli sorride e lo accarezza tra i capelli. «Facciamolo ancora. Costruiamo nuovi ricordi insieme. Va bene?»

«Sì.» Tino lo abbraccia e resta abbandonato sopra di lui, senza parlare, per molto tempo.

   
 
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