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Autore: aminona    12/12/2012    0 recensioni
Astrid è una ragazza di soli sedici anni che decide di violare le leggi della natura, è impulsiva, bella e non proprio quello che si definisce una brava ragazza. Hallie, la sua migliore amica, invece è più tranquilla, timida ed è proprio quello che si difinise una brava ragazza. Fino ad ora.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Astrid era davanti al suo specchio, e fissava i suoi lunghi capelli rossi, lisci e perfetti.
Portava un ciuffo da un solo lato, senza però corpire gli assottigliati occhi azzurri contoranti da delle chiare ciglia che spesso tenevano il peso di tanto mascara.
Le guance erano cosparse di lentiggini, le labbra carnose e provocatorie, mentre il nasino era dritto e perfetto.
Il volto di una sedicenne, può essere così perfetto? Era quello che si chiedeva gran parte delle persone che conoscevano Astrid.
Ma non solo! Era più alta delle ragazze della sua età, con gambe affusolate e un bacino stretto a sorreggerle, e mostrava un seno pieno e formoso.
Qualsiasi ragazzo fa la fila per stare con lei, in paese, come Tom Scerif.
Tom Scerif era sul divano di casa sua, deserta.
Si fissava i jeans e stava solamente aspettando che Astrid uscisse dal bagno, ma la ragazza non tardò ad arrivare da lui, si spostò una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio e si accomodò sopra di lui prendendo a baciarlo con foga, fino ad incastrare le sue labbra con le sue.
Astrid è famosa in città sopratutto per riuscire a essere così acattivant ee disponibile on i ragazzi, solamente quelli che lei definise carini. Tom, è uno di questi. Sente che il cuore le batte forte, mentre respira solamente con il naso dato che ha la bocca impegnata a baciare Tom. Le mani si spostano veloi sopra il volto del ragazza, faccendo una linea immaginaria on due dita, fino a scorrere a metà pettò. Le sue labbra così invintati, stavano giocando con quelle maschili, fino a tirargliele e sentirlo ansimare quasi. Sente che il ragazzo era più intento a sganciarle il reggiseno che a fare altro.
Astrid gli concede qualcosa ma non troppo. La schiena va appena indietro, mentre i volti si allontanano, porta le mani all'agganciatura del reggiseno e se lo toglie, ma non si sbottona la camicia con lo stessa a destra della sua scuola.
Gli occhi azzurri scintillano, mentre afferra i polsi del ragazzo e preme le mani maschili contro i suoi seni.
Tom pare essere nel mondo dei sogni, con quegl'occhi scuri e quelle labbra incurvate per l'emozione.
Astrid lo lascia fare, era da tempo he non aveva trovato nessuno che la eccitasse a dovere.
Il cellulare di Astrid squilla.
Spera vivamente che sia qualcosa di più emozionante che star lì a incantare Tom. La chiamata è da parte di Hallish.
"Scusa un attimo, torno subito." Gli strizza l'occhio e scende dalle sue gambe per rispondere al cellulare cambiando stanza.
"Hal?"
"Non dirmi che sei con Tom." Il tono è preoccupato, lo sente e riconosce la Rossa.
"Eddai, io mi diverto. Mica sono una suora come te, Hal."
"Hai saltato la scuola e ... se vi scoprono?"
"Che vuoi che sia, una scopata non fa male a nessuno."
"Astrid, ti prego.."
"Cosa?"
"Potresti pensare più allo studio che ai ragazzi?"
"Ma io ci penso allo studio! Solo che.. ho una dote innata per anatomia."
"Vieni da me, oggi pomeriggio?"
"Che compiti abbiamo da fare?"
"La ricerca di storia, Astrid."
"Oh, giusto! Penso che te la caverai benissimo anche da sola."
"Astrid.."
"Scusa devo andare, Tom penso che stia giocando senza di me, buono studio!"
E prima ancora he Hallish possa aggiungere qualcosa la chiamata viene terminata.
Astrid si posiziona davanti a Tom, timido e eccitato, iniziando a sbottonarsi la camicetta, lentamente.
"Allora, Tom.. dove eravamo rimasti?"



La famiglia di Hallish ha una casa che dà proprio sulla vecchia foresta, era sera e Hallish stava ancora facendo la ricerca di storia, sopratutto per salvare anche la sua amica Astrid.
Sì, lei si diverte proprio come la cicale e lei fa la formica, ma una formica che non vuole che accada mai niente alla cicala.
Sa di non essere come lei; attraente e voluta dai ragazzi.
Proprio ora sta fissando il suo riflesso sul vetro della finestra, ha un volto minuto, con grandi occhi color nocciola fasiati da folte ciglia nera, e dei capelli neri e mossi, lunghi ma continuamente disordinati, sembra sempre che si sia svegliata in quel momento. Non ha un corpo fantastico come quello di Astrid, al contrario è magra, bassa e non ha certo delle 'curve da paura' come dicono i suoi compagni di classe all'amica, anzi, il tutto è molto più che regolato. Le sue labbra sono piccole ma piene, l'unica cosa che le piace di sè stessa.
Proprio in quel momento, mentre si stava specchiando nota qualcosa di strano, un bagliore rosso alla base della foresta.
Si alza dalla sua sedia e fissa attentamente fuori dalla finestra, là c'è qualcuno.
Esce velocemente dalla sua stanza e si butta nella foresta, non vuole certo che qualcuno sia in pericolo proprio davanti a casa sua.
"Che strano" pensò Hallish, fissando un sentiero nella foresta. Non l'aveva mai visto in vita sua, eppure sta lì da secidi anni. Arriccia il nasino e decide di seguirlo, molto probabilmente sarà una sua impressione. Percorre la foresta per un po', non ha preso nessuna giaca e ha freddo e sente l'umidità casccarle addosso, ma non solo quella.
Si sente osservata.
Impaurita fa per voltarsi e riprendere il sentiero verso casa ma... alberi, è tutto quello che riesce a vedere. Il sentiero è scomparso.
"Okay, stai calma è solo la tua immaginazione." Respira profondamente e cerca di ritorvare verso casa, continuando a seguire una linea dritta davanti a sè.
"Hallish LeTombe?" Questa domanda proviene da una voce, maschile. Hallish saltò dallo spavento iniziando a guardarsi intorno, trovando solamente un ragazzo. Un ragazzo maledettamente bello.
Le ampie spalle erano poggiate su un tronco, i folti capelli neri ricadevano da un lato del suo volto, dandogli un'aria ribelle, ma i suoi occhi erano la fine del mondo: grigi, grandi, con delle sfumature sul lilla. E quelle labbra avrebbero potuto chiedere qualsiasi cosa a Hallishche l'avrebbe eseguita senza batter ciglio.
resta in silenzio per qualche minuto, fissando la sua figura che era intenta a scrutare i suoi abiti.
"C..chi sei?" Gli occhi di nebbia del ragazzo si posarono su i suoi ed era certa che sarebbe potuta morire in quel momento. "Credimi, lo saprai presto, Hallish." "Come sai il mio nome?" La voce le tremava un po' e non sa perchè ma le sue gambe sembravano essere due pezzi di roccia. Il ragazzo in risposta alzò le spalle, mentre se lo ritrovò alla sua sinistra in un breve istante. Sentiva il suo profumo, sapeva di rose e... "Avanti, andiamo?" Disse quasi spazientito, mentre la supera facendo un passo e tendendogli una mano fasciata da un guanto bianco. "D-dove?" Le labbra maschili e carnose si incresparono in un sorriso malizioso, mentre le iridi bianche e dense come la nebbia si puntarono sul collo di Hallish. "Al tuo funerale, Hallish."
  
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