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Autore: animapurpurea    14/12/2012    2 recensioni
Una fitta lancinante la travolse in pieno addome, ma non capiva se quello che stava provando fosse dolore. Forse non provava semplicemente più nulla.
Si inumidì le labbra un ultima volta, come per assaporare l’essenza di colui a cui erano appartenute.
Si sentì improvvisamente leggera. Poi tutto si fece buio.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1.

Caldo. Tanto caldo, un caldo afoso e costante, umido, alle volte insopportabile.
Verde: spazi immensi coperti da una lussureggiante vegetazione e da distese di mare, il Mare delle Andamane.
Strade affollate da migliaia di motorini, tuk-tuk, semplici auto e bancarelle. Si sente l’aroma pungente del peperoncino usato in quantità, riso, pesce, pollo, insetti, frutti e ortaggi sconosciuti. Profumo di cibo e fetore della fogna che si alternano, che si mescolano in un odore che è sempre presente, tanto da non farci più caso.
Strade piene di bar e discoteche che di notte vengono animate dai più strani soggetti.
Agglomerati di abitazioni, alberghi lussuosi, residence, centri massaggi, negozi, farmacie, artisti.
Bambini con strisce di borotalco sul viso che giocano per strada indossando la divisa scolastica, consistente in una camicetta bianca e calzoncini o gonne blu.

Schiamazzi. Luci. Clacson. Rumore del mare. Sole. Cibo. Palazzi. Prostitute. Trans. Coppie. Famiglie. ขอบคุณ. สวัสดี. ลาก่อน. Una sequenza continua, incessante.
Costruzioni su costruzioni, i thailandesi non si fermano, creano dal nulla gli edifici, e pian piano anche la natura sta cedendo il posto all’urbanizzazione.

Ecco la Thailandia.

Ariadne e Nermin si erano trasferite lì per continuare gli studi, erano ricercatrici , frequentavano entrambe la facoltà di giornalismo e questo progetto, della durata di un anno, era stato loro assegnato proprio per prepararle al lavoro e per osservare e studiare gli effetti che lo tsunami aveva causato sull’ambiente e sulla psicologia degli abitanti.
Barriere coralline distrutte, pesci morti, aree devastate, orfani, persone scomparse o ancora disperse; il terrore e l’angoscia negli occhi di una madre che ha perso i propri figli, la paura che possa arrivare una nuova onda e portare via tutto, ancora una vita.
Ciò nonostante le persone si erano in qualche modo riprese, realizzando nuovi edifici, zone di sicurezza collocate in alto sulle colline. La vita proseguiva, ma la paura restava, un trauma.
Era una ferita che si rimarginava, ma che veniva riaperta allo scadere di ogni 26 dicembre con lo Tsunami Day: una miriade di lanterne di carta fatte volare nel cielo scuro della notte, una per ogni vittima.



Ariadne aveva sempre amato quel luogo, la sua cultura, il paesaggio, le persone, la lingua locale, che ormai parlava perfettamente. Era come una seconda casa, ci andava quasi tutti gli anni per Natale con la sua famiglia, sin da quando era molto piccola, quindi non era una sorpresa andare a studiare lì, anzi era molto ironico e abbastanza scontato: un ritorno a casa insomma.
Lei e i suoi genitori erano alcuni dei pochi sopravvissuti dello tsunami, ma ormai aveva quasi vent’anni e i ricordi diventavano sempre più sfocati, eccezion fatta per lo sguardo sconvolto di sua madre dopo che aveva visto quell’immensa onda che si preparava a travolgerli in pieno…
”L’acqua è una forza distruttrice” questa era la frase che si ripeteva costantemente nella testa di Ariadne, come un tamburo.

Per Nermin invece era la prima volta in quel posto ed era abbastanza sconcertata, dato che tutto era diverso, anche la stessa concezione di vita. Ciò la spaesava, ma poteva contare sulla sua compagna di viaggio.
Si erano conosciute per caso, un giorno nella biblioteca della Oxford University. Entrambe si stavano concedendo un attimo di relax leggendo, tra l’altro, lo stesso libro: Sherlock Holmes.
Inizialmente non si sopportavano molto, a pelle proprio, ma in seguito avevano scoperto di condividere lo stesso amore per la lettura, la scrittura e la musica: Ariadne suonava la chitarra, mentre Nermin il pianoforte.
Furono quindi molti i pomeriggi e le serate passate in compagnia delle pagine, delle note. Così, pian piano cresceva la loro amicizia e si intensificava. Si capivano perfettamente. Due sorelle.

Era un pomeriggio come un altro nell’alloggio che avevano in comune: pioveva incessantemente, il grigio.
Nermin stava suonando qualche nota di Valery Viktorovich di Zhelobinsky, quando Ariadne tirò in ballo, per l’ennesima volta, il discorso del viaggio...
“Dai Nerms, vieni in Thailandia con me, sarà fantastico!” le disse raggiante la mora, incitandola a fare quell’esperienza guardandola speranzosa dagli occhi eterocromi.
“Non lo so Ariadne, non lo so. Non sono molto convinta di farcela, ne sono un po’ intimorita.” le rispose la bionda con aria rassegnata.
“Tanto dovrai venire per forza, perché il rettore del progetto ha accettato la mia proposta, quel posto è nostro. Andremo a stare nell’isola di Phuket e pensa che ci hanno riservato anche un casa, un casa con pianoforte…” continuò Ariadne con aria risoluta sorridendo sotto i baffi e puntando bene sul pavimento i piedi
“Ok, va bene, mi hai convinto” rispose secca Nermin guardando di sottecchi l’esile e slanciata figura dai lunghi capelli corvini ondulati che le stava di fronte con aria di sfida. Poi scoppiò in una fragorosa risata, era buffa quella scena. “Sei tremenda Aris” aggiunse mentre si raccoglieva i lisci ed interminabili capelli biondo grano, dalle sfumature violastre sul fondo, in uno chignon perfetto; così metteva in risalto il suo volto candido e scopriva i due meravigliosi occhi di tonalità verde chiaro dalle nuance giallognole, i quali rimandavano alle foglie di un albero, che scosse dal vento, creavano un gioco di luce col sole.

Così si ritrovarono insieme sull’aereo diretto per Bangkok, molti erano i pensieri e le stesse ansie che angosciavano le due giovani, ma ormai avevano deciso e non potevano tirarsi indietro, avrebbero dovuto affrontare tutto ciò che quell’esperienza aveva in serbo per loro.

Furono così, inconsapevolmente, catapultate nel caos.

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Corner of souls
Sciaaaalve pippol, yo.
Come avete visto, sto aggiornando molto in fretta perché voglio fare proseguire la storia e a arrivare allo sviluppo vero e proprio(?) lol
Btw in questa ennesima merdina vi ho introdotto le cause e i due personaggi principali, diciamo lol Non è tanto lunga, ma credo che vada bene così perché almeno ho in gran parte spiegato i motivi principali(?)
Inoltre volevo dirvi che le due scritte in thailandese: ขอบคุณ. สวัสดี. ลาก่อน. si leggono rispettivamente K̄hxbkhuṇ, S̄wạs̄dee e Lā k̀xn e significano “Grazie”, “Salve” o “Benvenuto” e “Arrivederci”; lì vengono ripetute sempre, a tutti i turisti uu
Dal secondo capitolo si inizierà con l’ambientazione precisa e gli altri personaggi, quindi non abbandonatemi pleaaaase *si inginocchia* Ringrazio tutte le anime silenziose che hanno semplicemente letto il prologo della storia e la OS su Zayn e coloro che hanno recensito, aggiunto alle storie seguite e preferite <3
Vi prego però, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, twittah (account harrymeal uu) o come vi pare perché per me è importante. Accetto critiche, consigli. Si può sempre migliorare uu
Vi lascio i link della OS e dall’altra ff su i one direction che scrivo con una mia amica e poi mi dileguo per la vostra felicità uu
She belonged to him as he to her, they together were sparks, they were united by a bond as strong as the sea.
We’re gonna build another world together
Ho concluso,
al prossimo capitolo,
Sawadee,
Al.
  
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