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Autore: Le Furie    14/12/2012    4 recensioni
[Magic Mike]
Hayley, Elizabeth ed Eveline sono tre sorelle convinte dal padre a trascorrere un'estate da sogno a Miami. Tra mare, sole, battibecchi e risate, tutto scorre liscio e in modo assolutamente idillico... Almeno fino a quando Eveline non incontrerà un certo ragazzo che sconvolgerà un po' l'equilibrio del gruppo...
[FF a tre mani]
[Il Rating potrebbe essere alzato a rosso nel corso della storia!]
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4 – You may say I’m dreamer
 
- Elizabeth Harrison
 
La tappa da Miami Ink è d’obbligo,  anche se (devo dirlo) un bel dragone starebbe molto bene su tutta la mia schiena! In spiaggia avrei fatto di sicuro un figurone e qualche bel maschione si sarebbe certamente fatto avanti: il fascino della ragazza tatuata non ha fine.
Però alla fine opto per una bellissima triade dietro il collo, nonostante le varie ramanzine di mia sorella maggiore. Per non parlare della minore! Mamma mia, penso sia nata vecchia quella ragazza.
Ti rovini la pelle!Vedrai, da vecchia, come il tuo tatuaggio come sarà sulla tua pelle floscia e rugosa. Una chiazza nera e bla bla bla.
Ma una fuori dagli schemi fa orecchie da mercante e agisce come vuole. Ed è così che faccio.
Ovviamente è quel bravissimo (questo è ovvio) e bellissimo Darren Chris a imprimere la triade sulla mia pelle.
 
Il primo giorno a Miami ho fatto un tatuaggio. Chissà cosa farò nei giorni successivi.
Dettagli.
 
- Eveline Harrison
 
Sistemo il mio nuovo acquisto nella libreria della mia camera, tutta soddisfatta. Devo ammettere che nostra cugina ha davvero un buon gusto in fatto di arredamento; la mobilia è in legno, probabilmente ciliegio, e si armonizza con il bordeaux della stanza.
Sento le mie sorelle ridere dal piano di sotto e mi affretto a scendere le scale per sapere cosa ha combinato la bionda in quel negozio di tatuaggi.
«Eveline!» urla Hayley mentre cerca una tovaglia da poter mettere sul tavolino in terrazza. Deduco che hanno intenzione di cenare all’aperto questa sera e non può che farmi piacere.
«Ciao ragazze» saluto tranquillamente, prendendo le posate e i tovaglioli per dimostrare che non sono poi così nullafacente.
Seguo le mie sorelle in terrazza, dove un venticello caldo mi scompiglia i capelli. I grilli hanno già cominciato ad intonare il loro canto mentre il sole sta tramontando, lasciando qualche nuvola tinta di un caldo arancione. E’ così bello il panorama.
Ho cambiato idea troppo in fretta su Miami e, in particolare, sui suoi abitanti. Mi lascio scappare un nuovo sorriso (che mi fa sentire un’ebete), ma avverto subito quattro occhi puntati addosso e cerco di deviare i loro pensieri.
«Allora, Liz, in che modo hai deturpato la tua preziosa pelle ?» domando prontamente.
Elizabeth sposta le ciocche blu dal collo, mostrandomi una sottospecie di triangolo con una linea nel mezzo che lo divide in altre due figure geometriche e, al di sotto, una scritta che sembra essere aliena.
«Cos’è?» chiedo perplessa, aspettandomi già una ramanzina sul fatto che io non capisca un cazzo della vita, della musica e di tutto ciò che mi circonda perché me ne sto sola nel mio eremo.
Arriccio la fronte, come se un’ondata di paura mi avesse pervaso il corpo.
«E’ il simbolo di un gruppo musicale, ovviamente» risponde in maniera inaspettatamente tranquilla. Distendo le rughe  della fronte, passandoci sopra una mano e le rivolgo un sorriso. Stranamente, non ho la minima voglia di farle una predica su quanto sia inutile quel tatuaggio (anche se dovrei complimentarmi con Hayley per aver distolto la mezzana dall’idea di tatuarsi un dragone), perché mi sento così leggera e senza pensieri, come se stessi riposando su una nuvola bianca.
«Come mai non sei venuta da noi, una volta finito?» chiede Hay, probabilmente intenta ad evitare una discussione sul tatuaggio di Liz.
«Avevo voglia di conoscere un po’ South Beach e non mi andava di esservi d’intralcio nelle vostre esperienze folli», friziono sulla fronte un ciuffo di capelli che il vento mi aveva scompigliato e, ancora una volta, lascio che le mie labbra si stendano in un sorriso.
«Tu non me la racconti giusta», la maggiore mi alza il mento con un dito, i suoi occhi si fanno piccoli e cercano di penetrarmi l’anima. Fortuna che l’aspirante psicologa sono io.
«Sorride come se si trovasse in un paradiso deliciano arabo» aggiunge Lizzie, probabilmente traendo spunto da uno dei testi a cui la mora si sta interessando.
«Le sue guance sono… Come dire, molto rosee».
«Direi in tinta con la sua stanza, Dottoressa Hayley ».
Si scambiano uno sguardo complice e, contemporaneamente, afferrano due poltroncine in bambù per posizionarsi davanti a me.
Il battito cardiaco è accelerato, forse perché ho paura delle domande che quelle due donne possano rivolgermi o, ancora peggio, perché ricordare certe cose mi manda il cervello in vacanza.
«Allora? Cos’è successo in libreria?» domanda subito Hay, armandosi di forchetta e tovagliolo a mo’ di taccuino, come se fosse un’investigatrice pronta a farmi ammettere la colpa più grave del secolo.
«Hai fatto strage di cuori?» continua Elizabeth, reggendosi il capo con una mano.
Sospiro; non ha senso tenermi tutto dentro.
« In libreria... » comincio e improvvisamente la mia mente proietta le sue mani che calano il cappuccio rosso della felpa, mostrando i suoi meravigliosi capelli.
«Oh, no. Un intellettuale del cazzo» sbuffa la mezzana, evidentemente delusa dall’idea di body builder che si era costruita.
«Almeno condividete lo stesso interesse per la lettura, no?». Hayley, la donna che analizza le sfaccettature positive della vita.
«Non credo che abbia ben chiaro il concetto di libro, in realtà» sorrido.
Penso che se qualche altro essere umano avesse commesso un errore così madornale sul dottor Ramachandran, non avrebbe mai avuto un posto nella mia scala di interesse.
«E allora? Che ci faceva in libreria?». Sembra che Liz sia poco interessata e la cosa mi dispiace; credevo che mi avrebbe posto le domande più assurde e imbarazzanti.
Questa ragazza non smetterà mai di sorprendermi.
«Cercava un regalo per sua sorella. Mi sono offerta di dargli una mano e dice che mi deve un favore» spiego brevemente e, dal tono di voce che uso, sembra che è come se creda davvero alle mie stesse parole.
Sii seria Eveline, non lo rivedrai mai. Puoi benissimo dimenticare tutto, tornare alla tua serietà e dare un taglio a questo terzo grado.
Hayley, però, mi sorride e sembra sia davvero felice che mi sia interessata ad un essere umano del sesso opposto, per giunta neppure sulla mia stessa lunghezza d’onda. Mi carezza un braccio.
«E’ carino?» prosegue la bionda, lasciando che un dito le scorra sull’orlo del bicchiere.
«Decisamente!» alzo il tono della voce, facendo esplodere tutta la mia euforia che sembra risvegliare dall’apatia anche la mezzana.
«Descrivilo immediatamente!» ordinano all’unisono con due grandi sorrisoni a trentadue denti stampati in faccia.
«Beh, ha due gambe, due braccia, due mani morbide e curate e due occhi splendidamente verdi. Ah sì, aveva anche i capelli» rispondo celando il mio interesse.
Liz ed Hay si guardano e sono certa che potrebbero uccidermi con lo sguardo o, ancora peggio, mi farebbero soffrire lentamente stimolandomi con aghi tramite una bambola voodoo.
«Ti ho mai detto che sei davvero antipatica ?», Liz scuote la testa.
Come darle torto? Ho rovinato anche il bellissimo momento della descrizione del mio principe azzurro.
Chissà di cosa si occupa. Ha la faccia di un ragazzo educato, gentile e timido, quel genere di ragazzo che mi permetterei di presentare a nostro padre.
«E’ bellissimo» aggiungo, grattandomi nervosamente la nuca.
«Potrai almeno contattare questo fortunatissimo ragazzo che ha con i suoi dardi colpito il tuo cuore?» fa Hayley, immedesimandosi nella parte di qualche rapsode greco.
«Si chiama Adam».
Che stupida. Avrei potuto chiedere un recapito, tanto per ricevere indietro il favore!
«Ad Adam ed Eveline!» esclama Liz, innalza il bicchiere e la imitiamo.
Non avrei mai pensato di fare il mio primo brindisi con una bevanda gassata e poco elegante, ma non importa.
Ho scoperto cosa fare di quest’estate : cercare Adam.
Anzi no, devo semplicemente vedere la mia vita con un po’ più di leggerezza. Ho diciannove fottutissimi anni. Al diavolo l’organizzazione dettagliata del mio futuro. Devo sognare come ogni ragazza normale può e sa fare, almeno in estate, la stagione in cui pullulano gli ormoni e decadono i neuroni.

Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle Bells Rock!

E' NATALE, GEEEEENTE!
E lo so che non vi frega, ma io mi gaso u.u
Anyway, il capitolo (anche se "di passaggio") c'è e mi scuso ancora una volta per il ritardo... Ma anticipo che abbiamo in mente graaaandi cose per il quinto *ride diabolica* e credo proprio che dovrebbe arrivare prima dell'anno nuovo, forse anche prima di Natale *ehm ehm, non esageriamo*, perciò... Stay tuned! :D
Che dire, siamo ancora agli inizi ma non vediamo perchè doverci limitare nei ringraziamenti, quindi: Grazie. Grazie a chi preferisce, grazie a chi segue, grazie a chi ricorda e grazie (e lode eterna!) a chi ha il coraggio di recensirci :)
E adesso scappo perchè ho parecchio da fare, uff...

Abbracci, baci e tanti M&M's <3


 
  
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