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Autore: Luna_Morgan    14/12/2012    4 recensioni
2012. La Seconda Guerra Magica è ormai solo un lontano ricordo. Hogwarts ha ripreso normalmente la sua routine e il Mondo Magico è fuori pericolo. Quattro ragazzi si ritrovano a frequentare la scuola di Magia e Stregoneria. Cassandra ha una famiglia anticonvenzionale e troppi segreti da nascondere. Roxanne non ha più la sua famiglia ma uno stupido ripiego imposto dal Ministero della Magia. Lucas non ha più la sua vita normale. Patrick non ha più la sua adorata Adelaide. Per i legami dettati dal Filo Rosso chiamato destino le loro vite si incroceranno e tutti insieme supereranno gli ostacoli che il pretendere la felicità comporta. L'amicizia che nascerà fra le due ragazze è una vera e propria collisione di astri perché loro due sono astri, sono il Sole e la Luna così diversi tra di loro ma indispensabili l'uno per l'altro.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo Due - Finally at Home

Cassandra venne svegliata dai primi raggi di sole che filtrarono dalla finestra della sua stanza. Stropicciò gli occhi mugolando frasi sconnesse riguardo ai gufi e le Nimbus, poi guardò la sveglia sopra il comodino e scattò in piedi come una molla. Erano le sei in punto e alle sette e mezzo doveva essere a King’s Cross per prendere il treno!
In poco più di venti minuti era già vestita con l’elegante divisa da Tassorosso e il distintivo da vice-prefetto appuntato vicino allo stemma della casa. Si avvicinò alla specchiera e pescò la trousse dal beauty case che aveva preparato la sera prima; si passò la matita nera sulla palpebra e nella rima interna, sfumò con il pennello per alleggerire la linea scura e spennellò il mascara blu elettrico sulle ciglia. Come sempre aveva ottenuto un ottimo risultato, truccandosi così più o meno tutti i giorni era ben allenata. Legò i capelli bruni con cinque centimetri tinti in blu sul fondo in una coda alta e camuffò la tinta che si era fatta da poco, nascondendola alle madri con un incantesimo, e scese al piano di sotto con le valigie che levitavano dietro di lei. Afferrò al volo due biscotti al cioccolato e li sgranocchiò cercando Claude che di sicuro stava giocherellando con Merlino, l’enorme persiano bianco delle sue mamme. Appena l’allocco arrivò, Cass gli aprì la gabbietta sorridendo raggiante. – Claude si parte… Non sei felice di tornare ad Hogwarts? Io sì! – mamma Bonnie la stava aspettando nella loro Mini verde bottiglia col tettuccio nero Volante; caricò le valigie nel portabagagli e partirono verso King’s Cross. Appena arrivate Cassie andò a cercare Roxy fra i vari babbani che correvano da una parte all’altra dell’immensa stazione per prendere il treno e la trovò seduta su una panchina con i suoi bagagli a fianco. Spinse velocemente il carrello e la raggiunse mentre Bonnie andò a fare il biglietto. – Luna! Mi stavi aspettando da tanto? – le chiese sistemandosi una ciocca dietro l’orecchio; l’incantesimo di camuffamento s’indebolì e alcuni ciuffi tornarono blu. Roxanne, con un movimento veloce della mano, afferrò la bacchetta che teneva nello stivale destro e fece tornare le punte azzurre normali ciocche brune. – Nah, giusto un paio di minuti… hai fatto prima del solito. Ci avviamo al binario? Tua madre ha appena fatto il biglietto. – disse accennando con la testa verso Bonnie che brandiva allegra un fogliettino con su scritto “Hogwarts Express”. Le ragazze afferrarono i carrelli e li spinsero verso la colonna tra il binario 9 e 10. – Vai prima tu. – mormorò Cassie spingendo Rox verso il passaggio nascosto agli occhi dei babbani, la ragazza prese la rincorsa entusiasta ed attraversò il muro. – Allora, mamma, ci rivediamo a Natale… Mi mancherete tu e mamma Care. – mormorò mordicchiandosi il labbro inferiore. – Anche tu mi mancherai piccola. Scrivimi appena arrivi e ogni settimana! – le lasciò un lieve bacio tra i capelli e la strinse talmente forte da farle mozzare il fiato. – Promesso mamma… Ciao! – sciolse l’abbraccio e corse verso il muro. Una volta al binario 9 e ¾ fu subito investita dalla folla in fermento: era pieno di studenti di tutte le età, genitori che sentivano già la mancanza dei loro figli e professori che parlavano con i colleghi; insomma tutti erano felici ed in visibilio. Cass sciolse la coda dal fermacapelli, pescò la bacchetta dalla scatola e mormorò ai capelli un contro incantesimo rivelando la loro normale colorazione. Fermò una crocchia arrangiata con la bacchetta e tornò sui suoi passi cercando di salire nel treno. Trovò subito il vagone di Roxy e si sedette accanto a lei; gli altri sedili erano vuoti, ma questo alle due non dispiaceva affatto. L’orologio suonò due rintocchi e anche gli ultimi studenti rimasti con le loro famiglie salirono sul treno; i portelloni vennero chiusi e l’Espresso per Hogwarts partì. Le due amiche non si guardavano per non dare nell’occhio agli altri passeggeri, ma intanto chiacchieravano telepaticamente come ormai facevano da tre anni. La rossa infatti era una Legilimens ed aveva creato una specie di “Chat” mentale con l’altra ragazza e nel corso degli anni si è rivelata più utile dell’incantesimo di Scambio che permetteva alle frasi che una si scriveva sulla mano di trascriversi in quella dell’altra. Ad un certo punto Amelie e Catalina, due Tassorosso sue compagne di stanza e migliori amiche della casa, entrarono nello scompartimento. – Cass che ci fai qui? Vieni nel nostro vagone! – la prima la prese per un braccio e la trascinò fuori come da sua pessima abitudine e l’altra prese la sua roba. “Devo seguire queste squilibrate… ci vediamo dopo Luna.” Le disse mentalmente e seguì le sue compagne senza fiatare. “A dopo, Sole… ci vediamo appena arrivate a scuola al solito posto.” Rox abbozzò un sorriso e tornò a fissare fuori dal finestrino.
 
~*~
 
Lucas nello scompartimento accanto a quello dei Tassi si stava ancora riprendendo dallo shock del muro-portale e Patrick accanto a lui tentava di trattenere le risate, nessuno aveva mai preso così male il primo attraversamento del passaggio per il binario 9 e ¾. – Ma come mai dobbiamo passare per quel coso infernale? Non sarebbe più semplice una stazione tutta nostra? – borbottava il bruno gesticolando nervoso. – Nah, fa più figo passare per un muro incantato... In ogni caso, sai già in che casa vuoi essere smistato? – Finalmente Pat potè tentare di calmarlo sviando il discorso verso argomenti meno stressanti. – Mi va bene tutto… Sono in una scuola magica e m’interessa pochissimo il colore della mia cravatta. – il moro gli sorrise ammirato, quel ragazzo ragionava già da adulto e lo rispettava… Il suo passato doveva averlo davvero fatto crescere in fretta. Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dalla voce della signora con il carrello dei dolci; Lucas si alzò per comprare qualcosa congedandosi dall’amico che subito venne assalito da due ragazze di Grifondoro che gli sbavavano dietro da tempo immemore. Pescò dalla tasca qualche Falci e chiese alla donna un pacchetto di gelatine Tuttigusti; mentre pagava una ragazza biondo platino lo urtò e fece per scusarsi. – Oh per Merlino… scusami non so proprio dove ho la testa a volte. Ma tu sei…? – cinguettò lasciando la frase in sospeso mentre trascinava di peso una ragazza con i capelli mezzi bruni e mezzi blu. – Fa nulla, mi hai appena sfiorato. E sì, sono io… Ora scusa, ma dovrei proprio andare. Ciao! – disse rivolgendosi a lei e tentando di congedarsi, ma non riuscendo a staccare gli occhi dalla ragazza che teneva amichevolmente tra le grinfie. Questa intanto stava chiacchierando con Rox su quanto Catalina fosse sgarbata ma simpatica e nemmeno si accorse del ragazzo. – Cate, io cerco Joe… Tu raggiungici appena hai finito di fare la gattamorta! – borbottò e s’infilò nello scompartimento del gruppetto Tassorosso facendo ondeggiare le ciocche fuggite dalla crocchia arrangiata con una bacchetta. Lucas sbatté le palpebre e tornò nello scompartimento dove lo aspettava Patrick; questo gli mormorò senza farsi sentire – Ma che ti è capitato? Hai lo sguardo perso… – Luke cadde di peso sul sedile. – Niente… ho solo incontrato una ragazza, qui fuori… – mormorò fissando fuori dal finestrino e scartando le sue caramelle. Ne pescò una al miele e la masticò lentamente ripensando ancora alla reazione della Ragazza Blu (così l’aveva soprannominata) e a quella della sua amica. La prima non l’aveva nemmeno notato; la seconda subito aveva provato a parlarci… Strano. Relegò quei pensieri in un angolino della mente e tornò a chiacchierare con gli amici di Patrick, il ragazzo era molto popolare fra gli studenti sia di Grifondoro che delle altre case.
Cassandra intanto era connessa alla sua Brain Chat con Rox e stava cercando per tutto il vagone Joe Wright, il prefetto Tassorosso che l’aveva candidata alla carica per quell’anno. Le aveva detto tramite Sms che le doveva parlare al più presto, ma alla stazione non l’aveva incrociato da nessuna parte. – Di sicuro starà con Bryce… – borbottò a voce bassa al secondo scompartimento pieno di Serpeverde o Grifondoro. – Ma certo che è da Louis! – esclamò e si mise a cercare il vagone dei Corvonero. Joe era uno dei pochi gay dichiarati della scuola ed era felicemente fidanzato con Louis, un Corvo del sesto anno. Arrivata davanti alla porta bussò delicatamente e uno studente Bronzo-blu le aprì. – Che ci fa un’adorabile Tassorosso qui? – le disse sorridendo ammiccante. Cass lo guardò con aria annoiata e disse con tono piatto – Cerco una persona. – il tipo la squadrò dalla testa ai piedi. – Cercavi me, zucchero? – le fece l’occhiolino, la bruna si irritò leggermente ma tentò di mantenere la calma. – No carino, sto cercando Joe Wright. Se ora gentilmente sposti il tuo ego un po’ più in là permettendomi di passare, vado a parlarci. – il suo carattere da tigre le fece guadagnare il rispetto del Corvo che si spostò di corsa borbottando delle scuse. – Grazie mille. – Lo sorpassò senza tante cerimonie e si avvicinò ai due piccioncini. – Perdona l’intrusione, Joey ma cosa volevi dirmi di tanto importante? – il moro si voltò concentrando la sua attenzione su di lei. – Ah si, parte dei nuovi Tassi sarà affidata a te perché ci sai fare con i bambini e ti serve per farti le ossa come Prefetto. – spiegò velocemente stringendo la mano del suo ragazzo. La bruna lo fissò trattenendosi dallo spalancare la bocca e dal protestare, odiava i bambini e di certo non voleva fare da tata ad un branco di nanerottoli in fermento per la scuola nuova. Sospirò leggermente e si stampò in viso il suo miglior sorriso di circostanza. – Sai benissimo che sono l’essere meno materno del globo, ma tenterò di fare meno disastri possibili. D'accordo, ti lascio a spargere zucchero sul mondo con Lou. Au revoir! – si congedò più in fretta possibile mentre la voce di Roxanne le chiedeva insistentemente novità. Le raccontò tutto e tornarono a chiacchierare finché l’Hogwarts Express non terminò la sua corsa.
 
~*~
 
Cassandra salì pigramente sulla carrozza diretta ad Hogwarts insieme a Cate e Amy ed iniziò a giocherellare con il distintivo da Prefetto scintillante, ignorando bellamente i discorsi vuoti delle sue amiche. Dalle poche frasi arrivate alle sue orecchie capì che c’era un ragazzo nuovo ma non il perché di tutto quel fermento, dopotutto ogni anno c’erano nuovi arrivi. Annuì un paio di volte solo per dare l’impressione di seguire il filo della conversazione ed attese con ansia la cena di benvenuto. Aveva una fame terribile, l’unica cosa che era riuscita a mettere sotto i denti era un’Ape frizzola di Amy e la colazione. Sbuffò sonoramente e sbirciò fuori dal finestrino; Hogwarts, la sua seconda casa, il suo rifugio le apparve davanti in tutta la sua maestosità. Sorrise a quella splendida vista mentre il mezzo si fermava delicatamente. Corse fuori per prima e si catapultò verso l’entrata, imboccò la via che portava alle cucine e sviò verso la Sala delle Botti. Dopo aver picchiettato sulla botte giusta entrò nella Sala Comune Tassorosso e si fermò a respirare l’aria di casa al centro del salotto, mentre gli altri Tassi raggiungevano il dormitorio raccontandosi le loro vacanze. Una stretta familiare trascinò Cass lontana dal tappeto color zafferano, posto al centro della sala, fin davanti alla porta del dormitorio femminile, rigorosamente giallo paglia, e poi nella loro camera. Amelie era pigramente seduta sul suo letto, la bacchetta stretta in mano lanciava scintille rosa cipria sui suoi sei bagagli. – Quest'anno hai portato lo stretto indispensabile, Amy! – esclamò Catalina contando una valigia in meno rispetto agli anni precedenti. – Deve ancora arrivare la valigia dei vestiti eleganti, io non viaggio mai leggera. Comunque sei riuscita a staccarla dalla trance “Sono-ad-Hogwarts!”, complimenti! Fila a disfare le valigie, Richards: abbiamo solo dieci minuti per prepararci. – Amelie era davvero una cara ragazza ma, purtroppo per Cassie e Cate, aveva un enorme difetto: non sopportava il disordine delle due ragazze. Se per esempio lasciavano le divise sul letto e non nel cesto dei panni da lavare, partiva la ramanzina sul ruolo fondamentale dell'ordine nella convivenza fra persone civili e le due abbandonavano la stanza appena Amy pronunciava “Vi avrò detto almeno un centinaio di volte”. – Dopo faccio tutto, vostra altezza! – borbottò mentre Cate la riprendeva per un braccio e la trascinava alla specchiera in bagno. – Allora Richie, com'è andata la tua estate? – le chiese mentre liberava la crocchia dalla bacchetta e gliela porgeva. – Al solito, Woody. Noiose cene con noiosi vicini, la solita vacanza di un mese al mare e la solita vita di Nottingham. A te è andata meglio? – rigirò la domanda mentre la bionda le sistemava i lunghi ricci ribelli. – Decisamente meglio! Ho conosciuto un tipo, Elliott Chase, ed abbiamo passato l'estate insieme. È stato... Bellissimo! Abbiamo passato tutte le giornate insieme e anche le serate tra feste, pool party e dolce far niente. Il primo bacio ce lo siamo dati sotto un bellissimo salice nel parco vicino casa. – raccontò con voce sognante mentre dai capelli, ormai sistemati in una treccia francese che ricadeva sulla spalla sinistra striata di blu, passava al trucco ridisegnando le linee nere sbaffate o cancellate dalle ore passate in treno e spennellando il mascara nero sulle ciglia al posto di quello blu. – Di che casa è? – le chiese Cass cercando di non farsi accecare con il pennellino. – Ehm... veramente non gli ho mai detto di essere una strega e lui non ha mai accennato al fatto di essere un mago, ammesso che lo sia, quindi non lo so. A volte nascondere la mia parte magica mi evita domande imbarazzanti o sguardi spaventati nella Glasgow babbana. – il suo tono aveva assunto delle sfumature che di felice avevano ben poco così l'amica decise di cambiare argomento. – Dovresti sbrigarti con il trucco, i dieci minuti sono quasi finiti... non vorrai mica perderti lo smistamento e le facce allegre dei nostri novellini! – si alzò dalla sedia e tornò in camera; Amy stava lisciandosi le inesistenti pieghe sulla sua gonna nera davanti allo specchio a parete. – Avete finito? – chiese vedendola nel riflesso. – Deve finire di sistemarsi la coda ed è fra noi. Tu a che punto sei? – si sedette sul suo letto accavallando le gambe e fissando di sottecchi le due enormi valigie e il Beauty Case ai suoi piedi. – Io sono prontissima... Oh, eccola! Vieni, Richie? – prese a braccetto Cate e le fece cenno di raggiungerle. La bruna le sorrise e, sistemata la sua gonna stile scozzese gialla e nera, prese Amy per il braccio ed uscirono fuori dalla camera. 
 
~*~
 
Dopo un’estate di litigate e perenne guerra coni suoi genitori adottivi era finalmente tornata ad Hogwarts. Non che sarebbe cambiato molto, certo, ma almeno lì la gente aveva paura di lei e non osava avvicinarla, a parte qualche Serpeverde, soprattutto dopo che l’anno precedente aveva quasi cruciato un ragazzo che aveva cercato di carpirle informazioni su suo padre in modo davvero meschino. Sarebbero ricominciati gli incontri segreti con Cassie e le fughe ad Hogsmeade che i professori fingevano di non notare, dopotutto era tra le alunne migliori del suo anno in quanto voti nonostante l’apparenza. Dopo aver allentato un poco il nodo alla cravatta verde e argento Roxanne entrò nel grande edificio diretta verso la sala da pranzo.
Era a pochi metri dal portone quando una voce vagamente famigliare alle sue spalle pronunciò il suo nome: – Roxanne? – Lei si voltò trovandosi a guardare quegli occhi, uno verde e l'altro blu, che l'avevano ammaliata pochi giorni prima. Accennò un sorriso e mosse qualche passo verso di lui, ma un gruppo di Grifondoro del terzo anno cominciarono a chiamarlo, per lo più a gracchiare il suo nome dal fondo del corridoio; solo allora Rox fece caso alla cravatta del ragazzo. I colori rosso ed oro si fecero largo nella sua mente, lampeggiando come un'insegna al neon che diceva “Stai alla larga!”. Si fermò di colpo, girò i tacchi e varcò la soglia della sala grande. Accolta da un gran vocio, scorse distintamente frasi del tipo: “La Dolohov si è tolta le lenti!”; “Pensavo l’avessero rinchiusa assieme a tutta la famiglia” oppure “Questo è l’anno buono, finalmente si beccherà una sospensione!”. Lanciò occhiate agghiaccianti a tutti quelli che le capitarono a tiro, risparmiando solo la bruna Tassorosso che non aveva più visto da dopo il viaggio in treno, si andò a sedere al tavolo della sua casata dove venne accolta da alcuni ragazzi che le fecero spazio.
Una volta seduta si ritrovò praticamente davanti Patrick stipato tra due ragazzette che gli stavano appollaiate alle braccia quasi spaventate che potesse scappare, il moro spostò lo sguardo incrociando quello della strega e facendola irrigidire, ma un trio di ragazzi dalla divisa verde-argento entrarono nella sala andando ad occupare gli ultimi (si fa per dire) posti al tavolo bloccando quel contatto visivo; Samantah Søndergaard, una ragazza dai capelli biondi lunghi fino alle spalle e gli occhi verde scuro, si sedette proprio di fronte a Roxanne.
– Roxanne, sono molto contenta di rivederti anche quest'anno.
Questa le fece l'occhiolino e rise mentre la rossa le lanciava un'occhiata ironica.
– Sam! Sono felice anche io di rivederti. Come hai visto non mi sono lasciata prendere dai Dissennatori.
A loro piaceva scherzare su questo, Roxanne conosceva la strega danese sin dal primo anno anche perché erano compagne di stanza; Sam era una ragazza tranquilla e molto intelligente, con la quale studiare diventava un piacere. Un ragazzo piombò seduto accanto a Roxanne e la tirò a sé passandole un braccio sulle spalle. Le stampò un umido bacio sulla guancia molto vicino alle labbra; la rossa subito si staccò puntandogli al petto la bacchetta comparsa da uno dei suoi stivali e gli ringhiò contro. 
– Alex come devo dirtelo che non mi piace essere toccata? – Alexander Søndergaard; incredibile come lui e la gemella fossero così simili nell'aspetto eppur così diversi nel carattere: a lui piaceva stuzzicare la gente, soprattutto se si trattava di Roxanne.
– Ehi, piccola, volevo solo dimostrarti la mia felicità. – cinguettò lui con tono mieloso ricevendo in risposta da Rox una smorfia di disgusto, la bacchetta ancora puntata al petto non dava segno di volersi spostare. – Oh ti prego, rossa, niente morti il primo giorno! – 
L'ultimo a parlare era stato Kyle Smith, migliore amico di Alex, un ragazzo davvero carino (almeno caratterialmente) a cui non piaceva avere discussioni. Il bruno fece un mezzo sorriso a Rox la quale mise via la bacchetta e tornò a sedere composta.
– Solo perché me l'hai chiesto tu, Kyle.– mormorò e ripose la sua adorata bacchetta nello stivale.
 
Tutta la scenetta non era certo passata inosservata agli occhi di Patrick, che si affrettò a domandare alle due Grifondoro ai suoi fianchi da chi fosse composto il gruppetto delle serpi. Natalie, la mora, subito si affrettò a rispondere:
-Beh allora i due biondi sono i gemelli Søndergaard, si sono trasferiti in Inghilterra dalla Danimarca quando è morto loro padre in circostanze misteriose… Che poi secondo tutti è stata la moglie ad ucciderlo. Il bruno invece è un tipo davvero insignificante, vive ad Hogsmeade da quando è nato e... Beh, non è affatto interessante.– spettegolò con la sua vocina acuta e orribilmente nasale .– E la rossa? – Patrick ora voleva saperne di più su quella ragazza, alla sua domanda le Grifoncine sembrarono sobbalzare, ma ancora saldamente attaccate alle sue braccia si decisero a rispondergli... O meglio Natalie prese di nuovo la parola.
– Il suo nome è Roxanne Dolohov, meglio conosciuta come "figlia del demonio" per via dei suoi orribili occhi così... Diabolici – finse di rabbrividire e si aggrappò ancor di più al ragazzo.
Dolohov... Era un cognome che Patrick aveva già sentito, ma lì per lì di limitò a ribattere sull'affermazione di Nat riguardo gli occhi della strega.
– Io li trovo belli... – Quest'affermazione gli costò un'occhiataccia da entrambe le ragazzine, ma in realtà poco gli importava.
-Non ti piacerà mica?! Oh mio dio, Patrick! Insomma noi non possiamo certo mischiarci alla sua specie.– 
“Commento degno di un Serpeverde” pensò Patrick notando l'espressione disgustata di lei nel guardare la strega all'altro tavolo.
 
~*~
 
Roxanne osservava la vicepreside Madama Bumb mentre smistava i nuovi alunni, quando si sentì gli occhi di una persona dell'altro tavolo addosso; si voltò e subito notò la faccia disgustata di una delle "edere rampicanti" che stavano addosso al mago Grifondoro. Non poté farne a meno, un sorrisetto che non preannunciava nulla di buono le spuntò sul viso e con un incantesimo non-verbale e la bacchetta puntata da sotto il tavolo fece rovesciare il calice pieno di succo di zucca addosso alla mora che balzò indietro con un gridolino. Fortunatamente, nessuno si accorse di niente, e Rox potè tornare a parlare coi suoi amici lanciando un ultima occhiata ai Grifoni. Lei era fatta così, le piaceva farsi rispettare ed odiava chi la guardava con disprezzo… Era circondata da stupidi maghetti che non sapevano andare oltre le apparenze e giudicavano a seconda di come girava loro, avendo tutti vite perfette. Certo, Rox era figlia di uno dei Mangiamorte più vicini al Signore Oscuro, ma loro non sapevano quanto lui l'amasse, non avevano la minima idea di che padre dolce, affettuoso e perfetto fosse quell’uomo… Sì, quel che aveva fatto non era bello e questo lei lo sapeva, però era suo padre ed era una delle persone più importanti della sua vita. Cassie notò subito l'espressione triste della sua amica e la chiamò in Brain Chat. – Tesoro che hai? Sembri giù di corda anche da quaggiù...– le fece notare lanciandole un'occhiata veloce dal suo tavolo. – Sto bene... Cioè, più o meno. Dopo cena ti aspetto al solito posto per raccontarti tutto, puntuale mi raccomando! – le disse e chiuse la chat. La bruna tornò a chiacchierare con Cate ed Amy mentre la lista di studenti arrivava alla lettera Y. Young Jeremy sfilò fino allo sgabello e il cappello parlante urlò “Grifondoro!”. La tavolata rossa-oro esplose in un boato d'approvazione come al solito. Zabini Katia era l'ultima e venne smistata tra le Serpi come il padre e appena raggiunse il “Covo” Madama Bumb lasciò la parola alla Preside McGrannit, ma stranamente non la raggiunse al tavolo. – Quest'anno ragazzi ci sarà un nuovo studente qui ad Hogwarts e molti di voi lo conosceranno già per la fama che ha acquisito negli ultimi mesi. Ma dovete sapere che qui ad Hogwarts è un semplice studente come tutti voi e da tale sarà trattato... Lucas, prego! Accomodati sullo sgabello. – gli fece cenno di alzarsi dallo sgabello posto alle spalle della preside e seminascosto agli occhi degli studenti. Il castano si avviò nervoso alla seggiolina con sopra il cappello lacero. La Bumb glielo appoggiò in testa e questo aprì la sua bocca di stoffa. – Oh ragazzo mio, ti stavo aspettando da tempo! Ma come dice il proverbio babbano “Meglio tardi che mai!”... dove ti piazzo ora? – mugugnò pensieroso il Cappello. – Non Grifondoro... ti prego.– pigolò a voce bassissima Luke. – Perché no? Grifondoro è la culla dei coraggiosi e forti di spirito, corrisponde abbastanza bene a chi sei.– spiegò allora riflettendo su dove collocare il ragazzo. – Non lo metto in dubbio ma tutti si aspettano grandi cose da me solo perché ho avuto la sfortuna di arrivare in ritardo su questo sgabello e la cosa mi opprime, se devo far qualcosa voglio che sia dettata dal cuore e non dall'orgoglio. – ribattè allora con più convinzione di prima anche se il suo unico amico della scuola era tra i Grifoni. – Mi stupisci, Lucas McCormack. Nessuno si aspetterebbe tanta bontà da parte di uno come te... So perfettamente qual è la tua strada... – durante la breve pausa che si concesse il vecchio Cappello, tutti trattennero il fiato in Sala Grande, e quando la tensione arrivò allo stremo una sola parola uscì dalle labbra di raso.
– Tassorosso! –


*Angoletto delle Pazze*
Ma ciao :'3 
qui parlano sempre Dede e Lulu!
Ho fatto una scoperta sensazionale... McCormack è il cognome del tizo di Footloose °^° ma a parte questo, rispondiamo alle recensioni:
Meow_ 
grazie per la recensione, mi ha messo davvero di buon umore e anche secondo me Rox è una figona anche se posso sembrare molto di parte xD
Sinceramente sei stata l'unica a prendersi la briga di controllare le date per capirci qualcosa... hai vinto un dugongo, disponibile in Lilla, Ocra e Verde Evidenziatore! *parte la musichina allegra*. Appena recluto abbastanza micetti partiamo insieme per lo spargimento, promesso u.u

Coquelicot. Innanzitutto grazie per aver corretto gli accenti mancati, alla mia beta saranno sfuggiti (tanto so che leggi Chiara, niente biscotti per te u.u), li abbiamo aggiustati :3 Se leggevi bene nel prologo l'età dei ragazzi era specificata dalle date, ce le abbiamo messe apposta. Rox è stata da sempre una tipa impulsiva e particolarmente dotata per gli incantesimi in generale quindi già al quarto anno sapeva dilettarsi nelle Maledizioni senza perdono, Cassie invece dato che ha 15 anni sa usare la sua bacchetta. Sinceramente ho messo le marche babbane perché non ho mai fumato sigarette dei maghi(?) Per il trucco io sinceramente alla sua età mettevo l'eyeliner nero e il mascara e non sembravo così tanto vissuta ma sono opinioni, per esempio a me non piacciono le tredicenni che si stuccano col fondotinta... Nella parte dei ragazzi avrò avuto una piccola svista, dovrei aver corretto anche quella mi pare. Specifichiamo di nuovo che hanno tutti quindici anni e sono al quinto così da non creare confusione, nel caso di un salto temporale sarà scritto all'inizio del capitolo interessato. 

Alla prossima, Dede & Lulu ♥
   
 
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