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Autore: KiaC92    15/12/2012    5 recensioni
Questa storia parte da quando la famiglia Cullen torna 100 anni dopo che Edward ha lasciato Bella. È stato Edward a decidere di tornare a Forks spinto dalla curiosità di sapere se la sua amata sia riuscita a rifarsi una vita.
Tutta la famiglia Cullen sa che la loro amata Bella ormai non esiste più ma l’incontro a scuola con Jacob Black e una misteriosa ragazza bionda dalla stesso profumo di Bella e dalla strana somiglianza tra le due insinua dei dubbi. Bella è veramente morta? E se così fosse chi è la misteriosa ragazza? E perché Black conosce la ragazza?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film, Contesto generale/vago
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Angolo autrice: Ed eccomi qua con una nuova storia,questa sarà la mia seconda avventura qui su efp e spero vi piaccia quanto Scappare è la cosa più giusta? Beh che dire se non buona lettura e mi raccomando ditemi cosa ne pensate ci tengo ;) 

Un grazie speciale alla pagina Facebook  Dark Magic's graphics per il bellissimo banner!!



Un Bacio

KIA
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POV EDWARD
 

Attraverso il vetro della macchina intravidi il cartello di benvenuto a Forks.
Forks un buco di cittadina della Contea di Clallam nello Stato di Washington.
Ciò che rende la cittadina perfetta per noi è il fatto che il cielo sia coperto da nubi e piova per gran parte dell’anno, l’inverno è freddo e nevoso mentre l’estate è umida e mai caldissima.
“Ragazzi bentornati a Forks” esclamò Esme, questo posto le era dannatamente sempre piaciuto.
I suoi pensieri erano rivolti a me, a come avrei reagito nel rivedere i luoghi che mi avrebbero ricordato lei.
Erano tutti preoccupati per me e avrebbero voluto evitare di farmi tornare qui ma questo posto era dannatamente perfetto per una famiglia di vampiri.
“Carlisle fermati voglio scendere, ho bisogno di prendere una boccata d’aria” dissi perché i pensieri di tutti ormai mi riportavano continuamente a lei e alla mia decisione che ha incrinato i miei rapporti con la famiglia. Non avevano preso molto bene la decisione di abbandonare Forks ma soprattutto non avevano tollerato l’idea di abbandonare Bella, alla fine avevano accettato perché nonostante tutto mi volevano bene e avevano cercato di capire il pericolo che correva.
“Forse dovresti passare dal cimitero” pensò Carlisle prima che scendessi.
Non rispondo e appena scendo dall’auto iniziò a correre velocissimo, i pensieri di Carlisle mi hanno messo davanti al cruda realtà, Bella non c’era più ed era tutta colpa mia. Non so come ma alla fine mi trovai al cimitero. Cerco tra tutte le tombe la sua quella, ho paura di trovare il suo nome e la foto che ritrae una bellissima ragazza dai lunghi capelli castani dai riflessi rossicci, il viso dolce, gli occhi castani e profondi e le gote perennemente arrossate. La mia Bella.
Non la trovo ma al contrario trovo quella di suo padre, Charlie non puoi immaginare quanto mi dispiaccia averla fatta soffrire ma per lei è stato meglio così credimi. Non sono mai riuscito a dimenticare tua figlia e mai ci riuscirò. Perdonami se puoi, vorrei tanto chiederti cosa le sia successo.
Iniziai a correre di nuovo e questa volta mi ritrovai nel bosco vicino a casa di Charlie, era qui che avevo deciso di mettere fine alla nostra storia. Ricordo ancora quel giorno, come posso dimenticarlo non poteri mai, ho visto dolore prendere forma nella tua espressione. Sono stato molto bravo hai creduto ad ogni singola parola.
 
“Bella, stiamo per andarcene”.
“Perché proprio adesso? Ancora un anno...”.
“Bella, è il momento giusto. Per quanto tempo credi che potremmo restare ancora a Forks? Carlisle dimostra a malapena trent'anni e già ne deve dichiarare trentatré. Comunque vada, non passerà molto tempo prima che ci tocchi ricominciare da capo”.
La mia risposta la lasciò perplessa. Sostenni  il suo sguardo, impassibile.
“Hai detto stiamo...”, sussurrò.
“Intendo la mia famiglia e me”. Scandii parola per parola.
Ci volle qualche minuto, prima che riuscisse a parlare.
“Okay”, disse. “Verrò con te”.
“Non puoi, Bella. Dove stiamo andando... non è il posto adatto a te”.
“Il mio posto è dove sei tu”.
“Non sono la persona giusta per te, Bella”.
“Non essere ridicolo. Sei la cosa migliore che mi sia capitata, davvero”.
“Il mio mondo non è fatto per te”, risposi risoluto.
“Ma ciò che è successo con Jasper... non conta niente, Edward... niente!”.
“Hai ragione. Era semplicemente un gesto prevedibile”.
“L'hai promesso! A Phoenix hai promesso di rimanere...”.
“Fino a quando fosse stata la cosa migliore per te”, precisai interrompendola.
“NO! Non dirmi che il problema è la mia anima!”, gridò, furiosa. “Carlisle mi ha detto tutto, ma non m'interessa, Edward. Non m'interessa! Prenditi pure la mia di anima. Senza te non mi serve: è già tua!”.
Per un istante il mio sguardo vagò in basso sul terreno. Non si sarebbe arresa, l’unica cosa che mi restava da fare era ferirla.
“Bella, non voglio che tu venga con me”. Scandii quelle parole lentamente, con cura, lo sguardo freddo sul suo viso, in attesa che cogliesse il senso della frase.
Restammo in silenzio.
“Tu... non... mi vuoi?”.
“No”.
Mi fissava senza capire.
“Be', questo cambia le cose”. Ero sorpreso dal suo tono di voce calmo e ragionevole. Probabilmente era colpa dello shock. Continuava a non trovarvi un senso.
Guardai verso gli alberi e ripresi a parlare. “Ovviamente, a modo mio, ti amerò sempre. Ma quel che è successo l'altra sera mi ha fatto capire che è ora di cambiare. Vedi, sono... stanco di fingere un'identità che non è mia, Bella. Non sono un essere umano”. Tornai a fissarla “Ho aspettato troppo, e ti chiedo scusa”.
“No. Non farlo”.
“Tu non sei la persona giusta per me, Bella”. Che sciocchezza.
“Se... ne sei certo”.
Annuii. Il suo corpo si paralizzò, avrei voluto correre ad abbracciarla e dirle che stavo solo mentendo.
“Vorrei chiederti un favore, però, se non è troppo”, dissi.
“Tutto quello che vuoi”, giurò, con un filo di voce in più.
“Non fare niente di insensato o stupido”, ordinai, con aria tutt'altro che distaccata. «Capisci cosa intendo?».
Annuì, inerme.
“Ovviamente penso a Charlie. Ha bisogno di te. Stai attenta a ciò che combini... fallo per lui”.
Annuì di nuovo. “Lo farò”. Mi rilassai e sperai che mantenesse la promessa.
“In cambio, ti faccio anch'io una promessa. Prometto che è l'ultima volta che mi vedi. Non tornerò. Non ti costringerò mai più ad affrontare una situazione come questa. Proseguirai la tua vita senza nessuna interferenza da parte mia. Sarà come se non fossi mai esistito”.
Sorrisi dolcemente: “Non preoccuparti. Sei un essere umano... la tua memoria è poco più che un colino. Il tempo guarisce tutte le vostre ferite”.
“E i tuoi ricordi?”, chiese sorprendendomi. Cosa potevo rispondere?
“Be'...Non dimenticherò. Ma a quelli come me... basta poco per trovare una distrazione”. Sorrisi. Davvero bravo Edward.
Feci un passo indietro. “Tutto qui, credo. Non ti daremo più fastidio”.
“Alice non tornerà”. Scossi la testa lentamente, sempre guardandola.
“No. Se ne sono andati tutti. Io sono rimasto soltanto per poterti salutare”.
“Alice se n'è andata?”. La sua voce era piatta, incredula.
“Voleva salutarti anche lei, ma l'ho convinta che un taglio netto sarebbe stato per te meno doloroso”.
“Addio, Bella” dissi con la solita voce tranquilla e pacifica.
“Aspetta!”.
Sembrava che volesse abbracciarmi, io l’avrei voluto tanto ma non potevo. Le mie mani fredde strinsero i suoi polsi e li riavvicinai ai suoi fianchi. Mi chinai fino a sfiorare con le labbra, per un breve istante, la sua fronte. Chiusi gli occhi.
“Fai attenzione”, sussurrai e poi corsi il più lontano possibile da lei.
Il mio cuore, che aveva iniziato a battere da quando lei era entrata nella mia vita, si spezzò.
Avevo preso questa decisione e dovevo rispettarla per lei, senza di me avrebbe potuto avere una vita normale da umana, avrebbe potuto avere una famiglia e dei figli mentre io potevo offrirle sono una famiglia e una vita sempre in fuga.
Aveva promesso di stare attenta ma sperai con tutto me stesso che il cane Jacob Black se ne prendesse cura.
 
Quando arrivai a casa trovai Alice seduta sulle scale, mi stava aspettando: “L’hai trovata?” pensò sapendo che l’avrei sentita. Scossi piano la testa facendole segno di no.
“Perfetto, non mi rimane più nulla di lei. Non posso neanche andarla a trovare, grazie mille Edward” pensò prima di alzarsi. Il rapporto tra me ed Alice non era più lo stesso da quando avevamo lasciato Forks, mi parlava a malapena, a volte sembrava non sopportasse neanche la mia presenza e faceva di tutto per nascondermi i suoi pensieri.
“Alice ti prego..” dissi ma naturalmente lei mi interrompe.
 “No niente Alice ti prego non voglio sentire di nuovo le tue scuse, voglio solo dirti che grazie alla tua decisione ho perso una sorella. Lei rendeva felici tutti noi anche te non negarlo, la sera del compleanno è stato uno stupido incidente avremo superato anche quello. Ho accettato di andarmene, di spezzare il cuore di Bella, ma non ti ho mai perdonato. Siamo tornati quelli di un tempo ma soprattutto ci stiamo annoiando con lei non succedeva mai, ci teneva in vita razza di idiota. Adesso basta con le scuse, ormai è troppo tardi” disse rientrando in casa.
Feci per rincorrerla ma Carlisle mi bloccò: “Figliolo non farlo tanto non cambierà nulla, vedrai che riuscirà ha superarlo. Riuscirà ad andare avanti e sai che ti vuole bene ma non potrà dimenticare. Si sistemerà tutto vedrai” mi disse abbracciandomi.
Lo sperai vivamente perché non potevo più vivere con il pensiero di aver deluso tutto la mia famiglia. Mi sento solo, sempre più solo ed è tutta colpa. Ho fatto l’errore più grande della mia vita quel giorno e forse avrei dovuto capirlo prima. Non mi è mai mancata così tanto.

 

   
 
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