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Autore: lovegoodsbrain    16/12/2012    4 recensioni
Alors, questa è la mia prima FF qui, era nata come una specie di libro sul mio computer ma poi, iscrivedomi qui, ho deciso di farla diventare una fanfiction basata Harry Potter visto che un libro non penso l'avrei mai finito. By the way, non so con il tempo come si snoderà, comunque vi dico solo che questa volta il protagonista non sarà il caro vecchio Harry, state a vedere c:
Love,
Veronica
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CHAPTER 2.
cries and hugs.

-A che fine?- le lacrime cominciavano ad essere ormai troppo pesanti da trattenere, così come la mia rabbia – Come avete potuto? -   guardai Janet con lo sguardo più torvo che possedessi nel mio repertorio e notai un leggero tremolio del labbro inferiore. Non mi piaceva urlare, qualunque fosse il motivo,  figuriamoci con lei che c’era sempre, e sottolineo, sempre stata per me. Subito l’ira si placò nel mio petto, mi accasciai a terra ed iniziai a piangere, scossa dai singhiozzi, un po’ perché mi ero resa conto di essere stata troppo dura e un po’ perché davvero non riuscivo a credere che avessero potuto farmi una cosa del genere, davvero credevano che non sarei venuta a saperlo? O speravano forse che con loro i miei geni sarebbero stati repressi e, di conseguenza, in qualche arcano modo ‘regrediti’ ? Dopo tutti gli anni che avevo passato nel disperato tentativo di venire a sapere qualcosa sui miei genitori, scoprivo che loro sapevano tutto, e l’avevano sempre saputo.        Sentii la mano di una delle persone che in quel momento identificavo mentalmente come ‘traditori’ sprofondare nei miei capelli, quei (troppo) lunghi capelli castani e lisci come spaghetti che odiavo tanto, ma non abbastanza da tagliarli – Shen. – disse, la sua voce era dolce, calda, la voce di una mamma, preferisco parlare di ‘madre’ e non di ‘mamma’ ma in questo caso rende proprio l’idea – Mi spiace – sentii in queste due parole tutto ciò che avrei voluto sentire,  e anche ciò che non avrei voluto sentire, sentii una fiamma calda farsi largo nel mio petto, al livello del cuore, ma mi sentii in trappola, senza più vie di fuga, sopraffatta dalla verità. – Lo sai che tutto ciò che abbiamo fatto io e David lo abbiamo fatto per il tuo bene, e non è stato facile neppure per noi. Ogni santo giorno era come se un piccolo peso si aggiungesse al carico che  portavo nel cuore, avrei voluto dirtelo, non hai idea di quante volte sono stata sul punto di farlo, ma io e tuo padre…ad un certo punto siamo arrivati a sperare che non sarebbe mai successo, che non sarebbe mai arrivata, ma Sheena, non è questione di cattiveria…- e lo sapevo, mi dissi, sollevai il volto rigato dalle lacrime e mi volsi a guardarla negli occhi, quegli occhi verdi e lucidi, mi alzai lentamente, ciò che ne conseguì fu un’azione piuttosto impulsiva, mi gettai tra le sue braccia, sentii prima la sua esitazione, il suo stupore, subito dopo le sue mani sulla mia schiena, in quel momento era tutto ciò che mi serviva, una momentanea illusione di conforto, di sicurezza;  restammo lì, strette in un muto abbraccio.
  
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