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Autore: DarkLucifer    17/12/2012    4 recensioni
Una nuova ditta di spedizione, una ciurma di anime perdute,un nuovo implacabile nemico...l'equilibrio di potere a Roanapur sarà messo in pericolo?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella non era per niente una buona giornata, per mr. Chang.
La giornata del capo della Triade di Roanapur in ufficio era stata scandita da un lungo quanto estenuante colloquio con i rappresentanti della Mafia e del cartello di Manisarela, entrambi preoccupati come tutti della piega autoritaria adottata dall’Hotel Moscow da qualche tempo a quella parte.
Quel tedioso ed irritante colloquio, però, era stato improvvisamente interrotto dall’arrivo di un terzo interlocutore, improvvisamente materializzatosi nello studio di mr. Chang.
Nonostante il suo arrivo fosse stato annunciato dalle guardie del primo piano, il suo incedere nello studio aveva provocato negli emissari di Dago ed Abrego un improvviso senso di timore ed autoconservazione.
I due non avevano, infatti, tardato ad addurre improvvisi ed inderogabili impegni di natura ignota, e si erano fiondati fuori in fretta e furia da quello studio, ben attenti a non incrociare lo sguardo con il nuovo arrivato.
Improvvisamente ed inaspettatamente libero dai piagnistei che avevano riempito due ore del suo tempo, mr. Chang focalizzò tutta la sua attenzione e la sua proverbiale cura per il dettaglio sul’uomo che ora stava in piedi in mezzo alla stanza, con la schiena dritta e le mani dietro la schiena: una tipica posizione d’attesa militaresca.
L’uomo aveva chiari tratti asiatici, non più di trent’anni, con una vistosa cicatrice sull’occhio sinistro, che gli conferiva un’aria insieme feroce e grave.
Aveva una corporatura atletica ed imponente, tipica di un soldato, ma con uno sguardo e dei modi di muoversi che tradivano una grande astuzia, ben mascherata da un’algida coltre di gelo praticamente impenetrabile. 
“Buongiorno, mr. Chang” iniziò l’uomo a voce controllata, bassa e profonda. La voce non sembrava come quella della schiera di leccaculo che passavano davanti a Chang per loro convenienza, anzi era carica di vero rispetto per l’interlocutore, senza sconfinare nell’ammirazione o in qualsiasi altra forma di sottomissione. “Mi chiamo Lucifer, sono a capo dell’Hell’s Souls Company, una società di consegne da pochi giorni operativa in questa città e che ben presto diventerà il principale interlocutore delle organizzazioni mafiose in fatto di trasporti.”.
“E di grazia,” disse mr. Chang, cordiale “a cosa devo questa visita? Mi auguro non sia un agente pubblicitario,nel tempo libero” mr. Chang scoppiò in una fragorosa risata per la sua stessa battuta, cogliendo l’occasione per osservare bene l’interlocutore.
L’asiatico non rise ne’sorrise, si limitò a fissarlo con curiosità, come se stesse vedendo oltre quella facciata chiassosa del capo della Triade; l’unica che in tempi simili era riuscita a distinguere il vero dalla finzione, era poi stata l’unica persona capace di tenergli testa: Balalaika.
Questo era ciò che più di tutto il resto mise veramente sull’attenti mr. Chang, che diede voce al suo pensiero dicendo:
“Non hai gli occhi di un pubblicitario, ragazzo.
Parliamoci con sincerità: la tua presenza qui è da considerarsi un campanello d’allarme, una minaccia? So riconoscere un soldato quando lo vedo”.
Per la prima volta Lucifer sorrise, un sorriso gelido e senza gioia; aveva dei denti piccoli ma forti, un po’ aguzzi.
“Lei è astuto quanto la dipingono i racconti giù in città, mr. Chang” si complimentò “Però anch’io penso di averla capita: l’attenzione ai dettagli e quella diplomazia sono chiari segni indelebili della sua precedente attività. Non è forse così?”.
Chang non fece trasparire la sua sorpresa, e optò per un silenzio strategico, per riorganizzare i suoi pensieri.
“L’ha detto lei, mr. Chang” riprese Lucifer “Sono, sono stato e sarò sempre un soldato ed una delle cose più importanti che impari sul campo di battaglia è conoscere il più possibile il terreno su cui ti muovi…”.
“Ed il nemico con cui combatti …” completò per lui mr. Chang.
“A dire il vero, mi auguro che in futuro io e lei potremo arrivare a considerarci utili alleati”.
“E come?” aveva chiesto mr. Chang “Ho già una società di consegne affidabile, a cui rivolgermi”.
Lucifer aveva mosso impercettibilmente la testa, come per scacciare una mosca fastidiosa.
“Al mondo solo una cosa non cambia mai,signor Chang, ed è la natura umana.
Quella natura tenderà sempre verso il male, la violenza ed un’inevitabile autodistruzione.
Le stagioni, il dolore, la vita in sé cambia continuamente, ogni istante è diverso intrinsecamente dal precedente, ed io sono qui per capire se lei, mr. Chang, è quel tipo di persona che cerca inutilmente di opporsi ed arginare il cambiamento, o se invece vuole prendervi parte attivamente” concluse con semplicità.
Chang si stava arrovellando per essere sicuro di aver esaminato per bene ogni dettaglio di quell’uomo.
Il suo interlocutore era sicuramente un ottimo stratega, perché era stato attento a non compromettere assolutamente nulla della sua attività, coprendosi così le spalle nel caso di una risposta negativa; inoltre non aveva fatto alcun riferimento ad eventuali soci, anche se Chang aveva già saputo dai suoi informatori che la società era composta da quattro persone, di cui Lucifer era il capo.
Il quartetto non era passato inosservato agli occhi attenti di Roanapur, e mr. Chang aveva già sguinzagliato i suoi hacker, per scoprire quanto possibile sui novellini.
Non era stato per niente semplice, tra quelle persone c’era sicuramente un hacker molto capace, ma gli informatici di mr. Chang erano riusciti a reperire abbastanza da far rivalutare completamente quell’improvvisato gruppo di “fattorini”.
Il capo della Triade era ricorso a tutti i suoi contatti ed agganci per verificare tali informazioni, ma i chiarimenti sperati tardavano ancora ad arrivare.
Conscio di tutti questi presupposti, Chang riprese con tutta la diplomazia di cui disponeva:
“Quindi, Lucifer, in cosa consisterebbe, per la Triade, il vantaggio di “agevolare” tale cambiamento?”
“Se vuole dei dettagli sui nostri costi, si deve rivolgere ai miei subalterni; io posso solo dirle che se non si opporrà al cambiamento che opereremo su questa città, potrà, come la maggior parte degli interlocutori che finora ho incontrato, godere delle “agevolazioni” che comporterà questo cambio necessario ed inevitabile”.
Avendo ricordato la provenienza di quell’uomo, Chang si concesse un sorrisetto, e con aria di finta curiosità chiese:
“Che mi dice, allora, dei suoi piani relativi all’Hotel Moscow? Miss Balalaika che ruolo rivestirà in questa storia?”
Per la prima volta, Chang vide chiaramente un accenno del primo vero sentimento umano che andava dipingendosi sul volto di quell’uomo; un grande e profondo disprezzo, che andava ben oltre l’odio razionale o motivato: quello era un odio innato allo stato puro.
“Non faccio affari con quei cani schifosi” disse, glaciale.
Lasciò passare qualche secondo, apparentemente perso in una fulminea elucubrazione, poi fissò mr. Chang con un’intensità quasi disarmante ed aggiunse:
“Lei più di tutti gli altri, sono certo che capirà davvero che questo tipo di odio e risentimento trascende la ragione, non può avere tregua ne’confini … non è così, signor Saito Takahashi?”.
Mr. Chang si congelò dov’era; sembrava come se tutto intorno a lui sfumasse: i rumori erano ovattati, l’unico rumore era quello della sua pressione sanguigna che saliva prepotentemente, al solo udire quell’antico nome con cui più nessuno da così tanto tempo lo chiamava più. Il suo vero nome.
“Takahashi Saito” riprese Lucifer implacabile “matricola 102375, ex agente governativo al servizio del governo cinese. Dev’essere stato difficile per un meticcio farsi così largo in quella società, soprattutto se si è figli del grande Red Lotus, il famoso esponente della Triade di Shangai, che scappò ad Hong Kong, dopo la grande faida con la più potente famiglia mafiosa cinese.
Ho sentito che fosse un uomo duro ma pieno di valori: del resto le sue imprese parlano per lui”.
Lucifer ora passeggiava per la stanza, non perdendo mai di vista mr. Chang, anche se egli sembrava quasi catatonico, tanta era la fredda sorpresa di quella conversazione.
“Ma tutto cambiò il 15 Settembre del 1990,vero?
Quella bomba sulla sua auto non solo distrusse apparentemente Takahashi Saito, trasformandolo nel sanguinario boss mr.Chang, ma spense anche un’altra vita, se non sbaglio.
La piccola Xiwang (“Speranza” in cinese ndr.), vero? ”
“Ora basta!” lo interruppe con decisione mr. Chang, che sebbene avesse miracolosamente mantenuto il suo contegno, era stato gravemente sconvolto da quel secondo nome, che l’aveva tormentato ben più in profondità di Takahashi Saito.
Una lacrima solitaria, maledetta, scese da un occhio del grande stratega, che si maledisse subito con forza per quell’imperdonabile segno di debolezza, ricacciando dentro di sé i ricordi di quel particolare fantasma.
 
“Vedo che conosci cose che credevo di aver lasciato in un’altra era, in un altro luogo, ma evidentemente non si può sfuggire al proprio passato …” Chang ora restituiva lo sguardo all’interlocutore e disse con ardore “Però io non ho più maschere, invece tu ti nascondi ancora dietro al tuo pittoresco seppur banale nome d’arte.
Se devo fare affari con l’Hell’s Souls Company, pretendo di avere le stesse armi di cui disponi tu.
Quindi ti chiedo, soldato: chi sei veramente?”.
Lucifer prese qualche minuto per valutare quella richiesta, poi con voce chiara rispose:
“Definire chi sono non è cosa semplice, come non lo è cercare una definizione per un soldato che ha fatto della guerra la sua vita, che ha abbandonato la sua identità come essere umano.
Mi chiamo Adrien Afanasy Lyutsichov, figlio di Serj ed Irina, mio padre era pilota di elicotteri, morto in un incidente a Bagram.
Ero il braccio destro di Ahmad Shāh Massoūd“il leone del Panjshir”, gli spetznas contro cui combattevo mi chiamavano Lyutsifer, il demone del Panjshir, credo di essere nella top ten dei nemici del KGB.
Questo è quello che sono stato un tempo.”ora Lucifer lo stava di nuovo guardando in faccia “Quindi posso considerarlo come un accordo?” .
“Puoi considerare il fatto che hai qualcosa che nessun altro ha, e che questo ti mette in una posizione ambivalente.
Posso volerti morto come posso volerti dalla mia parte: il tempo mi dirà ciò che è giusto, e questo è tutto quello che puoi ottenere” concluse mr. Chang deciso.
“Mi basta, signor Chang. So che ci rivedremo, e spero che la scelta che farà non le costi più del previsto. Arrivederci” e sparì silenziosamente come era arrivato.
Mr. Chang si girò a guardare la sua Roanapur, e concentrò tutte le sue energie per riprendere il controllo di sé e ricacciare nel profondo tutti gli spettri che quell’incontro aveva risvegliato in lui.
No, quella giornata, benché ancora ben lungi dal terminare, aveva veramente poco di buono in serbo per lui.
 
 
 
 
 
L’angolo dell’autore
 
Rieccoci qui =) scusate il capitolo corto, ma ho reputato ci fosse abbastanza carne al fuoco, e preferisco comunque non spendere troppe parole ora per la psiche di un personaggio tanto complesso e stratificato. Mi preme ringraziare il mio storico personale, che mi aiuta con quei dettagli che conferiscono realismo alla mia storia e che si fa un culo così per non impazzire con le mie nevrosi xD grazie Lilius, a buon rendere =) Spero vi piaccia il capitolo!
  
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