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Autore: Ari_92    17/12/2012    11 recensioni
Una piccola long Natalizia in occasione della Warblers week :)
Si tratta di una AU ambientata nella seconda stagione, dove però c’è già Sebastian. Le coppie principali sono Thadastian, Niff e Klaine. Grazie in anticipo a chi leggerà, e buon Natale *-*
Day#1: Il calore del camino [White Christmas]
Day#2: Cioccolata in tazza [Are you okay?]
Day#3: Pattinare sul ghiaccio [Revelations]
Day#4: Neve [Best. Fight. Ever.]
Day#5: Baci sotto al vischio [Love is in the air]
Day#6: Ricordi di Natale [Extraordinary Merry Christmas]
Day#7: Prepararsi alla notte di Natale [Raise your hand]
Day#8: Mezzanotte [Stars' light]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: White Christmas
Rating: Verde (come tutta la storia)
Ship: Thadastian soprattutto, accenni di Seblaine a senso unico ù.ù
Prompt: Lunedì 17; Il calore del camino...
Lunghezza: 2700 parole
Note: Ho deciso di partecipare a questa week – anziché con OS – con una mini-long Natalizia *-* Si tratta di una AU ambientata nella seconda stagione poco dopo Teenage Dream. La AUità sta nel fatto che c’è già Sebastian. Sclero alla fine :’)
 
 
 
 
 

#1_White Christmas

 
 
 
“Ragazzi! Volete cercare di mantenere la calma?!”
 
Erano cinque minuti buoni che Wes sbatteva energicamente il martelletto di legno onnipresente a tutte le riunioni dei Warblers sul suo supporto, cosa che tuttavia non sembrava sortire alcun effetto. Il ragazzo cercò vanamente un appoggio da David, che dal canto suo aveva già rinunciato da tempo alla causa di mettere a tacere i presenti e ora lo fissava con un’aria del tutto rassegnata.
La sala prove era come sempre: ordinata in apparenza, caotica in pratica.
 
Thad era seduto alla sinistra di Wes,intento a picchiettare le dita sul tavolone di legno davanti a loro con tanta dovizia che non sarebbe stato improbabile rinvenirvi i solchi delle sue unghie.
Come sempre, il suo sguardo era puntato sul divano opposto all’ingresso dove – allegramente circondati da qualche matricola sorridente – erano seduti Blaine e Sebastian.
 
Non che a Thad importasse qualcosa di dove stava seduto Blaine.
Ma neanche Sebastian, naturalmente neanche Sebastian. Sebastian che stranamente si guardava bene dallo sbattere le palpebre e perdersi la visuale di Blaine – di una parte specifica di Blaine, in realtà – con il classico sorrisetto che faceva quando era convinto che avrebbe ottenuto ciò che voleva da un momento all’altro- ...con il classico sorrisetto che faceva sempre.
 
Blaine dal canto suo sogghignava in un modo inquietante, con lo sguardo perso nel vuoto e gli occhi che – sfidando ogni legge della fisica – tendevano a prendere la forma di due imbarazzanti cuoricini. Che la cosa fosse dovuta alla presunta spia alla quale avevano offerto un cappuccino qualche settimana prima era cosa nota a praticamente tutti i Warblers; quando Thad l’aveva fatto presente a Sebastian – non senza una certa soddisfazione – lui aveva alzato le spalle e aveva detto che non era un problema per lui: ormai aveva quel capriccio e avrebbe pestato i piedi fino a quando non gli sarebbe capitata tra le mani una preda più interessante.
Tipico di Smythe e davvero, Thad si era odiato per aver osato sperare di vederlo cedere, per una volta.
 
Jeff, Nick e Trent erano sul divano di fronte, con Trent che si malediva mentalmente per essersi seduto in mezzo a quei due.
La verità è che non c’era Warbler che non temesse la loro vicinanza; se non altro gli scherzi idioti che non sembravano poter fare a meno di inventare generalmente coinvolgevano soltanto loro due, lasciando puntualmente tutti gli altri a fissarli con aria stranita mentre sghignazzavano o litigavano per motivi ignoti al resto del genere umano.
 
Sebastian si fece un po’ più indietro e squadrò diligentemente tutta la schiena di Blaine. Thad spalancò gli occhi e strappò il martelletto dalle mani di Wes, sbattendolo rumorosamente sul tavolo.
 
“Thad! Usa il supporto per il martello! Se rompiamo i tavoli sottrarranno i soldi della riparazione ai fondi del Glee- ” Thad gli lanciò un’occhiataccia talmente penetrante che il ragazzo si ammutolì istantaneamente, mentre buona parte delle matricole smetteva di parlottare e fissava con una certa soggezione i tre oltre il tavolo del Concilio.
Sebastian sollevò distrattamente lo sguardo, rivolgendo un’occhiata annoiata davanti a sé, cosa che fece sbattere un’ultima volta il martelletto a Thad. Più forte di prima anche se no, non ce ne sarebbe stato bisogno.
 
“Thad? Guarda che stiamo ascoltando.” Gli fece presente Trent, mentre cercava di impedire a Jeff di tirare un pugno a Nick. Sebastian sembrò farsi improvvisamente più interessato e gli rivolse uno dei suoi tipici sorrisetti strafottenti, al che Thad distolse lo sguardo.
 
“Sì...Uhm- ”
“Ad ogni modo,” lo interruppe Wes, riappropriandosi del suo martelletto “abbiamo convocato questa riunione straordinaria per un motivo, ragazzi.” Blaine si lasciò scivolare sullo schienale del divano con un sospiro sognante, rendendo impossibile a Sebastian continuare a fissargli il fondoschiena. Il ragazzo roteò gli occhi.
“Stento a trattenere la mia curiosità.” Commentò, mentre David prendeva la parola.
 
“Natale.” Disse semplicemente.
Nick incurvò le sopracciglia con aria scettica. “Natale?”
Jeff batté le mani, entusiasta. “Natale!”
Blaine rivolse un sorriso ebete al pavimento sotto di lui.
I’m dreaming for a white Christmas...” Alcuni dei Warblers aprirono la bocca per accompagnare Blaine in quella sua nuova iniziativa canora, fin troppo abituati a dover essere sempre pronti ad attaccare con i loro onnipresenti coretti da un momento all’altro. Peccato che Wes indicò minacciosamente con il martelletto chi sembrava in procinto di farlo.
 
Non assecondate il pazzoide.” Intimò, mentre David riprendeva la parola.
“Come sapete, la nostra scuola è famosa per osservare e valorizzare le tradizioni. E non solo in campo di impostazione musicale.” Wes annuì.
“Esattamente. Ed è per questo che noi del Concilio abbiamo pensato di dedicare tutta la settimana al Natale e alla sua celebrazione, per entrare nel vero spirito di questa festa e salutare chi di noi passerà le vacanze a casa.”
Un brusio di approvazione si sollevò dalla fila delle matricole; non che la cosa avesse particolare importanza: si agitavano praticamente per qualsiasi cosa. David era comunque abbastanza sicuro di aver preparato un discorso che contenesse sufficienti volte la parola tradizioni da non sollevare troppe polemiche.
 
“...Cioè dovremmo dedicare una settimana allo spirito Natalizio? Non mi sembra una cattiva idea.” Commentò Trent, mentre buona parte dei presenti annuiva vigorosamente.
Thad incontrò inavvertitamente lo sguardo di Sebastian, che alzò ironicamente la mano. Come se si fosse mai fatto problemi a prendere la parola quando e come gli pareva.
 
, Sebastian?”
“Mi sfugge il motivo per cui dovremmo fungere da portatori di gioia e pace universale, in realtà.” Ovvio. Naturale che Sebastian Smythe avesse qualcosa da contestare anche su una stupida iniziativa all’insegna di renne e palline colorate.
“È solo un modo per passare produttivamente la settimana prima di Natale, non ci vedo niente di così terribile. Tu cosa ne pensi, Blaine?” Lui continuava a guardare per aria, sorridendo in un modo vagamente inquietante. Thad alzò gli occhi al cielo.
 
Blaine?!”
“Eh? Oh! Sì. Appoggio quello che ha detto David.” Decretò alla fine, andando sul sicuro: David era decisamente il più affidabile, e comunque lui era troppo fuori di sé per prendere seriamente parte a quella riunione.
Blaine Anderson – mentre continuava a canticchiarsi Teenage Dream in testa – era fermamente convinto di aver offerto un cappuccino al suo futuro marito, due settimane prima. Perché sì, Blaine era abbastanza categorico nelle sue idee: gli era bastato vedere una singola volta il ragazzo del McKinley High venuto a spiare il loro Glee Club per potersi già dichiarare totalmente innamorato da lui.
Tutto ciò, seguitando a non accorgersi del modo insistente nonché vagamente inquietante con cui Sebastian lo fissava dalla mattina alla sera.
 
“Okay, ragazzi. Da quanto mi sembra di capire la proposta è approvata? Sì?”
Tutti i Warblers alzarono la mano, compreso Trent – finalmente sorridente, dal momento che Nick e Jeff avevano finito di punzecchiarsi propendendo per la più allettante idea di sedersi l’uno sulle gambe dell’altro. L’unico che non sollevò il braccio – cosa che non sorprese minimante Thad – fu Sebastian.
 
“...Okay. Dato che ti senti così lontano dallo spirito Natalizio credo sia il caso di infondertene un po’, Sebastian.” Lui incrociò le braccia al petto, sorridendo.
“E come me lo vorresti infondere esattamente, Harwood? Sentiamo.” Thad socchiuse la bocca, per poi serrare ermeticamente la mascella sotto lo sguardo divertito di Sebastian. Doveva seriamente smetterla di fare il suo gioco.
“Beh, ad esempio potresti iniziare accendendo il camino qui in aula canto. Stasera potremmo esibirci in una canzone Natalizia e sono sicuro che con la luce del fuoco sarebbe tutto più d’effetto.” Sebastian, per qualche motivo, sembrava enormemente divertito dalla cosa.
 
“Cioè io dovrei mettermi ad accendere un camino? Molto divertente, davvero.”
“Ed è esattamente quello che farai, Sebastian. Sarebbe ora che iniziassi a fare qualcosa di concreto per questa squadra- ”
“Intendi a parte farvi vincere le Provinciali, immagino?” Ribatté prontamente, guardandosi intorno come se fosse circondato da un branco di folli che non avevano la più pallida idea di quanto stava dicendo.
Wes alzò gli occhi al cielo, rigirandosi in mano il suo amato martelletto.
 
“Sebastian, è deciso. Scegliti uno di noi che ti faccia compagnia e falla finita.” Thad spalancò gli occhi, fissando il Warbler al suo fianco.
“...Credi davvero che sia necessario un sostegno morale per accendere il fuo- ”
“Ottimo. Sceglierò Blaine.” E davvero, Sebastian Smythe non si sarebbe mai abbassato ad un’occupazione tanto indegna quale l’accensione di un camino, ma al momento il suo cervello aveva già associato quel sacrificio con la possibilità di finire finalmente nelle mutande di Anderson, quindi sì, era uno sforzo che poteva fare.
 
“Per te va bene, non è vero?” Blaine sospirò con aria sognante, facendo gli occhi dolci al tappeto sotto di loro.
Blaine?”
“Sì! Sì, cravatta rossa e bordino a strisce.”
“...Cosa?”
“Cosa?”
 
 

***

 
 
Alla fine il Concilio deliberò che il camino avrebbe dovuto essere acceso un’ora prima dell’esibizione, in modo che i tronchetti fossero già ben bruciacchiati e conferissero alla sala la consona atmosfera Natalizia che cercavano, indispensabile per la canzone che avrebbero improvvisato prima di cena.
 
Sebastian si presentò in aula canto alle cinque: naturalmente tutti gli altri studenti erano allegramente presi dalle più disparate attività extrascolastiche, e invece lui era lì, con l’incombenza di accendere uno stupido caminetto.
Stava giusto considerando l’alternativa di fregarsene altamente e anticipare di mezz’ora il suo allenamento di lacrosse, quando si rese conto di non essere solo nella stanza.
E beh, naturalmente non era solo nella stanza: il disgusto per l’attività che avrebbe svolto di lì a poco era stato tanto grande da fargli dimenticare il succo della questione, ovvero il suo ultimo e più divertente obiettivo: farsi Blaine Anderson.
 
Si diresse tranquillamente verso il caminetto, parzialmente coperto dal divano dietro il quale aveva sentito Blaine muoversi, probabilmente intento ad armeggiare con dei tronchetti di legno.
Peccato che, con grande disappunto di Sebastian, quello non era affatto Blaine.
 
“...Harwood?! Si può sapere cosa ci fai qui?” Thad alzò di scatto gli occhi dalla bottiglia d’alcol che stava fallimentarmente tentando di aprire, per poi incontrare lo sguardo vagamente infuriato di Sebastian, cosa che lo compiacque parecchio.
“Ciao, Sebastian. Non sei felice di vedermi?”
“Non immagini quanto.” Sbottò, senza curarsi di nascondere il suo sarcasmo. Thad roteò gli occhi.
“Sei sempre così simpatico- ”
“Dov’è Blaine? Avevamo deciso di vederci qui dieci minuti fa.”
“E io dovrei saperlo perché...?”
Sebastian si domandò distrattamente se la carne umana – quella di Thad Harwood in particolare – potesse essere considerata un buon combustibile, per poi realizzare che non poteva semplicemente dare fuoco a qualcuno, per quanto la cosa fosse estremamente allettante.
 
“Sono due intere settimane che provo a farmelo e incomincio a perdere la pazienza.” Commentò fra sé e sé, mentre storceva il naso all’idea di dover toccare i tronchetti di legno che Thad aveva portato da chissà dove.
“Te l’ho detto: gli piace il ragazzo del McKinley che è venuto qui l’altro giorno. Tutto il gruppo ha cantato Teenage Dream... Dove diavolo eri?”
“Con un tizio dell’ultimo anno. E comunque, come ti ho già ripetuto più di una volta, questo non è assolutamente un problema per me.” Thad infilò alcuni pezzi di legno nel caminetto.
“Beh, a quanto pare lo è per Blaine.” Sebastian sbuffò divertito, senza dare il minimo segno di avere intenzione di abbassarsi a dargli una mano.
“È  solo molto ingenuo. Finirà per cedere, come tutti gli altri.” Constatò senza particolare entusiasmo, mentre Thad riusciva finalmente a svitare il tappo della bottiglia di alcol e ne versava un po’ sui tronchetti.
 
“Si può sapere dove hai preso quella roba?”
“Se tu facessi qualcos’altro in questa scuola a parte cercare di portarti a letto qualunque cosa respiri, ad esempio parlare con gli altri, sapresti che all’ultimo piano c’è una specie di deposito pieno di roba inutile, tra cui l’occorrente per accendere i camini che- Perché non mi stai aiutando?!” Sebastian lo guardò con aria estremamente divertita.
“Non sono venuto nella scuola privata più costosa di questo buco di città per fare la domestica, Harwood.” Thad sbuffò e lo afferrò per la manica della giacca, strattonandolo verso il basso. Sebastian, preso alla sprovvista, perse l’equilibrio e stramazzò in ginocchio di fianco a lui.
 
“Fai la tua parte e basta, Sebastian. E considerati fortunato che ti sto dando una mano dato che Blaine ti ha dato buca!”
Non doveva guardarlo. Non doveva girarsi verso di lui e dargli quella soddisfazione perché era ovvio, sapeva benissimo che Sebastian aveva gli occhi fissi su di lui. Thad finse di avere ulteriori problemi con il tappo della bottiglia e sul serio provò, provò con tutte le sue forze ad ignorarlo.
Fino a quando non diventò impossibile.
 
“Cos’hai da guardare?” Sbottò – senza riuscire sembrare tanto infastidito quanto avrebbe voluto – intercettando il sorrisetto del ragazzo di fianco a lui. Glielo avrebbe volentieri tolto dalla faccia a suon di ceffoni. Quanto lo odiava.
“Si può sapere che- ”
“Sai, ho appena realizzato che io e te non abbiamo ancora fatto sesso.” Okay, doveva aver capito male. Doveva per forza aver capito male.
“C-Cosa?”
 
“Penso che sia per via del fatto che sei un enorme rompipalle e la maggior parte delle volte vorrei prenderti a calci, altrimenti non  mi spiego come ho fatto a non pensarci prima. Dove e quando? Non c’è bisogno di ringraziarmi.” Thad spalancò la bocca e appoggiò la bottiglia di alcol da qualche parte alla sua destra, mentre la testa iniziava a girargli vorticosamente.
 
“Tu- Che- Tu sei malato!” Sebastian gli sorrise come se gli avesse fatto il migliore dei complimenti.
“Ansia da prestazione?”
“Sebastian! Non sono gay!”
“Sì, l’hanno detto in così tanti in questa scuola che ha smesso di essere divertente. Soprattutto quando due minuti dopo si ritrovano magicamente senza pantaloni- Harwood? Dove stai andando?”
Sebastian lo guardò alzarsi in piedi alla velocità della luce, girare i tacchi e avviarsi verso la porta al grido di “Vaffanculo, Sebastian!”, tutto ciò sotto il sorrisetto divertito del suo interlocutore.
 
Non che vedere Thad scappare lo divertisse... be’, in realtà lo divertiva. Lo divertiva immensamente. Dopotutto era davvero un rompiballe, e il fatto che non si sopportassero reciprocamente stimolava Sebastian a fare di tutto per rendersi più molesto del solito. Non che quella fosse la prima volta che gli rivolgeva una battutina del genere, ma sul serio, era esilarante come si imbarazzasse ogni volta più della precedente.
 
La porta della sala prove sbatté e lui scosse la testa, lanciando una rapida occhiata ai tronchetti che lo circondavano. Storse il naso e si rialzò in fretta, sistemandosi con attenzione il blazer: di sicuro non avrebbe portato in lavanderia la sua divisa a causa di Thad Harwood, i suoi stupidi legnetti e la mania generale di celebrare lo spirito natalizio. Stupido spirito natalizio.
 
Sebastian non si disturbò nemmeno a spostare i tronchetti da davanti al camino spento ed uscì direttamente dalla stanza lasciata da Thad una manciata di minuti prima: se il Concilio ci teneva tanto, allora sarebbero venuti Wes e David ad accendere il fuoco.
Aprì la porta dell’aula canto con una certa energia, e per poco non rischiò di sbatterla in faccia a Blaine.
 
Già, Blaine.
Che da giorni si aggirava per la scuola come se avesse appena assistito all’apparizione terrena di un qualche spirito divino.
“Blaine, ciao. Alla buon’ora!” Blaine sembrava più felice del solito. Il che sfiorava l’inquietante.
 
“Ehi! Hai già finito con il fuoco? Io sto andando al Lima Bean... con Kurt! Mi ha scritto che deve parlarmi di una cosa importante!” Sebastian contenne a stento il senso di nausea provocatogli da tutto quello zuccheroso entusiasmo e si sforzò di sorridergli, ripetendosi mentalmente che Blaine aveva un bel sedere e quindi valeva la pena fare quel sacrificio.
 
“...Sì. E quindi questa- cosa con Kurt ti ha fatto dimenticare che dovevamo incontrarci mezz’ora fa per accendere il camino?” Blaine inarcò le sopracciglia, sinceramente stupito.
“Cosa? Thad è venuto in camera mia dopo pranzo a dirmi che avevi cambiato idea e te ne saresti occupato da solo. Per questo non sono venuto.” Spiegò velocemente, stringendosi nelle spalle.
 
“Comunque so che al pomeriggio hai il corso di lacrosse... Se vuoi possiamo occuparcene io e Kurt!” Si offrì, mentre il sorriso imbambolato di trenta secondi prima tornava al suo posto. Sebastian annuì, piuttosto confuso.
“Okay! Io vado allora. Ci vediamo all’esibizione... Magari convinco Kurt ad unirsi a noi!” Aggiunse con aria sognante. Blaine si voltò verso le scale e si avviò a grandi passi, fischiettando allegramente Teenage Dream. Sebastian fissò il suo fondoschiena fino all’ultimo, per poi sogghignare tra sé e sé.
 
Thad, eh?”
 

***

 
 
 
 

 
Eccoci qua :)!
...In realtà non ho molto da dire, a parte che mi sto divertendo un sacco a scrivere questa piccola storiella di Natale *-* Sarà che quest’anno sento particolarmente l’atmosfera delle feste (determinata dal fatto che yay, ho un albero di Natale! L’anno scorso non abbiamo avuto tempo di farlo così l’ho disegnato e appeso al muro :’D #sadness). Quindi sì, spero che come inizio vi sia piaciuto *-*
Buone feste a tutti , e a domani :) <3
_Ari
Per qualunque cosa, mi trovate sempre qui :) http://www.facebook.com/pages/Ari_92-EFP/409314062440527?ref=hl
  
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