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Autore: Dryas    18/12/2012    5 recensioni
Konoha ha un solo liceo. Lì tutti si conoscono, tutti sanno tutto di tutti, o almeno così credono. E' per aiutare un'amica che Tenten si mette in gioco, anche se questo comprende avere a che fare con lo scontroso e arrogante Neji Hyuga. Dalla sua parte ha Rock Lee, sempre pronto a sostenerla e proteggerla, e Kiba, il suo primo travolgente amore, ma basteranno per vincere Sasuke Uchiha? Una storia di pregiudizi e di sorprese, di amore e di odio, di dolore e di speranza. E tutto nasce in un liceo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Questione di coscienza

 

Quel giorno era il primo in cui entrava in vigore il suo accordo con Neji. Provava ancora un senso di disgusto quando ripensava a ciò che aveva promesso. Doveva compiere volontariamente del male a qualcuno, e tutto era peggiorato dal fatto che il suo giuramento era verso una persona che con molta probabilità non sapeva nemmeno cosa fosse una coscienza.
La sua angoscia si attenuò pian piano mentre si avvicinava alla stanza di Hinata. A salvarla dalla disperazione c’era il pensiero che stava agendo per il bene di un’amica, e questo avrebbe compensato tutto il male compiuto verso uno spocchioso Uchiha.
-Buongiorno!- esclamò entrando. Concedendo solo uno sguardo a Neji, cominciò a liberarsi di tutto ciò che la ingombrava: zaino, giacca e una lunga custodia nera -come ti senti oggi Hinata?-
-Come ieri- fu la sua risposta e Tenten per un attimo fu a disagio. Ebbe l’impressione che ogni parola pronta a uscirle dalla bocca potesse ferirla. Cercando di apparire rilassata, tirò di un poco il suo sorriso.
-Andrà meglio domani. Allora, vuoi che ti racconti degli ultimi pettegolezzi del liceo?-
-Non è che mi interessino molto … -
-Neanche se si tratta di Naruto?-
Hinata lanciò uno sguardo preoccupato a Neji, che però sembrò non stare nemmeno ascoltando il loro discorso. Vedendo che sulla sua faccia non si muoveva nessun muscolo e non sembrava intenzionato a prestar loro attenzione, tornò a rivolgersi a Tenten.
-Naruto? Oggi l’hai visto?-
-Più che visto, l’ho sentito- esordì Tenten –se ne stava nell’atrio a raccontare da vero oratore l’ultima rissa a cui aveva partecipato. Mi è sembrato avesse un occhio nero, ma per il resto era in piena salute. Esuberante, fastidioso e travolgente. Non si smentisce mai-
-Buon pomeriggio gente!- un grido troppo forte per una stanza d’ospedale interruppe i loro discorsi.
-Ecco un altro che non si smentisce mai- brontolò Tenten –cosa ci fai qui Rock Lee?-
-Sono venuto a trovare Hinata- disse accomodandosi sull’ultima sedia libera rimasta e facendo un cenno con il capo a Neji –speravo di rallegrarle il pomeriggio. Ride sempre alle mie battute!-
-Perché è troppo gentile- lo liquidò l’altra.
-Io ti trovo divertente Lee- affermò con voce debole ma dolce la diretta interessata –sul serio-
-Ah ah! Che ti avevo detto Tenten?-
-Scusatemi-
Una seconda interruzione impedì loro di continuare il discorso. Questa volta la nuova arrivata era Sakura, con camice bianco e occhiali a decorarle il volto. Le sue sopracciglia si incresparono vedendo che nella stanza c’erano più persone di quante avrebbero potuto, ma non disse niente.
-Dobbiamo portare Hinata a fare degli esami di routine- disse, rivolgendosi principalmente a Neji –ma ti riporteremo presto dai tuoi amici, cara, questione di un attimo-
Un’infermiera si avvicinò al letto per aiutare la ragazza ad alzarsi. Da sola non avrebbe avuto la forza di reggersi in piedi, le sue caviglie e i suoi polsi erano come quelli di una bambina di dieci anni ed era talmente esile da sembrare sul punto di rompersi in ogni momento.
Tenten approfittò della confusione per raggiungere Lee dall’altra parte della stanza.
-Che cosa ci fai qui?- gli chiese a bassa voce.
-Te l’ho già detto- rispose l’altro –sono venuto a trovare un’amica-
-No, tu sei qui perché ti ho detto che ho conosciuto Neji- sibilò.
-“Ormai gli ho tirato la coda, al mastino, ma non mi lascerò mordere tanto facilmente”- continuò l’altro abbassandosi verso di lei –queste sono state le tue testuali parole. Cosa avrei dovuto pensare? Voglio scoprire in che guaio ti sei cacciata e tirarti fuori il prima possibile-
-Tu puoi giocare con lui ogni sera all’allenamento di arti marziali e a me non è concesso nemmeno di respirare la sua stessa aria? Mi sembra piuttosto ingiusto-
-Sono sicuro che se ti rivolgi a lui con questa simpatia tra una settimana ti omaggerò di un mazzo di crisantemi, al cimitero. Sputa il rospo, che cosa hai combinato?-
-Non sono affari tuoi Lee!- si lasciò sfuggire Tenten, arrabbiata, e vide che Neji li stava guardando. Il suo interlocutore se la svignò dicendo che andava a prendere qualcosa da mettere sotto i denti e la ragazza lo incenerì con lo sguardo fino a che non fu fuori dalla stanza.
Non passarono che una manciata di secondi che la sua pazienza fu di nuovo messa alla prova. Sbuffando si voltò verso la finestra alle sue spalle e si mise a guardare distrattamente i passanti nella strada sottostante, quando uno spostamento d’aria le suggerì di voltarsi.
Neji torreggiava di fronte a lei con le mani sui fianchi e le spalle bene indietro, forse per cercare di intimorirla con la sua stazza, ma la ragazza non ne fu troppo impressionata. Tutto quello che provò fu un’irritazione crescente per quella seconda seccatura.
-Che vuoi?- gli chiese sgarbata, recuperando l’mp3 dallo zaino e infilandosi una cuffia –l’accordo non prevede una qualche conversazione, quindi lasciami in pace e fatti anche tu i fatti tuoi-
La seconda cuffia le fu strappata con prepotenza. Presa alla sprovvista arretrò di un passo, ma subito dopo tornò indietro e alzò il mento per guardarlo dritto negli occhi.
-Non ti ho detto che avresti potuto portare degli assistenti- le disse incollerito –se succede un’altra volta, stai certa che qui dentro non ci vieni più neanche tu-
-Stai per caso minacciando di rompere l’accordo?- chiese Tenten, scaldandosi a sua volta –non ci pensare nemmeno! E’ già tanto quello che faccio per te, non provare a manipolarmi come un burattino, Hyuga, non funziona!-
Cerco di andarsene superandolo di lato, ma lui si spostò bloccandole il passaggio e con un braccio l'afferrò per la spalla respingendola indietro con tale forza da farla barcollare.
-Parlarmi in questo modo non è un buon inizio- le disse –o mi porti rispetto o semplicemente ti togli dai piedi-
-Perché tu mi stai portando rispetto?!-
Spostò la mano che ancora la stringeva con un gesto secco e disgustato, ma anche il suo secondo tentativo di allontanarsi fu fermato e questa volta Neji l’ afferrò con tanta energia da spingerla contro la finestra alle sue spalle.
Tenten non riuscì più a nascondere la paura e stava già cercando un modo per attirare l’attenzione di qualcuno, quando il ragazzo si allontanò facendo scomparire dal suo volto tutta la rabbia con cui la stava investendo.
Lo vide spostare lo sguardo verso il pavimento e scuotere leggermente i lunghi capelli neri prima di uscire, senza aggiungere altro e lasciando Tenten a bocca aperta e piuttosto confusa.  
Neji, invece, imboccò il corridoio con gli occhi fissi sui distributori automatici in fondo ad esso.
Non li raggiunse mai.
Nel corridoio adiacente intravide, per caso, una figura conosciuta. Guardando con più attenzione si accorse che in realtà erano due: Hinata e Kiba Inuzuka. Con passo spedito cambiò direzione e si diresse verso di loro, che invece non sembravano essersi accorti di lui.
-Inuzuka, sparisci- disse, conciso e glaciale.
-Sparisci tu, Hyuga- fu la controbattuta.
Senza il minimo timore, Kiba sorresse il suo sguardo e ricambiò l’astio con altrettanta sicurezza.
-Ti ho già detto che non hai il permesso di stare qui- gli disse, afferrando Hinata e costringendola a fare un passo verso di lui.
-Neji … -
-Chi diavolo credi di essere per dare ordini a destra e a manca?- continuò Kiba, alzando la voce di fronte a quella prepotenza.
-Una persona migliore di te-
La risposta che ricevette lo fece rotolare a terra ,portando con sé anche un carrello della biancheria. Al frastuono seguirono le urla delle infermiere e dei medici, che subito soccorsero Hinata, troppo vicina alla zona della rissa.
Quando Tenten uscì per maledire chiunque stesse facendo tutto quel rumore vide il braccio di Neji, caricato in alto, oltre le sue spalle, scattare come una molla e raggiungere con un suono secco il viso di Kiba, che cadde a terra violentemente. Corse subito verso di loro.
-Fermatevi!- gridò, facendosi spazio tra la folla che non osava intervenire –ma siete impazziti?!-
Non ottenne alcuna risposta. Kiba si era rialzato e si era lanciato ancora verso l’avversario, e ora si strattonavano sbattendo contro pareti, banconi e barelle.
-Fermatevi!- continuò, e di fronte al suo rinnovato fallimento decise di fare di più. Si avvicinò mettendo le mani di fronte a sé per separarli, ma tutto ciò che ottenne fu uno schiaffo a dorso sul viso. Chiuse gli occhi, e oltre a vedere tutto nero sentì anche un anomalo silenzio.
-Tenten!-
Quando il dolore le fu passato e le lacrime furono controllate, si decise a guardare Kiba. Con il fiato corto e il viso sporco di sangue, la pregava di perdonarlo. Era stato lui a colpirla e il suo sguardo diceva quanto ne fosse dispiaciuto.
-Io non volevo … - esordì.
-Non è niente- lo fermò in modo troppo brusco per dar ragione alle sue parole. Kiba non si lasciò convincere e si avvicinò per controllare i segni che poteva averle lasciato, accarezzandole la guancia con tanta delicatezza da farla arrossire.
-Davvero, non è un problema .. solo .. vattene adesso. Avete richiamato fin troppa attenzione-
L’Inuzuka la lasciò con il ricordo dei suoi occhi pieni di rimorso e la sua ultima occhiataccia verso Neji le ricordò della sua presenza. Tenten si voltò ,sperando che dal suo sguardo lo Hyuga capisse il suo totale disappunto, ma non riuscì a trattenersi dal farglielo sapere anche a parole.
-Ti sei bevuto il cervello? Davanti a Hinata?!-
-Non ho tirato io il primo pugno-
-E che cosa vorrebbe dire?!- sbraitò –non avresti dovuto permettere che succedesse e basta-
-Sì, mi piacerebbe vedere te alle prese con uno che tenta di spaccarti la faccia- ribatté alterato –stanne fuori-
Chiuse così il discorso e fece per andarsene, se lei non l’avesse richiamato ancora una volta.
-Vai a far vedere quella mano- consigliò aspramente –si sta gonfiando-
-E’ così già da un pezzo-
Le voltò le spalle definitivamente, mentre a Tenten tornò alla mente l’occhio nero sul volto di Naruto. Strinse i pugni e borbottò una serie di insulti, prima di ritrovare il controllo e correre a vedere come stava Hinata. Si era già tranquillizzata, solo non riusciva a capire il motivo della loro ostilità e ne fu molto dispiaciuta. Tenten la lasciò poco dopo, con i nervi a fior di pelle e sperando di non incontrare strada facendo Neji. In caso contrario, avrebbe saputo come salutarlo.



   
 
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