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Autore: Sprezia    05/07/2007    1 recensioni
i due arcinemici insieme in una avventura! alla ricerca di una ragazza misteriosa, cosa sarà successo? e perchè proprio loro due assieme devono aiutarla? si uccideranno prima di riuscirvi?leggete per saperlo!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PENSA AGLI EFFETTI PRODOTTI SU DI TE DALLA PRESENZA DELL’AMORE E,METTENDOLI A CONFRONTO CON QUELLI RIFERITI DA DANTE,PROVA A RIFLETTERE SULLA CONCEZIONE DEL RAPPORTO SENTIMENTALE TRA RAGAZZIE RAGAZZE NELLA SOCIETà MODERNA

grazie di aver recensito! è un capitolo un po’ più lungo del solito. Forse non è un granchè ma fatemi sapere cosa ne pensate! Prometto che il prossimo sarà più sorprendente!

Grazie a chi legge le mie ff, specialmente l’ultima   morta d’amore per te”, ne sono lieta! Un saluto e alla prossima! Valentina

Harry seguiva il suo compagno per quel viale  mai visto pieno di maghi, era molto simile ad Hogsmeade: negozi di dolci mai visti e di cui si ha paura di saperne il contenuto, fuochi d’artificio che si accendevano con la bocca(pericolossissimi!) e altre spericolatezze del genere. Guardava dietro la figura del suo nemico che non lo degnava neanche di uno sguardo, non girava neppure la testa verso i strani negozi od ammirare il modo inusuale di vestirti dei maghi. Forse c’era abituato, chi lo sa.

Ma il biondino aveva altro a cui pensare. Si stava già dannando l’anima per essere con quello squinternato di Potter e poi doveva farsi vedere tra tutti i maghi assieme a lui tra una delle strade più in voga. La conosceva quella via, solo ci arrivava in un altro modo, assieme a suo padre... ma ormai non facevano neanche più quello assieme...

Camminava a passo svelto verso la fine del lungo il vialone fregandosene del ragazzo che lo seguiva tutto estasiato da quella robaccia inutile.

-Stupido Sfregiato. Maledetto Silente. Se non fosse per lui ora non sarei qui.-

L’unica nota positiva era la temperatura resa magicamente tiepida, autunnale diciamo che aveva costretto al nostro serpeverde di togliersi quanti e cappotto e portarseli sul braccio. Ma non gli portarono il buon umore. Camminava e non vedeva l’ora che quella farsa finisse.

“Ehi Malferret dove vai? Stai sbagliando di nuovo strada!”

“Senti femminuccia io mi sono scassato i ciglioni di seguire le tue direttive. Chi ti credi di essere? Come osi dare ordini a me?”

“Ma sta un po’ zitto serpentello! Dobbiamo sbrigarci a compiere la missione no? E allora dammi retta di li sbagli strada, il paiolo magico è più vicino se andiamo per di qua.”

“Credi di conoscere meglio di me le strade magiche? Io ci vivo da quando sono nato in questi luoghi! Cosa che non si può dire di te!”. Voleva ferirlo in qualche modo per farsi odiare come l’odiava lui, o come avrebbe voluto...

“Si certo ma intanto io sono provvisto di mappa e tu no! Come la mettiamo?”

“La mettiamo che ora ti ritrovi il mio pugno sulla tua faccia ecco!”

Si guardarono per un momento in cagnesco e pronti a difendersi dall’attacco dell’altro.

“Va bene femminuccia ti seguo. Voglio finire il prima possibile questa storia. Almeno non ti avrò più davanti ai piedi.”

“ La stessa cosa  vale per me ‘principino delle serpi’.”

“Ma faresti bene a non provocarmi lo stesso se non ti vuoi ritrovare un altro paio di cicatrici per mano mia”

Ahaha è una minaccia? Ti aspetto Malferret!”

Il ragazzo serperverde lo guardò quasi impietosito per via del sarcasmo che possedeva il ‘sopravvissuto’. A lui era solo cattiveria, una maschera che indossava da un sacco di tempo ormai. Voleva essere come lui, chi sa come sarebbe stato sorridere apertamente ai suoi amici, avere una ragazza da volergli bene davvero. Lo odiava perché... no era una bugia. Lo ammirava.. voleva essere come lui, e ora si faceva strada nel suo cuore anche il desiderio di lui. Voleva Stringerlo tra le braccia ,sentire la sua magia per far parte della sua vita. Scosse la testa e sorrise di se stesso e di quel stupido desiderio. Se solo lo Sfregiato lo sarebbe venuto a sapere gli avrebbe riso in faccia. Non avrebbe mai pensato le stesse cose. Quasi si rammaricava di avergli portato rancore in questi anni di scuola. Tutto iniziato tra l’altro solo per uno sguardo storto.

“Ehi furetto dai usciamo di qui. Ma che fai? Ascoltami deficiente!”

Draco si riprese dalle sue riflessioni.

“Come mi hai chiamato? Bastardino di un Potter! Ora me la paghi!”

Gli si avventò addosso con un pugno pieno di rancore. Per fortuna quando incrociò il suo sguardo si fermo a mezz’aria sbigottito di quanta onesta riuscisse a scorgere in quegli occhi. Intanto il ragazzo della leggenda sorrise di scherno.

“Beh? Tutto qui quello che sai fare? Credevo di odiare qualcuno più degno. Ma forse il tuo posto è solo assieme agl’elfi domestici.”

Abbassò il braccio mentre ascoltava quella frase e fece finta di nulla. Si girò e continuò a camminare.

“Uhm... Per dove si va ora?”

“Vorrei uscire da questa strada, tutti mi guardano un po’ perplessi, e mi infastidisce.”

“Bene allora muoviamoci, ormai dovremmo esserci quasi”.

Usciti da quel violone magico li riprese tutto quel gelo fastidioso. Anche se ormai era mattina fatta non era cambiata molto la temperatura, dannazione.

Draco scosso dai brividi si rimise il cappotto pregiato assieme ai guanti mentre l’altro faceva lo stesso. Prese la mappa e la guardò per rendersi conto di dov’erano. Ci mancava davvero poco aveva ragione la Femminuccia.

“Da qui in poi direi che posso fare io da guida. So come arrivarci meglio di te femminuccia. E fai attenzione a non farti alzare la gonna dagli sconosciuti.”

“Sta zitto idiota! Fa un freddo boia! Non credo che rimarrò vivo per la fine della giornata”

Lo guardò e vide che infatti non era coperto da qualcosa di caldo come lo era lui, si sfregava le braccia per far circolare il sangue... uhm, non sapeva che farci. In fondo erano sempre nemici.

Cazzi tuoi Potter! Se non puoi permetterti neanche qualcosa di caldo dovresti rinunciare a fare l’eroe!”

“Tu credi Malfoy? E io penso che essere un eroe non vuol dire avere un cappotto pregiato.”

“Non ho mai preteso di esserlo, e non me ne frega niente di roba del genere. Mettitelo in testa. La mia vita non ha a che fare con te, e mai ne avrà. Tranquillo io e tranquillo tu.”

“Certo, solo quello aspetto io. Solo che non dovresti vantarti molto di essere figlio di tuo padre... potrebbero esserci amare conseguenze”

“Di cosa parli Sfregiato?”

“Oh di niente, era solo per schiarirti le idee, non voglio dire niente...”

“A chi la dai a bere bastardo! Avanti parla! Sapeva molto di minaccia quella frase!”

Harry sorrise malevolo all’ansia del ragazzo serpe.

“Diciamo che dovresti fare solo attenzione a ciò che dici. Non tutti si rendono conto che i padri non sono uguali ai figli, ma forse non è sempre così”. Fissava l’ansia che aveva preso quel volto delicato e quegli occhi argentati.

“Non dire cazzate! Io non centro niente con la vita di mio padre!”

“Certo certo... non devi convincere me questo è sicuro. Ora però lasceresti il mio colletto? Vorrei camminare da solo grazie”

Lo lasciò di botto senza neanche rendersi conto che lo aveva agguantato e fatto vicinissimo, non ci aveva fatto caso. Pensava a quelle frecciatine. Non voleva preoccuparsi. In fondo lui non era davvero suo padre. E se avrebbero fatto confusione gli avrebbe schiarito le idee a suo modo e tempo. Sorrise beffardo ad Harry e s’incammino lasciando la mappa per strada.

Il ragazzo della cicatrice la prese stupito di quel cambiamento d’umore improvviso e lo seguì.

“Sfregiato datti una mossa, non voglio farti da badante! E Klelia ci aspetta! Non vedo l’ora di sapere come!”

Aveva preso una decisione. Essere solo se stesso e farla finita di quella messa in scena. Non avrebbe più dato retta alle apparenze. La prova concreta che esse non sono molto importanti gli camminava affianco.

E finalmente arrivarono in vista del locale. Tutti i babbani che ci passavano vicino non lo guardavano, come se non ci fosse e difatti solo i maghi erano in grado di ammirare quel luogo che a primo acchito era talmente trasandato che ci si chiedeva chi avesse il coraggio di entrarvi. Ma era il punto d’incontro di tutti i maghi di Londra.

“Finalmente, andiamo femminuccia! Ho una fame!”

“Non è il tempo di fermarsi a riempirsi la pancia Malferret! Dobbiamo svolger iel nostro incarico!”

“E secondo te darò retta alle tue parole Sfregiato? io vado dentro a mangiare qualcosa di caldo. Tu se vuoi fare l’eroe rimani qui con le tue cefalee, sperando che ti arrivi un attacco , e congela. Cazzi tuoi” e si avviò senza voltarsi indietro.

Harry era infuriato per essere stato ignorato ma poi senti tutto quel freddo addosso e lo stomaco che brontolava, così si catapulto dentro anche lui.

 

 

Scusate gli errori di battitura. Sorry. Baci

  
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