grazie di aver recensito! è un capitolo un po’
più lungo del solito. Forse non è un granchè
ma fatemi sapere cosa ne pensate! Prometto che il prossimo sarà
più sorprendente!
Grazie a chi legge le mie ff, specialmente
l’ultima “morta d’amore per te”, ne sono
lieta! Un saluto e alla prossima! Valentina
Harry seguiva il suo compagno per quel
viale mai visto pieno di maghi, era
molto simile ad Hogsmeade: negozi di dolci mai visti
e di cui si ha paura di saperne il contenuto, fuochi d’artificio che si
accendevano con la bocca(pericolossissimi!) e altre spericolatezze
del genere. Guardava dietro la figura del suo nemico che non lo degnava neanche
di uno sguardo, non girava neppure la testa verso i strani negozi od ammirare
il modo inusuale di vestirti dei maghi. Forse c’era abituato, chi lo sa.
Ma il biondino aveva altro a cui pensare.
Si stava già dannando l’anima per essere con quello squinternato
di Potter e poi doveva farsi vedere tra tutti i maghi
assieme a lui tra una delle strade più in voga. La conosceva quella via,
solo ci arrivava in un altro modo, assieme a suo padre... ma ormai non facevano
neanche più quello assieme...
Camminava a passo svelto verso la fine del
lungo il vialone fregandosene del ragazzo che lo
seguiva tutto estasiato da quella robaccia inutile.
-Stupido Sfregiato. Maledetto Silente. Se
non fosse per lui ora non sarei qui.-
L’unica nota positiva era la
temperatura resa magicamente tiepida, autunnale diciamo che aveva costretto al
nostro serpeverde di togliersi quanti e cappotto e
portarseli sul braccio. Ma non gli portarono il buon umore. Camminava e non
vedeva l’ora che quella farsa finisse.
“Ehi Malferret
dove vai? Stai sbagliando di nuovo strada!”
“Senti femminuccia io mi sono
scassato i ciglioni di seguire le tue direttive. Chi ti credi di essere? Come
osi dare ordini a me?”
“Ma sta un po’ zitto serpentello! Dobbiamo sbrigarci a compiere la missione no?
E allora dammi retta di li sbagli strada, il paiolo magico è più
vicino se andiamo per di qua.”
“Credi di conoscere meglio di me le strade
magiche? Io ci vivo da quando sono nato in questi luoghi! Cosa che non si
può dire di te!”. Voleva ferirlo in qualche modo per farsi odiare
come l’odiava lui, o come avrebbe voluto...
“Si certo ma intanto io sono
provvisto di mappa e tu no! Come la mettiamo?”
“La mettiamo che ora ti ritrovi il
mio pugno sulla tua faccia ecco!”
Si guardarono per un momento in cagnesco e
pronti a difendersi dall’attacco dell’altro.
“Va bene femminuccia ti seguo. Voglio
finire il prima possibile questa storia. Almeno non ti avrò più
davanti ai piedi.”
“ La stessa cosa vale per me ‘principino delle serpi’.”
“Ma faresti bene a non provocarmi lo
stesso se non ti vuoi ritrovare un altro paio di cicatrici per mano mia”
“Ahaha
è una minaccia? Ti aspetto Malferret!”
Il ragazzo serperverde
lo guardò quasi impietosito per via del sarcasmo che possedeva il
‘sopravvissuto’. A lui era solo cattiveria, una maschera che
indossava da un sacco di tempo ormai. Voleva essere come lui, chi sa come
sarebbe stato sorridere apertamente ai suoi amici, avere una ragazza da
volergli bene davvero. Lo odiava perché... no era una bugia. Lo
ammirava.. voleva essere come lui, e ora si faceva strada nel suo cuore anche il
desiderio di lui. Voleva Stringerlo tra
le braccia ,sentire la sua magia per far parte della sua vita. Scosse la testa
e sorrise di se stesso e di quel stupido desiderio. Se solo lo Sfregiato lo
sarebbe venuto a sapere gli avrebbe riso in faccia. Non avrebbe mai pensato le
stesse cose. Quasi si rammaricava di avergli portato rancore in questi anni di
scuola. Tutto iniziato tra l’altro solo per uno sguardo storto.
“Ehi furetto dai usciamo di qui. Ma
che fai? Ascoltami deficiente!”
Draco
si riprese dalle sue riflessioni.
“Come mi hai chiamato? Bastardino di un Potter! Ora me
la paghi!”
Gli si avventò addosso con un pugno
pieno di rancore. Per fortuna quando incrociò il suo sguardo si fermo a
mezz’aria sbigottito di quanta onesta riuscisse a scorgere in quegli
occhi. Intanto il ragazzo della leggenda sorrise di scherno.
“Beh? Tutto qui quello che sai fare?
Credevo di odiare qualcuno più degno. Ma forse il tuo posto è
solo assieme agl’elfi domestici.”
Abbassò il braccio mentre ascoltava
quella frase e fece finta di nulla. Si girò e continuò a
camminare.
“Uhm... Per dove si va ora?”
“Vorrei uscire da questa strada,
tutti mi guardano un po’ perplessi, e mi infastidisce.”
“Bene allora muoviamoci, ormai
dovremmo esserci quasi”.
Usciti da quel violone magico li riprese
tutto quel gelo fastidioso. Anche se ormai era mattina fatta non era cambiata
molto la temperatura, dannazione.
Draco
scosso dai brividi si rimise il cappotto pregiato assieme ai guanti mentre
l’altro faceva lo stesso. Prese la mappa e la guardò per rendersi
conto di dov’erano. Ci mancava davvero poco aveva ragione
“Da qui in poi direi che posso fare
io da guida. So come arrivarci meglio di te femminuccia. E fai attenzione a non
farti alzare la gonna dagli sconosciuti.”
“Sta zitto idiota! Fa un freddo boia!
Non credo che rimarrò vivo per la fine della giornata”
Lo guardò e vide che infatti non era
coperto da qualcosa di caldo come lo era lui, si sfregava le braccia per far
circolare il sangue... uhm, non sapeva che farci. In fondo erano sempre nemici.
“Cazzi tuoi
Potter! Se non puoi permetterti neanche qualcosa di
caldo dovresti rinunciare a fare l’eroe!”
“Tu credi Malfoy?
E io penso che essere un eroe non vuol dire avere un cappotto pregiato.”
“Non ho mai preteso di esserlo, e non
me ne frega niente di roba del genere. Mettitelo in testa. La mia vita non ha a
che fare con te, e mai ne avrà. Tranquillo io e tranquillo tu.”
“Certo, solo quello aspetto io. Solo
che non dovresti vantarti molto di essere figlio di tuo padre... potrebbero
esserci amare conseguenze”
“Di cosa parli Sfregiato?”
“Oh di niente, era solo per schiarirti
le idee, non voglio dire niente...”
“A chi la dai a bere bastardo! Avanti
parla! Sapeva molto di minaccia quella frase!”
Harry sorrise malevolo all’ansia del
ragazzo serpe.
“Diciamo che dovresti fare solo
attenzione a ciò che dici. Non tutti si rendono conto che i padri non
sono uguali ai figli, ma forse non è sempre così”. Fissava
l’ansia che aveva preso quel volto delicato e quegli occhi argentati.
“Non dire cazzate!
Io non centro niente con la vita di mio padre!”
“Certo certo...
non devi convincere me questo è sicuro. Ora però lasceresti il
mio colletto? Vorrei camminare da solo grazie”
Lo lasciò di botto senza neanche
rendersi conto che lo aveva agguantato e fatto vicinissimo, non ci aveva fatto
caso. Pensava a quelle frecciatine. Non voleva
preoccuparsi. In fondo lui non era davvero suo padre. E se avrebbero fatto
confusione gli avrebbe schiarito le idee a suo modo e tempo. Sorrise beffardo
ad Harry e s’incammino lasciando la mappa per strada.
Il ragazzo della cicatrice la prese stupito
di quel cambiamento d’umore improvviso e lo seguì.
“Sfregiato datti una mossa, non
voglio farti da badante! E Klelia ci aspetta! Non
vedo l’ora di sapere come!”
Aveva preso una decisione. Essere solo se
stesso e farla finita di quella messa in scena. Non avrebbe più dato
retta alle apparenze. La prova concreta che esse non sono molto importanti gli
camminava affianco.
E finalmente arrivarono in vista del
locale. Tutti i babbani che ci passavano vicino non
lo guardavano, come se non ci fosse e difatti solo i maghi erano in grado di
ammirare quel luogo che a primo acchito era talmente trasandato che ci si
chiedeva chi avesse il coraggio di entrarvi. Ma era il punto d’incontro
di tutti i maghi di Londra.
“Finalmente, andiamo femminuccia! Ho
una fame!”
“Non è il tempo di fermarsi a
riempirsi la pancia Malferret! Dobbiamo svolger iel nostro incarico!”
“E secondo te darò retta alle
tue parole Sfregiato? io vado dentro a mangiare qualcosa di caldo. Tu se vuoi
fare l’eroe rimani qui con le tue cefalee, sperando che ti arrivi un attacco
, e congela. Cazzi tuoi” e si avviò
senza voltarsi indietro.
Harry era infuriato per essere stato
ignorato ma poi senti tutto quel freddo addosso e lo stomaco che brontolava,
così si catapulto dentro anche lui.
Scusate gli errori di battitura. Sorry.
Baci