La luce accecante del sole mi fece svegliare; era una bella giornata primaverile, ma ripensandoci, tutte le giornate qui sono belle, a differenza di Londra.
“Menomale che ci sono le vacanze di pasqua!” Pensai.
Cominciai a fissare il soffitto, e mi comparve un’immagine: due occhi marroni, brillanti e così intensi. Nella mia mente ripercorsi tutto quello che avevo fatto la sera precedente: ero a casa dei vicini appena trasferiti, e c’era un ragazzo, Liam! Ora sì che ricordo tutto: quel ragazzo di cui non sapevo il nome, così incantevole..
Era veramente carino e simpatico, ma non mi dovevo perdere in lui. Mi è già capitato altre volte, di affezionarmi subito alle persone, mi è già capitato che mi piacessero dei ragazzi al primo sguardo, ma questa volta dovevo tenere duro, anche se sentivo qualcosa che non mi era mai successo.
 
La porti si aprì, girai di scatto lo sguardo e vidi mia mamma entrare tenendo una borsa.
- Meredith, io vado in centro perché devo comprare della roba, stai qui e non uscire-
Annuii e se ne andò.
Sbadigliai rumorosamente e poi ebbi un mini-infarto: mi è squillato il cellulare a tutto volume. Era la mia migliore amica, Camilla. Andavamo molto d’accordo, ma non ci vedevamo spesso: si andava a scuole diverse e con orari diversi e facevamo anche attività differenti quindi non era possibile incontrarci sempre.
-Cami! Mi hai fatto venire un infarto!- Rise e cominciò a parlare.
-Cosa fai oggi?-
-Devo cominciare un po’ la lezione e poi non so.. volevo andare a prendere qualcosa al Bon Ton, quel negozio dove siamo andate un giorno dove c’è roba buonissima! Te lo ricordi?-
-Aah si si.. Vieni a casa mia così semmai si fa la lezione insieme e poi si esce un po’?-
-Si va bene, a che ore?-
-Boh, come ti pare-
-Alle tre e mezzo?-
-Va bene!-
-Tanto sarò in ritardo come sempre, quindi verrò verso le tre e quarantacinque-
-Ti pareva! Va bene però per quell’ora devi stare qui sennò ti tartasso di chiamate-
-Si si tranquilla.. Vado a fare colazione, ciao ciao!-
-Vai, ciaoo!-
Sbattei il telefono sul comodino, sbadigliai nuovamente e mi alzai dal letto. Mi diressi al piano di sotto in cucina e misi a cuocere il latte e intanto presi la tazza, ci misi due cucchiaini di Nesquik in polvere. Non facevo mai colazione quando dovevo andare a scuola, per il semplice motivo che dovevo svegliarmi prima per prepararmi tutto il necessario.
Pronto il latte, lo versai nella tazza di Paperino, e cominciai a mangiare.
Si erano fatte le undici e mezzo, accesi il mio computer e mi connettei a Facebook e Twitter. Ultimamente Facebook non mi attirava così tanto.. Non so perché! In chat trovai molte persone online, parlai con alcune e poi si fece l’ora di prenzo e chiamai mia madre, che era ancora fuori.
-Mami dove sei?-
-Sono salita ora in macchina!-
-Ah ok, preparo la pasta, ti va bene?
-Come vuoi! Vado, ciao tesoro!-
Una delle mie più grandi passioni era la cucina: fin da bambina avevo sempre sognato di fare la cuoca, dovevo andare pure alla scuola alberghiera per fare appunto cucina, però nella mia città, Wolverhampton, non c’era una scuola di questo tipo, e quella più vicina era ad un’ora da qui, quindi niente da fare.
Cominciai a bollire l’acqua della pasta, mentre friggevo in padella le zucchine e quando tornò mia mamma era tutto pronto.
Dopodiché mi misi a guardare Step Up, uno dei miei film preferiti. Insieme alla cucina, anche la danza era una mia grande passione, e lo è tutt’ora!
Si fecero le tre, così decisi di prepararmi, anche se avrei fatto tardi ugualmente. Mi andai a lavare e indossai dei pantacollant fatti a jeans neri con una canottiera color panna e sopra una magliettina a maniche lunghe,  leggera, di pizzo, sempre color panna. Indossai una passata bianca con un fiocchetto sulla destra e le mie inseparabili ballerine bianche. Mi misi un po’ di mascara ed un po’ di phard rosa. Ero pronta.
Arrivata all’ingresso di casa, presi una piccola corsettina nera, ci infilai il telefono, le chiavi a l’abbonamento dell’autobus, in caso saremmo andate a fare un giro, e stropicciai un foglio in cui erano scritti gli esercizi da fare di matematica. Tanto il libro era lo stesso, mi avrebbe dato un quartino lei e avrei fatto i compiti.
-Mamma vada da Camii!!- Strillai.
-Va bene, non tornare tardi!-
-Come sempre, alle sette e un quarto-
-Ok, ciao!-
Senza salutare mi affrettai ad uscire di casa e guardai l’ora dal mio cellulare: erano le tre e quaranta, giusto in tempo per arrivare “puntuale” a casa di Camilla.
Quando uscii di casa, vidi dall’altra parte della strada il ragazzo, il mio vicino, ma non volevo salutarlo, mi vergognavo, anche se ogni tanto davo una sbirciatina di là. Affrettai il passo e in circa cinque minuti arrivai a casa di Camilla..
Gli raccontai tutto, dei vicini, delle mie nuove conoscenze.. mentre si faceva la lezione.
Ad un tratto sentii Try di Pink. Era la mia suoneria. Sullo schermo c’era scritto ‘mami<3’, accettai la chiamata. Appena buttato giù Cami mi chiese che mi aveva detto e io gli risposi che a pranzo sarebbero arrivati i nostri vicini e quindi di non arrivare tardi.
 
-Via Cami, sono l’una e trenta.. Vado!-
-Noo daii! Non è ancora ora di pranzo!- Quella faccia da cucciolo era irresistibile!
-Non fare quella faccina.. E poi io mangio prima di te, massimo dovevo stare a casa all’una! Via ciao!-
-Ciao Mered!!- Ci siamo date un bacino sulla guancia, salutai sua mamma che era in cucina e mi avviai a casa mia.

^Scusate se ci ho messo tanto tempo a pubblicare questo secondo capitolo, ma ho avuto un sacco di lezione in questo mese e ho avuto poco tempo per stare al computer.. Beh non so che dire, spero che vi piaccia. Prometto che il prossimo capitolo sarà più interessante, ho un sacco di idee!
-Vero