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Autore: avalonne    19/12/2012    3 recensioni
Astoria Greengrass. Purosangue e Serpeverde. La candidata perfetta come sposa per Draco Malfoy. Manca una cosa sola per rendere perfetto il matrimonio: il consenso della sposa! Ma questo non è certo qualcosa che possa fermare Narcissa Malfoy e la Signora Greengrass! O no?
Un'Astoria calcolatrice decisa a ottenere ciò che vuole e decisa anche a rinunciare a ciò che non vuole. Un Draco deciso a sposarla. Una Daphne decisa a far risplendere il nome della famiglia. E un Marcus Flint che sa qualcosa che gli altri ignorano!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Marcus Flint, Narcissa Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Eccomi qua per il secondo capitolo! Grazie a chi ha recensito, chi legge e chi segue!
un bacio a tutte/i!!!!!



Il fidanzamento



La domenica della festa di fidanzamento era dunque giunta. Tutta l’alta società magica, quella che si era ripresa dalla Guerra e che, nonostante qualche parente ad Azkaban si ostinava a girare a testa alta con la puzza sotto il naso, era riunita a Villa Malfoy. Astoria, inguainata in un orribile abito da damigella, si sentiva completamente fuori posto. Il parco della villa era stato addobbato con fiori, gazebi e tavoli per il tè e il suo compito era quello di sorridere agli ospiti insieme al suo fidanzato, dopo che questi erano stati accolti da Narcissa, ovviamente.
La mente della giovane strega vagava verso tutt’altri pensieri, come l’esame che non sarebbe mai riuscita a dare, quando una voce maschile la riscosse.
- Astoria. A quanto pare ti sposi con Malfoy. Non l’avrei mai creduto possibile. –
La ragazza alzò il volto a fissare gli occhi duri e indecifrabili di Marcus Flint.
Draco si avvicinò a loro e si rivolse cordiale a Flint: - Marcus! Sono stupito e felice di vederti! –
- Il mio miglior Cercatore si sposa: non potevo mancare! – Se c’era dell’ironia nelle sue parole Malfoy non la colse.
- Come prosegue la tua carriera di Capitano? –
Chiacchierando i due si allontanarono, ma, prima di voltarsi, Marcus lanciò un lungo sguardo penetrante ad Astoria, che gli sillabò un muto “dopo”.
 
Il pomeriggio della strega proseguì estenuante, tra gridolini isterici di compagne di scuola che le venivano a porgere le più sentite congratulazioni, dopo che per anni l’avevano presa in giro dietro le spalle, e occhiate omicide da parte di Pansy Parkinson, amica di sua sorella Daphne ed ex-fidanzata di Draco Malfoy. Il suo promesso sposo, dal canto suo, sembrava perfettamente a suo agio nel ruolo di padrone di casa che riceve complimenti e non mancava di esporla come un trofeo di fronte a amici e conoscenti, ma, in sostanza, i due non erano riusciti a scambiare una sola parola dall’inizio del ricevimento.
Solo a tarda sera Astoria riuscì a liberarsi di tutte quelle attenzioni non gradite e allontanarsi verso il margine più nascosto del giardino di Villa Malfoy.
- Quando dicevo che non avrei mai creduto possibile che tu sposassi Malfoy, parlavo in senso letterale. –
La strega si voltò verso la voce.
- Non hai mai avuto molto tatto, Marcus. –
- No, non rientra tra i miei pregi. Sarei curioso, invece, di sapere quali qualità ha Malfoy per averti incastrata. Sei incinta? –
- Sempre più delicato. No, non lo sono. Per quanto riguarda Malfoy non ho idea dei suoi pregi o dei suoi difetti. Ha organizzato tutto mia madre.  –
- Non ti facevo una figlia così devota. Credevo che fossi più il tipo che si sposa senza dirlo nemmeno alla sua famiglia. – Marcus Flint sorrise crudele.
- Smettila di girare intorno alle cose. – Anche la voce di Astoria si era fatta dura. – Cosa vuoi? –
- Io nulla, ma credo che ci sia qualcosa che tu desideri da me … -
- E tu hai intenzione di darmela? –
Il serrato scambio di battute fu interrotto da una terza voce.
- Astoria? – Dalle prime ombre della sera sbucò Draco Malfoy. – Posso sapere cosa fai qui, lontana dalla festa, in compagnia di un uomo? –
Una scenata di gelosia era quanto di più imprevisto Astoria potesse aspettarsi.
- Rilassati Malfoy, stavamo solo parlando. –
- Non l’ho chiesto a te, Flint. – La cordialità di poche ore prima era completamente scomparsa.
I due maghi si fronteggiarono in silenzio, le mani pronte sulle bacchette.
- Smettetela voi due. – Si inframmise Astoria. – Stavo solo parlando con un compagno di squadra. Marcus, è stato un piacere, ci sentiamo. Draco, quando vuoi possiamo tornare al ricevimento. – Con quelle poche parole la strega sperava di aver tacitato un possibile incidente diplomatico, ma si sbagliava di grosso.
 
La notte era scesa e gli invitati se ne erano finalmente andati. Astoria si lasciò cadere di malagrazia su una poltrona, agognando il momento in cui sarebbe finalmente tornata a casa. Si massaggiò con due dita la punta del naso, avvertendo l’avvicinarsi di un’emicrania, ma le sue speranze di quiete furono infrante dalla voce tagliente di Draco.
- Vorrei sapere cosa facevi in giardino, nascosta alla vista degli invitati, con Marcus Flint. – Il condizionale della frase non mascherava l’ordine perentorio.
Astoria spalancò gli occhi per l’indignazione: - Stavo solo parlando, non vedo perché tu debba insinuare altro. Senza contare che ti ho visto appartarti con Pansy Parkinson, era la tua fidanzata a scuola, o sbaglio?– Non aveva alcuna intenzione di farsi accusare senza rispondere veleno per veleno.
- È differente. –
- Non vedo la differenza. –
- Io sono un uomo. –
L’urlo di sdegno di Astoria fu bloccato sul nascere dall’approssimarsi di Narcissa e della famiglia Greengrass.
- Cosa sta succedendo? – Chiese gelida la padrona di casa.
- La mia futura moglie si stava appartando con un uomo, ecco cosa sta succedendo. – Sputò Draco.
“Maledetta spia!” si ritrovò a pensare la strega, ma prima che potesse replicare fu interrotta da sua madre: - È vero quello che dice il tuo fidanzato? –
- Se per appartarsi intende parlare in santa pace, sì è vero. Se intende che stavamo facendo qualcosa di sconveniente è fuori strada. – Risposa dura.
- Non è un comportamento consono a una Purosangue. – Sibilò Daphne.
La situazione spinosa fu sorprendentemente troncata da Narcissa Malfoy: - Immaginavo che avesse ancora molto da imparare. Trascorrerà qui il suo fidanzamento e mi occuperò io stessa di sopperire alle sue carenze. –
- Io non … -
- Silenzio mia cara, non si discute. – La interruppe la donna.
Astoria si sentì vacillare sui tacchi alti: sarebbe dovuta stare a Villa Malfoy a farsi criticare da quella che si supponeva diventasse la sua futura suocera? Si supponeva perché la strega era certa che mai avrebbe sposato Draco.
- Mi sembra un’ottima idea! – Trillò sua madre. – Ora perdonami, Narcissa, vorrei salutare mia figlia, la mia bambina che tra poco si sposerà! – Una falsissima lacrima fece capolinea tra le sue ciglia perfettamente truccate.
Appena la padrona di casa le lasciò sole, con la sola ingombrante presenza di Daphne, la Signora Greengrass fulminò la figlia con lo sguardo.
- Prima che tu me lo chieda: non ho intenzione di sciogliere il fidanzamento! –
Astoria strinse gli occhi: sapeva che sua madre non l’avrebbe mai lasciata in pace se avesse rotto il fidanzamento, perciò stirò le labbra in un sorriso crudele non appena la soluzione le si presentò alla mente. Non avrebbe urlato, né strepitato, non si sarebbe opposta. Sarebbe semplicemente stata sé stessa. Mancava un mese alle nozze, un mese da passare a Villa Malfoy, un mese in cui Draco avrebbe avuto di che meditare a proposito del suo matrimonio con Astoria Greengrass.
- Non ti preoccupare, madre, non sarò certo io a rompere il patto. –
Con quelle parole e senza un saluto aprì la porta e si recò dal suo futuro marito.
 
Narcissa Malfoy era irritata quella mattina. Dai suoi elfi aveva saputo che la sua futura nuora era stata sveglia fino a tardi per studiare un inutile libro di scuola. Quella ragazzina sembrava impossibile da educare. Non era sgarbata o sciocca o priva di grazia, semplicemente si rifiutava di riconoscere la sua autorità. La padrona di casa strinse il tovagliolo di stoffa: lei era Narcissa Black in Malfoy, colei che aveva avuto il coraggio di mentire al Signore Oscuro, non si sarebbe fatta mettere nel sacco da Astoria Greengrass, presto in Malfoy!
Come evocata dalla sua mente la ragazza comparve nella sala della colazione.
- Buongiorno. – Salutò, reprimendo a fatica uno sbadiglio.
- Buongiorno. – Rispose forzatamente la matriarca. Quello era il problema, Astoria non infrangeva nessuna regola precisa dell’etichetta ed era difficile coglierla in fallo.
- So che ieri hai fatto tardi … - Osservò Narcissa.
La giovane strega la guardò in tralice, irritata dal fatto che venisse spiata. In fin dei conti, però, poteva essere un bene, poteva aiutarla a ribadire che lei non sottostava alle regole della sua eventuale futura suocera.
- Sì, volevo finire di studiare per l’esame che avrò a breve. –
Narcissa represse un moto di rabbia.
- Non è più necessario che tu studi, presto sarai sposata. –
- Questo non mi impedisce di portare a termine il mio corso di studi. –
- Una volta sposata non avrai bisogno di lavorare. Tuo marito sarà perfettamente in grado di badare al tuo sostentamento. –
- Questo lo so, ma mi piace l’idea di poter disporre di un mio stipendio. – Replicò servendosi di bacon e frittata, ben sapendo che Lady Malfoy non sopportava l’odore delle uova e del fritto la mattina.
Il tovagliolo di Narcissa era ormai un fagotto informe di stoffa.
 
Draco Malfoy si aggirava inquieto per la casa. Sua madre gli aveva ordinato di prendere confidenza con la ragazza che ormai da due settimane viveva sotto il suo stesso tetto, ma la cosa gli risultava molto difficile. Draco amava parlare, essere ascoltato ed era abituato al fatto che i suoi uditori concordassero con lui. Era stato così per tutti gli anni di scuola, quando Greg, Vincent e Pansy pendevano dalle sue labbra, ma Astoria non soddisfaceva quel cliché. Le poche conversazioni che avevano avuto si erano sempre concluse con una discordanza di opinioni, che si parlasse di Quidditch o di politica. Astoria sosteneva a spada tratta le Holyhead Harpies[1], una stupida squadra tutta al femminile che si ostinava a vincere il campionato da ben tre anni anche grazie alla moglie di Potter, e non si curava affatto dei rapporti tra Purosangue e Mezzosangue. Non le interessava neppure il fatto che stava per sposare un ex – Mangiamorte! Quando la questione era esplosa si era limitata a osservare: - Non si deve giudicare un uomo dalle sue scelte passate, ma dai suoi atteggiamenti presenti. In ogni caso, secondo me, i Mangiamorte erano solamente un gruppo di poveri nostalgici con un pessimo gusto in fatto di vestiti e tatuaggi. - Draco era stato molto vicino a Schiantarla, in quell’occasione.
Cercando di non pensare a tutto ciò, l’erede dei Malfoy entrò nel salone dove sapeva essere la sua promessa sposa. La trovò di spalle, i capelli biondi illuminati dalle candele sembravano risplendere come fuoco. Draco si prese il tempo di osservarla. Fino a quel momento aveva accettato passivamente le decisioni di sua madre, ma si rese conto che di essere stato molto fortunato: Narcissa avrebbe potuto scegliere una Purosangue molto meno attraente! Sì, Astoria era sicuramente la scelta giusta, era sufficiente che lei imparasse a rispettarlo come suo marito, l’amore sarebbe arrivato con il tempo. Fece un passo in avanti, lei non si era accorta del suo arrivo; con una mano accarezzava un gufo appena giunto, con l’altra teneva in mano una lettera molto voluminosa.
- Chi ti scrive? – Le domandò.
Sorpresa dalla sua voce, la strega fece cadere a terra la busta, ma strinse al petto i fogli.
- Nulla di importante. – Mentì.
Non era affatto una quisquilia: Marcus aveva tenuto fede alla sua promessa, era tutto lì, nero su bianco, ma Astoria avrebbe preferito che non l’avesse fatto. Quella lettera, e i documenti in essa contenuti, rendevano il suo matrimonio con Malfoy sempre più vicino.
Draco la guardò perplesso: l’arrivo di quella lettera l’aveva turbata, era evidente.
- Non ci dovrebbero essere segreti tra moglie e marito. – Le sussurrò suadente.
- Ma è bello mantenere la propria individualità. – Replicò lei pronta.
Malfoy iniziò a irritarsi.
- Chi ti scrive? – Domandò ancora.
- Nulla di importante. – Rispose Astoria, ferma sulle sue posizioni.
- Lascia che sia io a decidere. – La voce di Draco era fredda. Allungò una mano per afferrare la lettera, ma lei fu più svelta.
- La lettera è per me, sono io a decidere cosa è importante e cosa non lo è! – I toni si stavano alzando, la resa dei conti era vicina.
Fulmineo Draco si chinò a raccogliere la busta che le era sfuggita di mano e lesse il mittente: - Marcus Flint! Allora facevo bene a sospettare! – Gridò.
- Tra me e Marcus non c’è nulla! Non hai motivo di sospettare il contrario! – Anche la voce di Astoria aveva raggiunto un picco.
- Dammi la lettera! –
- No! –
Con una falcata Malfoy colmò la distanza che li separava e le torse il polso per costringerla ad aprire la mano.
- Lasciami, mi fai male! –
- In questa casa comando io, farai bene a ricordartelo! –
Astoria fu colpita da quelle parole come da uno schiaffo e lasciò andare la presa sulla lettera. Tronfio del suo successo Draco si accinse a leggere i fogli, ma non fece in tempo a intaccare neppure la prima riga.
- Incendio. – Pronunciò la sua promessa sposa e la lettera prese fuoco.
- Che cosa sta succedendo? Perché gridate e cos’è questo fumo nel mio salotto? – Narcissa Malfoy aveva fatto il suo ingresso in grande stile, pronta a ristabilire la sua autorità, ma Astoria non aveva intenzione di sottostare a quella farsa un secondo di più.
- Il fidanzamento è rotto! – Annunciò a voce alta.
- Non credo proprio! – Replicò la strega più anziana. – Chiamerò immediatamente tua madre! Draco, prendile la bacchetta! –
- Expelliarmus! –
Astoria guardò allibita le proprie mani vuote e un briciolo di timore si impossessò di lei: si trovava disarmata a casa di un Mangiamorte, preda dei deliri matrimoniali di una vecchia strega, sperò che sua madre arrivasse il prima possibile.
La Signora Greengrass fece irruzione tramite camino pochi attimi dopo, furiosa come non mai e seguita a ruota dalla figlia maggiore.
- Astoria! – Urlò appena messo piede nel salotto – Voglio delle spiegazioni! –
- È semplice, madre, ho rotto il fidanzamento! Non ho intenzione di sposare un uomo che non rispetta la mia privacy e i miei desideri. –
- Ha ricevuto quest’oggi una lettera da Marcus Flint, ma l’ha bruciata prima che potessi leggerla. – Fece la spia Draco.
- Tu sposerai Malfoy e non avrai mai più contatto con Flint o qualsivoglia altro uomo senza il permesso di tuo marito e questa è la mia ultima parola! – Disse la madre.
- Non puoi obbligarmi! –
- Posso e lo farò! Dammi la tua bacchetta! –
- Eccola qua. - Draco porse galantemente l’oggetto incriminato alla sua futura suocera.
- Narcissa, mi rincresce davvero tanto di questo spiacevole siparietto. Prometto che entro due settimane sarà pronta per il matrimonio. Forse è meglio se la riporto a casa fino a quel momento. –
- Credo che sia più opportuno. La settimana prossima devono venire degli Auror per il loro controllo mensile[2]. Quegli uomini non hanno un briciolo di decenza! Venire a casa mia e pretendere di controllare che non si svolgano attività sospette! Non voglio che si crei un incidente diplomatico! –
Astoria stava assistendo alla scena come se si trattasse di una rappresentazione o di un incubo. Non poteva essere vero. Sua madre non poteva ignorare in quel modo la sua volontà! Una furia cieca presa possesso di lei: avrebbe trovato il modo di fargliela pagare, a lei, a sua sorella che la stava sospingendo verso il camino, e alla famiglia Malfoy! Avrebbero scoperto a loro spese di cosa era capace Astoria Greengrass!
Una volta giunta a casa non ascoltò neppure gli strilli, le lamentele e i rimproveri delle due donne della sua famiglia. Le lasciò urlare alle sue spalle e si chiuse in camera, in quella che sarebbe stata la sua prigione nelle successive due settimane. Le avrebbe fatte vergognare davanti a tutto il Mondo Magico che contava! Si distese sul letto e si addormentò con un sorriso crudele sulle labbra: avrebbe contato con ansia i giorni che la separavano dalle nozze e dalla sua vendetta!

 


[1] Squadra di Quidditch femminile in cui gioca Ginny Weasley.
[2] Ho supposto che essendo Draco un ex Mangiamorte, gli Auror facessero dei controlli periodici. Questo spiega anche la loro presenza al matrimonio.
  
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