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Autore: Horan_my hero    21/12/2012    1 recensioni
'Cause everything's gonna be alright' Devonne ha sempre creduto nelle parole del suo amato idolo. Riuscirà un giorno ad essere realmente felice?
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Stuck in her daydream
Been this way since 18, but lately her face seems
Slowly sinking, wasting, crumbling like pastries
And they scream, the worst things in life come free to us.."

 
Ed ora? Dovevo rispondere? Certo che no! Tolsi immediatamente la batteria, infilai la coperta nello zaino, e mi incamminai per trovare un lavoro part-time...ma niente di niente.
Cameriera, donna delle pulizie, barista, estetista..niente, nessuno mi voleva. 
Decisi di andare al bar dove avevo incontrato quel biondino, per fare colazione, e farmi venire un idea.
Entrai, dirigendomi al bancone, 'Un caffè, per favore.' 
'Subito, signorina.' rispose un ragazzo gentilissimo.
'Mi scusi, non è che state cercando una ragazza per lavorare?..Mi servirebbe davvero molto.' chiesi. 
'Mi dispiace, al momento non cerchiamo nuove persone.' disse dandomi il caffè.
'Oh, grazie lo stesso.'  Finii il caffé, e mi allontanai dal quel bar vicino casa mia, evitando di passare nei posti più conosciuti, nei posti in cui andavo spesso.
Erano le 11.30, e mi sedetti su una panchina. Davanti a me c'era un negozio di vestiti, entrai per vedere se anche li c'era una possibilità di essere assunta, ma niente.
Girai per il negozio, per vedere qualche straccetto da 5 sterline. C'erano solo vestiti corti, che arrivavano al di sopra delle cosce, maglie scollatissime, pantaloncini 'trasgressivi' inclusa biancheria. Era abbastanza orrido quel negozio, ma è li che ebbi l'ispirazione. Certo, non è stata la migliore idea che abbia mai avuto, ma era l'unico modo per guadagnare delle sterline: Prostituirmi.
Non avrei mai pensato di arrivare a prostituirmi nella mia vita, ma qualcosa dovevo  pur fare. Comprai qualche vestito da pochi soldi, e mi diressi alla cassa per pagare.
'Prendo tutto questo' dissi posando i vestiti sul bancone.
'Sono per te?' chiese una donna dai capelli biondi, e lunghi.
'Mh..Si. Devo fare un piccolo saggio di danza.' Che bugiarda che ero. Non volevo sembrare una brutta persona, non potevo dirle "Si, sono per rimorchiare qualche pedofilo sulla strada in cambio di soldi.'
'Ah, Ok. Sono 12.99 £.'  
'Tenga, grazie mille.' Presi la busta con i vestiti e uscii dal negozio.
Passai il giorno a trovare un posto per nascondermi, e dopo averlo trovato presi la coperta dallo zaino, e feci un pisolino.
Si fecero le 20.00; mi svegliai e presi i vestiti. Non avevo il coraggio di indossarli, ho sempre odiato le persone che fanno questo tipo di lavoro, eppure ora sono parte di loro.
Indossai una minigonna aderente di pelle, un top nero con delle piccole catene cadenti, delle scarpe con dei tacchi alti, e un giacchetto corto, anch'esso di pelle. Mi alzai i capelli a mò di coda, e mi riempii la faccia di trucco.
Oramai era buio, io non potevo tornare indietro, avevo bisogno di soldi, e l'unica cosa per guadagnare era appunto.. prostituirmi. Che schifo, mi sentivo uno schifo..anzi, ero uno schifo.
Alle ore 21.30 arrivai all'autostrada, c'erano molte macchine che passavano in continuazione, e c'erano molte macchine che si fermavano vicino a me, per dirmi cose orrende. 'Dov'è la tua mammina, dolcezza? Vieni con noi, c'è spazio per tutti, siamo cinque uomini, siamo tutti eccitati di vederti' tutti commenti idioti da parte dei venticinquenni.
Stavo realmente facendo tutto questo per guadagnarmi dei schifossissimi soldi, e  costruirmi una vita in questo modo? Si, stavo arrivando a fare pazzie.
Si erano fatte le 23.00, molta gente mi aveva già chiesto di fare l'amore per dei spudoratissimi soldi, ma avevo rifiutato. Non ne avevo il coraggio, ma alla prossima macchina, ci sarei andata.
Mi sedetti su un marciapiede, aspettando qualche stupido uomo che si sarebbe offerto.
Passò una grande macchina bianca, l'uomo aprì il finestrino.
'Quanto ti prendi?' Era un uomo sulla sessantina, che schifo, dio mio. 
Sbuffai, e risposi. 'Minimo 50 sterline..' 
'Perfetto.' disse sorridendo. Che cazzo sorrideva? Stava per 'stuprare' una ragazza di diciassette anni..ma infondo, era colpa mia.
Ad un tratto un enorme ranger rover nera parcheggiò al lato dell'autostrada. Dalla parte del volante scese un ragazzo con dei spettinati riccioli neri. Indossava una maglia bianca, e dei jeans neri, e ai piedi sembrava portasse delle converse bianche.
'Ehi, ragazza,ferma!' Disse correndo verso di me. Subito dopo al lato sinistro scese velocemente dalla macchina un ragazzo biondo, e da lontano sembrava quasi lui, sembrava il biondino tinto dell'altro giorno, il biondino per cui stavo quasi per perdere la testa. 
Cristo, era lui. E al suo fianco c'era il ricciolino.
'Allora bella, andiamo?' mi affrettai, correndo dall'altra parte della macchina, pronta per salire.
Il biondino fece una corsa buttandosi sul cofano.
'Non partire, fermo!' urlò.
'Quanto vuoi? ti darò il doppio di quanto vuole il vecchio.' se ne uscì il riccio.
'Non importa, voglio andare con lui.' risposi. 
'Avete sentito? Ed ora togliti da davanti la mia macchina prima che ti faccia fuori, biondo!' urlò dal finestrino il vecchio.
Si tolse da davanti il cofano, e apri la portiera dalla mia parte, prendendomi per mano, e implorandomi di andare con lui.
'Ti pagherò il doppio, il triplo, di quanto ti paghi lui. Io posso renderti felice. Quel vecchio vuole soltanto toglierti la verginità, ti prego, non farlo.'
Con il suo aiuto scesi dalla macchina, vidi comparire sul suo volto un sorriso. Era riuscito a fermarmi. Ma davvero non capivo che cosa voleva fare, e perché si trovava per strada insieme al suo amichetto.
'Ecco, vattene troia, sei solo una bambina.' esclamò il signore.
'A chi hai dato della troia?' Il biondo stava partirgli di testa, ma lo fermai. 'Non ne vale la pena.'
Così, diede un forte calcio sullo sportello dietro, il vecchio lo vide, e scese dalla macchina.
'Corri, corri!' urlò il riccio. Il biondo mi prese per la mano, e corse fino alla macchina, facendomi entrare. Dopo di che entrò anche lui, e il ricciolino sfrecciò con la macchina allontanandosi velocemente dal sessantenne, che girandomi, lo vidi su tutte le furie, entrando nel suo macchinone.
'Dove stiamo andando?' bisbigliai appena.
'Nel mio appartamento' rispose. 'A che fare?..' chiesi.
'Tranquilla, non faremo nulla, ti porteremo al riparo, e una volta li,se vorrai, mi spiegherai tutto. A proposito, qual'è il tuo nome?'
'Mi chiamo Devonne. E tu?' 'Io sono Niall,  lui è Harry.'
Finalmente sapevo il suo nome. Niall, Dio mio. Il nome più bello che potesse avere.  Gli stava d'incanto.
'Ah, bel nome' gli accennai.
Dopo la corta chiacchierata, per tutto il tragitto ci fu un lungo silenzio imbarazzante.
Arrivati all'appartamento, scendemmo dalla macchina, e salimmo su in casa.
'Ecco, qui è dove vivo io. Harry, è nella stanza accanto' -disse-'Entra pure.'
Entrammo, Harry ci diede la buonanotte,andando nel suo appartamento,  Niall mi fece spazio nella camera degli ospiti. 'Se vuoi, puoi dormire qui.' sorrise.
'Ehm, grazie.' 'Di niente. Ehm, se non hai dei vestiti comodi posso prestarti i miei.'
Aprì l'armadio, e mi diede una felpa, che mi stava due volte, e i pantaloni di una tuta.
'Grazie mille.' bisbigliai. 'Figurati. Ti lascio sola, se hai bisogno,chiama.'
Gli sorrisi. 'Buonanotte.' 'Anche a te.'
Mi misi la sua felpa,dopo di che passai ai pantaloni. Mi tolsi i tacchi, e presi delle ciabatte che avevo trovato vicino all'armadio. Presi quegli orrendi vestiti che indossavo un attimo prima, e andai a buttarli nel secchio.
'Niall?' Lo chiamai, e subito usci dalla camera da letto, a petto nudo. Cercai di non prestare attenzione al suo..ehm.. fisico. 'Dove butto questa roba?'
Mi sorrise, e poi rispose. 'Li è il secchio.' -buttai i vestiti, e poi cercò di parlarmi.-'Vuoi parlarne?'
'Eh,è che..è una lunga storia.' gli risposi. 'Non mi annoi, e sono qui per ascoltarti.'
Presi un bel respiro, e gli spiegai tutto, dalla mia infanzia, ad oggi. Strano, con lui mi sentivo meglio, sentivo che potevo raccontargli tutto, e sapevo che lui non lo avrebbe mai raccontato a nessuno.
'Bhé, facciamo una cosa. Tu puoi restare qui tutto il tempo che vuoi, per un mese, per un anno, per quanti anni vuoi. Io ti sono vicino, anche se ci conosciamo a malapena. Stai tranquilla.'
'No, no. Domani me ne andrò, non voglio disturbarti.' 
'Che dici, sei matta? Tu resti qui, chiaro?' Sfoggiò un mega sorriso.
'Grazie, grazie mille. Davvero. Ora vado a riposarmi, buonanotte.' lo ringraziai con un lieve bacio sulla guancia. Lui arrossì, ed io corsi in camera, poggiandomi sul letto, addormentandomi dopo dieci minuti.

Buonsalve. :3 
Vi è piaciuto? Spero sia stato di vostro gradimento, davvero. Recensite in tanti! Accetto critiche.(:

  
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