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Autore: Glenda    08/07/2007    5 recensioni
Lethia Ballard fa l'investigatrice virtuale e viene ingaggiata da una potente corporazione per un incarico delicato: trovare e intrappolare uno scissista, ovvero un pericoloso hacker dotato di poteri esp, che riesce a vagare nella rete scindendo la propria mente dal corpo. Ma l'incontro con Kevin Lockport è diverso da come lo immaginava e l'uomo le rivela qualcosa di completamente inaspettato...Dove porteranno le indagini di Lethia? E cosa c'entra in questa faccenda di inganni e potere l'ingenuo ragazzo biondo uscito da un lungo coma, che fa l'antiquario in una bottega che pare fuori dal mondo e dal tempo? Giallo cyberpunk con elementi sovrannaturali. VERSIONE RIVISTA E CORRETTA DELLA FAN FICTION POSTATA LA PRIMA VOLTA NEL 2007.
Genere: Science-fiction, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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NOTE:

Traduzione delle sigle:

WePI - web private investigations: società di investigazione privata, che si occupa di scovare informazioni in rete per i suoi clienti o di dare la caccia ad hackers.

Brain Watch - polizia che registra tipo anagrafe tutti coloro che hanno poteri esp spendibili in rete

Scissista - tipo di paranormale che riesce a far muovere la propria mente all'interno della rete scindendola dal corpo fisico, senza bisogno di nessun deck o supporto cibernetico e che agisce utilizzando la forza del pensiero.

supporto SK - supporto Soul Keeper, è una specie di "dischetto" su cui si può scaricare e intrappolare la mente di uno scissista nel momento in cui è separata dal suo corpo fisico, impedendogli così di tornare indietro.

 

 

Capitolo 1

 

Lethia Ballard si presentò in tarda mattinata alla reception del Glass-Globe Hotel e porse all’impiegato il suo biglietto da visita. Il ragazzo lo prese e sorrise di cortesia, alzando i piccoli occhietti da topo che si posarono distrattamente all'altezza del petto della donna. Lei abbassò lo sguardo maliziosamente e con le dita si sfiorò il colletto della camicia, che, nonostante l‘abbottonatura sobria, metteva in evidenza il seno abbondante.

- Ho per caso una macchia sul vestito? - domandò, candida, con una punta di malizia negli occhi - Sarebbe una pessima prima impressione... -

Il giovane arrossì vistosamente e cercò di ricomporsi

- Oh, no, no...Mi scusi. Stavo solo apprezzando la sua bellezza, signorina. Non credevo che la WePI annoverasse agenti così giovani e affascinanti -

Aveva cercato di salvarsi in corner, ma la donna non parve apprezzare: il suo sguardo magnetico, più nero della notte, emanava una disarmante e austera freddezza.

- Io invece preferisco la professionalità all’apparenza - sorrise con distacco - soprattutto sul posto di lavoro -

Il volto dell’impiegato lasciò trasparire un evidente disagio.

- Certo, certo. Lei ha assolutamente ragione - asserì con deferenza - prego, si accomodi: è attesa alla camera 25, piano attico - le porse una tessera magnetica, sfuggendo deliberatamente il suo sguardo - l’ascensore è in fondo a destra -

 

Quando la porta si aprì, un fascio di luce ampio le ferì lo sguardo: per quanto il tempo non fosse dei migliori, e il cielo promettesse pioggia, la vetrata che si apriva alle spalle del suo cliente e occupava l’intera parete creava un notevole sbalzo di luminosità rispetto ai corridoi dell'hotel, resi più cupi dal rosso opaco delle moquette e dalle carte da parati.

Non aveva mai visto di persona il dirigente della Omega society, una delle più grandi agenzie di telecomunicazioni sulla piazza, ma la sua eccellente memoria visiva richiamò subito le poche immagini di lui che gli erano capitate sotto gli occhi. In televisione e nei notiziari web non rendeva come dal vivo: i suoi capelli erano più biondi di come li ricordava, e i lineamenti lievemente più spigolosi; aveva occhi brillanti e vitali ma dall’espressione vagamente inquieta. Sembrava più giovane dei suoi almeno cinquant’anni: tutto sommato, un bell’uomo.

- Benvenuta, signorina Ballard - la accolse - sono lieto che lei abbia accettato il lavoro -

Sedeva a gambe incrociate, di fronte ad un tavolino rotondo in simil-vetro, su cui era appoggiato un vassoio con alcuni calici e una bottiglia di vino: le fece cenno di accomodarsi.

- Per il momento ho accettato solo un invito, non ho firmato un contratto – sorrise, mentre avanzava seguita dagli sguardi di due guardie del corpo posizionate ai lati della porta.

- Apprezzo la precisazione - rispose a tono l’uomo - ma spero che alla fine della nostra consultazione potrà dire il contrario -

Le versò un bicchiere di vino: dal colore sembrava di alta qualità, a meno che non si trattasse di una straordinaria imitazione.

- Ho esposto il mio problema alla WePI, e mi è stato assicurato che lei è la nuova promessa delle investigazioni virtuali. Così mi sono permesso di farmi inviare il suo curriculum: davvero sorprendente, per la sua età. E con un particolare interessante... -

- Dipende da cosa considera più o meno interessante, signor Serjei Adrianov -

L’uomo non nascose un compiaciuto stupore

- Vedo che anche lei si è informata su di me... -

- Mai accettare un appuntamento al buio. Non è professionale -

Lethia portò il calice alle labbra e vuotò il contenuto del bicchiere. L’uomo sorrise, ed un’ironia intelligente brillò nel suo sguardo.

- Se lei è professionale sul lavoro come è veloce nel bere vino, credo di aver fatto una scelta eccellente -

- Se vuole che sul lavoro sia veloce a tal punto, si affretti a espormi il problema come si è affrettato a offrirmi da bere -

Serjei diede in una risata composta: quella donna gli piaceva, sapeva sfidarlo senza per questo diventare irrispettosa. Il direttore dell’istituto di investigazione privata virtuale aveva parlato di lei come di una persona estremamente difficile da trattare, ma impareggiabile sul lavoro. Era nella società da poco, ed aveva già risolto una serie di casi complessi che avevano fruttato alla WePI notevoli guadagni. Ma non era solo per questo che il compenso per le sue prestazioni era tanto alto. Lethia Ballard aveva anche altre doti, che andavano al di là delle sue capacità in rete: il potere che possedeva non era misurabile in denaro.

- Bene. Vorrà dire che tralascerò gli altri convenevoli che avevo in serbo per lei, e “mi affretterò” ad illustrale la situazione. L’incarico che voglio offrirle, come avrà capito dalla cifra che le viene offerta, è di un grado di pericolosità elevato. Non si tratta di seguire le tracce in rete di un normale criminale informatico e non si tratta nemmeno di un recupero di coscienza, ovvero il principale tipo di lavoro che lei ha svolto fino ad ora -

Era vero, in genere la contattavano proprio per questo: ciò che Adrianov non sapeva, tuttavia, era che recuperare le coscienze disperse nella rete era proprio il lavoro che gli era più indigesto. Fu lieta nel sentirsi dire che si trattava di qualcosa di diverso, benché ad alto rischio.

- Il soggetto che cerchiamo si chiama Kevin Lockport, ed è stato riconosciuto come uno scissista non catalogato -

Finalmente un barlume di interesse increspò la liscia fronte della donna. Non aveva mai avuto a che fare con gli scissisti: la proposta cominciava a farsi stimolante.

- La Brain-watch non lo ha mai segnalato? Non è stato neppure inserito in una lista di presunti? -

- Certo che no, signorina Ballard. Per quale motivo, altrimenti, avrei dovuto chiamare lei? -

- Dunque non avete i suoi parametri -

- Esatto. Non possediamo né la sua impronta in rete, né il suo tracciato cerebrale in fase di separazione, né le sue potenzialità operative -

- In sostanza è come dare la caccia ad un criminale di cui non si possiedono né i dati anagrafici, né una foto, né il DNA, né le impronte digitali... -

Serjei annuì gravemente

- Ha reso l’idea. Ma anche un criminale del genere potrebbe essere scovato se l’agente che lo cerca sapesse leggere i suoi pensieri...e pare proprio che lei sia dotata di questa facoltà -

Lethia sorrise senza partecipazione

- E' così -

- Il soggetto in questione sta tentando di accedere ad un’area riservata del nostro sistema. Deve essere catturato prima che ci riesca -

- Comprendo. Perciò, lei desidera che io lo rintracci, identifichi il luogo da cui opera, e, dopo avervelo comunicato, interrompa la scissione e lo riporti indietro? -

Gli sembrava il modo di procedere più ovvio: in quel modo la brain-watch avrebbe potuto procedere alla cattura una volta che l’individuo se ne fosse tornato al suo posto, nel suo corpo.

Ma Serjei non pareva della stessa idea.

- In vero, ciò che voglio da lei è che si limiti a isolare la sua mente e scaricarla su un supporto SK - accompagnò le parole con un appena percettibile irrigidimento del viso - Supporto che consegnerà immediatamente a noi -

Gli occhi di Lethia ebbero un guizzo: il desiderio di pronunciare una domanda si formulò chiaramente in quello sguardo, ma subito la quieta indifferenza si stese di nuovo sul suo volto.

“Non si fanno domande sul lavoro. Non domande che non siano di lavoro”

- Perfetto - disse - nessun problema. Sarà un procedimento più rapido -

Era evidente che la Omega Society non ci teneva affatto a coinvolgere la Brain Watch: per questo si erano rivolti ad un’agenzia di investigazioni privata. Probabilmente, avrebbero pensato loro a regolare i conti con quel Lockport, forse avevano qualcosa da chiedergli, o più semplicemente non volevano che la polizia ficcasse il naso negli armadi dell‘azienda, dove di certo, come in qualsiasi altra grande corporazione, c’era nascosto qualche scheletro.

- Molto bene - le sorrise Serjei Adrianov, facendo scivolare sul tavolo una valigetta - Qui ci sono tutte le informazioni che possiamo metterle a disposizione. Vi sono documenti cartacei e una serie di registrazioni che potranno servirle. So che voi della WePI siete soliti studiare i vostri obiettivi dal punto di vista biografico e psicologico, prima di procedere, e immagino che l’avere di fronte uno scissista non faccia eccezione. In ogni caso - il suo viso divenne di nuovo allusivo - le consiglio tutta la discrezione necessaria -

Lethia Ballard prese la valigetta, si alzò con grazia rassettandosi la gonna con un gesto elegante, e sorrise decisa.

- Stia tranquillo. La mia prestazione è coperta da segreto professionale -

  
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