I personaggi appartengono a me e questa ficcy non è scritta a scopo di lucro.
È una ficcy abbastanza
introspettiva perché adoro far vedere il carattere ed i sentimenti dei
personaggi…
Vi avverto se qualcuno non l’avesse
notato che è presente la relazione boyXboy… se
questo vi provoca del disagio per favore… non leggete!!
Il titolo è in inglese e significa… “In un batter
d’occhio”
È la prima volta che scrivo un Originale… spero che vi
possa piacere… aggiornerò ogni lunedì!!
Detto questo, buona lettura.
***
Due fratelli gemelli…
uguali eppure così diversi,
Un tragico incidente, un trauma,
Nuove amicizie e vecchi incontri
condizioneranno la loro vita…
In un batter d’occhio tutto
cambierà!!
IN A JIFFY
By StoryGirl
Un
flash back,
Un ricordo che non si riesce a
seppellire nel passato,
Colpe… e conseguenze.
TUTTA COLPA MIA
“Si può sapere che ti è preso??” gridò Jess arrabbiato
scagliando la borsa sul pavimento della loro camera.
“Cosa è preso a me?? Cosa è preso
a te… cosa volevi fare, eh?? Vuoi far già sapere a
tutti che sei gay?? Ti ricordi come
è andata a finire la scorsa volta??” urlò a sua volta Federico.
“Io sono così fratellino, se non vuoi accettarlo sono
fatti tuoi, ma non è colpa mia se i nostri genitori sono morti” disse Jess
mentre cominciava a mettere a posto le loro cose.
“Certo che non è colpa tua… è tutta colpa mia” sussurrò
Federico così a bassa voce che nemmeno Jess lo sentì.
“Senti, dobbiamo farci degli amici se vogliamo riuscire a
superare l’anno” disse Jess mentre il fratello si stendeva sul letto.
“Sì… vai pure allora” rispose Federico mentre l’altro
prendeva alla lettera le sue parole lasciandolo completamente solo con i suoi
pensieri.
Federico ricominciò a pensare a quel
dannato giorno di appena tre mesi prima, come faceva spesso in quei
giorni…
Ricominciò a pensare al giorno in
cui avevano perso tutto.
…
…
Era una calda giornata estiva quando per l’ennesima volta
Jess non era tornato a casa per la cena ed i loro genitori preoccupati lo
avevano chiamato sul cellulare solo per sentirsi urlare dietro che non sarebbe
tornato a dormire.
Che non sarebbe tornato perché aveva
conosciuto un ragazzo davvero carino che lo aveva invitato ad andare con lui ad
una festa.
Era da due anni ormai che Jess si comportava così ed i
loro genitori non si scandalizzarono più di tanto, però quando alle tre di
notte Jess li svegliò chiamandoli diedero in escandescenza.
A quanto pareva il bel ragazzo di cui Jess si era preso
una sbandata era una specie di teppistello che lo
aveva abbandonato da solo sul ciglio della strada.
I loro genitori decisero di andarlo a recuperare
immediatamente, purtroppo quella sera loro padre aveva
bevuto un bicchiere di vino di troppo ed aveva chiesto a Federico di guidare
lui che aveva appena fatto la patente.
Tutto andava bene fino a quando un camion sbucato dal
nulla gli tagliò la strada facendogli perdere il controllo dell’auto finendo
per schiantarsi contro un muro.
I loro genitori avevano perso la vita in quell’incidente, mentre lui ne era
rimasto traumatizzato perdendo la vista per sempre.
…
…
Era solo colpa sua se i loro genitori erano morti, non
importava quante persone gli provassero la
colpevolezza del camionista ubriaco, Federico sapeva che era tutta colpa sua.
Infatti, se avesse guidato suo padre al
suo posto, ora loro sarebbero stati lì, di nuovo una grande e felice famiglia,
di nuovo insieme.
Molti dottori e psicologi che l’avevano visitato gli
avevano detto che in realtà il suo non era un trauma irreversibile, in molti
gli aveva promesso di nuovo la vista, ma Federico sapeva che quella era la
giusta punizione per la sua colpa.
Sapeva che non sarebbe più tornato a vedere e per lui era
giusto così.
Ripercorrendo con la mente quel traumatico giorno Federico
non poté fare a meno di mettersi a piangere come non faceva da tempo ormai.
Era tutta colpa sua, e lui lo sapeva,
Era tutta colpa sua se ora i suoi genitori non erano lì
con loro a festeggiare un nuovo anno scolastico,
Era tutta colpa sua e se era cieco gli stava bene perché
doveva soffrire per quello che aveva fatto, non sarebbe più
stato felice, ma capiva che era la giusta punizione.
Il ragazzo si abbandonò stremato e tremante contro il
cuscino mentre gli ultimi singhiozzi che percuotevano il suo fragile corpo
diminuivano lentamente sempre di più.
“Perdonatemi” sussurrò prima di sprofondare in un sonno
agitato.
***
Mamma che tristezza… vi è piaciuto??
Spero vivamente di
sì… comunque, ora passiamo a rispondere alle tre
meravigliose persone che hanno recensito, grazie, vi adoro!!
HarryEly: Ciao carissima… grazie per aver recensito, mi
hai dato la voglia di continuarla… spero di non averti deluso con questo chap… baciottonissimi e grazie
ancora ^^
Kira 7: Ciao my
love… allora?? Soddisfatta da questo chap?? Spero di
sì, come ti ho detto… più continuerà e più diventerà complicata come ficcy… spero ti sia piaciuta… baciottonissimi
^^
Cerenyse: Ciao tesoro… spero
che il continuo ti sia piaciuto… baciottonissimi e
grazie della recensione.
GRAZIE MILLE ANCHE A
COLORO CHE HANNO SOLO LETTO ^^