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Autore: eppy    24/12/2012    6 recensioni
Ed erano sempre loro due, Sum e Harry, Harry e Sum, gli stessi quattro occhi, gli stessi sorrisi mozzafiato, le stesse labbra, le stesse mani e gli stessi cuori; eppure tutto il resto era differente. Semplicemente era trascorso del tempo, tre anni per la precisone, e lo scorrere del tempo non si era solamente limitato ad alterare i ciclici movimenti delle lancette dell'orologio, non aveva soltanto modificato in modo permanente le cifre di giorno, mese e anno...questa volta l'aveva combinata più grossa. Anche se bisogna ammettere, che prima ancora del tempo, la colpa era da attribuire a qualcos'altro, qualcosa alla quale Sum non era riuscita a sottrarsi, di più grande di lei. E ora? Era giunto il momento che il destino, o l'amore, non si sa chi dei due, ci mettesse lo zampino: il seguito di 'Summer Paradise'.
Ps. Se non avete letto il vero inizio di tutto, potete cominciare anche da qui.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminava per le vie di Roma a testa bassa, preferiva guardarsi i piedi piuttosto che incontrare lo sguardo della gente, le sue scarpe non avrebbero fatto domande, non si sarebbero soffermate per potergli leggere nella mente, come invece avrebbe tentato di fare la gente; l'asfalto era bagnato, umido come il suo viso, non riusciva a capire l'oscuro motivo per il quale pensare a Harry, al ragazzo che aveva amato più di se stessa, le facesse ancora così male.. era trascorso un anno, un anno senza sentirsi, nemmeno per sbaglio, un anno durante il quale entrambi avevano continuato a vivere la propria vita, completamente diversa, un anno che non leggeva il suo nome sul display del cellulare, un anno che si addormentava senza la sua buonanotte e si svegliava senza il suo messaggio, un anno in cui la sua vita era cambiata radicalmente, un anno che le era sembrato il più lungo di tutti, più lungo di un secolo.
Si passò una mano sul viso per asciugarsi qualche lacrima che non ne aveva voluto sapere di scomparire confondendosi con la pelle rosea, si disse che in fondo doveva essere felice, quello doveva essere un bel giorno, era riuscita a superare il primo esame scritto e confidava nel fatto di averlo superato in maniera quasi eccellente, non c'era motivo per deprimersi..ma quando nella sua mente raffioravano quel tipo di ricordi, non riusciva a evitarlo.
In fondo si era anche ambientata a Roma, era una bella città sotto molti aspetti, ma completamente diversa dalla sua Dublino; era l'Italia, gli italiani, che non avevano nulla a che vedere con i suoi connazionali, storia diversa, tradizioni diverse, costumi diversi, culture diverse...aveva imparato che in Italia, entrando in un bar di prima mattina, si prende un caffè o al massimo un cornetto da immergere nel cappuccino, ma mai nessuno si sognerebbe di ordinare uova, bacon o salsiccia; aveva imparato che persino quando si lavora esiste un momento chiamato unanimamente 'pausa caffè', le venne da ridere pensando a quanto gli italiani potessero essere fissati con quel caffè, quasi come gli inglesi lo erano con il thè pomeridiano!
Aveva scoperto che la maggior parte degli italiani sono molto loquaci, chiacchieroni, rumorosi..al contrario degli abitanti della sua città che rispettavano severamente il codice della riservatezza, a volte le faceva piacere essere coinvolta in una conversazione, o che qualcuno si sedesse di fianco a lei nel pullman o a lezione, la faceva sentire meno sola in un certo senso, ed era una bella sensazione. Lì la gente era positiva, con il sorriso sulle labbra e con la battuta sempre pronta, lì la gente era più disponibile, anche se attraversare le strada senza strisce pedonali era sempre un'avventura, lì le persone erano geneticamente più predisposte a instaurare nuovi rapporti, meno timide, meno chiuse in se stesse, più aperte al mondo.Aveva conosciuto alcuni modi di fare caretteristici, aveva sentito espressioni davvero buffe, si era resa conto dei motivi per i quali lo Stivale era amato e conosciuto come il paese del buon cibo, dell'arte e della risata, praticamente in tutto il mondo! 
Non poteva dire di disprezzare quella nuova vita, sarebbe stata una bugia, ma c'erano dei giorni in cui le mancava la sua città con tutti i pregi e i difetti della sua  gente; non era più tornata a Dublino ma contava di farlo presto, moriva dalla voglia di rivedere le sue più grandi amiche, le sentiva spesso ma desiderava riabbracciarle, ne sentiva il bisogno, erano state troppo importanti per lei, erano cresciute insieme, avevano condiviso tutto, erano le uniche che potevano capire quanto avesse sofferto per quella situazione...e i ragazzi? Zayn, Niall, Louis e Liam non avevano mai smesso di far parte della sua vita come era successo con Harry, anzi, erano rimasti accanto ad entrambi e avevano fatto l'impossibile per far tornare il sorriso a tutti e due.
Zayn conservava, e anche gelosamente, il titolo di migliore amico, un weekend l'aveva persino raggiunta a Roma, le aveva fatto una sorpresa e Summer ne era stata così felice che per poco non era svenuta quando se lo era ritrovato davanti la porta, non aveva idea di come fosse riuscito a concincere i suoi genitori a farlo partire per raggiungerla, ma non le importava, quei due giorni di metà aprile erano stati senza dubbio i migliori dell'anno; non avevano fatto nulla di speciale, erano andati al cinema, a mangiare una pizza, a correre, nulla di straordinario, ma si erano resi conto entrambi di quanto fossero legati. Non parlarono di Harry, anche se Sum era stata tentata di chiedergli tutto di lui, avrebbe voluto sapere semplicemente come stava, se era riuscito a ricucire un rapporto con la sua famiglia, se credeva ancora che le nuovole piangessero di felicità, se aveva scritto qualche altra canzone, se aveva dedicato i suoi sorrisi a qualcun'altra, si chiedeva se conservasse ancora il braccialetto che lei gli aveva regalato tre anni prima, se gli capitasse di pensare a lei quando non riusciva a dormire, se si lasciasse rattristare dai loro ricordi, se facesse o provasse tutto quel che lei sentiva soltanto sentendolo nominare...ma non domandò niente di tutto questo a Zayn, era sicura che non lo avrebbe più rivisto, non sarebbe servito a niente continuare a rimuginare sul passato.

Facendo un bilancio di quei mesi trascorsi a Roma, poteva affermare di conoscere di vista quasi tutti gli studenti dell'Università, sapeva nome, cognome e data di nascita di tutti i suoi compagni di corso, ma le persone con cui aveva scambiato più di un "ciao" o di una banale chiacchierata avvenuta più per noia derivante dal fatto di dover aspettare un pullman perennemente in ritardo, o di dover fare la stessa fila al supermercato, si potevano contare ancora sulle dita delle mani. L'unica persona che sentiva di poter considerare sua amica, era una ragazza che aveva conosciuto all'inizio, Laura, si erano incontrate a scuola, quando frequentavano l'ultimo anno, avevano stretto amicizia quasi subito, e si erano aiutate e sostenute a vicenda durante gli esami di stato; dopo la maturità sembrava che le loro strade stessero per dividersi, avevano scelto corsi di laurea diversi, ma con somma felicità da parte di entrambe si erano ritrovate vicine di casa (entrambe avevano affittato un monolocale in città per potersi dedicare allo studio e raggiungere l'università facilmente). Da allora il loro rapporto si era rafforzato e avevano imparato a essere amiche, ma nemmeno Laura sapeva di Harry, Summer era troppo legata a quella parte della sua vita, troppo legata a quel ragazzo, non voleva condividerlo con nessuno, la loro storia era stata meravigliosa e voleva tenerla per sè, voleva custodirla per sempre come il pezzo migliore, la più bella esperienza della sua vita, la parte più intima di se.
E poi c'era Daniel...si erano conosciuti all'università, durante una delle tante 'pause caffè' che ormai erano entrate a far parte delle sue giornate, si erano ritrovati alla stessa macchinetta un pomeriggio nebbioso di inizio settembre, entrambi avevano avuto una giornata non facile all'università, entrambi avevano bisogno di quel caffè per rigenerarsi un po', e Daniel, da vero gentiluomo, aveva domandato a Sum cosa desiderasse e lei gli aveva risposto cordialmente, il ragazzo aveva notato immediatamente il suo accento irlandese e non era riuscito a fare a meno di chiederle da dove venisse; a quel punto avevano cominciato a chiacchierare e lei aveva scoperto che Daniel era inglese, ricordava di essersi sentita come se avesse trovato un vecchio amico, qualcuno che riuscisse a condividere con lei il disagio di trovarsi in una nazione diversa dalla propria, e dal quel momento, ogni volta che gli era capitato di incontrarsi si erano fermati a scambiare quattro chiacchiere. 
Dopo un paio di settimane, Daniel aveva trovato il coraggio di invitarla ad uscire, era visibilmente attratto da lei e Sum se ne era resa conto, e in fondo era anche un bel ragazzo, ma ovviamente non accettò, non poteva, non voleva, non era pronta...ma lui non si era arreso, aveva fatto di tutto per conquistarla e dopo due mesi era riuscito a portarla a cena fuori. Sum era stata insicura sul da farsi fino all'ultimo minuto, poi, dopo aver parlato con Valerie e con Zayn, si era convinta ad accettare; Daniel aveva scelto un posto tranquillo, non troppo romantico, e lei gli fu grata per quella scelta, perchè semplicemente non se la sentiva ancora di aprire il suo cuore a qualcuno che non fosse il suo Harry... nonostante tutto era stata una bella serata, si era divertita più del previsto, lui aveva tentato di baciarla per darle la buonanotte, come nel più classico dei film, ma anche quella volta si era sottratta a quel contatto.
Quando si erano guardati negli occhi, le si era chiuso lo stomaco, non aveva retto, Daniel aveva i capelli biondi e corti e gli occhi...beh, il problema erano proprio gli occhi, troppo simili a quelli di cui si era innamorata, a prima vista le era sembrato quasi di rivederli dopo un anno, ma poi si era scossa improvvisamente e si era tirata indietro, perchè nonostante fossero quasi uguali a quelli di Harry, stessa forma dolce, stesso colore indefinibile, stesse sfumature da togliere il fiato, non le avevano fatto perdere la testa, non avevano avuto su di lei quell'effetto, non era stata nemmeno vicina all'annegarci dentro, non aveva provato nemmeno un briciolo, la milionesima parte, di ciò che provava con colui che era stato il suo primo, il suo vero amore.
Daniel era così preso da lei, che non si diede pervinto nemmeno quella volta, continuò a rivolgerle continue attenzioni fin quando la ragazza non si convinse di poterci riprovare, desiderava andare avanti, vivere qualcosa di nuovo, e forse ci stava riuscendo...il fatto che calde lacrime spuntavano come funghi sul suo bel viso quando ripensava a loro due, era soltanto un suo segreto, un momento di debolezza in cui precipitava ogni tanto, quando una qualsiasi cosa, anche la più insignificante, la riconduceva con la mente a quei giorni passati...esattamente come le era successo quel giorno.

Erano passate tre settimane dal giorno in cui aveva deciso di riprovarci, e stava andando tutto bene, lui la trattava come se fosse una principessa, la faceva sentire importante e speciale, e sembrava che Sum fosse tornata a sorridere dopo mesi in cui non aveva fatto altro che piangere, si vedevano quasi tutti i giorni, di solito si limitavano a pranzare insieme soltanto, non erano una di quelle coppie che non riescono a staccarsi nemmeno un secondo, Summer aveva imparato a sue spese cosa significa dipendere in tutto e per tutto da un'altra persona, non voleva rischiare troppo, non voleva soffrire ancora.
Stare con Daniel era semplice, non era un tipo di ragazzo troppo possessivo e le lasciava vivere la sua vita tranquillamente, quando erano insieme parlavano del più e del meno, non erano sdolcinati e forse non lo sarebbero mai stati, Summer si lasciava baciare e coccolare ma non erano mai andati oltre, non se la sentiva, non ne avvertiva il bisogno, non lo voleva; a volte le capitava di paragonare qualche atteggiamento di Daniel a Harry e malediva se stessa quando lo faceva, sapeva che nessuno l'avrebbe mai resa felice come lo era stata con Harry, ma doveva guardare avanti..anche se si rendeva perfettamente conto del fatto che il suo nuovo ragazzo non le aveva mai fatto perdere la testa, nel vero senso della parola, non l'aveva mai fatta dubitare della sua sanità mentale, non era mai riuscire a dire sciocchezze e assurdità con lui, non le avrebbe mai retto il gioco; Daniel era quel tipo di ragazzo che non si spinge troppo in là nemmeno con i sogni, persino in quelli dimostrava di avere i piedi per terra, non era uno spirito libero come Harry, come Summer, come loro due insieme.
Nonostante queste nette differenze dal punto di vista caratteriale, era un ragazzo per bene, si vedeva, e si era innamorato di lei sul serio...e Sum? Era innamorata? Domanda da un milione di dollari...ovviamente no, ma in fondo sperava di si, sperava davvero di potersi innamorare di quel ragazzo, così tutto sarebbe stato più semplice..ma come poteva riuscirci se a ogni passo avanti, si imbatteva in qualcosa che la riportava a Harry?
Il suo era un atteggiamento contraddittorio, per certi aspetti incoerente, perchè da un lato desiderava quasi dimenticare il passato, così sarebbe stato più facile aprirsi al presente e al futuro, e dall'altro, continuava a pensarci e ripensarci senza trovare mai una risposta; l'unica cosa di cui era certa era doveva andare avanti, per il suo bene, doveva riuscire a innamorarsi di nuovo, doveva ritrovare quella felicità in un altra persona, ma tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare, e lei lo sapeva bene...ma che poteva fare? aspettarlo in eterno? che poteva fare se era andata a finire così? non era stata colpa di nessuno, soltanto del destino, e solo il destino poteva provare a risistemare le cose, ma lei non ci credeva, non più, e non aveva la più pallida idea di cosa, invece, il fato aveva in serbo per lei e per il ragazzo che aveva amato più dei suoi sogni.





Eccomi quaaaaa :)
Allora., come prima cosa, devo ringraziarvi!
Ma vi posso amare? certo che vi posso amare! 14 recensioni per un solo capitolo, non me lo sarei mai aspettato, davvero!
Grazie, mi fa davvero piacere sapere cosa ne pensate, è bello che riusciamo a interagire, forse voi non ve ne rendete nemmeno conto, ma a volte mi consigliate inconsciamente, non se se mi sono spiegata bene...comunque non smetterò mai di ringraziarvi per tutto l'interesse che state mostrando verso questa storia e anche verso la precendente :) Mi rendete veramente felice, continuate così <3 GRAZIE
Ora passiamo al capitolo. Allora, Summer si è ambientata a Roma e mi sono divertita a descrivere qaulche tipica abitudine degli italiani attraverso i suoi occhi, spero non avervi annoiato. Diciamo che ci sono dei giorni in cui mollerebbe tutto e tornerebbe a Dublino, dei giorni in cui non riesce a non piangere pensando a Harry e altri giorni in cui è soddisfatta , o così sembrerebbe, della sua nuova vita.
In questo capitolo abbiamo introdotto Laura, che sarà amica di Sum, e Daniel. Beh, sono stata molto indecisa su ruolo di questo ragazzo nella storia e alla fine ho deciso di introdurlo, perchè vorrei che questa storia non sembrasse soltanto fantasia, e nella realtà sappiamo tutti che queste cose succedono..dopo un anno, è facile che ci si arrenda e ci cerchi di trovare quella felictà in qualcun'altro, o almeno così la penso io :)
Poi mi derete la vostra anche su questo, vero? :3
Comunque ci troviamo di fronte a una ragazza che sta provando a ricostruirsi una nuova vita, ma siamo all'oscuro di quello che succederà...
Nel prossimo capitolo, inizieranno ad entrare in gioco anche tutti gli altri personaggi :DD
Bene, penso di avervi già rubato abbastanza tempo, quindi vi lascio in pace ahahah
No davvero, ora me ne vado! Grazie ancora ♥♥♥♥
e BUON NATALE!      
 
  
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