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Autore: Coff___e Life    25/12/2012    1 recensioni
La mia storia parla di una ragazza, Lilly, che fa un viaggio studio. Lei è a casa di Waliyha. Conoscerà i cinque ragazzi, ma loro non sono famosi. Ci saranno dei seguiti su questa storia.
Ci saranno molti altri personaggi tipo Emily, Martina, Sue e molti altri. Spero che vi piaccia :)
**-Ti amo- Disse con un ghigno sulla faccia per poi circondarmi in un'abbraccio.
-Ti amo anch'io- Dissi a gran voce dove il mio eco si allontanava sempre di più.
Sfiorò le mie labbra e..*
Un bel ricordo, solo un bellissimo ricordo.*
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo Speciale

"I lost myself somewhere along the way"

Il nulla, cos'è il nulla? Mi verrebbe da dire che il nulla non è niente.Non è così. Ogni cosa è qualcosa, impossibile che ci sia una cosa che non sia niente. Il nulla è, non si sa spiegare cos'è, ma qualcosa è! "Mu" è il nulla nella fisolofia Zen. Nulla (o niente) è un termine comunemente usato per indicare la mancanza o l'assenza completa di qualcosa. Colloquialmente la parola si usa spesso per indicare la mancanza di qualcosa di rilevante o di significativo. A lei mancava quel "nulla", ma il problema è che lei era vissuta in un'altro"nulla" per circa quattro, cinque mesi. Si era ritrovata in un mondo parallelo, in un mondo tutto buoio e sperduto. In quel mondo poteva chiedere quello che voleva e le era dato, ma lei non chiedeva niente.Aveva tutto, ma non aveva niente. Ricordava di aver qualcosa di importante, ma non sapeva cosa.

Sentiva, lei sentiva delle voci. Non sapeva di chi fossero. Sentiva, sentiva piangere. Non sapeva chi piangeva. Sentiva la voce di suo padre. Non la raggiungeva mai. Sentiva la voce di sua sorella. Non sapeva da dove provenisse. Sentiva molte volte la voce di un ragazzo, a volte parlava, a volte piangeva, la toccava, la accerezzava e se la stringeva a se. Non sapeva chi era. Sentiva il suo nome ripetuto molte e molte volte. Ma non sapeva da chi. Sentiva, sentiva, sentiva. Sentiva sua madre che la chiamava. Vedeva, vedeva, vedeva tutto buio. Luce. Pensava di essere morta.

Provava a chiamare aiuto, ma nessuno le rispondeva. Provava e muoversi, ma non sentiva il suo corpo. Non aveva più niente. Era nell'inferno? Nel paradiso? Dove era allora? Doveva di sicuro essere morta.

Ricordava quanto era felice il giorno prima, stava preparando con la sua migliore amica le valigie per partire in un viaggio studio a Londra. Avrebbe conosciuto la ragazza di quel viaggio,Waliyha. Era così eccitata di andare nella capitale dell'Inghilterra, dove si trovava London Eye, Madame Tussaud's, il Big Bang, dove viveva la regina e tutti i musei di quella splendida città. "Il suo sogno si avverava." Ricordava come aveva stretto in un abbraccio l'amica infondendole coraggio. Ricordava la faccia triste e contenta allo stesso tempo di suo fratello Matteo. Ricordava la faccia compiaciuta del padre. Ricordava la smorfia di gelosia disegnata sul volto di Fatima e di sua madre. Ricorda bene quelle parole: "divertiti sorellina, ti vorrò sempre bene" di suo fratello; "non essere così contenta sgualdrina.." sussurrate in un orecchio dalla sua matrigna; "ahahah sei solo una sfigata" pronunciate da Fatima davanti a tutti. "ti voglio bene piccola, la mamma ti guarda da lassù per me!" suo padre. Si era commossa.

Dopo di quel fatto non si ricordava niente, qualcosa dev'essere successo. come mai non sentiva più il corpo? Perchè non riusciva a vedere più? Perchè si sentiva così fredda? Perchè si sentiva così sola? Si diceva "i'm alone" ogni secondo. Non riusciva a sapere quanto tempo era passato da quel giorno.

Stava pensando,era l'unica cosa che poteva fare, che non c'era più speranza per lei, che Dio non esisteva a quel punto. Il paradiso e l'Inferno erano solo palle su palle dei cristiani.Lei non vedeva niente.

In quel momento sentiva delle voci avvicinarsi, una voce, maschile. Della luce, luce intensa e forte, quasi abbaggliante. Sentiva qualcosa, sentiva le sue gambe. Aveva capito che era distesa. Dove? si chiedeva. Aveva paura.

Lentamente aprì gli occhi e fu accecata dalla luce, non riusciva a vedere bene, ma aveva scrutato qualcuno davanti a se. Lo vide, un ragazzo biondo con un sorriso sgargiante che le teneva la mano. -Eccoti!- Sorrise e posò un bacio sulla guancia di lei. Lilly non capiva più niente. La testa le rimbombava e un senso di vomito si impossessò del suo stomaco. Aveva un senso di stanchezza addosso che non riusciva a reggere nemmeno le palpebre. -Chi sei? Sei un angelo? Sono in paradiso? Allora esiste il paradiso, perchè sono in un letto se sono in paradiso? I letti esistono nel paradioso?- Prima che continuasse lui le posò un dito sopra le labbra. -Non sono un angelo, e tu non sei in paradiso. Se questo fosse il paradiso allora là fuori cosa dovrebbe essere? Il posto più bello di tutta l'esistenza...- Disse il ragazzo. -allora dove mi trovo? Che cos'è successo? Perchè stiamo parlando in Inglese? Io sono italiana..- Disse cercando di capire un po' di più. -Sei in ospedale a Londra. Vivi qui!- Aveva sempre quel sorriso stampato in faccia. -Hai fatto un'incidente non ti ricordi? Hai perso la memoria!- Quel sorriso sparì. In quel momento tutto si fermò di colpo, il suo cuore perse un battito. Non poteva essere. Si diceva continuamente che era impossibile, lei aveva veramente vissuto quel giorno e se lo ricordava bene, ma il ragazzo le aveva detto che lei viveva a Londra com'era possibile? Quanto aveva vissuto, quanto aveva amato e poi dimenticato tutto? si sentiva una morsa prenderle il cuore, come se volesse strapparlelo via dal petto. Lei ora era veramente sola.

La televisione andava e lei era lì rinchiusa tra i suoi pensieri. Si sentiva veramente male. Aveva dimenticato un pezzo importante della sua vita. Ma cosa vuoi che sia, tanto la sua vita era tutta una schifezza, cose belle non potrebbero essere accadute. Era meglio così per lei in un certo punto.

*I One Direction con il loro nuovo singolo Little Things! Hanno fatto un successo con il loro primo album "Up all Night" e ne faranno moltissimo con il prossimo "Take me Home"!*

-Zayn...- soffiò tra le labbra con un voce soffocata. Si ricordava di lui e di quei quattro,i suoi amici. Le lacrime si fecero sentire. Era come se un cassetto nella sua testa si fosse aperto e il contenuto scoperto. -Loro? Dove sono? Chiamali ti prego...-Disse lei quasi fra le lacrime. -Non soffrire per cinque bastardi!- soffiò lui con un tono incazzato. Come aveva potuto dire una cosa del genere? Pensò Lilly. -Non ti azzardare capito!!- Lo prese dalla camicia puntando lo sguardo in quello del ragazzo. -Non sai cosa ti hanno fatto! Loro sono venuti in Italia perchè dovevano, tu li stavi in culo- disse lui in un soffio. Le lacrime a quel punto scesero come una cascata che si frantumava sulle roccie aguzze. Non ci credeva, non ci poteva credere. Non ricordava quello che avevano fatto insieme, non si ricordava niente di loro, ma sentiva un forte legame che li congiungeva. Come se avesse trovato una parte di se stessa. -E poi quel Zayn..lui..- finì la frase con un sbuffo -Lui cosa??- disse Lilly in preda alla disperazione. -Lui, il tuo ex, è stato con te solo per portarti a letto Lilly! Voleva fare solo quelle cose e scaricarti, ma non ne aveva il coraggio. Non ha palle!- disse stringendola fra le braccia, lei era sconvolta, non riusciva quasi a respirare. -Non ti ricordi di me?- Disse lui dolcemente. -No..- strascicò quella piccola parola per paura di sentire la sua risposta. Il ragazzo sembrava bravo e gentile, ma lei non si fidava. Sesto senso, sentiva qualcosa di maligno in lui, ma non riusciva a spiegarselo. -Sono il tuo fidanzato! Non ti ricordi quando siamo andati a Los Angeles? o in Madagascar a vedere i Lemuri, i tuoi animali preferiti. Quando abbiamo preso in braccio i koala insieme? Oppure il nostro bacio sulla torre Eifel?-Disse con un sorriso stampato in faccia. No, non poteva essere. Lei non sentiva nessun legame speciale con lui, eppure sapeva di conoscerlo.

-Posso un foglio e una penna?- Chiese lei con gentilezza -Si te lo porto..- Vide il ragazzo uscire dalla stanza. Lei era decisa a incontrare quei cinque ragazzi!

☯ Appena entrati in casa il ragazzo salì su per le scale chiudendosi dentro come ogni sacrosanta sera. Non riusciva a vivere sereno, gli incubi incombevano su di lui, ricorda ancora quella cupa notte mentre lui teneva quel corpo inerme tra le braccia. Quella pelle fredda come il ghiaccio e bianca come la neve, la sua bocca cerea e i suoi capelli biondi le coprivano le spalle. Gli mancava il respiro e il suo cuore aveva perso un battito, mille battiti. Continuava a ripetere quelle cinque e splendide parole che lei adorava: "ti amo", ma non poteva sentirle. Il suo tatuaggio spiegava tutto quello che provava: "Mine angel,wait me! I Love you!". Incominciò ad urlare e a piangere disperatamente stringendo le ginocchia al petto, si sentiva solo e pieno di malinconia. Il buio lo circondava,lui solo in quella stanza con troppi, troppi ricordi. La porta si aprì e i suoi due amici si scoprirono, lo avvolsero in un abbraccio caloroso che li imprimeva forza e coraggio che lui non aveva mai avuto. Prese la sua giacca di pelle per poi uscire come ogni sera ad affogare la sua disperazione e i sensi di colpa nell'alcohol. Arrivato davanti al "Jake make's bar" si fiondò dentro. -Ciao Jake, il solito!- disse il ragazzo sedendosi sullo sgabellino mezzo rotto con la piuma gialla che usciva fuori dalle cuciture rotte; c'erano solo tre piccole finestre con tendine rosse mezze sgualcite, delle foto attaccate qua e là e delle slot machine. Era un posto davvero cupo e scuro, solo delle lucette di Natale facevano luce con la lampada sul soffitto. Non era Natale, ma erano sempre lì quelle lucette. Quel baretto non era mai affollato anzi c'era sempre poca gente, lui, il barista e qualche personaggio di fama nel quartiere per aver rubato o altro. -Sempre tu! Te lo porto subito ragazzino!- Disse l'omone davanti a lui. Jake era Jake, un uomo grande e robusto che faceva paura e pelle d'oca solo a vederlo, era rude e scorbutico, ma anche gentile quando voleva. Aveva una miriade di tatuaggi raffiguranti la morte e cose macabre, e una folta barba grigia e poco curata. Sembrava un pirata. Se non sapesse chi fosse in realtà avrebbe paura di lui, ma sapeva che Jake era come un cucciolo di cane: abbaia, ma non morde (quando vuole). La sua birra arrivò in un batter d'occhio. Dopo la quinta pinta bevuta Zayn si sentiva un po' stordito, come ogni sera. Quella non era una serata come le altre ad ubriacarsi e rimpiangere il passato e tornare a casa verso le due e piangere per tutta la notte addormentandosi con le lacrime agli occhi, no quella sera c'era qualcun'altro a farli compagnia con il suo dolore. Qualcuno che odiava con il profondo del cuore, appena lo vedeva li veniva da saltarli addosso e picchiarlo. -Guarda chi si vede, l'ormai alcolizzato!- disse con la sua voce fastidiosa Daniel. -Daniel stanne fuori! o giuro che...- disse il moro. -giuri che?? cosa? mi vuoi picchiare? Per cosa, per lei? ahahhahaha lei non ti voleva e non ti ha mai voluto! Sai chi voleva? ME!- fece Daniel con l'aspetto da duro. Si sentiva così? Non lo era. Daniel stava lì tanto a ridere invece lui era a tormentarsi per quelle stupide parole che scatenarono la morte, l'inferno.Daniel non sapeva neanche cosa voleva perdere se stessi! Lui aveva perso se stesso perdendo lei. -tu volevi lei per cosa? ci tenevi a lei? eh!- Urlò addosso al biondo. -Io..cosa volevo io? Ahn sì volevo portarmela a letto già già. Che corpo, che gnocca quella ragazza, ma ora non pos...-Non fece in tempo a finire la frase che il moro li saltò sopra riepiendolo di pugni sul viso e sullo stomaco. Daniel tossiva e lui continuava a scagliarli pugni finchè Jake non si decise a prenderlo dalle braccia e trascinarlo via da Daniel pieno di lividi e un riga di sangue che le colava dal labbro e dal sopracciglio.

☾ la luna chiara e candida come la pelle di lei.

§Where are you...?§

§*Dove sei? Non so neanche chi sei, non so neanche se esisti! So solo che mi manca qualcosa di importante, me lo sento nel cuore.*

*Sto cercando di ricordarmi qualcosa di questi anni che ho passato, ma non riesco a "vedere" o "sentire" niente, il vuoto totale. Sento solo che un grande tornado si è insinuato nella mia mente ed abbia distrutto tutto il materiale archiviato.*

*So che le cose cambiano. Le persone se ne vanno. E la vita non si ferma per nessuno e neanche per me.*

*Mi accorgo che sono veramente sola. Tutte le persone se ne vanno e io sono sempre qua a guardare da questa piccola finestra il mondo esterno e il verde prato fiorito dell'ospedale che lo circonda.Voglio uscire,voglio solo vivere.Voglio solo essere felice.*

*-Sarò felice, non oggi.- Dico sempre alle dottoresse che mi accudiscono come se fossi una bambina indifesa.*

*In certi momenti non vorrei più vivere. Non voglio uccidermi, voglio solo che tutto finisca o vada via. Voglio che tutto si calmi. Voglio essere felice di nuovo, perchè so di essere stata felice in passato, me lo sento!*

*La mia vita ormai è composta da un triangolo (▲): Alzarmi, sopravvivere e dormire. BASTA*

*Vorrei saper volare e andarmene, uscire da questo posto che sembra un carcere e respirare aria pura, fresca e sana. Non aria da malato o pazzo. Voglio essere libera.*

*Ho voglia di urlare, di sfogare la mia rabbia su qualcosa. Daniel, il ragazzo biondo, mi ha detto che farà tutto in suo possesso per farmi felice. Poco dolce? Mi sembra di conoscerlo da sempre, ma ha sempre quel lato oscuro che non riesco mai a tirar fuori. Nasconde qualcosa. Dato che ho solo lui vicino, mi accontenterò. Mi ha detto che fra due giorni ci sarà una bella sorpresa per me, che mi piacerà molto. Non vedo l'ora.* §

§Gli scritti del "diario" fornitole da il suo amico Daniel. I pensieri di Lilly in due settimane racchiusi in un piccolo libretto azzurro chiuso con un piccolo lucchetto color rame.§

∆ Non avevo niente da fare, era sola con una stupida chitarra portata da Daniel. La prese e cercò di suonare qualche nota o due, poi venì fuori tutto come un fiume dentro il suo letto che poi sfocia una una lussureggiante cascata scintillante...

UNTITLED

§I open my eyes I try to see but I'm blinded by the white light I can't remember how I can't remember why I'm lying here tonight

And I can't stand the pain And I can't make it go away No I can't stand the pain

How could this happen to me I made my mistakes I've got no where to run The night goes on As I'm fading away I'm sick of this life I just wanna scream How could this happen to me

Everybody's screaming I try to make a sound but no one hears me I'm slipping off the edge I'm hanging by a thread I wanna start this over again

So I try to hold into a time when nothing mattered And I can't explain what happened And I can't erase the things that I've done No I can't

How could this happen to me I made my mistakes I've got no where to run The night goes on As I'm fading away I'm sick of this life I just wanna scream How could this happen to me

I made my mistakes I've got no where to run The night goes on As I'm fading away I'm sick of this life I just wanna scream How could this happen to me

 

Traduzione della canzone Untlited

Apro i miei occhi Cerco di vedere ma sono accecata dalla luce bianca Non riesco a ricordare come Non riesco a ricordare perché Sono stesa qui questa notte (qua dice che non si ricorda nulla di quello che è successo nel suo incidente stradale e che se si sforza di ricordare,vede una luce bianca e che era stesa per terra ma..)

 

E non riesco sopportare il dolore E non riesco a farlo andare via No non riesco a sopportare il dolore (Non riesce a sopportare il dolore che prova in questo momento e non riesce a mantenerlo lontano..)

 

Come è potuto accadere a me Ho fatto i miei sbagli Non so dove scappare La notte va avanti nello stesso modo In cui io svanisco Sono stanca di questa vita Voglio solo urlare Come è potuto accadere a me (Non riesce a capire il perchè di quell'incidente e il perchè tutto questo doveva succedere proprio a lei! Fa molti incubi su quelle poche e brevi cose che riesce a percepire. Lei non riesce più a vivere dentro quella sudicia stanzetta, rinchiusa come se fosse in carcere. Vorrebbe sfogare la sua rabbia, urlare e svanire da questa situazione.)

 

Tutti urlano Cerco di emettere un suono ma nessuno mi sente Sto scivolando fuori dall'orlo Sono sospesa a un filo Voglio ricominciare di nuovo (All'incidente sentiva delle urla e alcuni piangere. Cercava di parlare, ma non ci riusciva. Si sentiva cadere da un precipizio però qualcosa di sottile la tratteneva, per salvarla. Voleva ricominciare a vivere. "Second Chance")

 

Quindi cercavo di mantenere il tempo quando non mi interessava niente E Non riesco a spiegare cosa è successo E non riesco a cancellare le cose che ho fatto No, non posso (Voleva contare il tempo nell'oscurità, ma non ci riusciva, in effetti non importava tanto perchè non sapeva neanche dov'era finita. Lei aveva fatto qualcosa, ed era scappata, poi la luce abbaiante e...)

 

Come è potuto accadere a me Ho fatto i miei sbagli Non so dove scappare La notte va avanti nello stesso modo In cui io svanisco Sono stanca di questa vita Voglio solo urlare Come è potuto accadere a me (Voleva fuggire via, via da quell'orribile posto. Voleva raggiungere quelle cinque persone che quando li aveva visti alla televisione un turbine di emozioni si sono scatenate dentro di lei. Daniel, lui diceva la verità? L'avevano abbondanata? Non la volevano? Il ragazzo la voleva solo portare a letto? Perchè allora raggiungerli. Voleva urlare dalla disperazione e dalla frustrazione. Voleva cambiare vita, voleva essere di nuovo felice. BASTA)

 

Come è potuto accadere a me? Ho fatto i miei sbagli Non so dove scappare La notte va avanti nello stesso modo In cui io svanisco Sono stanca di questa vita Voglio solo urlare Come è potuto accadere a me (Felicità: non esisteva nel suo vocabolario. Forse la felicità stava proprio in quel misterioso, bello e gentile ragazzo, Danile? Oppure in quei cinque curiosi e simpatici ragazzi alla televisione che l'avevano abbondanata come un cane randagio. L'avevano lasciata morire, ma sentiva che non era così. Voleva spiegazioni, voleva essere LIBERA solo quello! La sua famiglia che fine avrà fatto? Voleva suo padre affianco a lei. VOLEVA ESSERE DI NUOVO FELICE. )

(I LOST MYSELF SOMEWHERE ALONG THE WAY, si era fatta tatuare quella frase lì in quell'ospedale. "ho perso me stessa da qualche parte lungo la strada" ▲).




*Buonasera! Scusatemi se aggiorno a quest'ora, ma oggi è stato un giorno pieno!
Avevo l'intenzione di metterlo stamattina, ma dato che sono una cogliona, non avevo ancora pronto il vestito per cui pensate che tragedia.
Oggi sono corsa di qua e di là con le mie amiche per cui altra tragedia.
Mi girano PURE perchè ho rotto le calze e sporcato il vestito con un alcolico pensate -.-''!
Beh ve gusta questo capitolo? Lo so non ci capirete un cazzo! Ho fatto una fatica a scriverlo, più avanti capirete tutto raCazze <3
Adesso me ne vado via con il vento e non vi rompo più <3 Ciaoo e Buon Natale! <3 scusate per eventuali errori :)
Vado a riposarmi *batte le mani tutta contenta* yee finalmente!
ciauuuuuu <3


 

 
  
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