Se non fosse stato per il braccio che stava andando a fuoco, avendolo messo sopra la fiamma durante la notte, avrebbe dormito tutta la mattinata.
Corse verso il mare per spengere il fuoco e, estinta la fiamma, tirò un sospiro di sollievo.
Il suo sguardo si rivolse verso la sua destra e vide due naufraghi svenuti e moribondi sulla riva.
Quando i due si svegliarono videro, anche se in manierara sfuocata, una montagna di cibo.
Rufy gli disse in maniera affettuosa:
- l’ ho preso per voi, avanti mangiate.
I nauraghi non credevano alle loro orecchie e si misero a mangiare tutto quello che gli capiteva difronte come se non mangiassero da una vita.
I due naufraghi avevano più o meno la stessa altezza, apparte questo erano molto dierenti:
il primo aveva i capelli e gli occhi castani, era vestito con una camicia blu, dei pantaloni neri come la pece e delle scarpe bianche avorio, da uno strappo della camicia si vedeva una cicatrice lungo tutta la spalla sinistra;
Il secondo aveva i capelli e gli occhi viola, aveva un gilè rosso e nero,dei pantaloni neri come l’ altro naurago e delle scarpe rialsate posteriormente di colore nero con delle riiniture rosse, aveva una cicatrice all’ sopracciglio destro.
I due si presentarono amichevolmente:
- Io sono Carlo – disse il naufrago castano,
- Io sono Andrea – disse l’ altro naufrago.
- Cosa vi è successso? – chiese Rufy
-Stavamo tranquillamente navigando con la nostra ciurma, della quale eravamo capitani, quando un’ altra nave pirata ci ha attaccato uccidendo alcuni nostri compagni affondandandoci la nave – rispose Carlo.
-Avendo noi mangiato i frutti del mare non possiamo nuotare ed è solo per miracolo che ci siamo salvati – precisò Andrea.
- E che frutti avete mangiato? - Chiese incuriosito Rufy
- Io non ne ho la più pallida idea - rispose Carlo
- Io invece ho mangiato un raro frutto del diavolo di tipo Zoo-Zoo Mitologico che mi permette di trasormarmi in un drago – disse Andrea.
Rufy lo guardò in maniera sbalordita: non vedeva l’ ora di vederlo trasormare!
I tre erano ignari che da qualche altra parte dell’ isola erano sbarcate altre persone.

Da qualche altra parte dell’ isola.

- Sbrigatevi a montare la macchina!– urlò un uomo vestito completamente di bianco, con un mantello che gli arrivava ai ginocchi. I suoi uomini lavoravano fino all’ esaurimento per evitare che il loro capo si arrabbiasse perchè sapevano cosa sarebbe successo se questi avesse perso la calma.
Iniziarono a montare una strana macchina portando i pezzi dalla nave alla spiaggia.
La nave era immensa e forse era stata progettata così per portare i pezzi della macchina in giro per il mare.
Dalla nave uscirono due loschi figuri che andarono a parlare con l’ uomo in bianco.
- La macchina è pronta capitano – dissero i due all’ unisono.
L’ uomo in bianco esclamò :
- Iniziate col risucchio dell’ energia di quest’ isola.
Il cielo si oscurò e c’ era una strana atmosera nell’ aria. Tutto ciò preannunciava che sarebbe successo qualcosa di grande in quell’ isola.