Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: xuehua    30/12/2012    1 recensioni
"Vedi, non mi pongo i problemi di voi semplici esseri umani. Non ho problemi a dire apertamente di amare Rei. Non ho problemi a dire di aver odiato mio fratello, ed aver intensamente desiderato di proteggerlo allo stesso tempo. Pensi di poter davvero sconfiggere i tuoi demoni quando non sei nemmeno in grado di distinguere chi ami davvero da chi ami per convenienza? Perché se è così, Ichigo, io non posso aiutarti. Nemmeno Ryo, né nessun altro, e allora sappi che sarò grata di vederti divorata dal tuo personale, dolce demone".
Di ritorno da alcuni anni spesi all'estero per studiare con Masaya, Ichigo trova una realtà totalmente diversa ad aspettarla: Retasu intrappolata in un amore a senso unico verso Ryo, una Minto bloccata da un amore di cui si vergogna; ciò che la colpisce è in realtà chi non ritrova, Ryo, ormai irrimediabilmente distante. E una nuova minaccia, non solo per la Terra, ma una minaccia dentro di lei.
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Ho deciso di eliminare tutte le storie in sospeso perché, sostanzialmente, incomplete: dopo averci riflettuto ho messo insieme questa fic, che in qualche modo comprende qualcosa di tutte le altre, ma migliorate e che, spero, apprezzerete.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Love will tear us apart


Sentiva le braccia pesanti, il fiato sempre più corto e il cuore che batteva all'impazzata; cadde sulle sue stesse ginocchia, che il freddo della neve intorpidì immediatamente, mentre delle gocce d'acqua cadevano dai capelli sul viso. Fissò chi stava dinanzi a lei, ricambiava con uno sguardo pieno di compassione, tendendole la mano.
Sei stanca, non è così?”.
Non riuscì a rispondere, la testa gli esplodeva. Lei non voleva essere salvata, voleva scappare dalla gabbia che si era creata, porre fine con la morte a quel ciclo di sofferenza, ma c'è sempre chi non è disposto a lasciarti andare facilmente.
La ragazza cercò di muovere qualche passo reggendosi sulle gambe tremanti, ma si ritrovò a terra poco dopo: anche in quella situazione non poteva fare a meno di pensare quanto le piacesse la sensazione che le procurava il contatto con la neve.
Vide la persona davanti a sé avvicinarsi e avvolgerle il suo cappotto intorno alle spalle.
So che non ti piace essere aiutata” le disse cercando di coprirla il meglio possibile. “Ma tu ragioni in maniera del tutto irrazionale per essere un contractor*”.
Anche tu, altrimenti non saresti qui, Kurosawa** Rei”.
Penso che tu abbia ragione”. Il ragazzo la sollevò da terra prendendola in braccio e riprese la sua camminata, lasciando dietro di sé solo le impronte e un silenzio imperscrutabile. “Ma come ti ho già detto tre anni fa, io sono qui per proteggerti”. Non arrivò nessuna risposta, lo sguardo color giada di Rei scrutò l'orizzonte bianco come per coglierne qualche imperfezione. “E poi sono qui per motivi molto più egoistici, che fanno di me tutto fuorché un essere superiore... e non addormentarti”.
Sarebbe a dire?”.
Ti ho salvata perché ti amo e non mi va di vederti morire così”.
Smettila con questo tono ironico, non sono dell'umore”.
Non ero affatto ironico”. Rei si fermò e i suoi occhi incontrarono quelli della ragazza.
I contractors sono degli assassini e dei bugiardi” constatò lei senza mai distogliere lo sguardo. “E noi rientriamo in questa definizione”.
Rei ridacchiò tra sé. “Questa è l'Asuka Shirogane che conosco”.

 

Quella notte Ryo non chiuse occhio, era rimasto immobile a fissare il soffitto, chiuso nella sua stanza; la sveglia suonò alle sette in punto, risuonando a vuoto per un minuto buono. Il biondo buttò uno sguardo per la stanza, tutto era imballato e inscatolato per l'imminente trasloco nel nuovo appartamento e il trillo della sveglia risuonava con una certa eco. Trovò che la sua camer, in quel momento, somigliasse molto al proprio cuore, dove i ricordi erano chiusi da qualche parte con cura lasciando, sostanzialmente, il vuoto.
Decise finalmente di spegnere l'apparecchio e nello stesso istante iniziò a suonare il cellulare. Sul display comparve chiaro il nome di Ichigo, rimase a fissarlo senza fare nulla, fin quando il telefono non smise di suonare, al che tirò un sospiro di sollievo.
E' tornata prima del previsto, immaginò, non si sarebbe mai scomodata a chiamarlo dall'Inghilterra. Non posso affrontarla.
Sentì un altro telefono squillare, il rumore proveniva dalla stanza di Keiichiro e in un istante sentì l'amico parlare con una certa felicità nel tono della voce.
Ecco, ha chiamato anche lui.
Tese l'orecchio e sentì chiaramente il moro dire “Ah, Ryo non risponde? Aspetta, te lo passo”.
Ryo affondò il viso tra le mani e sentì il cuore aumentare i battiti e poi fermarsi non appena bussarono alla porta; aprì riluttante, lanciò un'occhiataccia a Keiichiro e prese il cellulare in mano.
Pronto?” domandò, si sentiva in apnea.
Hey, come mai non hai risposto?”.
Il solo sentire la sua voce spaccò in due il suo cuore. “Non l'ho sentito” fu la prima cosa che gli venne in mente di rispondere.
Ah capisco...”. Dall'altro capo ci fu una breve pausa, poi sentì la voce cristallina di Ichigo continuare. “Sono tornata una settimana prima, alla fine... volevo rivedervi tutti”.
Non so se sono dell'umore di reunion felici, Ichigo”.
Cosa succede? Non stai bene?”.
Tra i due calò il silenzio, Ryo sentì la pressione delle crepe nel suo cuore distrutto. Inspirò profondamente ed espirò, ma capì che l'unico modo per tenere Ichigo lontana da lui ancora per un po' era dirle la verità.
E' morta mia sorella”.
Nessuna risposta, nella sua mente comparve l'immagine della ragazza con un espressione sconvolta. Non aveva mai parlato di sua sorella, nessuno del gruppo delle mew mew sapeva della sua esistenza, era il suo segreto, ora svelato.
Mi dispiace...” sentì finalmente dire. “Io... non sapevo nemmeno avessi una sorella”.
Non ve l'ho mai detto”.
Questa volta immaginò Ichigo arrabbiata e con un espressione di disapprovazione sul viso.
Ma cosa è successo?”.
Si è suicidata, quindi come puoi immaginare non sono in vena di festeggiare, nemmeno il tuo ritorno”. L'ultima parte della frase la aggiunse senza volere, ma in quelle situazioni le sue difese si alzavano automaticamente, tirando fuori il peggio di lui.
Ok...”.
Pensò di averla ferita, ma in quel momento non gli importava, non poteva nemmeno immaginare cosa aveva passato lui in quegli anni a causa sua. Si sentì tremendamente egoista.
Quanto starai meglio fammi sapere...”.
Certo. Bentornata, Ichigo”.

 

Bentornata... ripeté fra sé, pensò che Ryo l'avesse detto in via del tutto ironica. Aveva chiamato tutti e, alla fine, era riuscita a mettersi d'accordo con Minto, Retasu e Purin; Zakuro quel giorno aveva un impegno, ma aveva promesso che le avrebbe raggiunte verso le sei. Ichigo era certa di una cosa: qualcosa di profondo doveva essere cambiato in ognuno di loro, perché aveva trovato qualcosa di diverso nelle loro voci. Quella che più l'aveva stupita era stata Minto, le era apparsa totalmente debole e indifesa, non appena aveva risposto nella sua mente era apparsa l'immagine di una ragazza che non ricordava, che non conosceva.
Si sentì tremendamente sola.
Quegli anni lontana da Tokyo l'avevano resa un'estranea.
Qualcosa, come un virus letale, sembrava stesse distruggendo il suo mondo pezzo per pezzo, lasciando intorno a lei soltanto terra bruciata.
Ripensò a Ryo. Lui le era sembrato arrabbiato. Sapeva benissimo che il motivo per cui non aveva risposto non era certo perché non aveva sentito il cellulare, anzi, aveva chiamato così presto sapendo che era appena sveglio e non l'avrebbe ignorato. Sapeva benissimo che era stato male, o almeno così le aveva confessato Keiichiro in quegli anni, con lui non aveva mai smesso di sentirsi. Alla fine del progetto mew credeva di essere riuscita ad avvicinarsi a Ryo, credeva di averlo capito meglio, di conoscerlo un po' di più, eppure, dopo quella conversazione, si rese conto che era quasi un perfetto sconosciuto. Quante altre cose aveva taciuto fino a quel momento? Quanti scheletri aveva nell'armadio?
Cercò di immaginare sua sorella, ma non le venne in mente nulla, non l'aveva mai sfiorata l'idea che Ryo potesse avere ancora dei parenti, quelle volte in cui si era ritrovata in camera sua non aveva mai visto delle fotografie, nemmeno una traccia dell'esistenza di questa ragazza.
Se solo non avessi deciso di affrontare il dolore da solo, di reggere tutto sulle tue sole spalle, se solo mi avessi dimostrato di avere bisogno di me, forse... Ogni volta che faceva quel pensiero si sentiva tremendamente colpevole, ma era mai giunta alla consapevolezza del fatto che se Ryo le avesse aperto il suo cuore forse non sarebbe mai partita, forse in quel momento sarebbe insieme a lui e non ad Aoyama. Si sentiva una traditrice, ma era quello che nascondeva in un angolo del suo cuore, insieme a tutte le lettere scritte e mai spedite, alle telefonate non fatte, alle parole non dette.
Decise di farsi una lunga doccia calda per sciacquare via quei pensieri: aveva proprio bisogno di rivedere le altre.

 

Non è che il tuo gesto insensato è stato dettato dalla partenza per Tokyo?”.
Asuka non rispose, lo sguardo seguiva i vari aerei in partenza e in arrivo, mentre stringeva tra le mani i documenti falsi che erano stati consegnati loro per raggiungere il Giappone.
Infondo, adesso, per lo Stato erano morti entrambi, lei solo da qualche ora.
No, non credo. Sicuramente mio fratello sa già dell'incidente”.
Credi che tornerà qui?”.
No... non ci sarebbe nessun corpo da seppellire o da cremare”.
Se lo dici tu...”.
I due rimasero in ascolto degli annunci, il volo diretto a Tokyo dell'una sarebbe partito tra un'ora e mezza. Le persone passavano loro accanto senza notarli, in effetti avevano l'aria di una giovane coppia in viaggio piuttosto che di due potenziali assassini.
I tuoi capelli sono cresciuti un sacco” disse improvvisamente Rei prendendo tra le mani una ciocca bionda della ragazza, osservandola come se dovesse dedurne la lunghezza.
Non ti piacciono?”.
Sì che mi piacciono”.
Sei sicuro che avremo un pianoforte a Tokyo?”.
Sì, ne sono sicuro, ho già predisposto tutto”. Il giovane lasciò andare la ciocca di capelli. “E se incontrassimo tuo fratello? Lo hai inserito nei tuoi calcoli?”.
Nel caso ci incontrassimo, non sarebbe poi un grande problema...”. Asuka fece spallucce, come se la cosa non fosse importante. “Scoprirebbe che non sono morta”.
Ok e nell'eventualità che interferisca con l'e-project?”.
Asuka si voltò a guardarlo, puntando le sue iridi azzurre dritte in quelle di Rei. “Cosa intendi?”.
Così come ha utilizzato il progetto mew contro Profondo Blu potrebbe perfettamente usarlo nuovamente, dato che, in sostanza, siamo una minaccia”.
Allora gli farò capire che deve starne alla larga”.
Ne sei sicura?”.
Se colpiamo la persona giusta, ne sono sicura almeno al sessanta per cento”.
Il rombo di un aereo in partenza coprì per qualche istante i vari rumori e il vociare diffuso, per un momento tutto era sembrato quasi irreale.
Sei molto sicura di te” disse infine Rei accennando un sorriso. “Ricordati che puoi contare su di me”.

 

La giornata era particolarmente uggiosa e il sole sembrava non avesse intenzione di farsi vedere per quel giorno a Tokyo; Ichigo, Minto, Purin e Retasu erano sedute in un piccolo locale a sorseggiare cioccolata calda date le temperature della giornata.
Sono così felice che tu sia tornata!” continuava a esclamare Purin, anche lei era cresciuta ed era ormai un'adolescente; le treccine erano sparite, lasciando spazio ad un caschetto biondo un po' ribelle, era diventata più alta e aveva un fisico slanciato.
E io sono felice di rivedervi”.
In effetti erano tutte cambiate. Ichigo notò che in Minto era sparita l'arroganza dai suoi occhi, sostituita da una certa malinconia, ma nonostante ciò continuava a mantenere la sua eleganza, come un cigno; Retasu aveva sostituito gli occhiali con le lenti a contatto, i capelli quel giorno li portava sciolti, lunghi fino a metà schiena. La rossa si era accorta che l'amica la fissava con una certa apprensione, come se fosse preoccupata. Ovviamente Ichigo non poteva nemmeno lontanamente immaginare quello che era successo tra Retasu e Ryo e che il suo ritorno rappresentava, in qualche modo, un pericolo.
Quindi tu e Aoyama-kun state sempre insieme?” domandò appunto Retasu subito dopo aver bevuto un po' della sua cioccolata.
Eh già, per ora le cose vanno a gonfie vele...” rispose imbarazzata la ex mew mew, abbassando lo sguardo.
Io sinceramente non riesco a trovare un ragazzo adatto a me, per ora” commentò Purin “Sono tutti degli smidollati”.
Vedrai che prima o poi ti innamorerai anche te” le disse Ichigo abbozzando un sorriso.
Cambiamo argomento” propose Minto, teneva le braccia incrociate davanti al petto, come se dovesse difendersi: effettivamente non aveva proprio voglia di parlare di amore e relazioni felici.
Mi ha detto Ryo che lui e Keiichiro si trasferiranno in un vero e proprio appartamento” continuò Retasu arrossendo impercettibilmente.
Quindi il progetto mew è proprio finito... Aaah, che nostalgia ragazze” esclamò la biondina allungando le braccia per stiracchiarsi.
Te lo ha detto Ryo?” sottolineò Minto con malizia.
N-non è come pensi! E poi avevamo detto di non parlare di queste cose!”.
Ma questo è decisamente interessante”.
Ichigo osservò le due battibeccare, senza dire una parola: si accorse che l'idea che Ryo potesse avere accanto qualcuna, anche se una delle sue migliori amiche la quale sapeva lo amava da morire, le dava fastidio. Non pretendeva di avere una proprietà esclusiva su lui, ma allo stesso tempo sentiva di essere gelosa.
Osservando la reazione di Retasu dedusse che molto probabilmente fra i due era successo qualcosa, ma preferì rimanere nel dubbio e non indagare oltre.
In quell'istante le ritornò in mente ciò che le aveva detto Ryo al telefono e sentì un brivido percorrerle la spina dorsale.
A proposito di Ryo” disse, voleva essere sicura di non essere l'unica all'oscuro di tutto. “Voi sapevate che aveva una sorella?”.
Le tre compagne si guardarono confuse e risposero all'unisono “no”.
Perché? Ha una sorella?” domandò Minto.
Sì... l'ho saputo stamattina, quando ho chiamato lui e Keiichiro per chiedere loro di rivederci”.
Retasu la guardò di sottecchi, si rese conto di quanto Ryo, invece di aprirsi con lei, si fosse totalmente chiuso, come un riccio spaventato: non sapeva assolutamente nulla di lui, né del suo passato, tantomeno del suo presente, per lui era davvero solo una questione di sesso, punto. Provò una fitta all'altezza del petto.

 

Minto rientrò a casa prima delle altre e, come al solito, si chiuse in camera sua. Ultimamente aveva anche perso la voglia di ballare, il fatto era che non ne trovava più una ragione. Non poteva parlare a nessuno del suo malessere, di quei suoi sentimenti che la logoravano piano, fino a toglierle il sonno, a volte anche la fame e la voglia di vedere la luce del sole.
Da quando si era accorta che quella che provava per Zakuro era più che amicizia si era chiusa nella sua prigione di disperazione e imbarazzo. Per la prima volta in vita sua conosceva l'amore e la stava straziando.
Non ne parlava nemmeno con se stessa tanto la faceva star male.
Avrebbe voluto rivelare il suo segreto, ma a chi? Chi l'avrebbe davvero compresa?
E poi quel pomeriggio aveva avuto la conferma che l'amore stava facendo a pezzi non soltanto lei, ma anche le sue ex compagne di battaglia e amiche: non aveva dubbi sul fatto che quella di Ichigo fosse ormai una relazione intrisa di abitudine, mentre Retasu stava vivendo una relazione a senso unico, in cui era diventata il veicolo di sfogo delle inquietudini di Shirogane.
Dopo il progetto mew il suo mondo non era stato affatto salvato, ma era piombato in un'oscurità sempre più impenetrabile con il passare del tempo.
Avrebbe voluto prendere a schiaffi Retasu e urlarle di avere più amore per se stessa; avrebbe voluto rompere la bolla di sapone che Ichigo si era creata, mostrandole qual'era il mondo vero; avrebbe voluto dichiarare il suo amore a bassa voce, senza vergogna, senza paura, accettandolo e dichiarandolo al mondo.
Ma non avrebbe fatto nemmeno una di queste cose.
Minto alloggiava tra quattro mura di solitudine.

 

Quella notte, in quattro diverse zone di Tokyo, alla medesima ora, avvennero quattro omicidi.
Gli assassini non avevano lasciato tracce, ma soltanto un messaggio.
Siamo i precursori di un nuovo mondo.

 

 

*Prendo in prestito il termine e la tipologia di personaggio da Darker than black: i contractors (in italiano i contraenti) sono esseri umani che hanno perso in qualche modo la loro anima, acquisendo dei poteri paranormali, diventando in grado di uccidere senza ripensamenti.

 

**Dato che il cognome “Shirogane” contiene la parola “Shiro”, “Bianco”, ho voluto inserire l'aggettivo “Nero”, “Kuro”, nel cognome di Rei.

 

 

Spazio dell'autrice:
Buonasera a tutte, eccomi con il secondo capitolo di Unmei no akai ito!
Innanzitutto grazie mille per le recensioni, scusate se non rispondo ad ognuna di voi, ma purtroppo ho un sacco di impegni! Grazie mille, questa storia esiste anche grazie a voi!
Questo essendo un capitolo un po' “pesante” ho preferito non renderlo lunghissimo... entrano in scena delle entità sconosciute, la vita delle nostre eroine in questo momento è abbastanza difficile e gli anni le hanno, in qualche modo, allontanate... e a quanto pare la sorella di Ryo è ancora viva.
Ma chi sono davvero questi contractors? Ed Asuka e Rei da che parte stanno?
Continuate a leggere e lo scoprirete ;) A presto!

 

 

  
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