Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Hemon Taurus    18/07/2007    4 recensioni
Mese di Dicembre, sesto anno a Hogwarts. Harry ha molto da fare tra gestire i suoi poteri diventati più forti, i suoi problemi più oppressivi, e i suoi sentimenti più forti. Fortunatamente potrà contare sui suoi amici.

Come avete notato, troverete qui tutti gli elementi più classici possibili, ma non crediate che sia compresa anche la noia. Perchè sotto la liscia superficie, delle pericolose macchinazioni sono in corso. Spiriti oscuri sono all'opera... e sarà molto furbo chi riuscirà a sventarli prima che sia troppo tardi.

NdT: come avrete intuito, la storia si svolge dopo gli avvenimenti del quinto libro. Non tiene quindi in considerazione ciò che accade nei seguenti.
Genere: Romantico, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Traduzione, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Harry si risvegliò di soprassalto nella vasca da bagno ghiacciata. Bussavano alla porta.
Imprecò, uscendo dalla vasca da bagno reggendosi la testa.
Ron parlava con una voce un po’ pastosa. La dura mattina del dopo sbornia apparentemente non l’aveva risparmiato, pensò Harry avvolgendosi un’asciugamano intorno alla vita.

- Harry… cosa stai combinando tutto questo tempo lì dentro? Chiacchieri ancora con le sirene? -

- Sto bene, sto bene, Ron, sto uscendo... in ogni modo, le sirene sono nel lago oppure nel bagno dei prefetti… Di certo non qui. -

- A proposito, Ginny è qui. Dice che ti aspetta.

Harry vide in effetti un’altra testa rossa insinuarsi nel vano della porta e la chiuse rapidamente.

- Ginny? sei già qui? – cercò di guadagnare tempo mentre si infilava i pantaloni.

- Sono quindici minuti che ti aspetto di sotto! Sei stato proprio tu a dire che dormire fino a tardi è una specialità Weasley, no?

- Cosa? – esclamò Ron.

Per la barba di Merlino! Harry non si era accorto del passare del tempo. Rinunciò a pettinarsi la sua maledetta zazzera e uscì in un batter di ciglia. Il mantello, la mappa dei Malandrini… Non stava dimenticando nulla.

- Dove andate? – domandò Ron, che sembrava finalmente domandarsi cosa ci facesse la sua sorella preferita, nonchè unica, nel suo dormitorio.

- Quello che facciamo io ed Harry non ti riguarda. – scherzò Ginny.

Dean, Seamus e Neville sogghignarono dietro le tende dei letti.
Harry si voltò per controllare di nuovo di non aver dimenticato nulla, e soprattutto perchè sentiva il sangue affluire alle guance.
Perchè Ginny poneva la questione in quel modo?

- Andiamo a cercare di vedere l’arrivo della pietra d’Oriane – si difese, percependo lo sguardo sospettoso del suo migliore amico posarsi su di lui. – Lo sai bene… La pietra preziosa che Silente ha accettato di custodire a Hogwarts. Arriva questo mattino… -

Ginny non gli lasciò il tempo di terminare di giustificarsi e lo tirò per mano fuori dal dormitorio. Scesero i gradini e attraversarono silenziosamente la penombra della sala comune, appena illuminata dai primi raggi di un timido sole. Dietro i rinforzi del muro, prima che la Signora Grassa si voltasse, Harry sollevò il mantello con un ampio gesto e lasciò che li coprisse entrambi.
Solo i freddi raggi di quel mattino di Dicembre filtravano nei corridoi deserti.
Anche se non aveva percepito nessuna presenza nelle vicinanze, Harry gettò un occhio alla mappa dei Malandrini per sicurezza: tutti erano nei loro rispettivi dormitori. Cosa normale per un sabato mattina, oltretutto l’indomani di una partita importante.
Sentiva la pressione della mano di Ginny sul braccio.

- Guarda la mappa – gli bisbigliò lei proprio contro un orecchio – Silente è già in Sala Grande, con altri professori. L’aspettano di già.

- Si, hai ragione, muoviamoci!

Trotterellarono dal corridoio alle scale in direzione della porta d'ingresso principale.
Harry doveva restare curvo per evitare che i suoi piedi non uscissero dal mantello dell’invisibilità. Era stupido e lo sapeva: nessuno era lì per vederlo... ma preferiva essere prudente. E poi, avere la testa chinata sulla chioma di Ginny non era spiacevole, anche se le ciocche rosse gli solleticavano un po’ il naso.
Arrivati alla sommità della scala principale, videro i professori che aspettavano davanti alla grande porta aperta. Il professor Vitius batteva i denti per il freddo mentre la McGrannit stava affrontando una seria conversazione con Piton, che come d’abitudine sembrava di umore tetro. Silente propose a tutti una tazza di thé profumato che aveva appena fatto apparire. Vitius lo ringraziò e si bruciò la lingua.
Sempre coperti dal mantello, Harry e Ginny si erano avvicinati sul pianerottolo, a meno di una dozzina di metri dai professori. In lontananza, la foresta proibita aveva indossato un mantello di brina e di tanto in tanto, echi di sibilii lamentosi arrivavano alle orecchie di Harry.
Un vento leggero e un po’ pungente entrava dalla porta e trasportava qualche filo d’erba ricoperto di brina bianca. Ginny rabbrividì e si serrò un po’ di più contro di lui. Harry le strofinò la spalla per riscaldarla. Aveva un po’ freddo anche lui, ma una ventata d’aria fresca era proprio quello di cui aveva bisogno il giorno dopo una nottata come la precedente.
Un’enorme figura passò in mezzo alle porte scrollandosi. Hagrid, con una balestra in spalla e i quadrelli pronti ad essere scoccati, scortava un uomo di piccola taglia, che nasconeva sguardi impauriti sotto il grande mantello.

- Commissario Van Tomäas! – esclamò Silente con un sorriso caloroso. – Benvenuto a Hogwarts. -

- Signor Preside… voglio dire… Albus, vecchio mio, come sta? E’ passato così tanto tempo. -

- Troppo tempo, Piett, davvero troppo tempo. Spero che non abbia incontrato imprevisti durante il viaggio. –

Il commissario Piett Van Tomäas gettò una lunga occhiata alle sue spalle, in direzione della foresta, e un brivido gli percorse la spina dorsale.

- Non si è mai troppo prudenti, Albus. Nonostante tutte le protezioni e la presenza… – lanciò uno sguardo di gratitudine in direzione di Hagrid - … del vostro custode delle chiavi, non si può mai prevedere tutto. Oso sperare che non mi abbiano seguito. -

Silente posò un braccio sulle spalle fraterne del commissario, cercando di essere rassicurante, mentre Hagrid rinchiudeva le pesanti porte dell’entrata.

- Adesso lei non rischia più nulla, Piett. Hogwarts è il luogo più sicuro che lei possa immaginare. Se dei Magiamorte vi avessero seguito, non avrebbero comunque potuto avvicinarsi. La scuola è ben custodita e, mi creda, è molto difficile penetrarvi. Vuole una tazza di thé ? -

- Grazie Albus, ma per il momento, come può constatare, ho le mani occupate. -
Van Tomäas mostrò al Preside la scatola che teneva serrata tra le mani. Lo scrigno era coperto di iscrizioni strane e una luce diafana sfuggiva in sbuffi di fumo argentato.

- Allora era vero – disse in un soffio la McGrannit – E’ per davvero riuscito a rubarla ai seguaci di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. -

- Commissario, l’intero mondo magico deve esserle riconoscente per essersi preso dei rischi di tale portata – mormorò Silente – Lei ha ragione ad essere preoccupato. Chi non lo sarebbe, reggendo tra le braccia la pietra d’Oriane. Mi segua, andiamo immediatamente a metterla al sicuro. -

Van Tomäas acconsentì prontamente e seguì il Preside nel salire le scale. Harry e Ginny si strinsero contro il corrimano per lasciar passare Hagrid che seguiva il gruppo di professori portando le valigie e i bagagli abbastanza voluminosi del commissario. Tra le cose di quest’ultimo, Harry notò la forma della cornice di un quadro. Intrigato, acuì i propri sensi per saperne di più ma Ginny gli sussurrò all’orecchio, cosa che gli impedì di concentrarsi.

- Hai visto? Valeva la pena di svegliarsi presto, no?

- Si. Era molto carina, con tutti quegli sbuffi di fumo. Peccato comunque non averla vista su serio. Avevi l’aria di tenerci molto. –

- Ma Harry – riprese lei non appena ritornati nei corridoi deserti della scuola – di certo non credi che avrebbero comunque svelato la pietra senza proteggersi loro stessi! Sai perchè la chiamano il «Cristallo dei pensieri»?

- Oh, Hermione deve avermelo detto, una volta…

- Harry, questa Pietra ha dei poteri formidabili. Oltretutto è stato studiandola che centinaia di anni fa alcuni maghi hanno scoperto e messo a punto tecniche come l’Occlumanzia e la Legilimanzia. -

- Non era nel corso del vecchio Ruf dell’anno scorso? -

- Sì. E l’anno scorso, parla per te – lo corresse Ginny con un piccolo sorriso – Io lo sto studiando proprio ora. Hai visto come brillava la scatola? La pietra stessa deve essere magnifica! Grazie di essere venuto con me!

Gli occhi di Ginny scintillavano. Harry stava per rispondere qualcosa di completamente stupido, quando lei lo baciò furtivamente sulla guancia prima di scivolare fuori dal mantello.
Il quadro della Signora Grassa si voltò proprio in quel momento e Ron urtò con la fronte quella della sorella.

- Scusami, Gin’, non ti avevo visto arrivare… ahia! La mia testa!

Evidentemente l’ora di colazione si avvicinava e Grifondoro vedeva i suoi studenti affamati dirigersi allegramente verso la Sala Grande. Hermione teneva Ron per mano – erano più o meno insieme da un mese a seconda dei loro bisticci e delle loro riconciliazioni - e i due prefetti camminavano fianco a fianco sulle scale sinuose. Ginny trotterellava davanti a loro, felice per quella giornata di week-end che si annunciava davvero bene e Harry era rimasto un po’ indietro, cercando di infilare discretamente il mantello nella tasca della sua veste da mago.
Ciononostante, fu il primo del piccolo gruppo a notare l’assembramento sospetto in basso alle scale.
Le porte della Sala Grande erano chiuse e Gazza ne difendeva gelosamente l’accesso.

- Non ci si avvicina alla porta – ripeteva il custode per la quindicesima volta con la sua voce acida – Il Preside è stato molto chiaro su questo punto. -

- E quando mangeremo, allora? – non potè impedirsi di chiedere Ron.

- Si mangerà – riprese Gazza sorridendo e mostrando i denti gialli – quando il nostro amato Preside deciderà. Fino ad allora, puoi sempre mangiarti le unghie, Weasley. -

- Andiamo, Argus, non potrei mai permettermi d’impedire a questi giovani di fare colazione – Silente, che appariva proprio dallo spiraglio delle porte della Sala Grande, aveva l’aria di rimproverare il custode. – Al massimo, mi permetterò di ritardarla ancora un po’. –

- Vogliate scusarmi – riprese, rivolgendosi questa volta alla folla diventata silenziosa – ma sono costretto a domandarvi ancora qualche istante di pazienza. Il commissario Van Tomäas e io stesso stiamo attualmente lanciando una serie di incantesimi sulla Sala Grande. Vi chiedo quindi ancora qualche minuto prima di lasciarvi appagare l’appetito e la legittima curiosità. -

Silente sparì con una strizzatina d’occhio a Gazza, che riprese ben presto il suo solito umore e ricominciò a esortare gli studenti perchè lasciassero Silente e il commissario Vanne Thomas terminare il loro lavoro.

- Poverino – lo compatì ironicamente Ron - sembra davvero rimpiangere l’era della Umbridge. -

Ginny si voltò verso Hermione ed Harry.

- Pensate che abbiano messo la pietra nella Sala Grande? A portata di tutti? -

- Non ci pensare neanche – tagliò corto il prefetto - il Cristallo dei pensieri è una pietra di grande potenza, come indica il nome stesso. Oltretutto è studiandola nel 1328 che alcuni maghi dell’università magica di… -

- Va bene, lo so, Ruf ce ne sta parlando a lezione in questo periodo. -

Hermione preparava una risponda tagliente quando la porta di aprì e Silente e Van Tomäas uscirono, fermarono i battenti e formularono lunghi incantesimi tenendo le bacchette in alto.

- Cosa fanno ? - chiese Ron.

- Un incantesimo di Furto Impossibile, forse – esitò Hermione – per impedire che qualcosa di rubato possa superare questa porta… Ma potrei sbagliarmi, è un incantesimo molto complesso. -

Harry si concentrò. Poteva la pietra trovarsi all’interno della stanza? Tese i suoi sensi e tentò di percepire cosa stesse succedendo dietro la porta. Un incantesimo glielo impedì e si sentì vacillare.

- Stai bene, Harry? - s’inquietò Ginny.

- C’è anche un incantesimo di impermeabilità mentale, o qualcosa del genere. – sussurrò, ammirato.

Le sue osservazioni si persero in un concerto di esclamazioni. L’incantesimo congiunto del Preside e del commissario era appena riuscito, e degli sbuffi di fumo dorato correvano sulla suferficie della porta, lasciando dietro di loro tracce scintillanti. Disgustato per una tale profusione di magia, di cui non avrebbe potuto mai ripetere neanche un decimo, Gazza lasciò quei luoghi con la sua camminata zoppicante mentre Silente invitava gli alunni a prendere posto attorno ai quattro grandi tavoli, sotto la volta magica dove scintillavano ancora migliaia di stelle.
Ma fare colazione era in quel momento l’ultima delle preoccupazioni per gli studenti di Hogwarts. In effetti, al centro della sala, tra i tavoli, si trovava una stele nera alta parecchi metri, che terminava in una sfera traslucida che illuminava intensamente la stanza con colori allegri e cangianti.
Su incoraggiamento dei loro direttori di casa, gli studenti presero posto controvoglia e nel baccano più totale. I cornetti e il porridge erano disponibili a volontà. Ognuno si lasciò andare ai propri commenti, alle proprie osservazioni e Ginny non si privò del piacere di raccontare alle sue amiche quello che aveva visto quella mattina.
Harry storse il naso non appena sentì le parole «uscito dal bagno nudo come un verme» e stava preparandosi a rispondere che portava almeno un asciugamano quando Silente si alzò in piedi e ci fu immediatamente silenzio.
Il vecchio uomo sorrise di tanta attenzione immediata, e i suoi occhi scintillarono vivacemente.

- Vi presento il Cristallo dei pensieri – disse allegramente mostrando la sfera - anche conosciuta con il nome di Pietra d’Oriane. Per ragioni di sicurezza, la manteniamo fuori dalla portata di tutti e tagliata fuori dal mondo grazie ad una sfera incantata. I più perspicaci tra voi avranno forse anche notato le numerose protezioni magiche di ogni sorta che sono state disposte in questa sala. E’ la ragione per cui ho dovuto — mio malgrado, s’intende – farvi aspettare all’esterno. Concorderete con me che la sicurezza di questa Pietra è prioritaria, ancora di più visto che fino a poco tempo fa era nelle mani di Voldemort e dei suoi seguaci. -

La sala trasalì nel sentire il nome che nessuno osava formulare e Silente sollevò le mani per calmare l’assemblea.

- Vi chiedo ora di accogliere il commissario Piett Van Tomäas, membro scelto della squadra di tiratori di bacchette. Vi chiarirà la situazione attuale molto meglio di come potrei fare io. -

Applausi educati salutarono il nuovo arrivato alla destra di Silente non appena si alzò.

- Grazie Albus. Come il vostro Preside vi ha appena detto, ho qualche informazione da comunicarvi. Prima di tutto, comprenderete bene che tutto questo è temporaneo – esclamazioni di delusione percorsero la sala – e che quando il Ministero, oggetto di un attacco terribile l’estate scorsa, sarà totalmente riparato e quando gli incantesimi di protezione saranno totalmente operanti, trasferiremo la pietra d’Oriane al sicuro in una delle sue stanze.
Fino ad allora, non possiamo conservare un oggetto come la pietra in un posto qualunque, anche perchè, come vi ha precisato prima il signor Preside, i Magiamorte stanno cercando di recuperarla per approfittare dei suoi poteri straordinari in materia di Legilimanzia. E’ dunque a nome del Ministero e del nuovo Primo Ministro che affido a Hogwarts la cura di vegliare su questo oggetto estremamente prezioso che è la Pietra.
Naturalmente Tyrésias e io stesso avremo come missione esclusiva quella di sorvegliarla.

- Avremo del lavoro, Piett, te lo assicuro – fece una voce dietro Harry.

La sala intera si voltò per scoprire un quadro appeso al muro che rappresentava un vecchio irsuto e magrolino con le sopracciglia talmente cespugliose da nascondere lo sguardo.

- Vi presento il ritratto di Tyrésias, il miglior quadro di sicurezza che sia mai stato dipinto. Nulla sfugge al suo sguardo e mi è stato di grande aiuto più di una volta. - precisò Van Tomäas.

- Sorvegliare la Pietra non sarà un affare da poco, Piett. – riprese il quadro – ho già individuato certi ficcanaso (fece scivolare uno sguardo sospettoso verso il tavolo dei Grifondoro). Sì, li ho visti, ma può darsi che non sia nulla più che una coincidenza. Eppure… -

Harry si sentiva sempre meno a suo agio. Era proprio il quadro di Tyrésias che Hagrid aveva portato qualche istante prima sulle scale. Ma il quadro era ricoperto da una tela di protezione, e Harry e Ginny erano, quanto a loro, sotto il mantello dell’invisibilità. Le capacità di rivelazione del ritratto sembravano temibili.

- Tyrésias? Questo nome mi ricorda qualcosa – dichiarò Ron tra due muffins.

- E’ normale Ronnie - rispose Hermione – Tuo padre deve avertene parlato. Il quadro sorveglia le camere più segrete del Ministero della magia. Si dice che nulla sfugga ai suoi occhi. -

- Ma ‘Mione, guardalo, come vuoi che veda qualcosa con quelle sopracciglia? Perfino Harry senza occhiali vedrebbe meglio. -

- Ma Tyrésias non ha mai visto nulla da solo, Ronnie, era cieco. -

- COSA? Ma se hai appena detto… -

- Lasciami finire. – tagliò corto Hermione.

- Tyrésias ha preparato lui stesso degli occhi finti. Ron… quest’uomo è l’inventore dell’occhio magico, quello che porta Moody è una versione più recente. Solo che i suoi non sono delle semplici protesi: Tyrésias li ha creati direttamente sul suo viso. -
Un brivido percorse tutti quelli che stavano seguendo la conversazione. Harry alzò gli occhi verso il quadro e seppe senza averlo visto che Tyrésias ricambiava il suo sguardo. Si sentì penetrato da quello sguardo, molto meno dolce rispetto a quello degli occhi di Silente. Istintivamente chiuse la mente. Il ritratto strinse un sorriso sdentato e sollevò le sopracciglia cespugliose. Dietro di loro, due sfere di un blu profondo rotolavano dentro le orbite.
Harry si ripromise di chiedere maggiori spiegazioni ad Hermione… ma più tardi, lontano dalla Sala Grande. Quel quadro gli faceva venire la pelle d’oca.

***



Non so voi, ma trovo che lo stile è già un po’ meno pesante. In ogni modo, c’è bisogno di andare avanti. Ho previsto non pochi avvenimenti per il seguito.
Il vostro diligente,
Hemon Taurus Albijeisi
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Hemon Taurus