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Autore: Meddi    02/01/2013    2 recensioni
'Harry Styles,ventisei anni,Holmes Chapel.' lessi sotto voce mentre sprofondavo nella mia amata poltrona rossa.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo due.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Qui c'è tutto quello che devi sapere,puoi andare.- aggiunse alcuni secondi dopo. -Grazie.- la ringraziai,mi alzai e con i miei fogli mi ritirai nel mio studio. Cominciai ad analizzare e leggere ciò che mi aveva consegnato Becca.
'Harry Styles,ventisei anni,Holmes Chapel.' lessi sotto voce mentre sprofondavo nella mia amata poltrona rossa. Quel ragazzo aveva davvero una storia particolare e per me sarebbe stato un caso nuovo e dovevo impegnarmi al massimo.
Ci tenevo sempre a dare il massimo in tutto,con la perdita di mia mamma avevo imparato a cavarmela sempre da sola,in ogni caso. Avevo una mentalità superiore ai miei ventidue anni infatti in molti me lo dicevano e in questo io ci trovavo un vantaggio.
Avrei incontrato quel paziente a breve così decisi di prepararmi anche psicologicamente,sopratutto a quello. Dopo cinque minuti squillò il telefono che avevo poggiato sulla scrivania e la mia segretaria mi avvisò dell'arrivo del paziente,decisamente puntuale.
Bussò alla mia porta e lo accolsi calorosamente stringendogli la mano e sorridendo. Ricambiò anche lui sorridendo,sembrava un ragazzino,era davvero carino e in forma per i suoi ventisei anni. Lo feci accomodare sulla mia poltrona e io mi sedetti difronte a lui.
-Bhe,oggi non penso cominceremo già con la terapia,quindi passiamo alle presentazioni,io sono Camilla.- dissi sorridendo e invitandolo ad aprirsi. La cosa fondamentale era che lui dal primo momento cominciasse a fidarsi di me,in me doveva trovare un'amica con cui confidarsi ed essere sicuro che io fossi affidabile.
-Harry.- disse leggermente scostato. Cercai subito di interpretare il suo comportamente,sicuramente era agitato,nervoso,cosa normale per una prima volta da uno piscologo. -So come ti senti,parla,io ti ascolto,sono qui per te.- dissi allargando le braccia e mettendomi a sedere un po' più in là rispetto a lui.
-Lei non...- lo interruppì subito. -Dammi del tu!- dissi prima di fargli segno di continuare. -Bene,io non sono venuto qui..perchè volevo..cioè in un certo senso mi hanno costretto.- disse tutto d'un fiato. -Davvero?- dissi turbata. 
-Si,i miei amici,hanno detto che avevo bisogno di aiuto,idioti.- sbuffò. -Hahaha,quali sono i tuoi problemi che fanno preoccupare anche i tuoi amici?- dissi ritornando ad un tratto seria,stavo lavorando. -Penso che tutto sia cominciato quando ero bambino,un giorno ebbi un incidente con mia mamma,in auto.- disse bloccandosi.
-Io..io ho assistito alla sua morte,sotto i miei occhi,mi ricordo tutto come se fosse ieri,lei a terra,tutto quel sangue.- continuò gesticolando nervoso. -Io sono rimasto traumatizzato da quel momento e la cosa che odio e che spesso questo episodio si ripete sensa fine nella mia mente.- concluse quasi spaventato.
Anche io rimasi scioccata,era davvero forte la sua storia,e poi vederlo raccontare tutto in quel modo mi aveva fatto stringere lo stomaco tanto che l'avrei abbracciato. -Ti senti colpevole dell'incidente?- dissi cercando di tenere duro,non potevo commuovermi.
-Sì,è colpa mia,se non avessi fatto i capricci quel giorno in auto lei non avrebbe sbandato e non sarebbe andata a scontrarsi con un camion.- disse con un nodo in gola,si sentiva dalla sua voce tremolante,spezzata. -Non devi colpevolizzarti,se è succeso è perchè così era stato stabilito.- 
Con la testa faceva dei movimenti come a negare ciò che dicessi. -Anche io ho perso mia mamma,so quello che vuol dire.- dissi sedendomi sul bordo della poltrona così che fossi più sporta verso di lui. Appena sentì quelle parole alzò la testa e mi guardò.
-Non ti conviene perdere tempo con me,non risolverai nulla.- disse guardandomi con quegli occhi che si ritrovava,erano 'profondi',verdi,sembravano contenere dentro un mare di lacrime mai lasciate via. -Vivi da solo?- chiesi ingnorando le sue parole.
-Si,ma a volte sto con gli amici.- disse semplicemente. A primo impatto sembrava scocciato dalle mie domande,poco dopo riuscì a sciogliersi e prese pian piano confidenza con me. Gli scappò anche un sorriso,mi sentii meglio quando lo vedi 'felice',era per me una soffisfazione.
-Penso che per oggi sia abbastanza.- dissi richiudendo la cartellina rossa. -Non sei niente male.- disse poco dopo imbarazzato. Arrossi,non sapevo se si riferisse alla persona o al carattere. -Grazie,anche tu.- gli sorrisi anch'io imbarazzata.
-Mi dai il tuo numero e indirizzo?- disse. -Io non lavoro a casa,solo qui.- dissi chiarendo bene le cose. Becca teneva ad ogni particolare,sopratutto che non si mischiasse vita privata e lavoro,era poco professionale e immaturo.
Però pensandoci non avremmo fatto nulla,solo se lui aveva qualche attacco di notte poteva venire da me per due chiacchiere,tutto lavoro. Rimase anche un po' deluso dalla mia risposta così dissi -Vabbè..tieni.- dissi passandogli un fogliettino con su scritto i miei contatti.
-Allora a presto.- disse prima di uscire dallo studio. -Quando vuoi.- gli sorrisi e lo lasciai andare. Tirai un sospiro di sollievo quando fu fuori dalla mia stanza,primo giorno,passato alla grande. Verso tardo pomeriggio mi ritirai nello studio di Becca per informarla delle novità della giornata appena conculsa.
 
Tornai a casa esausta,poggiai le borse sul divano,il cappotto sull'attaccapanni e mi diressi subito da mio padre per assicurarmi che stesse bene. Zee era accanto al suo letto e stava piegando il bucato ormai asciutto. Mi salutò con un gesto e face segno che papà stava dormendo.
Rassicuratami scesi in cucina,avevo fame,e per mia fortuna Zee mi aveva conservato la cena,primo e secondo,come avrei fatto senza il suo aiuto? Quando anche lei scese la ringraziai per la cena e dopo aver fatto due chiacchiere andò via.
La sera era il mio unico momento di relax,sprofondai nel divano e accesi la tv,tolsi anche quei fastidiosi tacchi che mi stavano massacrando da tutto il giorno. Passai così la serata,tra una tazza di thè e un film d'amore. Dovevo ammetterlo ero una sdolcinata,amavo i film smielosi e mi commuovevo sempre quando vedevo quelli drammatici.
Mi arrivò verso la fine del film un messaggio dal mio fidanzato,ah giusto ero fidanzata,quasi sposata. Molti mi avevano detto che era presto,ero ancora giovanissima e avevo una vita da godermi,ma Mark ci teneva tantissmo sia a me che al matrimonio e poi mia mamma aveva sempre programmato il nostro matrimonio.
Mark era stato il mio primo ragazzo,ero un tipo all'antica,attento a tutte le tradizioni e attualmente si trovava fuori città per lavoro. Non che io non lo amassi ma era più un bene fraterno,carnale che altro,però la mia decisione era già stata presa.
'Mi machi,ti amo. xx' scrisse lui. Gli risposi subito in modo da non farlo preoccupare. ''Anche tu!xx'' anche lui non si fece attendere.  ''Torno la prossima settimana,non vedo l'ora di abbracciarti,domani ti chiamo,notte!xx'' non gli risposi,non aveva senso. Sbuffai,bussarono anche alla porta e mi alzai sensa voglia per andare ad aprire. Guardai attraverso la serratura della chiave chi fosse ma vidi solo l'ombra di un uomo a me conosciuto. -Scusa l'ora,ho bisogno di te.- disse Harry appena aprii la porta.
 
Non da descirvere la mia faccia in quel momento,gioia perchè ero sola e volevo compagnia,anche preoccupazione,non lo conoscevo poi così bene,avevamo parlato solo due,tre ore. Ma non potevo di certo mandarlo via così,quindi lo invitai ad entrare ma lui rifiutò.
-Voglio portarti a vedere una cosa in porto.- disse scuotendo la testa. Annuii facendogli segno di aspettare un secondo. Scrissi un bigliettino per mio papà,perchè anche se ora dormiva c'era il rischio che avrebbe potuto scendere e spaventarsi nel non trovare nessuno in casa.
-Sono curiosa.- dissi mentre affondavo la testa nel collo del mio cappotto. Avevo freddo. -Sei la prima persona a cui la mostro.- disse bloccandosi ad un tratto. -Eccola.- disse indicando una cosa alle mie spalle. Era una bellissima barca,anche se non era gigante era carina,anche con il piano inferiore.
Amavo il mare,fin da bambina,mio padre era una sorta di 'pirata del mare' quindi ero quasi sempre in viaggio,sapevo anche giudare più o meno. -Oddio che bella,voglio salirci.- dissi assumendo il comportamente di una bambina viziata.
-Haha,vieni ti porto a fare un giro.- disse aiutandomi a salire,ma io,più capace di lui ero già a bordo esplorando ogni dettaglio. -Vedo che ti piace parecchio.- disse guardandomi così curiosa. -Io sono una figlia del mare,ho vissuto in mare.- dissi vantandomi e facendo spallucce.
-Se vuoi ti lascio guidare.- disse lui porgendomi le chiavi. -Ci provo ma in quello sono meno brava.- dissi mettendo in moto. Per un po' andai bene ma nelle girate e manovre mi aiutò lui,poggiando le sue mani sulle mie. -Come mai sei venuto da me?- dissi mentre il vento portava all'indietro i miei capelli sciolti.
-I miei amici non volevano,così ho pensato a te.- disse poco dopo. -Ma tu ce l'hai la licenza per giudare in mare aperto vero?- dissi preoccupata. -Licenza?- disse confuso. -Cioè tu hai una barca senza licenza? Qui circola la guardia costiera,se ci prendono ci arrestano.- urlai. Come non detto.
Sentii poco dopo una sirena,anche se non si vedeva ancora la barca della guardia costiera erano loro,si capiva,io la riconoscevo. -O cazzo e ora?- chiese lui in preda al panico. - Calmo e zitto.- presi io in mano le redini della situazione.
Velocemente mi spostai con la barca in una delle grotte che si trovavano in mezzo al mare,cercai di entrare il più dentro possibile in modo che quando sarebbe passata la guardia costiera non avrebbe visto nulla. -Siamo salvi?- disse Harry.
-Si ma tu sei scemo comunque.- dissi puntandogli contro un dito. -Non si fa così,avremmo potuto rischiare grosso.- dissi nervosa. Si accorse del mio tono e cercò di scusarsi. -Bando alle scuse,lasciamo stare,per questa notte una cosa è sicura: dobbiamo dormire qua.- dissi sbuffando.
-Che bello!- urlò Harry facendo così echeggiare la sua voce. -Zitto,ci sentono così.- dissi poggiandogli una mano sulla bocca. -Ok,scusa,ci facciamo il bagno?- disse lui poco dopo al mio orecchio. -Assolutamente no,l'acqua è gelata!-
Sembrò non ascoltarmi infatti prendendo la rincorsa mi buttò in acqua e quella volta fui io ad urlare come una pazza. -Ma cosa ti passa per la testa?- non ero incazzata,di più. Menomale che poco dopo cominciai ad abituarmi alla temperatura.
Si buttò anche lui e gli saltai addosso per prendermi la rivincita. Lui era quasi tutto svestito aveva solo i pantaloni,mentre io ero ancora vestita,tutta zuppa. -Vieni,ti aiuto.- tentò di togliermi la maglia,ma gli allungai uno schiaffo. 
-Già non ti dovrei più parlare per quello che hai fatto,quindi stammi alla larga.- dissi mentre nuotavo verso la riva. Anche lui venne con me,lo sentivo nuotare dietro di me. Vedendo che non gli davo corda mi chiese scusa più di una volta.
-Ok,ok,ti perdono ma mantieni le distanze.- dissi stringendomi e rannichiandomi a terra,avevo un freddo pazzesco. -Metti la mia giacca ancora intatta.- disse porgendomela dolcemente. Con la stessa dolcezza mi aiutò a metterla.
Mi sistemò anche i capelli bagnati raccogliendoli in una treccia dietro la nuca. In tutto ciò lo fissavo,i nostri occhi si incontrarono per un secondo e tutto svanì. Si avventrò su di me,mi baciò così voglioso che non potei fare a meno di ricambiare.
Era una bacio come se stesse chiedendo di essergli vicino,sia io che lui avevamo bisogno di qualcuno,ma io già lo avevo,era Mark,non potevo tradirlo. Cercai di staccarmi dalla sua possente presa. -Io...io Harry sono..fi..danzata.- dissi scostando i suoi baci a stampo.
-Cosa vuoi fare qui un'intera notte?- disse avvicinandomi al lui e stringendomi per i fianchi. La mia ragione andò a farsi fottere insieme alla fedeltà. Per la prima volta ascoltai quello che diceva il mio istinto e non quello che era migliore fare per tutti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
per i lettori: non voglio che pensiate che sia una storia stupida poichè si baciano già al secondo capitolo! Questa sarà una storia breve,sei capitolo,forse,penso.
E' fondamentale per me la vostra opinione,non mordo ne mangio nessuno,accetto anche critiche che posso aiutarmi a migliorare! scusate gli eventuali errori ma non ho avuto tempo per rileggere!
Grazie alle persone che hanno recensito il prologo,a presto,spero. (:
   
  
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