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Autore: Soul of the Crow    02/01/2013    4 recensioni
Mi ero ripromessa di continuare la mia raccolta, ma avevo in mente questa fic già da un bel pezzo per non pubblicarla: le Divinità della Morte e della Vita lottano da diverso tempo, ma la prima deciderà di risvegliare un'anima per appropriarsi di quelle degli altri umani. E se la sua avversaria avesse inviato un suo Emissario per impedirglielo?
Alcuni personaggi di IE GO, e alcuni miei OC, saranno i protagonisti di questa fic e le pairings principali saranno la RanTaku e la KyouTen, ma potrei decidere di metterne altre nel corso della storia.
Se vi interessa, vi aspetto dentro con i dettagli.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kirino Ranmaru, Nuovo personaggio, Shindou Takuto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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 Diana era sparita, e la conseguente scomparsa del suo potere, provocò altre scosse di terremoto, ma erano molto più forti di quelle che avevano colpito le isole durante il processo di regressione:
- Che sta succedendo? - domandò Shindou ai due Neutrali.
- A sostenere questa torre era il potere della Dea della Vita, e ora che lei non c’è più, questo posto sta per crollare. Dovete far evacuare gli abitanti, tra poco qui non rimarranno altro che macerie. - rispose semplicemente Ichinose, anche se il suo tono sembrava più quello di un ordine.
A quelle parole, le Guardie Angeliche si diressero nei livelli della torre dove sapevano si trovavano i popoli delle isole, ma Aki fermò Kirino e Shindou prima che seguissero gli altri:
- Voi dovete venire con noi. - la Kino prese il rosa per la mano, e Kazuya fece lo stesso con Takuto: i quattro si teletrasportarono nella Sala dei Nove Corvi.
- Mi spiegate che cosa ci facciamo qui? - chiese Ranmaru ai due Neutrali, ma prima di rispondere, i due indicarono con lo sguardo una piccola incavatura al centro della stanza e Kirino notò che aveva la stessa forma ovale del medaglione.
- Tempo fa, Diana ci aveva rivelato che aveva nascosto una tavoletta di zaffiro in questa torre; su di essa, vi era scritto il modo per trovare il suo successore al potere di questo Regno, e sapendo che si trovava qui, abbiamo passato parecchio tempo a cercarla, ma non eravamo mai riusciti a trovarla. Quando abbiamo visto quel ciondolo, ci siamo ricordati dell’incavo nel pavimento di questa sala, e abbiamo pensato che poteva esserci un collegamento con la tavoletta. - spiegò Aki, dopodiché il rosa inserì il medaglione nell’incavatura, e una luce blu si sprigionò da esso, per poi diffondersi tutta la stanza; quando si affievolì, i quattro si trovavano all’esterno della torre, ormai ridotta ad un cumulo di rovine, ma i ghiacci che ricoprivano l’isola erano ancora presenti. Erano una traccia ormai indelebile, perché nessuno si scordasse ciò che era successo.
Gli abitanti e le altre Guardie non c’erano, probabilmente erano tornate alle isole ora che la situazione era tornata alla normalità.
I Neutrali e le due Guardie Angeliche si erano avvicinati alle macerie, e notarono che soltanto la Stanza dei Nove Corvi non aveva subito molti danni, forse perché il poco potere della Raven che era contenuto nel pendente la aveva protetta, ma al posto della zona del pavimento in cui si trovava l’incavo per il ciondolo, era comparsa una scalinata che portava sottoterra; i quattro decisero di percorrere quelle scale, e arrivarono nel Giardino delle Rose sperando di trovare qualche traccia della tavoletta, ma era tutto quanto come l’ultima volta in cui erano stati lì, tranne il medaglione di Diana che si trovava per terra.
Shindou lo raccolse, mentre Ranmaru continuava a guardare quel giardino sotterraneo perso in ricordi sconosciuti al castano.
- Mi riesce difficile credere che sia crollata, soprattutto dopo tutti quegli anni in cui l’ho vista ergersi imponente al centro del Regno e dell’isola ghiacciata, ma soprattutto gli anni che ho passato qui durante l’addestramento e il periodo in cui ho imparato ad accettare il fatto di essere diventato un Angelo. - il rosa disse quelle frasi tra sé e sé, ma gli altri tre le udirono comunque, soprattutto Takuto che, avvicinatosi all’amico, si era reso conto che le lacrime avevano cominciato a solcare il viso dell’altro:
- Ormai è successo, ma la Signora della Vita voleva farci capire una cosa: dobbiamo tenerci stretti coloro che ci sono cari, impedire che ci sfuggano dalle mani, e non permettere che dei malintesi possano portare alla fine di tutto. Questo noi lo sappiamo bene, ma possiamo sempre fare in modo che gli altri vengano a sapere del messaggio che la Dea voleva trasmettere. Mi vuoi aiutare? - propose alla fine l’ex Mietitore a Kirino.
- Mi riesce difficile credere che fossi lo stesso Demone che voleva togliermi di mezzo, ma su una cosa hai ragione: l’amicizia tra lei e la Divinità della Morte è sparita a causa di un malinteso, ma ci ha aiutato a capire che non è per motivi come questi che un’amicizia deve svanire. -
- Non mi hai ancora risposto Ranmaru. Hai intenzione di aiutarmi? - gli chiese di nuovo il castano porgendogli la mano, ma il rosa, invece di stringerla, attirò l’amico in un abbraccio:
- Va bene. Ti aiuterò. - rispose tra le lacrime l’Angelo dagli occhi color cielo, ma pochi secondi dopo, il medaglione che Shindou teneva ancora nella mano sinistra cominciò a splendere di una luce color zaffiro.
Poco dopo, il ciondolo cadde dalla mano dell’ex Mietitore, e cominciò a fluttuare sopra le teste dei quattro presenti: dopo aver emesso un ultimo bagliore blu, il medaglione si era trasformato in una tavoletta di zaffiro levigata, su cui vi erano diverse incisioni, che cadde tra le mani di Ichinose.
Intanto, erano arrivati anche i quattro Comandanti delle Guardie seguiti dai loro secondi in comando:
- Che ci siamo persi? - domandò Taiyou ai due Neutrali.
I due non risposero, indicarono con lo sguardo Kirino e Shindou e la tavoletta di zaffiro, ma sembrava che Ranmaru e Takuto si erano resi conto di essere osservati, e si erano separati dall’abbraccio:
- Ehi voi due! Abbiamo trovato la tavoletta di cui Diana ci aveva parlato. - li chiamò Kazuya, e i due si avvicinarono come le altre Guardie Angeliche per leggere cosa c’era scritto sulla tavoletta.
“A causa di questa guerra, ho perso la mia più cara amica, ma una cosa la so bene: c’è solo una persona che ritengo in grado di prendere il mio posto, e si tratta di mia sorella. Lei si trova ancora sulla Terra, ma a causa di una disgrazia che ha colpito la mia famiglia parecchi anni fa, non ho più avuto sue notizie.
Chiunque stia leggendo tutto questo, è bene che sappia una cosa: anche se qui il corvo era un simbolo di protezione per gli abitanti del Regno, nel Mondo degli Umani è considerato un cattivo presagio. Da quel che si sarà capito, può avere un lato buono, ma anche uno oscuro; non so quale di queste due parti sia quella sia possegga mia sorella, ma che sia chiara una cosa: quando il corvo dagli occhi zaffiri tornerà nei sogni e nella realtà, accompagnato dalle note delle due Melodie suonate con un flauto, sarà svelata la via per trovare l’erede al trono di questo Regno.”
- Quindi Diana aveva una sorella… - constatò la Kino.
- Voi due non ne sapevate niente? - chiese loro Tenma.
- No, ma forse anche Diana se ne era scordata: da quel che ci ha detto, diventare Divinità è come una specie di rinascita per chiunque venga destinato a quel ruolo. Come avrete capito, non è come diventare Angeli o Diavoli, perché si rimane sempre collegati al Mondo degli Umani e alla vita che una persona conduceva sulla Terra; gli Dei invece rimangono legati ai due Regni per sempre, e molte memorie sulla loro vita precedente spariscono senza qualcosa che inneschi nella mente i ricordi riguardanti ad essa. Un esempio è quella che era l’amicizia tra Diana e Arelia: Diana aveva sempre con sé il medaglione, e per questo non si è mai scordata di questo particolare. Questa tavoletta deve averla incisa lei prima di perdere i ricordi riguardo alla sorella. - spiegò Ichinose, per poi rivolgersi nuovamente alle Guardie:
- Per il momento possiamo solo aspettare. Ora andate: gli abitanti devono tornare a convivere senza che ci siano più divisioni a causa della lunga separazione delle isole. - gli Angeli si congedarono, ma poco dopo essere usciti dal giardino sotterraneo grazie alle scale, Tenma fermò Tsurugi per chiedergli una cosa:
- Tempo fa mi avevi detto che non sentivi di appartenere a nessuno dei Regni dopo ciò che hai fatto. Ora che tutto si è sistemato, che farai? -
Il blu ci impiegò diversi minuti prima di rispondere:
- Ho pensato diverse volte di andarmene da questo Regno dopo la storia di Kirino e Shindou, ma poi mi sono reso conto di una cosa: bisogna tenersi stretti i propri cari, perché a volte basta poco per perderli. E ora che ho ritrovato te e mio fratello, ho capito che è qui che devo stare. -
Matsukaze era sorpreso: il freddo e impassibile Tsurugi Kyousuke gli aveva detto davvero quelle parole? In quel momento non era importante, Diana aveva ragione: se qualcuno ti è caro, non puoi permettere che ti sfugga tra le mani, né per un malinteso, né per motivi come quello.
I due si diressero in volo nella zona ad est dell’Isola della Vita, inconsapevoli del fatto che un corvo dagli occhi zaffiri aveva osservato tutta la scena dalla sparizione di Diana al ritrovamento della tavoletta.
 
 
In un punto imprecisato nel Mondo degli Umani…
 
Il corvo dagli occhi zaffiri stava tornando dalla sua padrona: aveva compiuto il suo dovere.
Si stava dirigendo in una foresta, all’interno di una caverna: il luogo in cui la sua padrona era fuggita. Non passò molto tempo che la vide: una ragazza sui quindici anni, dai capelli corvini legati in una coda bassa che le ricadeva sulla spalla sinistra, e gli stessi occhi color zaffiro della Divinità della Vita. Erano state entrambe sue padrone, ma al rapace ormai era rimasto fedele alla ragazza che aveva davanti:
- Che cosa hai visto? - gli chiese la ragazza. La voce era la stessa: fredda, ma con una nota di malinconia. Il rapace si posò sul braccio della ragazza e cominciò a gracchiare, ma la quindicenne sembrava comunque in grado di capire ciò che diceva:
- E così mia sorella è sparita, ma non ho intenzione di diventare la nuova Dea della Vita. - detto questo, schioccò le dita e sei persone, tre ragazzi e tre ragazze si fecero avanti, ma alla corvina era impossibile vederli a causa del buio; in quello stesso momento, uno schermo di cristallo verde acqua si creò davanti a lei, e le mostrò l’immagine dei due Gemelli della Creazione e della Distruzione.
- Mi avete portato via i miei genitori e mia sorella, e guarda com’è finita: sono rimasta sola.
È meglio che vi prepariate gemelli Le Loire: ve la farò pagare in nome di tutta la mia famiglia. - disse, lasciando trasparire nella sua voce, tutto l’odio che provava per quei due. In seguito, si rivolse agli altri presenti:
- Miei Angeli della Notte, dovete colpire i gemelli, ma non permettete che ci scoprano. Già che ci siete, pensate anche a quelle Guardie e ai due Neutrali: trovateli e sistemateli come si meritano. -
 
 
Un’altra lotta stava per cominciare, ma la nemica sarebbe stata una persona che i Gemelli stessi credevano scomparsa da qualche tempo…
 
 
Angolo di Emy
Ok, questo capitolo è davvero lungo, ma volevo terminare come si deve questa fic. Ringrazio Debby e Mary per i consigli che mi hanno dato, e spero di aver fatto un buon lavoro.
L’ultima parte si collegherà al sequel di questa long, ma non so bene quando la scriverò.
Grazie a chi ha recensito e seguito finora.
Baci e abbracci
Emy
  
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