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Autore: Writer96    06/01/2013    6 recensioni
"-Voglio fare una cosa.- aveva detto, prendendogli la mano e tirandola verso di sé.
-Cosa?-
-Voglio regalarci un numero.- era seria, così seria che lui non l’aveva mai vista più seria e sorridente insieme.
-Un numero?-
-Un numero, sì. Che sia nostro, un numero che non appartiene a nessuno e che ce lo freghiamo noi.-
-E che numero è?- le aveva chiesto lui, sorridendo e stringendole un po’ la mano. Sembrava una bambina, con quel sorriso e quegli occhi così difficili da capire.
-Non lo so. Inventiamocelo.-
[...]
-Quindicimilaquattrocentonovantasei.-
Suona bene."
Lou/Esa
Quindicimilaquattrocentonovantasei volte grazie a chi leggerà.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Theresa Anne Prince, meglio conosciuta come Esa Prince aveva un modo tutto suo di vedere la realtà. Benchè avesse diciannove anni, un appartamento in un quartiere abbastanza carino e un’iscrizione sempre rinnovata all’università di Medicina di Londra, dentro sentiva di essere ancora una bambina, spaventata dal mondo, dalle ingiustizie, dalla cattiveria e anche dai sentimenti più grandi di lei. Forse per questo la sua amicizia con Louis William Tomlinson, meglio conosciuto anche lui come Lou Tomlinson e basta, simile relazione con la realtà e con le persone, non era mai stata messa in discussione, o almeno, non apertamente, perché era chiaro a tutti che due così non potevano che essere amici.

-Buongiorno, mio splendore!-

E poi beh, poi c’era Harold Edward Styles, chiamato comunemente Harry o Faccia di Ginepro, che si aggiungeva a loro, portando la propria presenza e la propria figura al loro cospetto ogni giorno grazie al suo ruolo di barista davanti all’università e di amico fedele.

-Buongiorno, idiota.- replicò Louis, muovendo le dita della mano destra in direzione del caffè che Harry stava preparando per un altro cliente e che molto probabilmente non avrebbe soddisfatto la propria sete molto presto.
-Sei sempre così gentile, educato e simpatico di prima mattina che quasi mi viene il voltastomaco per tutte le tue smancerie...- lo rimbeccò Harry, servendogli però il caffè e aggiungendo del latte freddo con tanto di spruzzata di cioccolato sopra, tre colpetti e mezzo sullo spargi-cioccolato, per la precisione, giusto per dare un po’ di colore senza alterare il gusto del caffè, che Louis prendeva amaro. L’amico scosse la testa e sorrise, inclinando la testa di lato e sospirando platealmente.
-Dov’è l’amica siamese?- gli chiese, ignorando le proteste del ragazzo tutto brufoli al quale era appena stato sottratto il caffè.
-Oh, arriverà più tardi, penso. Sai, oggi si incontrava con un paio di compagne di corso e con Marion.- sussurrò, girando il cucchiaino nella tazzina per impedire alle sue guance di colorarsi di rosso.
-Marion, eh?- chiese Harry, sghignazzando, ma senza aggiungere altro, perché la porta si aprì lasciando passare quattro ragazze avvolte da cappotti neri e pesanti.

-Buongiorno, Terry. Compagne di corso di Terry, Marion...- disse Harry, affabile, sventolando lo strofinaccio in direzione delle ragazze, che si erano accomodate sul bancone accanto a Louis. Esa posò la testa sulla spalla dell’amico e brontolò qualcosa di incomprensibile, mentre le amiche salutavano Harry a loro volta, piuttosto affascinate e anche piuttosto imbarazzate.
La bellezza di Harry era imbarazzante, a volte. Molte volte, in realtà, visto che con quegli occhioni verdi, i capelli ricci (da lì il soprannome Faccia di Ginepro, anche se, soprattutto nel periodo più oscuro della sua vita, Harry aveva avuto così tanti capelli da coprire quella bella faccia che c’era sotto), le fossette e il sorriso smagliante avevano il potere di uccidere i neuroni di moltissime ragazze. Anche Louis era bello, ma di una bellezza più delicata, quasi femminile, con i capelli lisci e castani tenuti su con il gel e gli occhi azzurri e grandi, sempre leggermente spalancati.

-Allora, signorine, che vi porto?- chiese Harry, affabile, piegando la testa e soffermandosi leggermente con lo sguardo su una delle due ragazze sconosciute, tale Jenna, bionda dal sorriso sfacciato e aperto quasi quanto quello del barista.
-Un cappuccino.-
-Due!- si aggiunse Marion, scuotendo i capelli ricci e scuri e allungando la mano sul bancone. Louis si girò a guardarla e nel giro di poco si chiese se fosse riuscito a reprimere la propria smorfia di fronte al sorriso di lei.
-Un thè ai frutti rossi, grazie.- chiese la terza ragazza, Elizabeth, sguardo verde e penetrante e capelli castano chiaro forse troppo corti per il viso allungato e grazioso che aveva.

-Una bottiglietta di cianuro, grazie.- concluse poi Esa, rialzandosi dalla spalla di Louis e guardando Harry senza troppa convinzione. Lui le si avvicinò, prendendole le guance tra le dita e tirandole verso di sé.
-Che succede, piccola Terry?- le chiese, prima di allontanarsi di corsa per servire un uomo con due bambine che stavano strillando perché volevano una ciambella. Quasi gliele lanciò, per poi tornare di corsa dall’amica e continuare a guardarla preoccupato.
-Oggi ha rivisto Johnny che camminava con Samantha Morrison e ha deciso che voleva morire.- spiegò Marion, scuotendo la testa e guardando l’amica con gli occhi stretti. Se fossero state solo loro più i due ragazzi in realtà avrebbe compatito anche di più l’amica, visto che trovarsi davanti il proprio ex che camminava tranquillo con un’altra dopo essersi lasciati da neanche tre settimane non era proprio il massimo e lo sapeva per esperienza, ma essendoci anche Elizabeth, abbastanza amica di Samantha, si era trattenuta.
-Oh, non ci pensare a quello. Hai due amici come noi, che altri ragazzi vai a guardare, dai!- la prese in giro Louis, portandole un braccio sopra le spalle e sorridendole amichevolmente. Marion sbuffò e Harry dovette trattenere una risatina, mentre serviva i cappuccini e il thè alle ragazze.
-Mangia una brioche, dai, Esa. Ti farà stare meglio.- le assicurò Louis, strizzandole un occhio e rubando la brioche al cioccolato più grande che potesse trovare nel cestino lì accanto.
-D’accordo, d’accordo.- brontolò lei, ma non sembrava molto convinta. Mangiarono in fretta e quando si alzarono per andare a lezione –Harry li guardò con una punta d’invidia, perché a lui toccavano i corsi pomeridiani, che erano noiosi e vuoti, il più delle volte- Esa si fermò per qualche secondo a guardare Louis.

-Sei come i bambini, Tomlinson. Ti sei fatto i baffi di latte.- esclamò, pulendo l’amico con un tovagliolo, tenendolo fermo per il bavero della giacca. Le altre tre ragazze li guardarono e Marion lasciò che un sorrisino d’intesa passasse tra lei e Harry.
Quando i due uscirono, il ragazzo era abbastanza certo di non essere stato l’unico ad aver notato le guance leggermente rosse di Louis.




Writ's Corner
Buonasera, splendori miei. Allora, aggiorno in fretta. non viziatevi troppo, c'è un motivo per questo.
Domani inizia la scuola, ero giù di morale e l'unica maniera che mi è venuta in mente per tirarmi su di morale (e tirare su anche voi) era pubblicare qualcosa.
Non so voi, ma a me l'aggiornamento di una fic tira su sempre l'umore. D'accordo, non ve ne frega niente. Paciencia.
Allora, parliamo del capitolo. 
Dite "Ciao" a Faccia di Ginepro. Non è cuccioloso? Non vi aspettate un solito Hazza, qui. Ohibò, è un Hazza barista!
Piccola precisazione: ho messo i secondi nomi dei personaggi. Io dico sempre di odiarlo quando nelle ff la gente chiama i propri amici con i secondi nomi e in generale è vero. Ma qui, non essendo questa una fic in prima persona (e che strano effetto mi fa, scriverla!) posso metterli, perchè io sono l'autrice e so tutto. Ohohoho 
Per quanto riguarda Esa e Lou, ma specialmente Esa: di testa, spesso, è una bambina. Questo vuol dire che, nonostante le proprie passate relazioni, di amore ci capisce poco. Come me.
E Marion? Che mi dite? Non vi incuriosisce la reazione di Lou? Eh. Aspettate.

Bon, vado.
In bocca al lupo a tutti per domani.
Me lo fate un regalo? Passate dal mio account e leggete Raindrops? Domani, se riesco, la aggiorno e... beh. Ci tengo, a quella storia, e nessuno la calcola.
Grazie a tutti.

Se volete, sono su twitter ( Writ96)

Baci.
Writ
   
 
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