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Autore: _Becky    07/01/2013    1 recensioni
Una semplice constatazione fatta ad una semplice compagna di classe,che tanto innocua poi non era.
«E’un bel ragazzo,non c’è che dire!» avevo affermato,e lei aveva annuito vigorosamente come per darmi ragione. Chi immaginava che da quel momento sarebbe stato l’inizio dell’inferno,o forse,il paradiso.
Dal primo capitolo:
[...] Dopo aver constatato che il trucco era sparito dal mio viso,mi girai,dandomi un’ultima occhiata e incrociando lo sguardo di Zayn-sono-figo Malik dal vetro della finestra e iniziai a camminare verso la mia classe.
«Già te ne vai?»
Mi girai guardandolo incredula.
«Ma non avevi detto che ero brutta?»
«SEI brutta» precisò lui.
«Allora vai a fare in culo da un’altra parte e non rompere le palle a me,ma a qualche bella ragazza» sorrisi ironica girandomi di nuovo e camminando,udendo solo la sua risata in sottofondo.
Che minchia si rideva quel cretino?!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO

Una semplice constatazione fatta ad una semplice compagna di classe,che tanto innocua poi non era.
«E’un bel ragazzo,non c’è che dire!»avevo affermato,e lei aveva annuito vigorosamente come per darmi ragione. Chi immaginava che da quel momento sarebbe stato l’inizio dell’inferno,o forse,il paradiso.
Quella chiacchierona che io credevo tanto ingenua non aveva perso tempo ad andare dal presuntuoso,arrogante,Zayn Malik,per riferirgli un’enorme cazzata. Gli aveva detto che a me piaceva,e due giorni dopo,per l’occasione di vedere un film tutto il triennio,lui,scherzando aveva risposto: «A me piacciono le ragazze belle». A quel punto io,Allison,nonché ragazza solare,generosa ma con chi non meritava acida e irritante,mi ero girata infuriata dalla sedia rispondendolo per le rime: «Oh,è arrivato il dio dell’Olimpo,se vai ad un concorso di bellezza lo vinci tu,guarda!»dissi ironica,prendendo la mia borsa e andandomene da li,a testa alta. Benvenuto inferno.

La mattina dopo fu davvero difficile alzarmi; non sapevo se fossero allucinazioni,ma sentivo il mio letto chiamare “Allison,non lasciarmi da solo!” , ed io , lo avrei accontentato volentieri,se non fosse stato per quello scassa palle di mio padre che mi avrebbe comunque costretta ad andare a scuola.
«Uff »sbuffai,e a stento mi trascinai in bagno,riuscendo a lavarmi e vestirmi adeguatamente.
Una volta fuori salutai mamma,con cui non avevo intenzione di parlare. Ero sempre stata una di quelle che “non parlatemi di mattina o vi stacco le palle a morsi”. Non ero proprio quella che rispecchiava la femminilità,anzi,ero più una versione ‘scaricatrice di porto’,ma mi andavo bene così. Arrivai a scuola con perfino 5 minuti di anticipo,dirigendomi agli armadietti e poggiando la testa contro di essa,mi sarei addormentata di li a 5 minuti. Per fortuna la mia cara migliore amica pensò a svegliarmi prima di finire come una pera cotta al suolo addormentata.
«Allison!»trillò. Minchia,ma era sempre di buon umore?
«Jude,sempre di buon umore eh?!» le sussurrai io,passandomi la mano sul viso per poi strusciarmele sugli occhi,facendo un casino con il trucco che avevo messo – mascara e matita nera-.
«Ma guarda che ti sei combinata,Allie,ma insomma!»
«Uh,per favore! Non rompere il cazzo a fare la perfettina di prima mattina!» Sbottai.
Lei: bionda liscia,occhi verdi. In due parole: perfetta.
Io: castana,sia di occhi che capelli,sul metro e sessanta e tutt’altro che perfetta.
«Sei sempre così gentile con me,soprattutto di prima mattina! Ma guarda che ti sto dando un consiglio,sembri un panda,con il trucco sbavato!»
«Ah,fanculo. Ora suona la campanella,il tempo che entriamo in classe e me ne esco a sistemarmi,non ho nemmeno voglia di farmi l’ora di informatica.»
«Come vuoi» rispose lei con una scrollata di spalle. Le sorrisi e al suono della campanella ci avviammo in classe.
 
10 minuti dopo l’inizio della lezione ero già fuori,dopo essermi beccata una ramanzina dal professore di informatica,che chissà per quale assurdo motivo,mi aveva puntata. A volte ci scherzavo con lui,ma quando mi sgridava gli rispondevo per le rime,forse neanche troppo educatamente.
Camminavo per i corridoi provando a togliere un po’ con le dita il casino che avevo combinato sul viso,visto che per arrivare in bagno ci voleva un quarto d’ora andata e ritorno. *
Mi fermai per pura casualità alla finestra lì vicino,dove potevo specchiarmi,più o meno. Iniziai a togliere le righe nere dal volto,immergendomi completamente nel compito,non che fosse così impegnativo,ma ci tenevo a non farmi rimanere chiazze nere in faccia,anche se ero senza trucco ed orribile,non m’importava gran che.
Una voce alle mie spalle mi fece sussultare.
«Ciao ammiratrice, o fan,come vuoi definirti..Ormai ci sono abituato alle fans,che sono MOLTO calorose ultimamente» calcò sulla parola molto e un senso di voltastomaco si fece spazio in me.
«’Fanculo Malik» , risposi,continuando a sfregarmi le guance per togliere il trucco e dandogli le spalle.
«Già ti hanno buttato fuori di prima mattina?» disse.
Inarcai un sopracciglio. «No Malik,non sono come te,io.» Oh,forse un po’,ma non mi azzardai a dirglielo.
Sogghignai pensando che non si era mai fatto un giorno in classe sua senza essere sbattuto fuori.
Dopo aver constatato che il trucco era sparito dal mio viso,mi girai,dandomi un’ultima occhiata e incrociando lo sguardo di Zayn-sono-figo Malik e iniziando a camminare verso la mia classe.
«Già te ne vai?»
Mi girai guardandolo incredula.
«Ma non avevi detto che ero brutta?»
«SEI brutta» precisò lui.
«Allora vai a fare in culo da un’altra parte e non rompere le palle a me,ma a qualche bella ragazza» sorrisi ironicamente girandomi di nuovo e camminando,udendo solo la sua risata in sottofondo.
Che minchia si rideva quel cretino?!


Ciaaaaaaao bellee. Sono una pazza,si,è vero. Sto scrivendo un originale e due ff contemporaneamente,ma non ci posso far niente,quando ho delle idee o le butto giù o non me le tolgo più dalla mia testolina. Nell’altra mia ff “Stepbrothers and something else..” avevo già precisato che la protagonista ha il mio stessocarattere,ma mi sono limitata un pochetto. Qui no,ho dato via libera a tutti i miei modi,al mio caratteraccio,al mio modo di essere e di pensare. Questa long nasce dal fatto che mi è capitata davvero una cosa del genere con un ragazzo che è nella mia scuola,il litigio c’è stato e le parole anche sono state quelle.
Per l’espressione che ho usato “..per arrivare in bagno ci voleva un quarto d’ora andata ritorno” è perché nella mia scuola ci sono due corridoi. Uno,dove sono io,che è bello lungo e che camminando sfocia in un altro corridoio più largo e lungo,dove c’è la classe di questo ragazzo,le finestre e più in la il bagno delle ragazze. Per quanto riguarda il fatto del prof,non so per quale ragione,ma è completamente reale. Io ed il mio prof di informatica scherziamo,ridiamo,ma poi a volte ci azzanniamo,e siccome non sono molto pro a tenermi le parole,lo rispondo. (Che brutta cosa,non fatelo mai,ha minacciato più volte di chiamare i miei genitori,soprattutto dopo che ho messo in discussione il suo modo di mettere i voti). Vabbè,mi sono dilungata troppo,al prossimo capitolo. Bacibaci. x

 
 


  
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