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Autore: ValsImHere    07/01/2013    4 recensioni
10 Storie perfettamente drammatiche ,10 personaggi,10 vite completamenti differenti tra di loro,ma ci sarà qualcosa,qualcosa che li accomunerà.
Lascio a voi il piacere di scoprire che cosa. //Vals.
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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2.
Non riuscivo  a starmene seduta su quella scomoda sedia di plastica ingiallita dal tempo,non potevo fare nulla,solo fissare il suo volto pallido,il suo volto così invecchiato e spento nonostante avesse 16 anni.
‘Non c’è nulla da fare’ avevano detto i medici ‘la decisione spetta ai genitori’ così ci ripetevano ogni giorni quei fottuti medici che non avevano fatto nulla,avevano preferito lasciare quel giovane corpo giacere su uno squallido lettino di uno squallido ospedale circondato da milioni e milioni di squallidi tubi che però mantenevano James,il mio migliore amico,il  mio unico amico,in vita.
Lui aveva solo 16 anni,una vita davanti,aveva resistito 16 anni davanti alle prese in giro dei bulli,era sempre andato avanti,era una persona speciale.Un giorno,precisamente non ha resistito più e io mi sento terribilmente il colpa.
 
18 Dicembre.
Squilla il telefono,è James,un sorriso decora il mio volto spento ormai da tempo.
-‘Ciao Bellezza’
‘Hey James,tu che mi chiami ? e cosa è successo ? stasera allora nevica’
-‘Dai non scherzare’
‘Hey amico,qualcosa non va ?’
-‘Elisabeth ci vediamo sulle stelle’
‘Cosa? James che cazzo stai dicen…’
È caduta la linea cazzo.
Fuori cominciò a diluviare. Senza preoccuparmi di niente o di nessuno uscì fuori di casa,mi misi a correre per arrivare a casa di James,non volevo che facesse cazzate.
Arrivai,ero tutta inzuppata di acqua,ma al momento quello era il mio ultimo problema.
Suonai al campanello.Nessuna risposta.Risuonai.Nessuna risposta.
Andai sotto la finestra della camera di James  era aperta e dentro la luce era spenta.
Non sapevo cosa fare,stavo andando in panico.
‘JAMES’ urlai con tutta la voce che avevo.
Vidi un grande ombra scura vicino la finestra,era james,si stava alzando sul bordo della finestra.
La pioggia  cadeva giù pesantemente.
Mi buttai di peso in ginocchio sul prato di quella graziosa villetta.
‘No ti prego James non lo fare,ti scongiuro,sei l’unica persone che mi rimane’
-‘Elis io non ce la faccio più,non ce la faccio più… ci vediamo sulle stelle amore mio’
 
 
Quello che successe dopo non lo ricordo,ero finita in uno stato di panico,ritornai alla normalità solo quando sentì qualcuno stringermi per le spalle,mi fece alzare e mi mise una coperta sulle spalle,era un medico,di quelli che stanno sulle ambulanze,credo.
Il vicinato era in subbuglio,sentivo la sirena della polizia accompagnata dalle grida di una donna,la mamma di James.
 
 
3  Gennaio.
Sono seduta sulla scomoda sedia di plastica di quella orribile stanza bianca,senza vita,dell’ospedale.
Sto fissando James.
Mi sento terribilmente in colpa.
Dovevo aiutarlo.
Sono io la causa di tutto ciò che è successo.
Io dovrei trovarmi su quel letto,io dovrei soffrire tutte queste pene,non Lui.
Lo fisso,fisso il suo viso bianco,sposto lo sguardo su tutti i tubi che lo tengono in vita.
Dov’è finito il mio migliore amico.
Mi avvicino gli stringo la mano pallida e fredda.
‘Dio James,perché? Perché?’
Poggio la testa sulla sua mano e scoppio in un pianto disperato.
 
 
Sento una leggera,leggerissima stretta.
Alzo lo sguardo è James.
‘Dio Grazie,James ti sei svegliato, non ci credo,vado a chiamare i med..’
-‘No, ti prego rimani qua’ dice con un filo di voce.
-‘Senti Elis,io voglio che per te ci sia il meglio,non farti sottomettere da quei coglioni,anche se io non ci sarò portami  sempre nel tuo cuore,ti prego’.
‘ma che cazzo dici James?’
-‘Ora io me ne andrò,ma rimarrò sempre qua con te’ le lacrime cominciarono a rigare i nostri volti
-‘…non lasciarmi mai la mano ti prego,non lasciarmi da solo ti prego,accetta la mia scelta,non c'è più posto qua per me’
Gli strinsi la mano ancora più forte.
-‘E-Els io ti amo.Spero che ci possiamo vedere il più tardi possibile su una stella’
-‘…Ti voglio bene’ disse con l’ultimo filo voce che gli rimaneva.
I suoi occhi color nocciola,quegli occhi che dicevano sempre la verità,si chiusero.
Il mio migliore amico si era addormentato in un sonno profondo,lungo un ‘intera vita.
E io ero la causa di tutto ciò.
Il mio pianto ininterrotto e disperato fu accompagnato dal  fastidioso rumore che produceva l’apparecchio che monitorava i battiti cardiaci.

//Spazio Autrice;
ed eccomi con il sencondo capitolo di questa FF !
Scusatemi per il ritardo ma sono stata molto impegnata.
Vorrei ringraziare le 233 persone che hanno letto ,i sei recensori, le tre persone che hanno messo il primo capitolo tra i preferiti
e le quattro persone che l'hanno aggiunta alle seguite.
Sono molto soddisfatta ma principalmente sono felice che vi piaccia ! 


Continuo a 10 recensioni.
//Vals.
  
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