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Autore: Krishna    08/01/2013    0 recensioni
Mi ritrovo così, davanti un computer all'una di notta. Perché. Perché la mia codardia non mi rende possibile l'aprirmi con gli altri e spiegare il disagio che provo. Perciò fingo che vada tutto bene e mi rintano nel web dove posso esprimere ciò che sono, mostrando il vero me stessO.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Così in quarta elementare decisi di tagliare i capelli, a maschio. Molto più corti di come li ho ora comunque.

Stavo talmente bene con me stesso, che piansi di gioia non appena tornato a casa, in più non avendo ancora problemi relativi alle forme la gente mi scambiava facilmente per un bambino e ciò mi dava un senso di felicità incredibile. Non mi sono mai sentito così felice in effetti.

E l'ascesa è dipesa tutto da quell'avvenimento, il perché ho incominciato a preferire la compagnia di un videogioco a quella delle persone.

In classe ovviamente per l'età che avevamo presero l'idea del taglio di capelli come "una fase di passaggio" dicendo "poi gli passa con l'età" frase che ho sempre odiato.

No, no che non mi passa con l'età é_é

Comunque in classe c'erano i soliti gruppetti i quali a seconda dei loro piccoli "capi" decisero se parlarmi o meno. Bene lo fecero in pochi. La cosa mi colpì profondamente, la gente dice sempre di essere buona e altruista e poi basta uscire leggermente dagli schemi per far si che tutti ti voltino le spalle. Assurdo. Poi per un taglio di capelli D: Che tra l'altro mi stavano divinamente xD

Comunque mi ricordo che durante una recita subii delle pesanti derisioni, da bambini di 9, 10 anni eh. Così che decisi di non parlare più con loro, di odiarli in silenzio.

Mi feci ricrescere i capelli, provando un misto tra delusione e sofferenza. Ancora il mio modo di vestire però rimase immutato.

I pomeriggi continuai a passarli provando rabbia, perché se non fossi stato così, di certo non avrei dovuto iniziare a pensare di reprimermi. I miei pensieri ricorrenti erano "Non ho bisogno di amici, me la cavo benissimo anche così" e poi piangevo. Quasi tutti i pomeriggi era la stessa storia, tranne quando c'erano i Pokémon o quando giocavo al computer con papà <3

La sera per il festeggiamento della fine delle elementari, provai un gran senso di gioia pensando che finalmente avrei potuto ricominciare da zero, diventare più forte e sopportare meglio le derisioni.

In effetti anche se parzialmente così fu.
  
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