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Autore: DarkLucifer    08/01/2013    4 recensioni
Una nuova ditta di spedizione, una ciurma di anime perdute,un nuovo implacabile nemico...l'equilibrio di potere a Roanapur sarà messo in pericolo?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si dice che l’unione fa la forza, ma Revy, Rock e Benny non si sentivano molto più forti di prima, ora che erano di nuovo riuniti.
Si erano incontrati da poco, ognuno di ritorno dal cliente assegnato da Dutch durante la mattinata, e portavano notizie una più preoccupante dell’altra.
Benny era stato il primo ad arrivare dal cliente assegnatogli, ed era stato altrettanto veloce a realizzare che qualcosa non andava.
I soldati dell’Hotel Moscow sembravano in fermento, molto più della norma, e le usuali misure di sicurezza erano state moltiplicate.
Il sergente Boris, vice di Balalaika, aveva fermato il tecnico della Lagoon subito all’ingresso, sicuramente avvisato con solerzia dalle guardie appostate sul tetto e dalle telecamere che riempivano sistematicamente ogni angolo scoperto della struttura.
 “Il Capitano è assente, e quando è partita non ha lasciato nessun particolare messaggio da riferire alla Lagoon Company”, aveva asserito con un freddo tono di congedo.
Benny non si era lasciato scoraggiare da quest’accoglienza, e aveva tentato il tutto per tutto:
“Capisco. Sarebbe possibile aspettarla in qualche angolo di questo posto? La natura delle informazioni che cerco è vitale, sia per la Lagoon Company che per i suoi rapporti con l’Hotel Moscow!”
Il russo si era fatto avanti, con le mani sempre dietro la schiena, ma con un’aria più minacciosa.
“Non siamo una sala d’attesa. Forse non le è abbastanza chiaro, ma la sua stessa presenza è d’intralcio alle operazioni, e con l’alto numero di nemici che questa organizzazione ha non permette alcuna leggerezza o intralcio.
La Lagoon Company ha sempre trattato con il Capitano solo tramite la pistolera, il traduttore o il vostro capo, mentre lei non è mai stato visto aggirarsi qui.
Potrei farla eliminare qui seduta stante unicamente per mio scrupolo, senza che il capitano abbia nulla da recriminare sul mio operato in servizio! Ha compreso?”  mentre diceva queste parole, scioglieva le mani da dietro la schiena e le lasciava rivolte verso il basso, come pronte ad uno scontro.
Benny deglutì, nervoso.
Sapeva che non era vero che un’organizzazione come l’Hotel Moscow potesse commettere con tanta leggerezza uno sgarbo del genere alla Lagoon, ma era anche conscio del genere di persone con cui stava trattando: soldati perfettamente addestrati, scaltri, coraggiosi, spietati e totalmente devoti a Balalaika e alla causa dell’Hotel Moscow.
Si armò quindi di coraggio e del suo sorriso pacifico, alzò piano le mani in segno di arrendevolezza e disse:
“Ok, ok, ricevuto, non complichiamo inutilmente la situazione. Dutch risolverà la cosa con miss. Balalaika in un secondo momento”.
Boris sfoggiò uno sguardo compiaciuto e rimise le braccia dietro la schiena.
“Vedo che, a differenza di quel traduttore giapponese, lei sa quando ritirarsi.”
Benny annuì sorridendo e si voltò piano, tendendo l’orecchio mentre usciva e conscio di avere lo sguardo dell’uomo attaccato addosso.
***
 
“Cazzo, Benny, devi esserti raccomandato ad ogni divinità a esistente, eh?” rise Revy con un po’ di amarezza, mentre si accendeva l’ennesima sigaretta, ed osservava le volute di fumo alzarsi e disperdersi, portate dal vento.
Era sera, ormai: i lampioni iniziavano ad accendersi, e la gente di Roanapur si faceva più guardinga, come se la notte con la sua crescente oscurità risvegliasse l’anima violenta di quella città di dannati.
Benny e Revy discutevano appoggiati all’auto, entrambi ancora pieni dell’eccitazione della giornata, mentre Rock, isolato, scrutava l’orizzonte con la classica espressione di quando era immerso nei suoi pensieri e si estraniava dal mondo circostante.
Di Dutch ancora nessuna traccia.
“La visitina alla Triade” iniziò Revy dopo un tiro particolarmente intenso “è stata più proficua della tua, a quanto pare, anche se non molto più rassicurante.
Anzitutto c’era anche la sorellona, di pessimo umore e con l’aria di aver appena discusso con Chang. Era così incazzata che aveva l’espressione di chi taglierebbe volentieri le palle a chiunque incontri tanto per stare meglio.”
Benny aggrottò le sopracciglia e disse
“E’ legittimo quindi pensare che fosse lì per il nostro stesso motivo..”
“Proprio così” intervenne Rock all’improvviso, girandosi verso di loro “Il capo dell’altra società è un reduce afghano e da quel che mr. Chang ci ha detto non è per niente un amante dell’Hotel Moscow.” .
“Già” annuì Revy, cupa “persino Chang, di solito così impeccabile, sembrava molto preoccupato.
Se Riccioli D’Oro, qui, non avesse perso la sua proverbiale calma nel momento meno opportuno, avremmo potuto scoprire anche di più” aggiunse con asprezza.
“Quel bastardo traditore ci volta le spalle dopo tutte le collaborazioni e ti aspetti che rimanga lì a leccargli il culo? Quando hai perso le palle, Revy?”
“Forse quando tu hai perso il cervello, pivello!” sbottò Revy con violenza “E’ già tanto che non abbia fatto come tutti gli altri, facendo il comodo suo e pensando solamente agli affari suoi. Quaggiù gli affari sono tutto, le amicizie non contano un cazzo, fattene una ragione.”.
Rock strinse i pugni e si voltò con rabbia.
“Hey, hey, dai ragazzi, non litigate.” Intervenne Benny con calma “Rock, tu capisci bene le persone, soprattutto mr.Chang, di solito: ti è davvero sembrato così preoccupato come la nostra Revy vuole farmi credere?”.
Rock lo guardò ed annuì con gravità.
“Solo un cieco non lo avrebbe notato” sbuffò Revy “questo Lucifer sembra davvero tenere tutti per le palle”.
Benny stava per chiedere chi fosse ora questo Lucifer, ma venne interrotto.
“Per parafrasare Revy” disse una voce conosciuta proveniente dal vicolo “è il proprietario della mano che stringe i gioielli delle alte sfere di Roanapur”.
Dutch avanzava verso di loro con le mani in tasca, ed uno sguardo che non prometteva niente di buono.
Revy e Benny si limitarono ad un cenno con la testa in direzione del capo della Lagoon, mentre Rock, che evidentemente non aspettava altro, gettò via la sigaretta si avvicinò a Dutch e gli chiese:
“Dutch, sta andando tutto per il verso sbagliato! Cos’ha detto Yolanda? Com’è la posizione della Chiesa della Violenza riguardo a questa storia?”.
Dutch estrasse il suo pacchetto di American Spirit, ne sfilò una e l’accese con tutta calma e, tratto il primo tiro, rispose:
“Peggio di quanto pensassi, Rock … la situazione è davvero preoccupante”.
 
***
 
Lo studio della madre superiora della Chiesa della Violenza era uguale a come Dutch lo ricordava, così come il the che quella donna preparava fosse ancora uno dei migliori che l’uomo avesse mai assaggiato.
Dutch non era mai stato un amante delle associazioni religiose: già fin da quando era un Marine di stanza in Vietnam, preferiva evitare quegli ipocriti in toga, soprattutto quelli che venivano una volta ogni sei mesi a “recare conforto”, ma che poi, quando tutto era finito, li chiamavano “assassini” esattamente come tutti gli altri.
Ipocrisia, se c’era una cosa che riusciva a disgustare Dutch più di ogni altra era proprio quella.
Anche per questo motivo andava così tanto d’accordo con personaggi come Revy, Balalaika o Rock: persone magari agli antipodi come valori o stili di vita, ma che avevano fatto della coerenza con sé stessi la propria bandiera, in qualunque situazione si trovassero … o almeno, come Rock,ci provavano.
Yolanda gli era subito piaciuta, era una donna che aveva consacrato a dio la propria vita, che riusciva a gestire un’organizzazione di “recupero e scambio merci” rispettando il più possibile il codice di comportamento spirituale cristiano.
Come serva di dio, non aveva vizi, e sebbene non potesse impedire ai suoi sottoposti di “indugiare nel peccato”, era molto severa per quanto riguardava il tenere qualsiasi sostanza o azione proibita lontana dai luoghi addetti al culto.
Bevuto il the ed indugiato brevemente su argomenti circostanziali, Dutch puntò subito al punto focale di quel colloquio.
“Sorella Yolanda, cosa sta succedendo?
Non è la prima volta che organizzazioni di mercenari cercano di entrare in questo giro d’affari, ma questi in pochi giorni stanno riuscendo a smantellare tutto quello per cui io ed i miei soci abbiamo versato sudore e sangue.
Sono venuto qui invece di andare dagli altri “big”, perché so che le informazioni … consacrate, sono più affidabili e attendibili”.
Yolanda sorrise, tendendo la ragnatela di rughe che componeva il suo volto e che le donava un’espressione quasi materna.
“Non c’è niente da fare, ragazzaccio, questo tuo modo di fare diretto e professionale mi è sempre piaciuto: non riesco proprio a dirti di no …” fece una pausa, durante la quale riacquistò la sua espressione seria e concentrata “purtroppo quello che chiedi non è affatto semplice, Dutch-boy.
Che tu ci creda o no, ho già sondato le mie fonti d’informazioni convenzionali, e ho riscontrato con rammarico una deplorevole mancanza di … collaborazione”.
Dutch sospirò, sconsolato, e aggiunse, non senza una punta di ironia:
“Purtroppo temevo di sentire queste parole da te. Vuoi farmi credere che per la prima volta, la Chiesa non possiede le risposte?”.
Il sorriso di Yolanda si tese ancora di più:
“Frena i cavalli, ragazzo mio, ho detto convenzionali. Eda! Entra pure, ora.”.
Dopo un attimo di attesa, la porta si aprì e la suora emerse dal corridoio: sembrava stupita ma anche un po’ colpevole, come quando un bambino viene scoperto dalla madre a rubare le caramelle.
“Mi ha sentito? “ chiese Eda con circospezione.
“Ma certo! Pensi che sia una vecchia inutile? Eppure proprio tu dovresti saperlo, che le apparenze spesso ingannano …” Yolanda era palesemente soddisfatta “Ma torniamo alle cose serie, mia cara. Abbiamo già ottenuto informazioni più attendibili?”.
“Come?” aveva chiesto Dutch “Pensavo avessi detto di non avere notizie! Che fonte …”
“Dutch-boy” l’aveva interrotto Yolanda “non farci domande e non sentirai menzogne. Eda?”.
La suora bionda si schiarì la voce e riprese:
“In effetti, ci sono novità interessanti.
Sappiamo che la Hell’s Souls è una combriccola tanto pericolosa quanto particolare.
E’ composta da quattro persone, due uomini e due donne: le due ragazze sono entrambe mercenarie, molto conosciute in Inghilterra e USA come “esperte del settore”: sono un cecchino ed un incursore e mercenari affermati; l’irlandese che è stato qui prima è il loro tecnico, un hacker molto conosciuto nell’ambiente informatico,che non disdegna risse e litigi vari; il loro capo, però, è il pezzo da novanta.
I nostri … amici, dicono che ha un passato da guerrigliero afghano non trascurabile, è un ricercato dalle agenzie di mezzo mondo soprattutto dal KGB e il suo successore
Ha molti contatti nei servizi segreti, e possiede tante, troppe informazioni che non dovrebbe possedere.”.
“Grazie Eda, ora va’, per favore, io e te parleremo dopo …” disse Yolanda.
“Certo, madre. Dutch …” e si allontanò da loro con calma.
Una volta che fu sparita in corridoio, Yolanda riprese con solennità:
“Ora, Dutch, sono certa che sai che la Chiesa non è coinvolta nei giochi di potere di Roanapur direttamente solo per cavilli.
Come ho detto al ragazzino irlandese, farò affari con coloro che mi proporranno i migliori affari, senza distinzioni.”.
Dutch, per niente sorpreso, si alzò e disse: “Non mi aspettavo di meno da un’esperta in affari come lei, sorella.
So già che anche insistendo non potrò sapere più del dovuto, soprattutto riguardo a questi “amici” dispensatori di informazioni. Un gran peccato.” Si girò verso la porta e continuò “Grazie per il the e le preziose informazioni, mi saranno utili. A buon rendere”
Stava per incamminarsi quando Yolanda lo raggiunse, dicendo:
“Dutch-boy, permettimi di fornirti qualche consiglio extra, in amicizia.
Quella gente non è della stessa razza di quelli che girano per Roanapur.
L’irlandese nonostante fosse un gran provocatore, ha gli stessi occhi tuoi, di Revy e persino di Balalaika, ed è una cosa da tenere in gran conto”.
Yolanda gli posò una mano sulla spalla.
“La Chiesa fa gli affari della Chiesa, ragazzo, ma tu … tu sei l’unico mercenario di questa città che conosca davvero la parola onore, e ti ho sempre rispettato per questo.
Da’ il tuo meglio, pregherò per te”.
Detto questo, la vecchia serva di dio prese tra le sue mani uno dei grandi palmi scuri di Dutch, e vi depositò con discrezione un piccolo foglio di carta ripiegato.
Dutch non fece commenti e se lo infilò in tasca, sussurrando “Amen, Yolanda.” e congedandosi.
 
***
 
L’atmosfera che serpeggiava ora tra i membri della Lagoon era carica di adrenalina.
Tutti avevano capito cosa voleva dire tutto questo: le più grandi organizzazioni della città stavano aspettando, più o meno in silenzio, di vedere come evolveva la situazione, ma sia il capo della Triade che quella della Chiesa della Violenza, avevano indirettamente espresso la loro idea su chi avrebbero scommesso.
“Soci!” proruppe Dutch all’improvviso “Le nubi di questa tempesta in arrivo si addensano, e noi esperti marinai dobbiamo essere grati di questa occasione in cui possiamo mostrare tutta la nostra bravura ed il nostro valore! Per questo oggi vi offrirò da bere, perché sono fiero di questa ciurma, e sono sicuro che distruggeremo questi piccoli stronzi come i cani che sono!” tutto il gruppo esultò per questa presa di posizione del loro capo: in fondo quella era la vita che avevano scelto, e non sarebbe bastato quello, per fermarli!
“Ah, Rock” aggiunse perfido Dutch “niente scommesse, oggi, non credo di voler vedere come ti concerebbe Two Hands se gli capitassi di nuovo a tiro!”.
Ridendo chi più chi meno fragorosamente, il gruppo si avviò verso uno Yellow Flag più affollato del solito, mentre il sole ormai quasi sparito all’orizzonte dava un degno inizio ad una notte che sarebbe davvero valsa la pena di ricordare.
 
 
 
 
 
 
 
 
L’angolo dell’autore
 
Buon anno a tutti!! Nonostante io sia presissimo con gli esami, ho trovato il tempo di aggiornare =)
Voglio davvero ringraziare tutti, quelli che mi leggono soltanto e quelli che decidono anche di recensirmi con costanza.
Sono in una fase non facile della mia vita, e scrivere mi aiuta a tenere la mente libera e svagarmi ogni tanto, quindi è giusto ringraziare voi che rendete possibile tutto questo. G-R-A-Z-I-E!
Ok basta con le sviolinate, spero che il capitolo vi piaccia e che siate pronti per le sorprese, perché ce ne sono … oh, eccome se che ce ne sono =)
  
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