Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: _Natsu_98    08/01/2013    2 recensioni
Basta un istante per sconvolgere un'esistenza. A cambiare quella di Meredith Harvey, sedici anni, è stato l'incidente accaduto nella scuola che frequentava che andò a fuoco, grazie a questo allacciò nuove amicizie, una in particolare che per Mery diventerà, non un' amicizia, ma un legame più profondo.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Mery

 

Sono le 9.00 del mattino e io ancora mi trovo davanti al cancello della mia nuova scuola a fare riflessioni stupide.

Mi accoglie una signora che potrebbe avere circa cinquant'anni. Sembra simpatica, appena mi vede entrare mi rivolge un grande sorriso a trentadue denti!

Mi scorta nella mia nuova classe e nel mentre comincia a farmi domante alquanto insensate...

«E' la prima volta che vieni qui?»

Ma no! L'ultima volta ho frequentato il corso di scienze!

« Beh, certamente.»

« Oh, allora la conosci.»

Ma se ho appena detto di no? E' una proiezione?

Finalmente arriviamo davanti alla porta della classe ed entriamo.

 

Hiver

 

Sono le 8.58 … Quando finisce 'sta scuola? Non è nemmeno finita la prima ora che già mi sono seccato. Che scocciatura!

Mrs Meyer è due ora che spiega, ma quanto parla?

Sento i rinciitrulliti della classe al terzo banco che bisbigliano, allungo l'orecchio.

«Pssst! Hai sentito? Alle 9.00 arriva la nuova alunna!»

«Davvero? E chi è?»

Una nuova alunna? Com'è che non sapevo nulla di tutto ciò?

 

Sono passate da un pezzo le nove! Non è che è inciampata mentre veniva qua e si è rotta il naso?

Lavoro troppo di fantasia, però può succedere...

Finalmente si apre la porta ma rimane socchiusa. Sento la preside brontolare... Non è che se l'è rotto davvero il naso?

Finalmente vedo entrare qualcuno. Ecco che arriva la nuova alunna con skateboard (sicuramente per sentirsi scaltra) e ci presenta uno spettacolino alquanto pericoloso... Con lo skateboard ci fa vedere acrobazie fantastiche e anche divertenti. Sale sulla cattedra eseguendo un trick laterale e dopodichè tra la fila centrale e quella di destra svolge diversi fakie uno dopo l'altro.

 

 

«Signorina Harvey! La smetta! Non è il modo di entrare così in classe» Esclamò la preside infastidita.

«Scusi..»

« Come molti di voi saprete, lei è la vostra nuova compagna di classe... Vuoi farmi il piacere di presentarti?» Domanda Mrs Meyer con tono acido.

«Allora...»

«Questo “allora” non me lo devi più presentare!»

La ragazza si sgranchisce la voce infastidita e riparte:« Mi chiamo Meredith Meredith Harvey, ho 16 anni e vivo a Washington D.C. e...»

«Ho visto dalle pagelle precendenti che hai degli ottimi voti, complimenti.» la interrompe la Meyer.

« Ehm si... » dice balbettando.

« Bene, puoi sederti lì, così renderai quel ragazzo un po' più studioso...» Mi indica la professoressa.

La ragazza mi guarda con curiosità osservandomi con quegli occhi di un grigio ghiaccio che quasi mi sembrava che mi guardasse dentro...

 

 

Mery

 

No, no, e poi no! Dovrei davvero sedermi con quel... quel... quello? Qui siamo malati! E continua a fissarmi! Mi verrebbe da spaccargli la faccia. Cammino per andare al posto assegnatomi.

« Quindi tu sei Meredith.» Mi sorprende il modo in cui lo ha detto. Credevo che fosse un ragazzo tipo emo, che ascolta musica da emo, e che si veste da emo, invece sono rimasta affascinata dalla sua voce dolce e ammaliante e quel sorriso con dei denti bianchissimi profumati alla menta.

«Chiamami Mery. » Ricambio con un sorriso.

«Ok Mery, Mery o Mary? Certe volte alcuni nomi tipo Marisa, Maria sono soprannominati Mary con la “a” il tuo invece è con la “e” il chè capita poche volt..»

« Calma, calma, Mery con la “e”. Respiri quando parli?» Lo interrompo.

«Quando sono emozionato non me ne rendo conto e parlo senza fermarmi... Non che io sia emozionato. Intendiamoci.»

« Certo...» Dico ironicamente. «E tu invece come ti chiami?»

« Hiver, Hiver Evans.»

 

« Silenzio, laggiù!» Interrompe Mrs Meyer con un battito di mani e una voce fastidiosissima.

Diciamo che come prima ora andiamo più che bene.

Sposto la testa in modo da osservare e conoscere meglio l'aspetto fisico di Hiver.

Abbigliamento casual, una felpa larga con cappuccio, jeans e scarpe da tennis. Invece di viso è davvero affascinante. Capelli castano scuro con riflessi argentati quasi neri, labbra carnose e rosee, viso magro e ovale e infine gli occhi.. Proprio in quel momento si gira dandomi le spalle, forse si era accorto che lo stavo guardando? Che figura...

 

 

Suona la campanella finalmente e mi affretto per uscire dalla classe.

« Ferma!» Sussurra Hiver prendendomi per il gomito.

« Che c'è?»

«La Meyer è qui anche alla prossima ora.»

Mi siedo seccata e mi rimetto composta, mi rassegno e seguo la Meyer che legge e spiega “La Divina Commedia” di Dante Alighieri.

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!

Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai.”


 

Vedo Hiver che inizia a disegnare sul banco. Fingo d'essere disinteressata e mi giro dall'altro lato fingendo d'ascoltare la Meyer che rimprovera un ragazzo del secondo banco per aver lanciato una pallina di carta.

Hiver mi da una gomitata nel braccio e mi indica il disegno completo appena finito.

Ha disegnato un pupazzetto orrendo con gli occhi strabici, la puzza che fuoriusciva dalle ascelle, denti a coniglio e delle corna per completare il tutto. Sopra c'era una freccetta che indicava “Mrs Meyer”.

Scoppio a ridere cercando di non farmi sentire dalla prof. Hiver inizia a gesticolare. Indica la Meyer e con la mano destra fa un movimento “destra, sinistra” come a dire “ Mrs Meyer puzza”.

Stavolta non riesco a trattenere le risate e comincio a ridere a crepapelle, e dopo qualche sencondo anche Hiver. Tutti i compagni iniziano a guardarci con un espressione di apprezzamento e di felicità

« Evans! Esci fuori!» Esclama l'insegnante nervosa.

« No, mrs Meyer lui non c'entra» ribatto io ridacchiando.

« Harvey lo difendi? Fuori, anche tu! » disse la professoressa fuori di sé.

Usciamo dalla classe ghignando.

« Quel disegno è fantastico, lo dobbiamo fotografare!»

« E magari lo pubblichiamo anche su Facebook! »Ribatte ironico.

«Bhè? Non mi dire che la Meyer è iscritta!»

«La Meyer sa tutto. Secondo me ha qualcuno che controlla tutti i suoi alunni. Poi tutti qui accettano richieste d'amicizia di chiunque, solo per avere più amici.»

«La considero una cosa tristissima.»

« Siamo in due.»

Per tutta la mezz'ora rimanente prima del suono della seconda campana abbiamo parlato, scherzato, riso... Insomma, di tutto e di più.


 

Il pomeriggio lo passai a casa al computer con una tazza di cioccolata calda tra le mani e una coperta sulle gambe.

Appena entrai sul mio facebook mi ritrovai diciassette richieste d'amicizia e dodici notifiche. Ero stata aggiunta al gruppo della classe ed era pieno di post sui compiti : “ Avete trovato qualcosa su Verga?”oppure “Avete capito qualcosa della spiegazione della prof. di matematica?”.


 

Mi sdraio sul letto e cerco di dormire: ho letto da qualche parte che fare un pisolino durante il pomeriggio rende più intelligenti.
Non ci credo molto, anche perchè sono sempre uguale.
Accartoccio il cuscino, appoggio la testa:
pancia in giú, gamba destra distesa, gamba sinistra piegata. La posizione migliore per addormentarsi e stare più comodi.
La mia mente comincia a vagare tra i posti inaspettati dei sogni...
Sono in una macchina, seduta nel sedile destro, guardo fuori dal finestrino e vedo colline illuminate dalle luci notturne e tante case con decorazioni natalizie colorate luminose che contribuiscono ad accendere le vie buie della strada.
Non sono sola nella macchina: un uomo, coperto dall'ombra della notte, mi sta portando chissá dove.
Da dietro il vetro del finestrino mi fisso a osservare le stelle...
Ora sento il clacson di un camion che suona all'impazzata. Mi giro, sta arrivando sopra la macchina che mi sta trasportando. Sono tranquilla e mi volto verso il sedile davanti come se non stesse per succedere nulla. Sento ancora il clacson suonare e poi...
Driiiiin, driiiiin...
Il cellulare!

«Pronto?»

«Mery preparati in cinque minuti che tra poco sono lì.»

«Ehm.. Con chi parlo?»

«Giá ti sei scordata di me? Bella compagna di banco che ho!»

«Hiver! Scusa mi sono appena svegliata e sono intontita.»

«Vai a prepararti! Lavati, truccati... Fai tutto quello che devi fare ma sbrigati!»

«Magari mi vesto anche..»

«Tra cinque minuti sono lí»

Tra cinque minuti?! E come cavolo faccio?
Cerco di fare piú in fretta possibile e scelgo velocemente un completo da mettere: maioncino lungo bianco con una cintura beige, pantacollant neri e stivaletti col tacco stesso colore della cintura.
Mi avvio velocemente verso lo specchio per passare a "operazione trucco e parrucco".
Prendo la mia trus di trucchi e inizio a mettere un fondo tinta per dare piú luminositá agli zigomi.
Squilla il campanello. Mi affretto a scendere le scale e apro la porta.


 

Hiver

 

Driiin,driiin.

«Pronto?»

«Vieni alla festa di Jakie sta sera?»

«Se magari mi dici chi sei ti do una risposta. E poi non mi va di venire alla festa di quella puzzola (tanto per non usare termini volgari).»

«Sono Mike. Vieni o no?»

«Ho detto no!»

«Hai paura di incontrare Lucy?»

«Ma che me ne frega di Lucy!»

«Strano, perchè fino a ieri ti piangevi addosso per il fatto che non l'avresti piú avuta...»

«Mike se non ti stai zitto dico a tutti che il tuo pigiama preferito è una tutona di flanella!»

«Sempre che arrivi a ricattare tu! Perchè non porti alla festa la nuova compagna? Quella Meredith...»

«Non lo so se vengo, ciao!»

Sbatto violentemente il cellulare sulla scrivania inondata da libri e bustine delle merendine.
Mike Edwards il mio migliore amico si è permesso, di nuovo, di ricordami la mia ex fidanzata Lucy Smith! Che mi ha lasciato per un deficiente del 5B.
E secondo Mike io dovrei andare alla festa di Jakie che oltre a essere una "puzzola" è anche una stronza visto che è stata lei a convincere Lucy a lasciarmi... Forse ha ragione Mike, dovrei portare Mery con me e far vedere a Lucy che non sono piú un cagnolino che le muore dietro.
Ho deciso! Chiamo Mery e la vado a prendere!

Premo piú volte il campanello.

«Mery sei pronta?»

«Un attimo!» Sento in lontananza.

Apre la porta ed eccola lí: bella, magra, alta... Con trucco leggero giusto per risaltare il colore degli occhi turchesi, capelli sciolti mossi castano scuro.

«Mi dici dove dobbiamo anadare?» chiede di spalle mentre gira la serratura della porta.

«Ehm.. A una festa.»

«Di chi è questa festa?»

«Non ha importanza» dico prendendola per il polso e trascinandola in macchina.

Metto la cintura di sicurezza, mani sul volante, ingrano la retro. Chiamo Mike per farmi dire dove si trova la villa di Jackie. 'Sta in una piazzetta sperduta fuori dal centro città, ci mettiamo una mezz'ora per arrivare.

«Chi era?» domanda Mery

«Di chi stai parlando?» Chiedo freddamente.

«Con chi stavi parlando al telefono?»

«Col mio migliore amico, Mike.»

«Ah... Ci sarà anche lui a questa festa?»

«Se.»

 

Gira la testa dall'altro lato scalpitante come se avesse capito che non avevo per niente voglia di discutere.

Tutto il resto del viaggio fu di solamente sbuffi e la musica della radio.

I miei pensieri ricadono su Lucy... la prima ragazza di cui mi sono innamorato sul serio...

 

***

 

E' la sera di Halloween e non riesco a trovare Lucy. Cerco attentamente tra la sala decorata solo di pipistrelli e zucche come lampadari e altre cianfrusaglie varie. La vedo, vedo i suoi lunghi capelli biondi. Vedo anche il suo viso colorato da una spolveratra di fard roseo. E i suoi occhi coperti da una maschera bianca ornata di bellissimi svarowsky. La folla mi copre la vista e quindi mi avvicino cercando di passare (visto la gran gente che c'era).

Eccola lì. Lucy Smith che balla un lento con il ragazzo più “figo” della scuola Hervey Orville.

 

Il giorno dopo ricevo uno dei soliti messaggi che si usano per scricare le persone. Sarei dovuto essere io a mollarla!

 

** *

 

Non posso soffrire così tanto per lei, e non c'è discussione che io me la togli dalla testa. La vedo tutti i giorni nel corridoio della scuola quindi non credo proprio che sarà facile. L'unica soluzione è fare in modo di farla riinnamorare di me. Ma come posso fare?

 

Parcheggio la macchina e io e Mery scendiamo senza dire una parola. Attorno alla casa c'è una bellissima distesa di prato e una passarella di mattoni che conduce alla porta.

Suono al campanello e ad aprire la porta è Lucy!

 

Mery

 

Arriviamo nella casa dove era stata organizzata questa festa e ci apre la porta una ragazza bassina con i capelli lunghi, mossi e biondi, occhi scuri, e pelle molto chiara colorata da un luminoso fard roseo.

 

«Oh, Hiver.. Che piacere vederti!»

«Non fare la recita Lucy.» risponde con indifferenza Hiver.

«... Lei è la tua nuova amica?»

« Si! E' la mia nuova amica» dice Hiver mettendo il suo braccio attorno alle mie spalle.

La ragazza infastidita ci invita dentro e chiude la porta pesantemente.

« Hiver, ma chi è quella» ? Domando a Hiver.

« Nessuno.» Risponde con distacco lui.

Non faccio altre domande. È evidente che non gli va di parlare di quell'argomento. Perciò ci dirigiamo in salotto e Hiver comincia a presentarmi quasi tutte persone che erano lì.

 

« Evans, come mai oggi ho l'onore di averti a una delle mie feste?»Chiede una ragazza avvicinandosi con camminata sensuale verso Hiver.

« Jakie, ti dispiace spostarti? Stavo parlando con la mia amica... se permetti» ribatte lui spostandola con fare schifato.

 

« E tu chi saresti?» Domanda irritata.

« Sono Meredith Harvey... E tu?»

« Jakie Miller. Stà attenta Meredith, quest uomo è capace di fidanzarsi con te un giorno e il successivo scaricarti via sms senta motivo. Tsk» dice Jakie rivolgendosi a Hiver e poi andare via.

« Hai fatto veramente una cosa del genere?» Domando io.

« Ma in cosa t'impicci?» Dice nervosamente e camminando a passo veloce verso il giardino.

 

Ok, ok. Devo dire che in dieci ore il suo atteggiamento è molto cambiato. Stamattina chi cavolo ho conosciuto? Con chi mi sono fatta buttare fuori dall'aula? Non era certo Hiver, forse era un'allucinazione. Meglio così; affezionarsi troppo alle persone provoca troppa sofferenza.

Prendo un piatto dal buffet offerto da Jackie e comincio a metterci un po' di roba. Prendo queste crocchette di pollo che sembrano davvero buone, anche due di quegli involtini, poi un po' di cus cus, e queste bruschette di pomodoro.

Mi si avvicina un ragazzo: alto, snello, capelli corti biondo cenere, e due enormi occhi verdi.

« Piacere, sono Mike.»

« Ah, ciao Mike. Vedi che il tuo amico si è rifugiato in giardino.»

« Si, dopo ci vado. Non ti sei presentata, vedi che mi offendo.»

« Offenditi pure.»

« E se ti dicessi che, mentre noi due parliamo, tutte le ragazze della sala vorrebbero ucciderti?»

« Perchè mi dovrebbero uccidere?» domando versandomi un bicchiere di cocacola.

« Guardati intorno.»

Guardo Mike con fare insospettito e poi mi giro verso la stanza... Ha ragione, la maggior parte delle ragazze mi sta guardando con sguardo fisso assassino.

« Che gli ho fatto a tutte queste snobbine io?»

« Stai parlando con me. Ecco perchè ti fissano.»

« Non ci credo manco morta.»

« Va bene... Ti devo convincere con le maniere forti?»

« Non ne sei capace, secondo me, e poi non si picc..» Mike non mi fa finire la frase e prendendomi dalla vita mi fa fare una specie di caschè con tanto di bacio sulle labbra.

«AHAHAHAHAHAHAH! E queste sarebbero maniere forti?» Chiedo ridendo come una pazza.

«Beh, non sono mica io quello che passa alle maniere forti.»

Noto che quelle ragazze sono pronte per iniziare una rissa. Mi basta dire una semplice balla per levarmele di mezzo.

« Faccio Karate da dieci anni, state lontane! »

Come immaginavo.

 

Mi avvicino a Mike ordinandogli di andare a parlare con Hiver, stavolta prensentandomi per bene.

Aspetto seduta sul divano e un bicchiere di cocacola. Mi cade l'occhio su un ragazzo. Alto, biondo, muscoloso. Davvero figo!

Poggio il bicchiere sul tavolino e mi alzo incamminandomi verso di lui. Facendo finta di non averlo visto sbatto contro di lui.

« Ops, scusa, non ti avevo visto.»

« Scusami tu.» Facendomi un sorriso.

Direi che come prima tappa per farsi notare è andata alla perfezione!


Mi avvio in giardino e comincio a cercare Mike e Hiver.

Li trovo sul retro del giardino che ridono come due matti.

« Posso partecipare?» Domando avvicinandomi.

« Certamente Mery. Perchè non ti siedi qui, vicino a Hiver?»

« Io mi siedo ma tu mi dici che hai bevuto»

« Mike, forza.» Ordina Hiver.

Mike si alza e entra dentro.

« Che deve fare?»Domando io.

« No, niente di particolare. »Risponde indifferente

« Ora me lo dici. Peggio per te che mi fai venire la curiosità.»

« Affari miei.»

Sbuffo« lo soffri il solletico?»

« Si, perchè?» Domanda perplesso.« No, Mery. Non starai per fare quello che penso?»

« Pensi bene allora». Dico gettandomi di sopra e cominciandogli a fare il solletico nel collo.

 

« ahahahhahah Mery basta, ti prego!»

« Dimmi cosa hai ordinato di fare a Mike e la smetto!»

« Mery!» Urla innervosito prendendomi il polso con forza. « Basta. Sei invadente.»

Si sente squillare il cellulare di Mike. Sicuramente un messaggio.

Riesco a leggere solo: “ Vedi che...” e poi sotto : “ sbrigati!”

« Ehm, che ne dici di andare in un posto più luminoso?» Domanda prendendomi per il braccio.

« Ma che aveva di male quel posto? Era tranquillo!»

« Daaai non fare storie e rientriamo dentro.»

« Come vuoi capo!»

Toglie la mano dal gomito e quando entriamo dentro mi prende la mano.

Mi porta nel divano a penisola e mi fa sedere offrendomi un bicchiere di un intruglio strano. Lui si siede vicino, molto vicino, e cominciamo a parlare.

 

Si avvicina la stessa ragazza che appena arrivati ci ha aperto la porta, la quale Hiver è stato molto scontroso...

« Hey» Saluta la ragazza.

« Lucy, cosa vuoi?» Domanda Hiver scontroso.

« Hiver... va bene che ci siamo lasciati.»

« Che mi hai tradito.» Corregge Hiver non facendole finire la frase.

« Ok, che ti ho tradito, ma possiamo anche provare a ridiventare amici, no?»

« Lucy, vediamo se capisci: LEVATI DI MEZZO»

Mi alzo dal divano e li lascio litigare in pace.








L'idiozia prende il sopravvento
Scusate il ritardooooooooooo ma sapete con le feste... (usare le feste come scusa)
e con i maledetti compiti, non sono riuscita a pubblicarlo prima. 
Ho lasciato il capitolo all'aria per farvi stare sulle spine! MUAHAHAHAHAHAH
(sono sempre cattiva, e menomale che era "anno nuovo, vita nuova!". No, non
è cambiato nulla.) XD

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: _Natsu_98