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Autore: Sae    31/07/2007    3 recensioni
Sciocca cosa, sprecare parole per un traditore e sciocca la ragazza che in una notte ha dato il suo cuore al vento… ad una persona che non può accettarlo perché ricattato dal destino più grande di lui… mille volte più grande di loro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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-Etchum


SILLY T H I N G S


giorni di primavera






-Etchum!-


Starnutì.

Quei dannati fiori primaverili gli avevano solleticato il naso ed uno di questi piegandosi l’aveva disturbato dal bel sogno che stava facendo.

Si rimise di nuovo steso su quel prato a fissare il cielo.

Non che stesse sognando…

Shikamaru era un esperto nel rilassarsi e nei pisolini ed era un mago nel non pensare a niente… anche perché pensare di solito lo angosciava. Per questo cercava riparo sotto un cielo azzurro o in quel prato verde della sua città… per rimanere in pace con se stesso.


Ammise, sorridendo leggermente che in realtà lui, portando fede al suo clan… era un po’…


-GRRgrPIGRO, che non sei altro!! ECCO DOVE CAVOLO ERI FINITO! BRUTTO… MUSO!-


-Mph…-, per l’appunto. Non si mosse di un solo millimetro, mentre una bionda scatenava lo affiancava posandosi con la leggerezza di un ippopotamo, di fianco a lui e ribaltandolo quasi.


-Ino.- sibilò non aprendo gli occhi, mentre la bionda si surriscaldava per quella apatia.


-Dove eri finito?! Choji ed io ti stavamo aspettando al parco da un pezzo, l’hai dimenticato?-

Shikamaru sospirò leggermente non ribattendo alle parole dell’amica che iniziava uno dei suoi tanti monologhi.

-Brutto idiota…! Non sai fare altro che dormire! La tua stupida pigrizia… quanto la odio…!- Quella si scostò una ciocca ribelle dagli occhi, fulminando l’amico che continuava a starsene beato sotto il sole come una lucertola.


-Sei sempre il solito menefreghista e codardo!… Succede di tutto qui e…! Aah… povera me che parlo a fare!- la sentì sospirare, dannata e autoritaria come al solito. -Uff!-

Il silenzio del campo, dove Nara si era rifugiato, intervallò per un sol attimo le critiche della bionda.

-Uff!- Sospirò difatti quella, un nanosecondo dopo quella pace e nel modo più forte che poteva e solo per attirare l’ attenzione dell’amico.


Cosa che Shikamaru, capì all’istante.

-Che è successo, Ino?-


Glielo chiese con il solito tono tra l’indifferente e lo svogliato e la bella Yamanaka si costrinse a restare calma per non colpirlo.


-Quel tono lo usi con tua sorella, baka che non sei altro!-


Shikamaru sospirò, costringendosi ad aprire le sue iridi profonde. Si mise seduto mentre inquadrava la bell’ amica, che in silenzio e con una sottile sorriso sulle labbra, lo fissava.


-Tra un po’ devo andare in missione, se devi dirmi qualcosa, sbrigati.-

Schietto, talmente schietto, che il segno rosso del nervosismo infiammò la fronte della Yamanaka.

-Sei insopportabile… Siete insopportabili! Choji mangia sempre e ascolta raramente e tu… bhe tu… sei il solito …-


Gli occhi azzurri andarono in cerca del cielo, mentre si sforzava di trovare un aggettivo adatto a quella situazione. Shikamaru la osservò incuriosito da quella reazione... di solito Ino sapeva sempre cosa dire, sapeva sempre come ferire le persone aumentando il suo ego sproporzionato, per essere una semplice fioraia.


Ma lui in fondo…


-Pigro!-


La sua voce lo fece sorridere, e gli fece perdere per un sol attimo il filo del suo discorso. Si costrinse a guardarla ancora, mentre le sue ciocche bionde venivano accarezzate da quel sole primaverile.

Scrollò le spalle, come se la cosa non gli interessasse più di tanto. Ino si azzittì, raccogliendo un fiore bianco vicino a loro e che danzava dolcemente cullato dal vento caldo e sempre presente in quella dannata città.


Shikamaru con gesti lenti, alzò di nuovo il volto rivolgendo al sole. I capelli erano dannatamente attaccati alla testa e lo sguardo ancora una volta si poteva definire serio e imperscutabile. Il suo viso allungato fece sorridere Ino, che colpita da quello espressione fissa, obbligò la sua fronte a scrutare il cielo, il cielo senza nuvole, di quel dannato villaggio.

-Si può sapere che diavolo guardi?!-


La Yamanaka agitò il pugno lasciando che un altro sospiro le morisse sulle labbra carnose.


Nara non rispose, si limitò a chiudere gli occhi facendo innervosire ancora di più l’amica.


-Maledizione, Shika! È solo uno stupido cielo, non so davvero cosa ci trovi di così interessante!!-

Il compagno di squadra si limitò a un lieve sorriso mentre riapriva gli occhi piccoli e acuti.


-È il cielo di Konoha, Ino.-


Sapeva, che quella risposta non bastava e sapeva perfettamente, che tra breve, un’altra domanda o parola avrebbe perforato il silenzio di quel campo di grano e dai colori selvatici. Davvero, quella stupida non capiva… era solita a lagnarsi per tutto, mostrando poi beffarda la sua determinazione nel farcela e rimangiandosi indi, quello che l’aveva fatta confondere un minuto prima. Non la capiva e lei era il suo rebus più grande, quello senza la soluzione dietro al libro. Altro che shogi non c’erano tattiche contro la Yamanaka!


-Idiota.-


Il tono dolce che gli colpì l’orecchio, lo costrinse ad abbandonare quell’azzurro per andare a indagare nelle iridi ancora più blu, dell’amica.

Rimase fermo, cercando di ascoltarla, cercando di carpire ogni suo piccolo movimento.


Il sorriso che increspò quelle labbra, lo fece paralizzare. Era così strana, Ino, bella quanto strana… esattamente come sosteneva circa una vita.


-Stavi per partire in missione senza nemmeno avvisare.-


La critica gli arrivò bollata, dritta al cuore… così come il suo urlo subitaneo, che gli perforò il timpano, quello che in precedenza si era salvato.

-Sei un brutto… IDIOTA!-


Ino lasciò cadere il fiore raccolto antecedentemente, mettendo così in dubbio la sua stessa professione. Lasciò cadere il fiore, che si sgualcì sotto il peso del suo ginocchio.

Si, Shikamaru ne ebbe la conferma che Ino, in quel momento non era davvero Ino.


-L’ho fatto altre volte, perché ora dovrei passare a salutarti, Ino?-


Era vero. Altre volte era semplicemente sparito senza dirle nulla, beccandosi poi un duro rimprovero al ritorno. Chissà perché lo faceva, chissà perché si rifiutava di salutarla prima di partire in missione, in una delle volte in cui Tsunade contava sulla sua morale salda e presente come la sua dannata negligenza….


Accavallò le ginocchia, prendendo un posizione più comoda mentre la zazzera bionda della ragazza sembrava stesse per scoppiare.


Shikamaru la fissò a lungo, mentre da lei preveniva lo stesso profumo del fiore che prima l’aveva fatto starnutire… ma che stavolta inebriò solamente il suo olfatto.


-E ti sembra un comportamento, normale!?-


Il suo piccolo pugno chiuso lo fece sorridere, quanto volte l’aveva agitato di fronte a lui…

-Preferisci di gran lunga… rifugiarti su una stupida collina, piuttosto che venire a salutare i tuoi amici! E che fai su questa collina… guardi il cielo! Ah! Ma perché diavolo non ti fai seppellire qui giacchè… o perché cavolo non ti costruisci una casa qui, vuoi?? Ti porto dei Tamani!! Aah! Non ti sopporto, dannato!-


Troppe parole, esclamate anche troppo velocemente. Nara la fissò di nuovo, misterioso come al solito ed Ino lo odiava quello sguardo….


-Mi spieghi perché guardi il cielo?!- Ino lo indicò furibonda. -Il cielo si può guardare anche nelle strade di Konoha… puoi osservarlo anche con me, con Choji o con chi cavolo vuoi e anche in missione, quando non sei un bersaglio facile!!-


Shikamaru si grattò la fronte. C’era davvero qualcosa che non andava in Ino quella mattina.

-Si può sapere che diavolo ti prende, Yamanaka?-


Ino si mordicchiò il labbro. -Che diavolo mi prende?! Dici?? Mi prende, che vedo Sakura più triste che mai, mi prende che vedo un dolore nei suoi occhi, che io davvero non ho mai provato per quello stupido di Sasuke…! Mi prende che sono stufa di questa vita, dei fiori, di questo stramaledetto villaggio! Mi prende, che non ti vedo da settimane e che neanche ti fai vivo per salutarmi, prima di partire di nuovo, come se fossimo due perfetti estranei! Che però hanno combattuto insieme, che hanno affrontato degli esami insieme, maledizione!-


Aveva parlato troppo veloce e come di solito le capitava di fare, si bagnò le labbra, prendendo fiato e nascondendo gli occhi. Shikamaru sostenne la sua testa con una pallida mano… e intanto si obbligava ad ascoltare tutte le idiozie che stava dicendo senza ritegno la bionda del villaggio.


E quando Ino alzò di nuovo gli occhi, lo trovò di nuovo steso a fissare il cielo.


Il suo pugno si richiuse di nuovo mentre adesso gli occhi le si inumidivano leggermente. Ah… in fondo che le importava di quell’idiota patentato? Che le importava di starsene lì al sole, insieme a lui? Lei, che di gran lunga preferiva l’ombra a quei raggi che le offuscavano la vista e che le facevano sembrare i capelli bianchi?!

-Oh… Shika!- Il suo nome soffiò minaccioso lasciando le sue labbra vermiglie e quello fu il più terribile degli avvertimenti per il ragazzo.


Una mano, quindi si mosse veloce, bloccandole l’avambraccio. Ino rimase paralizzata… mentre una forza che non si aspettava la strattonò verso la terra, di fianco a lui, ritrovandosi lì distesa adiacente all’amico.


-Ma che diam-

Non finì la frase mentre nei suoi occhi si specchiava il cielo della sua città, un cielo senza nuvole…


-Guarda e sta zitta, Ino.-


Il solito dalle spiegazioni sillabate e che erano capaci di innervosirla ancora di più, di quello che non fosse già.

-Ti sembra che io, con tutte le cose che ho da fare, me ne stia qui, ferma, con le mani in mano per giunta e come fai tu, da circa una vita?!-


Il suo commento arrivò dopo solo un breve silenzio tra i due. Shikamaru sospirò pesantemente raccogliendo la critica… ed ebbe voglia di ridere.


Perché lui in fondo…


-No, non sei affatto il tipo.-

Ino si mise più comoda vicino al Nara e si riparò solo con l’ombra della mano gli occhi, da quel Sole che riscaldava tiepidamente i corpi dei due ninjia.

-Puoi trascinare in questi giochetti, Choji, non me. Basta che tu gli dia un pacchetto di patatine o qualsiasi altra schifezza, e il gioco è fatto.-

Shikamaru si limitò a sorridere di nuovo, come faceva sempre quando la sentiva parlare.


-Tuttavia, non ti stai spostando Ino-chan.-


Aveva aggiunto quel suffisso, lui che si solito era troppo pigro per aggiungere altre parole a quelle necessarie. Di solito lui parlava solo se essenziale e solo in casi davvero straordinari faceva un eccezione.


Inutile dire che Ino era una di queste anormalità.


-Mi stai provocando, Shikamaru Nara?-


Ecco, lo sapeva non perdeva occasione per dimostrare la sua di forza, graffiando chiunque provasse ad accudirla e soffiando se le si faceva chiaramente vedere una sua debolezza.


-Non era mia intenzione, Yamanaka.-


Da quando i qua si chiamavano per cognome, lui non se lo ricordava, mentre beato richiudeva gli occhi.


Troppo presto.


-Allora, che cosa fai, aspetti Morfeo…? E quindi Morfeo è più importante di un saluto?-


Shikamaru li riaprì svogliatamente gli occhi… girando il capo in direzione di Ino, che lo fissava in attesa di una risposta. Davvero, non la finiva più se si fissava con una cosa. Ecco, al contrario di Sakura, Ino non si ammorbidiva mai, neanche di fronte allo spettacolo calmo della natura.


-Perché diamine dovrei salutarti, Ino?- Ritornò cautamente sull’argomento cercando di usare il tono più pacato che aveva. -È una cosa stupida, questa del saluto. Domani per esempio, sarò di nuovo qui…. Non ne vale la pena-


Pessima risposta e Shikamaru se ne accorse troppo tardi. Ino si alzò, come se morsa da un ramarro e gli coprì il cielo, facendo specchiare in quelle iridi nere il suo di azzurro…


-Trovi un saluto una cosa sciocca, Shika?!-


Ino assottigliò gli occhi e lui rimase fermo sentendosi morire, lì steso, con le braccia dietro alla nuca.


-Non dico questo…- provò a difendersi mentre assumeva il suo cipiglio sgarbato e arrogante.


In questo erano molto, molto simili… e in fondo lo sapevano entrambi…


-Bisogna sempre salutare le persone care! Se vuoi bene una persona… prometti sempre di fare del tuo meglio, per ritornare di nuovo da lei! E non importa per quanto tempo si disti da lei! Si ritorna sempre dalle persone care!-


Era ovvio che il discorso stava prendendo una piega strana. Ino era strana, quel cielo era strano, Shikamaru era strano… quelle iridi nere che si nutrivano or ora, di un blu senza paragoni erano strane, quella mattina.

E per finire in fondo, lo sapevano tutti e due… dove stavano andando a parare.

Solo che, la testardaggine della Yamanaka, forse era troppo acuita dal nervosismo accumulato in quei giorni e a quanto pare, anche la pigrizia di Shikamaru, quella mattina… bhe regnavano davvero incontrastate….

E il che portava entrambi a non sapere in fondo, dove diavolo volessero andare a parare, con quel discorso.

Tuttavia erano a conoscenza, che quella era una mattinata strana. Lo sapeva Ino, lo sapeva Shikamaru, lo sapeva in fondo, anche il fiore bianco ora dai petali disfatti e sporchi e che aveva avuto solo la colpa, di andare a fiorire nel posto errato e al momento sbagliato. E tutti, lì sapevano in fondo che quello, era un discorso strano ma che prima o dopo avrebbe dovuto spolverare un po’ quelle menti pigre e suscettibili .


-Se non ti saluto è perché…-

-Perché sei un codardo?- Ino sorrise cordiale in contraddizione con il suo raffinato ma elegante tono canzonatorio, mentre continuava a fargli ombra….

Ma lui, non era mai stato abituato a difendere il suo ego. – Lo sono.- Disse quindi semplicemente anche quella volta, evitando di guardare direttamente quelle iridi azzurre, ma troppo pigro per muoversi da li e far finire quel contatto visivo.

-Oh, magnifico.- articolò aspra lei, acida come era solita fare, in casi come quelli.

-Ma in fondo, che te ne importa?-


Ino rimase in silenzio. Non sapeva cosa rispondere. Già che gli importava? Nara poteva fare tutto quello che diavolo voleva… la rabbia le ribollì nello stomaco confutando i suoi pensieri… “bhe quasi tutto quello che voleva!”

-Baka!- Ino lo guardò sprezzante, ferendolo in un modo del tutto nuovo.-Sei sempre il solito, non hai un po’ di sicurezza in te stesso e non ti stimi abbastanza, ti limiti a scappare se vedi che una situazione si fa più seria o troppo difficile…! Preferisci di gran lunga pensare e progettare con quel tuo piccolo cervello bacato e… e sei troppo preso da te stesso, per interessarti di qualcosa di qualcuno. MI hai scocciato, va pure in missione, non salutare nessuno. Né me, né il tuo migliore amico… e fammi un favore: non passare nemmeno da me, quando ritorni!-


Ino era troppo testarda quel giorno. Si alzò in piedi, seguita dallo sguardo amaro e scocciato di lui che avrebbe preferito di gran lunga un sonnellino a tutto questo.

A passi lenti ma lunghi, decise di andarsene e non sarebbe tornata indietro, da lui.

Ma come non detto… bastarono tre parole per far incontrare di nuovo i suoi occhi azzurri con quelli del chunin.


-Sei una sciocca.-


La bionda si ripresentò da lui, folgorata nel vedere il compagno in piedi, seccato da quella situazione che oramai si protraeva da troppo tempo.

-Che cosa cavolo hai detto?! Ripetilo, se ne hai il coraggio!!- Lo sfido, digrignando i denti.

-Vuoi sapere perché non ti saluto, giusto? Perché mi spaventa di più salutarti che andare a fare una missione. - Ino non poteva credere alle sue orecchie, rimase in bilico su un piede solo, nel frattempo lo scirocco seccava la pelle di entrambi i ninjia.

-Non ti saluto perché se lo faccio, allora dovrei accettare il fatto che non potrei neanche rivederti, dovrei accettare il fatto, che forse mi potrebbe accadere qualcosa. È più semplice dire un: “ciao a domani” a una persona, o dirle: “ addio, non so se e quando tornerò.”?-


Ino arrossì, invece Shikamaru annoiato, incrociava le dita dietro alla nuca. -E se guardo il cielo di Konoha è perché è blu, dannatamente blu come gli occhi, di una persona di Konoha.-


Il suo tono beffardo, irritò malgrado tutto Ino che si ritrovò ancora una volta a strepitargli contro.

-IDIOTA!-

Nara sbadigliò, evitando il suo sguardo.

-Una volta per tutte… potresti essere più chiaro?!- Ino si trattenne mostrandogli il pugno chiuso e minaccioso, mentre Shika si voltava di nuovo a guardarla.


-Cosa vuoi che ti dica Ino. In fondo lo sai già, no?-


Quella puntò il piede per terra, mentre lui alzava un sopracciglio nero.


-Baka, di un chunnin!! Cosa credi, che io legga anche nel pensiero?!-


-Se tu lo usassi il cervello, qualche volta…- Shikamaru sorrise teneramente. -Forse, capiresti, dove voglio arrivare!-

-Aaaah, sei davvero troppo pigro per dirlo chiaro e tondo?! Davvero, non sai usare parole semplici… come quando dai un colpetto dietro alla schiena a Choji, per evitare che si strozzi?!-

-Lui è una cosa diversa, Ino! Tu… sei tu! Dannata!- Corrucciò il volto, mentre la solita pigrizia si faceva sentire. -E perchè sei qui?- Sbadigliò di nuovo mentre lei si tratteneva per non usare la sua tecnica ninjia.-Torna al negozio che è meglio o va a litigare con Sakura… così io torno a rilassarmi un po’!-


L’aveva ferita perché la vide tremare…ma soprattutto l’aveva ferita perché i suoi occhi azzurri si fecero di ghiaccio incontrando i suoi.

-Shikamaru, fa come diavolo vuoi! Saluta se vuoi salutare o dormi e scappa per tutta la vita! Ah! Magari… con quella strega della sabbia!!- L’ultimo commento era chiaramente una cosa nuova, per loro, una cosa nuova e stupida che separava quei due al momento… come quel fiore che adesso era schiacciato amabilmente al terreno.

-Che diavolo stai dicendo?! Temari… ? Cosa vuoi che me ne importi di Temari?-

-Che te ne importa?! Bhe, non lo so che diavolo te ne importa… ma di certo a lei la saluti prima di andare in missione… comunque a me non interessa!-


Shikamaru storce leggermente la bocca. Ino Yamanaka era una maga nel distorcere le parole.

-Ah… ma che cavolo ti sei bevuta oggi? Non penserai mica che io mi sia innamorato di Temari!-

-Puoi innamorarti anche di un rospo… per quello che me ne importa!!-

-Non sono innamorato né di un rospo né di Temari, se ci tieni tanto a saperlo!-

-Non mi interessa minimamente… ti dico!- Ino lo guardò negli occhi che sputavano fulmini… le guance leggermente arrossate… i capelli un po’ scompigliati ma lucenti… le labbra dischiuse in un moto di rabbia….

Nara sorrise leggermente, prima di rispondere con il suo stesso tono a quella provocazione.


-Bene!-

-Bene…!- la chioma di Ino sembrava prendesse fuoco, controbatté subito, indispettita per la piega di quella assurda discussione e decisa più che mai a tornarsene a casa….


Ino però non fece i conti con il terreno e su quella collina, diede le spalle troppo velocemente al suo compagno, accecata completamente dalla rabbia. Ma un sasso, un piccolo e grigio sassolino, si frappose facendole perdere l’equilibrio.

Il ninjia però pronto … la afferrò per un braccio e in men che non si dica… capitolarono tutti e due, l’uno addosso all’altra.


Fecero testa contro testa e Ino si ritrovò a massaggiarsi un lieve rossore sulla fronte, mentre su quella di Shikamaru si ergeva un grosso bernoccolo.


-Contenta ora?-

Si ritrovarono tutti e due stesi di nuovo per terra, verso il cielo… . Ino fece una smorfia di dolore.

-È tutta colpa tua!- Lo rimbeccò non contenta.- Se invece di guardare le nuvole, tu ti fossi presentato all’appuntamento ora non saremmo qui… !!-

Shikamaru sospiro.

-Si, certo ed io ora, starei dormendo beatamente, piuttosto che dire a una scema, irrazionale e irascibile bionda… che in fondo mi piace così com’è! Perché maledetta, io amo solo te Yamanaka!-


Il silenzio scese.


Il sole li accarezzò lievemente, sparendo dietro un fugace e bianco cumulonembo.

Ino sorrise.


-Ce l’hai fatta a dirlo, l’hai ammesso che ti sei innamorato di me! Lo so, sono così carina!-


Shikamaru incrociò le braccia dietro alla nuca, seguendo vagamente lo sproloquio della giovane.

Poi chiuse gli occhi, mentre Ino gli si avvicinava e poggiava delicatamente la sua mano sul suo petto, facendolo sussultare.

-Anch’io ti amo, Shika.- Aggiunse con tono più dolce e in modo che solo lui la potesse sentire.


Il ninjia sorrise, riaprendo gli occhi e inquadrando la figura di Ino.


-Ora posso dormire in pace, Ino-chan?-


La giovane scoppiò a ridere accoccolandosi vicino a lui che la abbracciò li steso per terra.



-Te lo puoi scordare, Shikamaru!-


*

Shikamaru, guardò il cielo, mentre tornava a casa da una missione. Un ninjia vicino a lui si lamentava di quella stessa atmosfera, troppo tersa per i suoi gusti e lui davvero non lo capiva… ed ebbe la tentazione di stenderlo con un pugno sul capo. Ma non lo fece… perché in fondo non ne valeva la pena.

I suoi occhi neri, scintillarono rivedendo chiaro nella sua mente il colore delle iridi della sua pazza e scatenata Ino Yamanaka; intanto che il villaggio appariva in tutta la sua estensione, dalla stessa collina dove era solito rifugiarsi.

Sorrise, ricordando poi la stessa ragazza abbracciata a lui, che in una strana mattina di primavera, dopo averlo confuso con troppe parole, si era pigramente addormentata tra le sue braccia, svegliando invece lui e rendendolo incapace di chiudere gli occhi.



“…Forse non affronteremo molte difficoltà o chissà forse invece ci sbatteremo contro o probabilmente per come siamo fatti, scapperemo amabilmente se ce le ritroveremo di fronte, ma Ino… in fondo staremo sempre insieme, saremo sempre solo, tu ed io.”






I’ve heard what they say, but I’m not here for trouble…*

James Blunt







Note dell'autrice:


Ecco qui un'altra coppia a cui mi piace dedicarmi... Ringrazio davvero di cuore Bely, Zoe93, ruka88, bambi88, Silver Princess, Inu_Kagghy ( grazie mi hai fatto arrossire ^^), la grandiosa Hime_chan, Irene Adler(sono contentissima che ti sia piaciuta... Sakusasu forever!),_Crycry_, Hebe, Francy, Nihal9 e Mimi... grazie mille davvero anche a chi a letto Flame e 23 luglio... non so che dire le vostre parole mi hanno davvero commosso... Sono ripetitiva lo so ma Grazie mille. Un bacione a tutti.


Sara

  
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