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Autore: Gailycurly    12/01/2013    2 recensioni
In qualsiasi punto io mi voltassi, vedevo dolore, lacrime, sangue.
Questa non si può chiamare 'vita'. Meglio morire.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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La ragazza rimase con gli occhi sbarrati, ancora con l’asciuga capelli in mano. All’inizio pensò che Zyan avesse problemi di personalità... chi poteva saperlo? Si sistemò, asciugò i capelli e prese la sua bella lametta.
Iniziò a premerla sul suo povero e martoriato braccio, partendo da sotto il gomito ed arrivando al centro del polso. Stava meglio adesso.  Si bendò, dopo essersi asciugata il sangue che colava veloce, e si mise una felpa azzurra dell’abercrombie, comprata in un viaggio di studio a Milano, in Italia, e sotto abbinò un paio di jeans chiari, ed infine un cappello della NY, ed ai piedi le sue converse bianche.
Scese di sotto e trovò tutti già a tavola, tranne sua zia.
“Ehy Ally, stavo salendo a chiamarti! Siediti pure, è pronto!” esclamò felice Trisha.
La ragazza sorrise, e diede uno sguardo veloce a Zayn, che a sua volta teneva gli occhi bassi. Ally era esageratamente non a suo agio, era seduta con delle persone che non conosceva e per di più, tra loro c’era un ragazzo che l’aveva eccessivamente aggredita. Bene, no?
“Ally, hai del…del…sangue sulla felpa!?” disse Yaser, alzando un sopracciglio, non capendo.
“Oh, nono!” rispose Ally, in panico…”è soltanto…soltanto del sugo! Avrò dimenticato a lavare questa felpa, grazie per avermelo fatto notare!” continuò ancora, sorridendo nervosamente.
L’uomo non ci fece più caso, ed alzò le spalle.
Ally stava cercando di mangiare il più possibile, ma nel suo stomaco non c’era già più spazio dopo delle patatine fritte e due pezzi di pollo.
“Emh…signora…signora Trisha…” disse Ally, accennando uno sguardo a Zayn.
“Signora Trisha? Ma da dove ti è venuto fuori! Ho già detto che devi chiamarmi o zia, o al massimo Trisha!” rispose entusiasta la donna paffutella.
“Oh, scusi…” rispose ancora Ally.
Zayn avvampò all’istante, sentendosi in imbarazzo. Ally non capiva, non capiva più niente solo già dopo due ore in quella casa!
“Allora beh…Trisha…io sono apposto! Non riesco più a mandare giù nulla!” disse, sforzando un sorriso, Ally.
“Ma cosa dici cara, hai mangiato solo 3-4 patatine e due pezzetti di pollo!” disse la donna, sconvolta.
“Davvero sono piena!”
“Va bene, come vuoi.” Disse sorridendo dolcemente, la zia. Il pranzo proseguì così, tra qualche domanda sull’istruzione della ragazza da parte dello zio, o della sua vita amorosa da parte della zia.
“Ragazzi, noi dovremmo dirvi una cosa…” annunciò poi, la zia.
“Ecco, sì giusto, me n’ero dimenticato.” Aggiunse Yaser.
“Beh ecco, noi dobbiamo trasferirci, assolutamente.” Disse la donna.
“Cosa? E perché!?” disse Zayn, parlando per la prima volta.
“Vedi figliolo, il lavoro mi chiama. Mi  hanno offerto un posto migliore di quello che ho adesso, sai che io ci tengo molto. E la mamma da solo non mi lascia partire. Ma tranquillo, verremo qui un weekend sì ed uno no. Dici che ce la farai?!” disse Yaser.
“Sì…” disse, assumendo una faccia dispiaciuta, il ragazzo.
“In quanto a te, Ally…” stava iniziando lo zio.
“Io mi troverò un lavoro ed un appartamento, tranquilli, non voglio disturbare più di tanto!”
“Ma scherzi? Tu rimani con Zayn, andiamo! Se non ci fossi stata tu, Zayn sarebbe stato costretto a venirsene con noi. E poi tu devi tenergli testa! O lui mi sfascia una casa!” disse sorridendo, la zia.
“Oh no no, non vorrei creare problemi, sul serio.”
“Non crei problemi, rimani qui.” Disse, deciso, Zayn.
La ragazza, udendo le sue parole non seppe più che dire. Era sicura, adesso, che quel ragazzo avesse seri problemi di personalità.
“Okay.” Disse, semplicemente per non andargli contro. Sarebbe andata via, probabilmente.
“E quando partite?!” chiese Zayn.
“Amore…abbiamo il volo tra 2 ore.” Disse Trisha.
Ad Ally venne un nodo in gola, stava quasi per strozzarsi con la poca acqua che stava per bere. Aveva paura, dannatamente paura di quel ragazzo, e stare diciamo…da sola in una casa con lui non era il massimo della sicurezza, per lei.
Il pomeriggio passò velocemente, gli zii partirono, lasciarono la casa, e adesso Ally aveva un timore pazzesco. Era in camera sua, più lontano possibile da Zayn. Stava leggendo il nuovo libro che aveva comprato da poco, quando sentì bussare.
“Si può?!” disse una voce roca. Zayn.
“S-sì, p-prego.”  Disse Ally, sistemandosi per bene sul letto, ed abbassando le maniche che fino a quel momento erano state alzate.
“Senti…io volevo scusarmi…con te.” Iniziò Zayn.
“Oh no, non devi, sta tranquillo”
“Devo, devo e come. Mi faccio schifo da solo, è che oggi la giornata non è iniziata nel migliore dei modi, e poi…sono un tipo difficile, faccio fatica ad aprirmi con le persone, e sapere che una sconosciuta verrà ad abitare in casa mia…ecco, non è stato il massimo. Tu non meriti quello che ho detto.”
“Zayn, tu non devi né giustificarti, né chiedermi scusa. Hai ragione, non sono nessuno, non valgo niente, pensa se posso permettermi di venirmi a rovinarti la vita. Te l’ho detto, Lunedì mi trovo un lavoro, e poi vedo per un appartamento. Ripeto, non devi scusarti, hai ragione. Io merito questo, sono una…brutta persona. Non devi provare pietà per me, né tantomeno compassione.”
“Allyson, no! Non è vero! Io mi sento così…così stronzo! Non pensavo tutto ciò che ho detto e non penso niente di ciò che hai appena detto tu! Non sei una persona brutta! Anzi! Mia mamma mi ha raccontato la tua storia…ecco…sei la persona più forte che io abbia mai visto.”
La ragazza sorrise, sentendo degli apprezzamenti per la prima volta.
“Io non sono forte…ho solo imparato a ricominciare. Diciamo che un po’ di ‘sto bene’ qui, ‘non fa niente’ là, e tutto torna come prima. Ma io non sono forte, so solo incollare i miei pezzi distrutti e ricominciare.”
Zayn rimase colpito da quelle parole, tutto poteva aspettarsi, ma non tanta fragilità da una ragazza come lei. D’istinto prese ad abbracciarla, si lanciò verso di lei.
Ally si tirò indietro, spaventata. Purtroppo aveva paura di chiunque, dopo tutto ciò che aveva passato, e di certo, la scena di Zayn nel bagno non l’aveva aiutata. Si ritrasse dall’abbraccio, un po’ mortificata.
“Scusa..” mormorò la ragazza.
“No, scusa tu, non…non avrei dovuto.” Disse Zayn.
Lei sorrise, e gli sussurrò un grazie.
“Il campanello! Scendi di sotto, ti presento i miei amici.”
La ragazza, un po’ titubante scese, dietro Zayn. Il ragazzo aprì la porta, e da lì entrarono 4 persone. Uno biondo, uno castano chiaro, uno moro ed uno…riccio. Quest’ultimo le sembrò una faccia familiare, come se l’avesse già visto da qualche parte…fece velocemente mente locare…beh…pensò ad una serie di nomi…quando…puff.
“Allyson!” esclamò il riccio.
“Oh mio dio, oh mio…H-Harry.” Disse, la ragazza, mettendosi la mano davanti per lo stupore.


  
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