Come
ogni mattina, Metis Lily Potter e suo
fratello gemello Harry James Potter vennero svegliati dalla soave voce
della
loro zia, Petunia Dursley, che intimava loro di uscire dallo
sgabuzzino in
cui vivevano per andare a preparare la colazione.
I
due somigliavano molto ai loro genitori, come avevano potuto appurare
da
una foto che avevano trovato spolverando in soffitta tre anni prima:
avevano
gli stessi occhi verdi della mamma, Metis aveva anche gli stessi
capelli rossi
mentre Harry aveva i capelli neri di papà.
L’unica
cosa che li differenziava era la cicatrice a forma di saetta che
Harry aveva sulla fronte mentre Metis sulla spalla sinistra.
«È una
tortura essere svegliati così.»
borbottò Harry, cercando
di alzarsi almeno con il busto in quello spazio misero che divideva con
sua
sorella.
«Hai ragione.» concordò Metis, alzandosi
a sua volta ed aprendo la porta dello
sgabuzzino «Ma non preoccuparti, non sarà per
molto. Ricordi? A momenti ci
arriveranno le lettere da Hogwarts e, puoi scommetterci, una volta
lì
affatturerò chiunque provi a svegliarmi in questo
modo.»
Harry rise, scompigliando ancora di più i suoi capelli
ribelli ed uscì
anch’egli da quel buco che chiamavano stanza.
«A Gideon è già arrivata
vero?» chiese, pur sapendo la risposta.
«Già.» disse Metis un po’
abbattuta, prima di entrare in cucina ed iniziare a
preparare la colazione mentre il fratello apparecchiava.
«Sbrigatevi a preparare tutto.» disse zia Petunia
ai due fratelli «Io, Vernon e
Dudley tra poco andremo a fare compere e voi due andrete dalla signora
Figg.
Non datele fastidi altrimenti rimarrete senza cena per tre
giorni.»
I gemelli Potter fecero fatica a contenere la loro esultanza: la zia
doveva
credere che dalla signora Figg loro si annoiassero a morte altrimenti
non li
avrebbe più mandati da lei…
Harry mise su un’espressione afflitta e Metis per
l’occasione fece diventare di
un triste grigio topo i suoi capelli.
Grande errore.
Dudley scappò dalla stanza urlando mentre zia Petunia
iniziò ad emettere
squittii terrorizzati.
«Come ti sei permessa di fare una tu-sai cosa!? Andatevene
fuori da questa casa
e non tornateci prima di domani mattina!» strepitò
zio Vernon irato cercando di
colpire uno dei fratelli che, per fortuna, riuscirono a scansarsi e a
darsi
alla fuga.
I due corsero fuori dalla casa degli zii ridendo e si fermarono solo
quando
giunsero al parco con le altalene dove, di solito, si incontravano con
il loro
amico Gideon Black.
«Tu-Sei-Pazza!» disse Harry, ancora ansimante per
la corsa ma, tutto sommato,
enormemente divertito dalle facce che avevano fatto i loro parenti. La
sua
gemella, ancora sorridente, si sedette sull’altalena ed
iniziò a spingersi
sempre più forte.
«Ehilà ragazzi tutto bene? Quei babbanacci dei
Dursley vi hanno cacciato ancora
di casa?» disse sorridendo un ragazzino con i capelli biondo
scuro e gli occhi
grigi, avvicinatosi proprio in quel momento a loro e spaventandoli a
morte.
Gideon Sirius Black.
Un nome, una garanzia.
«Allora? È arrivata la lettera?»
Harry sbuffò.
«GideonGideonGideon» disse, scuotendo la testa
fintamente sconsolato.« eppure
ormai dovresti conoscerla bene. Secondo te questa brontolona avrebbe
quella
faccia se le fosse arrivata la lettera?»
Gideon rise, con la sua risata simile ad un latrato.
«Hai ragione. Comunque non dovete preoccuparvi, la lettera
arriverà a momenti.»
Metis sbuffò sonoramente, andandosi a sedere nuovamente
sull’altalena e seguita
alle spalle dai due ragazzi. Iniziò a fissarsi le scarpe
intensamente
coprendosi gli occhi con la frangia
«Stai dicendo la stessa cosa da giorni. E se non
arrivasse?» disse in un
sussurro.
I due ragazzi si guardarono per una frazione di secondo prima di
risponderle.
«Metis Lily Potter non dire sciocchezze» la
rimproverò Gideon, inginocchiandosi
davanti a lei «Ti stai preoccupando inutilmente.»
le disse dolcemente prima di
prenderla per un braccio e costringerla ad alzarsi.
«Ed ora, amici miei, niente più discorsi seri!Che
ne dite di andare a fare
qualche scherzetto alla banda del nostro caro Dudley?» chiese
Gideon,
sfregandosi le mani con un ghignetto preoccupante in volto ed uno
sguardo
malandrino.
I due fratelli Potter si guardarono per un secondo prima di scoppiare a
ridere
e seguire il loro amico in una nuova avventura, dimenticandosi di tutto
il
resto.
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Benvenuti
o bentornati!
Considerato che ho ripreso in mano il sequel di questa storia, e
notando come
alcune cose di questa non mi convincessero, ho deciso per una revisione
generale. Precisazione per i nuovi lettori: Harry e Metis non sono
estranei al
mondo magico perché hanno mantenuto i contatti con Remus, e
Gideon è il figlio
di Regulus Black, che ha voluto dargli come secondo
nome quello del
fratello maggiore perché, nonostante tutto, gli ha sempre
voluto bene. È
cresciuto con Arabella Figg, visto che i genitori sono entrambi morti,
e
conosce i gemelli da sempre.
Mi
auguro di completare questa revisione al più presto, nel
frattempo vi
auguro una buona lettura. Con affetto Mary Evans