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Autore: mikilily    13/01/2013    16 recensioni
Due colleghi che all'apparenza si odiano, una causa delicata e interessante su cui lavorare insieme.
Un uomo che cova in segreto un sentimento. Una donna che ama o è convinta di farlo. Un bacio e un' ampolla sanciscono una nuova unione. Sconvolgendo le vite dei due ragazzi e di chi gli sta intorno. Tutto questo è :Amortentia, la mia piccola Long. In cui lo zucchero è di casa, quindi se siete allergici state alla larga. Un bacio a tutte quelle temerarie che leggeranno e recensiranno la storia.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Narcissa Malfoy, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Non mi sarei mai aspettata un tale successo per questa piccola storia.
Siete fantastiche.

Eccovi l'ultimo capitolo, sperando che vi piaccia vi do appuntamento alle prossime mille avventure.
Buona Domenica.
Mikilily.

*****




Era passato quasi un anno, Scorpius ed Eltanin crescevano amati e protetti dai loro genitori. Hermione si trovò molte volte a ringraziare Merlino per quei doni. Amava i suoi bambini, adorava giocare e crescerli, era stupendo osservare come i due, riuscissero a cambiare perfino un uomo serio e composto come Malfoy.
In quel momento, infatti, Scorpius gattonando furtivo prendeva possesso della scopa da corsa del padre, mentre Eltanin, indisturbata, scarabocchiava con la penna le carte del nuovo importante processo.
Draco era riuscito a salvarle prima che quella monella con gli occhi castani e i cappelli biondi e ricci, riuscisse a rovinare mesi di lavoro. C’ avevano lavorato ogni notte, nonostante fossero esausti a causa dei bambini.
Hermione morse il labbro ricordando la notte in cui si era seduta un po’ troppo vicina. Sospirò ricordandosi l’emozione nel sentire il suo fiato sul collo.
I suoi capelli sfiorarle la guancia, le sue mani tremanti.
 - Non si fa- Eltanin – non si fa - disse Draco riportandola sulla terra. L’uomo portava un paio di pantaloni neri che stretti fasciano le sue gambe. La maglia, di un tenue azzurro, mostrava due spalle larghe.
Cercò di riprendersi, ma era impossibile.
- Mamy - disse Eltanin piagnucolando.
Draco si voltò a osservarla mentre la figlia scappava via.
- Ha ragione papà- disse guardando Eltanin –hai altri giochi con cui giocare, piccola monella- disse prima di riposarla a terra.
La piccola, non capì il rimprovero e gaia, trotterellò verso il fratello che curioso analizzava la scopa del padre, posta sotto vetro, unico modo per allontanarla dalle attenzioni del giovane erede.
- Dio come faremo quando inizieranno a camminare- disse Draco sorridendo.
- Non so, dovremmo procurarci degli occhi aggiuntivi-
Disse ridendo.
- I Weasley vendono una cosa simile nei loro negozi, c’è la pubblicità-
- Non farei mai avvicinare i miei figli a quelle diavolerie- replicò forse con troppa enfasi. Draco si bloccò stranito e con lui i bambini che poi ripresero a osservare la scopa da corsa.
- Hai ragione, scusa - disse Draco.
Hermione sospirò. Detestava quando lui le chiedeva scusa, era un modo odioso di interrompere una discussone.
Lei voleva parlare, capire, chiarire, fare l’amore...
Basta!
- Hai fatto i biglietti?- domandò Draco.
- Sì -riuscì a dirli sedendosi nel divano davanti alla scrivania.
- Pensi di riuscire a cavartela con loro? - chiese Hermione.
Dimmi di no. Ti prego dimmi di restare.
- Sì, se proprio sono sfinito, li porto da mia madre - disse.
Hermione osservò i bambini giocare, ora se la stavano prendendo con Tibly, il fedele elfo. Gli tiravano il vestito, osservavano le orecchie, saltavano sopra la sua pancia. La cosa più assurda era che l’elfo, si stava divertendo come un pazzo.
- Gli mancherai - disse Draco immaginando i suoi pensieri.
Hermione annuì.
A te mancherò?

**

La notte scivolò lenta nella villa dei Malfoy, un gufo in caccia banchettava felice poco distante dalla finestra in cui, una giovane strega osservava malinconica la luna.
- Ancora non dormi?-
Appena sentì la sua voce, il cuore prese a battere.
- Non ho sonno -
- Dovresti, domani hai la sveglia presto. Sempre se non vuoi che sia Scorpius a svegliarti. Ieri mi ha quasi soffocato con il cuscino -
Hermione scosse la testa, voltandosi per guardarlo. Avanzò lenta mettendo un piede davanti all’altro. Il cuore rimbombava e temette che lui potesse sentirlo.
Lo raggiunse, il suo braccio sfiorava quello del mago, si guardarono prima che lei si sollevasse sulle punte per donarli un delicato bacio.
Socchiuse gli occhi e inalò il suo profumo, menta e sandalo.
Lui rimase sorpreso, la vide scendere e superarlo.
Tutto sembrava crollare.
 Le afferrò il braccio e la incastrò tra il muro e le sue braccia.
Occhi negli occhi.
Nemmeno un millimetro a dividerli. Poteva sentire il fiato caldo, il profumo di rose, il battito del suo cuore.
Hermione socchiuse gli occhi e lui, con due dita, le sollevò il mento costringendola a guardarlo.
- Cosa significa?- domandò.
Hermione espirò piano, scosse il capo e lo baciò ancora. Un bacio lento e voglioso com’era stato il primo che si erano scambiati e che aveva cambiato la loro vita per sempre.
Quando si staccarono, non riuscì a fare altro che accarezzargli il viso e baciarlo ancora.
- Non mi dirai mai cosa vuol dire?- Chiese ancora Draco.
Lei sorrise.
- Secondo te cosa vuol dire Malfoy?- domandò sbattendo le ciglia.
Lui scosse il capo.
- Che non mi odi?- chiese speranzoso.
Hermione rise.
- Tua madre aveva ragione: con te ci vuole pazienza-
- Su cosa?- chiese curioso.
- Su tutto!- disse staccandosi.
- Dove vai?- disse Draco allarmato, bloccandola ancora.
- A dormire signor Malfoy-
Lui deglutì guardandole il viso arrossato, i capelli cadere scomposti , gli occhi brillare . Amava la madre dei suoi figli, la desiderava ardentemente, ogni notte sognava di farla sua.
Non riusciva più a starle lontano.
Lo superò di slancio fermandosi accanto alla porta, sorrise e abbassò lo sguardo, girandosi ancora.
Ghignò soddisfatto.
Quando arrivò alla sua stanza, sospirò: era aperta.
Spinse la porta e la trovò lì, in piedi davanti al letto. Gli dava le spalle, ma questo non l’importò. Arrivò subito dopo, due passi. Cinse le spalle, la strinse baciandole il collo, affondò il naso tra i suoi capelli. Le mani accarezzavano il ventre, i fianchi, il seno. La sentì sospirare.
- Non smettere - disse lei.
- Non ne ho alcuna intenzione - rispose lui, facendola girare per ammirarla meglio.
Sorrise e Hermione non riuscì più a trattenersi. Lo baciò ancora, prima che Draco la prendesse tra le braccia, sollevandola per portarla fino al letto. La fece distendere e si coricò al suo fianco.
La baciò ancora liberandola lentamente di tutti gli indumenti. L’accarezzò piano, facendola fremere dal desiderio.
- Se un sogno non svegliarmi - le disse quando ormai nudi stavano uno sopra l’altro. Hermione sorrise, baciandolo prima che lui entrasse in lei. Sospirò sentendolo muoversi in lei. Lento, troppo lento.
Il respiro divenne affannoso, il battito del cuore accelerato.
- Draco - disse con voce ebra dal desiderio.
- Ti amo - ammise lui quando ormai era giunto al limite.
Hermione lo strinse a se costringendolo ad aumentare l’andatura.
Una spinta.
Un sospiro.
Un’altra spinta.
Un bacio.
Un’altra spinta e infine, vennero, mentre i loro occhi s’incatenavano.
Hermione sorrise cercando di regolare il battito del suo cuore. Draco uscì da lei, donandole un bacio delicato sulla tempia.
Sorrise mettendosi comoda tra le sue braccia. Lo sentì sospirare mentre con la mano gli accarezzava il petto.
Sollevò lo sguardo e lo guardò ancora.
- Ti amo anch’io Signor Malfoy –
Il sorriso che Draco gli regalò la ripagò di tutte le pene che in passato le aveva creato.
Infondo, doveva ringraziare l’Amortentia per quell’insperata felicità.
 

*********

L’aereo era arrivato a Sidney meno di un minuto prima, sentiva una strana frenesia avvolgerla. Perfino il malessere che da giorni non l’aveva mai lasciata, passò in secondo piano.
Si girò incontrando gli occhi grigi di suo marito che l’aveva accompagnata fin lì.
-Vengo con te - le aveva detto – siamo una famiglia e vorrei che i tuoi genitori mi conoscessero-
Hermione aveva acconsentito e con Draco vennero anche Scorpius ed Eltanin, non se la sentirono di lasciarli con Narcissa. La strega, anche se era perfettamente in forma, non avrebbe retto alle prese con quei due monelli.
Sorrise ricambiando lo sguardo di Draco.
Osservò con la coda degli occhi gli sguardi che le donne riservavano a suo marito.
Sbuffò, prima che lui le si avvicinasse.
- Sei stupenda- disse Draco guardandola malizioso.
- Adulatore - rispose lei, dandogli un colpo sul braccio.
Lui rise, poi la baciò, affinché tutti capissero chi era l’unica che aveva in mano il suo cuore. Uscirono dall’aeroporto uno al fianco dell’altra; Draco aveva Eltanin tra le braccia, mentre Hermione teneva Scorpius per la mano.
Presto un nuovo erede li avrebbe fatti dannare, ma in quel momento i loro pensieri erano rivolti ai coniugi Granger. Questi erano stati ritrovati da alcuni maghi investigatori e grazie alle cure di un famoso Medimago, avevano riacquistato la memoria. Ora serviva solo che i signori Jean e Anthony Granger riconoscessero la loro unica figlia Hermione, così che la giovane strega, potesse dirsi finalmente felice.
L’incontro fu emotivamente difficile per Hermione.
L’ansia e la paura di non essere riconosciuta l’attanagliò per tutto il tragitto dall’aeroporto all’ospedale, ma quando Jean le aprì le braccia . Hermione capì che tutto era risolto. Aveva ancora la sua mamma.
- Mamma, papà - disse con le lacrime che le rigavano il viso – questo è mio marito Draco- disse.
I signori Granger guardarono curiosi il biondo che cercò di sorridere.
La signora ricambiò.
- Bel ragazzo- disse rivolta alla figlia.
- è questo qui cosa vuole?- sbiaccicò il padre sbuffando – l’altro mi piaceva di più-.
- Smettila Anthony , lo volevi morto - li ricordò la moglie.
Draco ghignò, in fondo con il signor Granger aveva qualcosa in comune:
entrambi volevano Ron Weasley, il più lontano possibile da Hermione.
Hermione non badò alle parole del padre e non ci volle molto prima che questi si scordasse di Draco portando la sua attenzione su quelle simpatiche canaglie di Scorpius ed Eltanin, che come due abili serpi, attirarono l’attenzione dei nonni.
   
 
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