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Autore: quindici    13/01/2013    1 recensioni
«Fu per questo che, quando sentì delle strazianti grida accompagnate da passi di corsa, non poté fare a meno di scattare in piedi, nonostante lo stato in cui si trovava. Forse, per una volta, la fortuna era dalla sua.»
Da quanto Vanilla era diventata Regina, su Extramondo, non si era più sentito parlare di furti, omicidi o discordie.
Regnava una pace totale, talmente estesa da sembrare illusoria.
Ed illusoria era.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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News.

I passi si avvicinavano sempre più, mentre le grida svanivano in  lontani lamenti. Alchimie non sapeva se essere terrorizzato o euforico. Dopo alcuni minuti il trambusto si placò, quindi pensò d'ignorare la cosa, continuando a giacere flaccido come un'ameba. Fu in quel momento che intravide una figura scura correre per il corridoio per fermarsi inaspettatamente davanti alla sua cella. Il mago la fissò tra l'indifferenza dettata da tanti anni di commerci illegali e lo sconforto datogli dalla sua situazione.
Il losco figuro non sembrò badarci molto e apparentemente immune alla magia che le avvolgeva, aveva iniziato a distanziare le sbarre di metallo magico, con l'ausilio di uno strumento dalla forma lunga e snella. Ben presto si formò un'apertura sufficientemente grande per far passare un uomo di media larghezza. Così lo sconosciuto mosse la mano verso di sé, con il chiaro intento di incitare il galeotto ad evadere. Alchimie non si mosse. Non che avesse qualche principio morale da rispettare - figuriamoci, lo conosceva a malapena il significato di moralità - eppure non possedeva né le forze né il coraggio di avanzare; ora che il suo più grande desiderio gli si era presentato davanti - non proprio su un piatto d'argento, bisognava ammettere - esitava, si era rammollito, parecchio anche.
Ma lo sconosciuto sembrava fregarsene altamente dei sentimenti dell'uomo, quindi senza alcuna incertezza, entrò con metà busto nel foro da lui creato, afferrando Alchimie con una certa rudezza per il braccio. Lo tirò fuori e se lo caricò in spalle, per ricominciare a correre.


Inutile dire che il rapido susseguirsi di tanti avvenimenti aveva declassato Alchimie, visto le condizioni in cui si trovava, quindi, in spalle all'individuo, non poté fare a meno di addormentarsi, come un bambino.


Non sapeva quanto tempo fosse passato, quando si risvegliò sul sedile posteriore di una carrozza. Vi era già stato e per questo non ebbe difficoltà nel riconoscerla: la tipica carrozza degli Orchi, un cliché.
L'interno del veicolo era rivestito di una lugubre stoffa nera, ma, doveva ammetterlo, la superficie su cui il suo didietro aveva il piacere di poggiare era davvero comoda. Non c'era nessun altro essere vivente nel suo campo visivo, visto che la parte anteriore del mezzo era divisa da quella in cui si trovava da un paio di tendine scure, simili a quelle nei vecchi taxi inglesi.
Se quello era un sogno sperò in un sonno eterno, senza risveglio. Sarebbe rimasto lì a poltrire per sempre. Ma si sa, i cattivi non hanno una vita fortunata. Difatti le tendine scivolarono lungo l'asticella su cui erano fissate, svelando un volto tristemente noto ad Alchimie. Il ciuffo rosso da gangster in contrasto con il resto dell'aspetto formale ed elegante: un paio di occhiali gialli molto sobri, il resto dei capelli di un grigio smorto e una giacca nera da cui si scorgeva una camicia bianca.
«Vedo che ti sei rimesso Alchimie.» Gli disse con un fastidioso sorrisetto stampato in faccia.
Alchimie per tutta risposta fece una smorfia, accasciandosi sul sedile. Girouette.* Il più ripugnante traditore che avesse mai conosciuto gli sorrideva come un ebete.
«Alchimie» Riprese il servitore degli Orchi, senza badare troppo allo stato in cui si trovava il mago. «immagino tu non sappia il perché di questa azione, da definire oltremodo avventata.» Che domanda era quella? Comunque decise di non opporsi, accennando ad un palese "no" col capo. «Ebbene» le mani di Girouette, poggiate sul volante* della vettura, scattarono verso sinistra, facendo curvare il mezzo come una giostra del Lunapark, per poco Alchimie non ebbe un infarto. Quando finalmente riuscì ad ergersi diritto sul sedile il leccapiedi terminò la frase:
«gli Orchi sono risorti.» Un altro violento colpo di cuore colpì il povero Mago, temeva non avrebbe visto altre albe.

*Girouette= Nome originale di Sylvette (o come cavolo si scrive) che significa, in francese se non sbaglio, voltagabbana.
*Volante= qualcuno di voi può chiedersi cosa ci fa un volante in una carrozza, ebbene trattandosi di un veicolo magico è un misto tra modernità e antichità (da inserirsi nelle spiegazioni più intelligenti del mondo XD)


Secondo capitolo °A° Ce l'ho fatta! Sono abbastanza soddisfatta di questo capitolo, comunque la mia opinione non conta più di tanto, aspetto le vostre, piuttosto :3
Nella prossima puntata(?) ci sarà pure un po' di romanticismo, ahimè.





  
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