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Autore: Take_Me_ Home    13/01/2013    2 recensioni
Amanda è stata trasformata in un vampiro all'età di 16 anni da un vampiro di nome Michael, per motivi a lei sconosciuti. Dopo la sua trasformazione ha pochi ricordi della sua vita da umana, ma un giorno incontrerà una persona che rappresenta il legame tra lei e la sua vita passata: Liam.
Se vi ho incuriosito entrate.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Cap 3- A Date?! REALLY?!

Mi riscossi dai miei pensieri. Mi trovavo ancora nel parco, che ormai stava cominciando a popolarsi. Una bambina mi indicava parlando con la mamma. Beh, se avessi visto una persona fermarsi nel bel mezzo di un parco con lo sguardo fisso davanti a sé mi sarei incuriosita anch’io. Stavano arrivando troppe persone. Decisi di tornare a casa per non correre rischi. Quando rientrai Michael non c’era. Chissà cosa combinava quello per tutto il giorno! Non avevo fame, quindi non potevo andare a caccia... potevo suonare! Era un po’ che non mi esercitavo. Raggiunsi il pianoforte e cominciai a fare degli esercizi per riscaldarmi. Successivamente cominciai a suonare la canzone che stavo ascoltando poco prima. Mi era venuta bene. Continuai con altre canzoni. Mi stavo davvero divertendo. All’improvviso qualcosa nella mia mente scattò, come poco prima...

Mi trovavo seduta, davanti ad un pianoforte. Vicino a me era seduta una donna che riconoscevo a stento.
“Mamma, ti piace?”, dissi mentre suonavo una canzone che non riesco a ricordare.
“Sì amore, sei molto brava”, disse mamma accarezzandomi dolcemente la testa. “Sai, stavo parlando con papà ieri. Visto che sei diventata così brava abbiamo preso in considerazione l’idea di farti studiare in un conservatorio. Ti piacerebbe?”. Mi si illuminarono gli occhi e per l’emozione cessai di suonare. Mi girai verso mia madre a bocca aperta.
“Dici sul serio?”, chiesi quasi in lacrime per la felicità.

“Sì amore, te lo meriti”.
Tornai al presente con uno scossone. Mi trovavo praticamente sdraiata sulla tastiera e avevo la fronte imperlata di sudore. Avevo trovato un altro pezzo del mio passato! Ma che mi succedeva? Mi sentivo come se nella mia testa ci fossero state tante lampadine fulminate e, non so perché, ora si stessero riaccendendo tutte. Mi alzai e mi asciugai la fronte. Quindi volevano mandarmi a studiare in un conservatorio? Da come avevo reagito dovevo averlo desiderato tanto. Senza che me ne rendessi conto le dita mi scivolarono di nuovo sulla tastiera e cominciarono a suonare una melodia nuova quanto familiare. Riconobbi la melodia del flashback. Quindi la ricordavo! Cominciai a suonarla una, due, arrivai alle 10 volte. Era come se ogni volta che lo suonavo una lampadina desse segno di riaccendersi. Dopo un po’ vidi il cellulare nella mia borsa illuminarsi. Lo presi: era un messaggio.

Ti andrebbe di vederci oggi al parco verso le 21.00?
Liam.

Liam?! Liam Payne mi aveva appena chiesto di uscire con lui?! Qualcosa di simile ad un trattore cominciò ad agitarsi nel mio stomaco. Altro che farfalle, questi erano bisonti! Ero felicissima! Dopotutto era il mio idolo! Però riflettendoci, avrei dovuto accettare? Oggi ero dovuta scappare per non correre il rischio di ucciderlo, sarei sopravvissuta ad un appuntamento? Non avrei sopportato l’idea di fargli del male. Ma dopotutto, se fossi stata attenta, non sarebbe successo niente!

Ma certo! Ci vediamo dopo.
Amanda.

Sì, forse era un po’ da egoista, ma ogni volta che stavo con Liam mi sentivo diversa, di nuovo umana. Da 4 anni l’unico con cui parlavo era Michael, ed ora ero riuscita ad interagire con una persona senza ucciderla, almeno per adesso. Ebbi un fremito solo al pensiero. Inoltre sembrava che la vicinanza con Liam mi aiutasse a far riaccendere le lampadine nella mia testa. Mi arrivò un altro messaggio.

Non vedo l’ora.
Liam xxx

“xxx”?! Mi aveva mandato 3 bacini! Ok, basta. Erano le 17.00, quindi mancavano 4 ore all’appuntamento. Forse avrei dovuto nutrirmi, tanto per non correre rischi con Liam. Sarebbe bastata una persona. Uscii e cercai la prima persona che poteva farmi da pasto. Vidi un bambino che saltava la corda su un marciapiede. Distolsi lo sguardo e continuai a cercare. In 4 anni non mi ero mai nutrita di bambini, e volevo continuare così. Non mi sembrava affatto giusto uccidere un bambino per placare la mia sete. Non trovavo giusto neanche uccidere delle persone, ma era quella la mia vita! Cosa potevo farci? Continuando a camminare vidi un uomo in un vicolo con un saccone della spazzatura. Doveva essere uscito per buttare l’immondizia. Mi avvicinai silenziosamente e con i miei poteri lo immobilizzai. Fin troppo facile, ma andavo di fretta. Morsi e succhiai. Era abbastanza dolce quel sangue. Una volta finito corsi nel posto dove scaricavo i corpi e lo aggiunsi agli altri, poi corsi a casa per cambiarmi. Erano le 19.00, mancavano ancora 2 ore. Ero stata abbastanza veloce. Feci una doccia e per una volta scelsi con cura i miei vestiti. Alla fine indossai un vestitino color rosa pallido lungo fin sotto al ginocchio, con sotto un paio di leggins neri, le mie converse nere e uno scalda spalle sempre nero. Pettinai i lunghi capelli e li sistemai da una parte del collo. Ero pronta. Erano le 20.45. Decisi di cominciare ad andare, così non avrei dovuto correre. Arrivai 5 minuti in anticipo ma Liam era già lì.
“Ehi!”, mi disse quando mi vide.
“Ehi ciao! Ma come mai sei già qui? Ti ho fatto aspettare tanto?”, chiesi preoccupata.
“No,no. E’ solo che vengo sempre 10 minuti prima agli appuntamenti. Così sono sicuro che la ragazza con cui esco non mi aspetti”. Ma si poteva essere più dolci? Gli sorrisi, assumendo sicuramente un’espressione da ebete, ma che ci potevo fare?
“Andiamo?”, mi chiese Liam.
“Certo”. Inaspettatamente mi mise una mano dietro le spalle. Istintivamente mi irrigidii, ma quando vidi che la situazione era sotto controllo mi rilassai. Dopotutto era così bello essere tra le sue braccia.
“Hai freddo?”, fece Liam.
“N-no! Tranquillo”. Mannaggia alla mia pelle fredda.
“Ma sei gelida!”, appunto.
“E’ sempre così, ma non ti preoccupare, sto bene. Allora, com’è andata la giornata?”, chiesi per cambiare discorso.
“Bene. Certo, lavorare con i ragazzi è un po’ stancante, ma mi sono divertito”, disse sorridendo. Si vedeva che amava quello che faceva e che voleva bene agli altri.
“Dev’essere proprio bello fare quello che hai sempre sognato di fare per lavoro”, dissi io.
“Già. Tu di che ti occupi?”. E ti pareva!
“Ehm... io... studio”. Pericolo scampato.
“Cosa, di preciso?”. Ma porco cactus!
“Musica”, dissi la prima cosa che mi passava per la mente. Beh, dopotutto se non fossi diventata ciò che ero, la mia strada sarebbe stata quella.
“Che bello! Anche tu hai a che fare con la musica! E che strumenti sai suonare?”.
“La chitarra e il pianoforte”, risposi.
“Anche io! Qualche volta dobbiamo suonare qualcosa insieme. Canti anche?”. Ma quanto cavolo era curioso?
“Sì, canticchio...”.
“Fantastico! Non vedo l’ora di sentirti cantare!”, disse con un sorriso che pensavo gli avesse bloccato la mascella. Sono sicura che se avesse potuto si sarebbe messo a saltare battendo le mani. Ci voleva così poco per farlo contento? Continuammo a camminare in silenzio. Nel frattempo aveva levato il braccio dalle mie spalle. Meno male!
“Tu vivi qui?”, chiese Liam dopo qualche minuto di silenzio.
“Sì”. Ti prego non chiedermi dove...
“Dove di preciso?”. E ti pareva. Forza Amanda pensa!
“Ehm... verso il centro...”. Esiste una persona che non sa il suo indirizzo? Sì, io! Che idiota...
“Voi invece dove state alloggiando?”, gli chiesi un po’ per cambiare discorso, un po’ perché ero curiosa.
“Ognuno ha la sua casa qui a Londra”. Disse tranquilla Liam. Chissà in che posto lussuoso viveva...
“Vivi sola?”. Un’altra domanda del cavolo.
“No. Vivo con un... amico di famiglia”. Probabilmente lo sarebbe venuto a sapere, meglio dirglielo subito, omettendo il fatto che “l’amico di famiglia” fosse un vampiro.
“E i tuoi genitori?”. Ma non poteva fare domande più semplici? Optai un’altra volta per una mezza verità.
“Morti. Un brutto incendio nella nostra vecchia casa”.
“Ah...”. Commentò Liam. Forse aveva paura di avermi fatto rattristare.
“Tranquillo, ormai ci ho fatto l’abitudine”, ma se fino a poche ore non sapevo neanche chi fossero i miei genitori? Va beh, fingiamo...
“Dev’essere brutto, intendo non avere dei genitori che ti appoggiano”. Caro mio, se sapessi chi sono non penseresti che ci sia qualcosa da “appoggiare” in me.
“Già...”. Arrivammo davanti ad una gelateria. Avevo sentito parlare di quel posto: era tra i più costosi a Londra. Entrammo e ci sedemmo ad un tavolo. Dopo neanche un minuto arrivò una cameriera che ci chiese cosa volessimo ordinare. Di solito non mangiavo cibi umani. Non ne avevo bisogno, e in più mi lasciavano un retrogusto amaro in bocca. Ordinai una coppetta piccola al gusto di cioccolato. Liam invece una cosa abnorme di mille gusti differenti. Mi sforzai di mangiare senza fare smorfie. I dolci, tra i cibi umani erano la cosa che detestavo di più. Insistette per pagare lui e alla fine cedetti. Continuammo la nostra passeggiata ed arrivammo ad una fontana, con tanto di angioletto in cima. Ci sedemmo sulle panchine sistemate intorno e continuammo a parlare. Notai che quando sorrideva gli occhi gli si illuminavano. Era così tenero... Buffo, no? La vampira con il tenero agnellino. Eravamo davvero l’uno l’opposto dell’altra, ma chissà perché stavamo bene insieme. Ogni volta che lo guardavo la luce di una lampadina accennava ad accendersi. Mi faceva bene, ma di sicuro io non facevo bene a lui. Se solo si fosse avvicinato troppo... Scacciai via quel pensiero. Potevo controllarmi. Decidemmo di andare perché si era fatto abbastanza tardi, perlomeno per lui.  Insistette per accompagnarmi a casa ed io accettai. Mi faceva piacere avere un po’ di compagnia. Forse pensava che potessi correre qualche rischio. Non aveva capito proprio niente, e così doveva rimanere. Arrivammo davanti a casa mia e lui mi abbracciò. Stavolta non mi tirai indietro. Ero sicura di riuscire a controllarmi, e tutto andò bene. Se mi ero sentita bene quando mi aveva messo un braccio dietro le spalle,ora stavo per impazzire. Ci separammo ed io entrai in casa. Era stato il mio primo appuntamento in assoluto, ed era andato benissimo. La mia felicità però durò poco. Non’appena entrai in casa venni sbattuta al muro. Riconobbi il mio “aggressore”: Michael.
“Dove sei stata? Perché sei tornata così tardi?”, dire che era arrabbiato è un eufemismo.
“In giro, che ti importa?”. Ribattei io.
“Che mi importa?! Se vieni scoperta ci rimetto anch’io! Con chi sei stata?”.
“Con nessuno...”.
“Non mentire! Sento il profumo di un umano sui tuoi vestiti!”. Ma è mai possibile che non me ne vada bene UNA!
“Con un ragazzo”. Ammisi.
“Un ragazzo?! UMANO?!”. Che c’era di così strano?
“Sì, qual è il problema?”.
“Non possiamo frequentare gli umani! Noi siamo superiori! Loro per noi sono solo pasti ambulanti, ficcatelo in quella benedetta testolina!”. Detto questo mi lasciò e si allontanò, ma di poco, segno che la discussione non era finita.
“Non puoi dirmi cosa devo fare”. Dissi io.
“Invece sì, stupida ragazzina. Non vedrai mai più quel ragazzo. Se verrò a sapere che mi disubbidisci per te sarà l’inferno. Capito?”. Non risposi. Non avrei rinunciato a Liam. Era l’unica persona con cui potevo parlare escluso Michael!
“No”, dissi con un sussurrò che Michael però riuscì a capire facilmente.
“No?!”, Mi diede uno schiaffo. Se fossi stata umana probabilmente mi avrebbe staccato la testa. Non potevo reagire, anche se tutto il mio corpo mi spingeva a farlo. Se lo avessi attaccato avrei perso. Lui era più vecchio di me, quindi era più forte e con più esperienza.
“Non vedrai più quel ragazzo. Fine della discussione!”. Se ne andò lasciandomi lì, sola, in balia dei miei pensieri.


Sciauuuuuuuuuuu!! (?)
Lo so, ad aggiornare sono lentissima, ma con i compiti e tutto il resto è già tanto se trovo il tempo per andare al bagno, lol.
Che ne pensate del nuovo capitolo?
Ringrazio le 3 stupende recenzioni. Davvero per me è importantissimo sapere cosa ne pensate.
Quindi vi prego di recensire. Vanno bene anche le critiche! Accetto tutto quello che potrebbe aiutarmi a migliorare.
Ora vi saluto che il lettuccio caldo e coccoloso (?) mi sta aspettando.
Ripeto: RECENSIIIIIIIIIIIIITEEEEEEEEEEEEE!!
Vi lovvo so much (?)

  
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