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Autore: u s h i o    14/01/2013    8 recensioni
“E tu che cosa desideri, Sakura?” riprese parola sviando il discorso.
“Non penso di poterlo dire” mormorò lei con tono insicuro. Sasuke poteva percepire le mani di lei strette attorno a sé tremare leggermente.
“Sì che puoi. Dillo”.
Sakura sgranò gli occhi verdi non appena sentì la mano di Sasuke coprire delicatamente la sua, ancora poggiata sul suo fianco. La mano di lui si era semplicemente adagiata sulla sua, in modo delicato e gentile, senza stringerla minimamente, bensì sfiorandola soltanto. Il resto del corpo di Sasuke intanto non si era mosso di un millimetro, quasi come se volesse fingere di non aver fatto nulla. La sua mano era lì, senza pretese, facendo soltanto notare a lei che la sua presenza c’era. Un gesto delicato, effimero, semplicemente da Sasuke.
“Non potrei desiderare nulla di più che non sia stare con te” confessò lei, dopo aver preso coraggio dal gesto – che chiunque avrebbe considerato insignificante, ma non lei – di Sasuke. Prese ancora fiato, cercando ancora una volta il coraggio perduto. “Ma l’unica cosa, forse, sarebbe...” aggiunse “un bambino”.
[SasuSaku] - E, beh, Sasuke papà.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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いつまでも、いつまでも守ってゆく
Ti proteggerò sempre, per sempre







Capitolo 1. I'll remember forever...
 




"In quella piccola mano c'è una forza che un giorno ci supererà
Anche quando la piccola mano ci lascerà, noi continueremo per la nostra strada
Affronteremo quel giorno speciale, certi che arriverà, con i nostri ricordi più belli."

 

La luce della luna piena filtrava dalle tende della finestra, illuminando la camera da letto. Il ragazzo teneva gli occhi neri fissi sul vetro della finestra, facendo vagare in completa libertà il suo sguardo al di fuori di essa, sperando di riuscire a prendere sonno.
Quella luna che lo aveva accompagnato durante tutte le tappe più importanti della sua vita ora si specchiava sulla sua pelle candida, quasi come se volesse proteggerlo dagli incubi che lo prendevano ogni notte. Socchiuse lievemente gli occhi, beandosi di quell’effimera sensazione di protezione.
“Sasuke-kun” fu destato all’improvviso dai propri pensieri da una voce dolce e ovattata, così protettiva e femminile, proveniente dalle sue spalle.
Si girò dentro le coperte blu del suo letto che lo avvolgevano, tentando di fare meno rumore possibile, e spostò il proprio peso sul fianco opposto lasciando che i capelli neri si spargessero sul cuscino candido. Alzò lo sguardo, puntandolo verso la persona che l’aveva chiamato dicendole con lo sguardo un semplice dimmi, sapendo che lei avrebbe capito. Incontrò i suoi grandi occhi verdi fissi su di lui, così simili a un libro aperto e così facili da leggere, perdendocisi dentro.
“Sasuke-kun” lo richiamò nuovamente lei in un lieve sussurro, amando il suo nome ad ogni singola sillaba che pronunciava. “Sasuke-kun, stavi dormendo?”.
“No, non stavo dormendo” rispose semplicemente lui.
Lei abbassò lo sguardo sospirando incerta, mentre scostava leggermente una ciocca di capelli rosa che era caduta davanti a un occhio. Si morse un labbro.
“Hai mai avuto dei desideri nascosti?” mormorò lei, puntando di nuovo gli occhi color smeraldo nei suoi.
Sasuke aggrottò le sopracciglia, guardandola perplesso. “Perché questa domanda?”.
“Rispondimi e basta” lo incitò la ragazza.
“Dormi, Sakura, e non pensare a cose stupide” rispose secco chiudendo gli occhi per poi si girarsi di nuovo dal lato opposto voltandole le spalle e ignorando completamente la domanda che lei gli aveva posto. S’irrigidì non appena sentì due esili braccia avvolgerlo in vita e stringerlo forte, percependo al contempo un leggero respiro sfiorare in modo delicato la sua nuca, che sembrava quasi una carezza per quanto delicato. Non si scostò, non voleva scostarsi. Rimase lì, a farsi cullare fra le braccia di lei, immobile come un bambino.
“Hai qualche desiderio, Sasuke-kun?” oltre a tuo fratello, avrebbe potuto benissimo aggiungere lei.
Sasuke sospirò, constatando che in quanto a testardaggine non l’avrebbe mai battuta nessuno – escludendo lui. “Perché vuoi saperlo?”.
“Perché... Voglio renderti felice, sempre”.
Fu dolce il tono di voce con cui lei gli rispose, così dolce che Sasuke si sentì atterrito da quell’immensa e ingenua voglia che lei aveva sempre avuto di portare la felicità nella sua vita, di vivere ogni giorno insieme in modo felice. Di donargli ininterrottamente gioia senza mai chiedere nulla in cambio.
“No, non ne ho” rispose poi senza pensarci sopra.
“Se tu ne avessi, farei di tutto per realizzarli” lo strinse ancora più forte tra le sue braccia mentre glielo sussurrava all’orecchio, quasi per paura che sfuggisse ancora una volta da lei esattamente come aveva fatto per tanto, troppo tempo. “Lo sai, no?” aggiunse.
“Lo so” confermò Sasuke tentando di mimare una voce atona.
Non seppe dirlo con certezza, ma in quel momento ebbe la sensazione che Sakura stesse sorridendo contro la sua pelle, mostrando uno di quei sorrisi che faceva solo in sua presenza, e mai con nessun altro. “Ti amo” gli sussurrò lei avvicinandosi al suo orecchio, alleggerendo il suo cuore.
Sasuke stette in silenzio godendosi quel momento, senza risponderle. Non lo avrebbe mai fatto, e lo sapevano entrambi. Lui era convinto che in fondo lei sapesse cosa volesse dire quel silenzio.
“E tu che cosa desideri, Sakura?” riprese parola sviando il discorso. Sakura rise piano, probabilmente constatando quanto Sasuke fosse chiuso e restio a esprimere le proprie emozioni.
“Cosa c’entra?” chiese lei, ancora con le braccia strette forte attorno ai suoi fianchi, con tono del tutto stupito. Non era da lui fare domande.
“Ti conosco. Se mi hai fatto quella domanda, qualcosa avrà pur voluto dire” affermò infine Sasuke in risposta, tutto d’un fiato.
Sakura tentennò, trattenendo il fiato per poi prendere un profondo respiro.
“Non penso di poterlo dire” mormorò lei con tono insicuro. Sasuke poteva percepire le mani di lei strette attorno a sé tremare leggermente.
“Sì che puoi. Dillo”.
Sakura sgranò gli occhi verdi non appena sentì la mano di Sasuke coprire delicatamente la sua, ancora poggiata sul suo fianco. La mano di lui si era semplicemente adagiata sulla sua, in modo delicato e gentile, senza stringerla minimamente, bensì sfiorandola soltanto. Il resto del corpo di Sasuke intanto non si era mosso di un millimetro, quasi come se volesse fingere di non aver fatto nulla. La sua mano era lì, senza pretese, facendo soltanto notare a lei che la sua presenza c’era. Un gesto delicato, effimero, semplicemente da Sasuke.
“Non potrei desiderare nulla di più che non sia stare con te” confessò lei, dopo aver preso coraggio dal gesto – che chiunque avrebbe considerato insignificante, ma non lei – di Sasuke. Prese ancora fiato, cercando ancora una volta il coraggio perduto. “Ma l’unica cosa, forse, sarebbe...” aggiunse “un bambino”.
L’ultima parola pronunciata dalla ragazza fu l’unica cosa che fece in modo che Sasuke si girasse, tornando alla sua posizione originale. Spalancò gli occhi dalla sorpresa, facendoli incontrare con quelli lucidi di Sakura che lo osservavano quasi commossi, in un misto tra sollievo per averlo detto e timore per un rifiuto. Sakura dopo aver fatto quella confessione poté giurare di aver visto, per la prima volta, puro smarrimento negli occhi di Sasuke. Smarrimento, però, misto a quel pizzico di gioia che in fondo si era sempre aspettata da un ragazzo come lui: la gioia di chi, non avendo mai avuto la possibilità di avere una vera famiglia, incontra finalmente la possibilità di crearne una propria, una tutta sua.
Sarò io, saremo noi la tua famiglia, Sasuke-kun.
Sasuke si alzò adagio sui suoi gomiti senza smettere di guardarla – in un modo così intenso che Sakura temette di morire – e prese un respiro profondo.
“Sei sicura?”.
Sakura annuì soltanto mordendosi il labbro inferiore, per poi aggrapparsi alla sua maglia blu con una mano, stringendo la stoffa attorno alle sue piccole dita. Lo tirò velocemente a sé e ne catturò le labbra con le sue, sfiorandole con delicata pressione e saggiandone lievemente i contorni con la lingua. Sasuke per qualche secondo rimase fermo, in silenzio, senza reagire, prima di ricambiare il bacio schiudendo le labbra e accogliendo la lingua di lei attorno alla sua, accarezzandola piano.
Non appena lui reclinò lentamente il viso per ricambiare meglio il bacio, allontanandosi appena per respirare, il respiro reciproco aumentò e andò a scontrarsi sulle loro rispettive bocche, mentre Sakura faceva scendere le sue piccole mani fino ai lembi della maglia di lui, tentando di sfilarla con poca decisione. Sasuke non tardò ad aiutarla, staccandosi dalle sue labbra per pochi istanti in modo tale da riuscire a toglierla e gettarla via, e una volta fatto si rituffò sulle sue labbra lasciando che le mani di lei accarezzassero con dolcezza il suo torace. Dopo qualche istante, mentre si spostava adagio dal lobo del suo orecchio fino al suo collo  niveo posandoci piccoli baci a stampo, le accarezzò piano una coscia, portandola poi attorno al suo fianco e alzando delicatamente la stoffa della sua camicia da notte rossa, così da scoprire la pelle liscia e morbida della ragazza, sfiorandola con leggeri movimenti circolari delle dita.
Sakura portò le braccia sulle sue spalle forti e intrecciò una mano attorno alle ciocche corvine di lui, socchiuse gli occhi beandosi nel sentire le sue labbra baciare ripetutamente quei punti di pelle così sensibili e “ti amo” gli sussurrò piano vicino al suo orecchio. Lui, non reagendo alle sue parole, scese con le labbra lungo la sua scapola e lei ancora “ti amo” bisbigliò, questa volta all’aria impregnata dei loro baci. In risposta le braccia di Sasuke si strinsero forte attorno all’esile vita di lei sfiorando il bordo dei suoi slip, incapace per l’ennesima volta di replicare qualsiasi cosa a quelle parole così colme di felicità che Sakura gli sussurrava sempre, senza mai nessuna riserva e nessun freno, senza la paura di perdere per sempre dei pezzi di se stessa nei suoi continui tentativi di donarli a lui.
“Permettimi di diventare la tua famiglia, Sasuke-kun” fece ancora Sakura prendendo il suo mento fra le piccole dita, in modo da fargli alzare il viso in sua direzione e incrociare il suo sguardo “permettimelo”.
Sasuke si limitò a guardarla perdendosi ancora una volta nei suoi occhi verdi e grandi, così belli e così pieni d’amore per lui, invertendo le posizioni e facendola sistemare a cavalcioni sopra di lui, steso sul materasso. Poggiò le mani sui suoi fianchi e le fece risalire lentamente lungo tutta la sua schiena sfilandole la camicia da notte, per poi gettarla via in un punto indefinito della stanza; osservò il corpo di seminudo di Sakura alla luce della luna e, portando le mani sulle sue spalle e la fece avvicinare a pochi centimetri dal suo viso senza però baciarla.
Le scostò i capelli rosa da un orecchio, avvicinando le labbra al lobo del suo orecchio. Lo morse delicatamente, per poi limitarsi a respirarci ritmicamente contro.
“Grazie” le sussurrò qualche istante dopo, con un filo di voce.
Per tutta la notte si persero l’uno nell’altra, aspirando a quella famiglia che entrambi sognavano – per sentimenti e motivi diversi – da così tanto tempo.
 
 
 



Qualche tempo dopo.

 


Anche quel giorno Mebuki, come suo solito, si era infiltrata a casa loro per fare le pulizie senza chiedere il permesso – come se Sakura non fosse già in grado di cavarsela, e come se la loro casa fosse sua. Sasuke non poteva dire nulla alla donna solo perché era la madre di Sakura e in fondo un po’ di rispetto doveva pure riservarglielo, ma se così non fosse stato l’avrebbe volentieri cacciata via di casa con ben poco garbo per tutto il fastidio che gli procurava avere persone non desiderate in casa sua.
Più di una volta Mebuki si era piazzata a pulire proprio davanti allo schermo della tv proprio mentre sfidava Naruto alla Playstation senza farsi alcun problema – e solo lui e Naruto sapevano quanto quelle sfide fra loro fossero importanti, durante le quali si rivelavano ogni volta dei totali imbecilli nel finire le loro partite in calci e pugni –  o altrettante volte si era infiltrata nella camera da letto sua e di Sakura nei momenti meno opportuni. Sasuke non se ne preoccupava più di tanto, ai tempi, e ci passava spesso sopra – cercando di non covare troppo rancore e vendetta –  essendo episodi che accadevano sporadicamente; ma nell’ultimo periodo la situazione stava diventando pesante e ripetitiva, e soprattutto strana.
Sakura si alzava sempre meno dal letto, si chiudeva sempre più in bagno e diventava sempre più lunatica, ma lui non si era posto alcuna domanda riguardo a tali stranezze così inusuali per lei. Semplicemente lasciava correre senza chiedersi nulla, seppur lei non avesse detto nulla a riguardo.
Ma, non sapendo spiegarsi come mai, ora che teneva i piedi alzati sul tavolino del salone mentre Mebuki passava l’aspirapolvere sotto le sue gambe, con Sakura ancora chiusa in camera al piano di sopra, cominciava a farsi qualche domanda su quella situazione.
“Vado da Sakura” mormorò più a se stesso che alla donna mentre si alzava dal divano.
Lei non spense l’aspirapolvere, così per finire con l’urlargli in faccia. “Come? Non ti sento!”
“Vado da Sakura” ribadì.
“Eh?”.
Sasuke si ritrovò a dover staccare con tutta la forza che aveva in corpo la spina dell’aspirapolvere, arrivato al limite di una crisi di nervi e d’infiniti istinti omicidi. “Ho detto che vado da Sakura” snocciolò per l’ultima volta con tono scocciato, appena prima di dirigersi al piano di sopra.
Percorse le scale con calma, appena prima di sentire colpi di tosse ripetuti che gli fecero affrettare il passo, arrivando in velocità fino al bagno dove trovò Sakura appoggiata alla tavoletta.
“Sakura” la chiamò con un filo di preoccupazione nella voce “che succede?” chiese ingenuamente, non volendo capire.
Sakura alzò di poco la testa provando a parlare, ma si interruppe ancor prima di riuscire a emettere una sillaba buttando giù la testa per vomitare – di nuovo, pensò Sasuke. Si avvicinò a lei e raccolse i suoi capelli in una mano, mentre portò l’altra sulla fronte reggendogliela con cautela, aspettando che finisse. Premette il pulsante e le sciacquò la bocca con delicatezza, notando nel frattempo quanto il suo viso fosse pallido e quanto le sue occhiaie fossero accentuate.
“Sakura, tu...” lasciò la frase a metà incapace di andare avanti, con le parole che gli si bloccavano in gola. Per la prima volta.
“Io cosa?” chiese lei con un filo di voce.
“Sei...” mormorò ancora con tono insicuro “tu sei...?”.
Sakura abbozzò una risata accennata, portando una mano piccola a coprirsi l’angolo delle labbra, e “ti ci voleva tanto per capirlo, Sasuke-kun?” domandò incrociando il suo sguardo color pece.
Lui non rispose, alla conferma del suo sospetto si limitò ad abbassare semplicemente lo sguardo e posò gli occhi sul ventre di Sakura, osservandolo in modo indecifrabile. Lei se ne accorse e non perse tempo a posare la mano nel punto su cui erano fissi gli occhi di Sasuke, accarezzandosi la pancia con lentezza.
“Quindi è vero?” domandò Sasuke, completamente senza fiato.
“Lo è” rispose lei “sono incinta”.
Sakura gli sorrise dolcemente e allungò un braccio prendendo la mano del ragazzo, portandola anch'essa sul suo ventre. La coprì subito con la sua, accarezzandone il dorso diafano e liscio. Sakura poté percepire il tremolio della mano di Sasuke che ora rimbombava contro la sua pelle, e cercando il suo sguardo trovò due occhi profondi e neri completamente sgranati e quasi lucidi dall’emozione.
“Sasuke-kun” sussurrò cercando di richiamare la sua attenzione, facendo salire lentamente il palmo della mano da sopra quella di lui lungo tutto il suo braccio, fino ad arrivare alla sua guancia nivea. La accarezzò piano con il palmo, prima di dargli un colpetto delicato. Sasuke a quel contatto alzò gli occhi incatenandoli a quelli di Sakura con espressione quasi stordita. Sakura gli sorrise, raggiungendo con la mano libera anche l’altra sua guancia. “Qui c’è un nuovo cuore che batte per te. Per noi” continuò “saremo felici, tutti i giorni, tutti e tre”.
Sasuke-kun... da oggi in poi saremo noi, la tua nuova famiglia.




























Salve a tutti!
Oddio, questa è la mia prima SasuSaku, sono un po' emozionata visto che non sono abituata a una coppia del genere, avendo scritto sempre SasuNaru/NaruSasu. Spero che siate clementi sapendo che è la prima cosa che scrivo sulla coppia! Boh, mi andava di cambiare e soprattutto volevo scrivere di Sasuke papà, perchè io adoro Sasuke papà *_*. Beh, passiamo all'argomento principale adesso, ovvero la storia. Nelle note avrete notato che c'è l'avvertimento "Cross-over" perché l'ispirazione per scrivere questa storia mi è venuta guardando Clannad - After Story e alcuni spunti sono presi da lì. Diciamo che è una via di mezzo, non è un riadattamento della storia vera e propria ma semplicemente uno spunto dal filone degli eventi principali ed essenziali, il resto è del tutto diverso. Anche i caratteri sono diversi - ovviamente ho cercato di mantenere gli IC originali il più possibile (se dovessi sforare nell'OOC non esitate a dirmelo, mi raccomando). Sarà una mini-long, non so precisamente di quanti capitoli ma non arriveranno sicuramente ai dieci - saranno molti meno, credo.
Ah, dimenticavo ragazze... Questa storia a dispetto delle apparenze che ha questo capitolo è drammatica, quindi fin da subito se non vi piacciono o volete evitare le letture di questo genere non vi consiglio di proseguire nel leggere questa, perché lo è.
Immagino che in questa fanfiction ci saranno lettori diversi e nuovi, e sarò felice se la storia vi piacerà. I commenti e le critiche fanno sempre piacere, quindi se volete io sono qui aperta a tutto ^^.
Alla prossima!
   
 
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